L’Irlanda tra casse poco piene e le “sirene” per i suoi big

Momento davvero difficile per l’IRFU. E trattenere Heaslip e gli altri sarà difficilissimo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 30 Settembre 2013, 13:29

    Si momento difficile finanziariamente per la IRFU….e cresce il fronte che vorrebbe vietare le sponsorizzazioni alcoliche (anche se non da subito).

  2. Stefo 30 Settembre 2013, 13:39

    Comunque quello che Browne e la IRFU non permettono e di aggiungere soldi ai contratti dei giocatori con contratto centrale IRFU; i contratti dei Sexton, O’Brien ecc sono fatti dalla IRFU e la IRFU non permette che il Leinster (o altra Provincia) aggiunga soldi sopra al contratto offerto centralmente.

    • mezeena10 1 Ottobre 2013, 08:51

      per curiosità stefo, in percentuale quanto contribuisce l’ IRFU nel bilancio del Leinster? mi spiego, sul totale del budget annuale, quanto mette la federazione e quanto viene da sponsorizzazioni e capitali privati?
      purtroppo potere economico contro francesi ed inglesi abbastanza scarso, anche aggiungendo i vari bonus casa auto etc..
      non permettere l’ iniezione di capitali privati o di sponsorship anche per pagare gli stipendi dei giocatori è un mezzo suicidio, sempre che queste risorse vi siano effettivamente!

      • Stefo 1 Ottobre 2013, 09:11

        mez le % non sono sicuro, io invece penso che la IRFU faccia bene, privati per le PRovincie che mettano piu’ soldi della IRFU non ci sono ed allora bisogna controllare la spesa, su questo sono straconvinto che la IRFU faccia bene…che poi faccia le trattative male facendole andare avanti un anno invece che cercare di chiuderle velocemente e’ un’altra cosa ma fanno bene a non cadere nella spirale dei costi inflazionati da parte di cowboys dello sport.
        I francesi che tanto vengono venerati mez stanno inflazionando il mercato ed andando avanti cosi’ porteranno all’esplosione, mi spiace ma io penso che si stiano vedendo tanti errori che si son visti nel calcio piu’ di 10 anni fa, ma anche nel basket a dirla tutta.

        Noto poi tanti tifosi che o sono troppo giovani per ricordare, o non ricordano, o soffrono di memoria selettiva. Vedo gente portata in palmo di mano come i tifosi di calcio portavano in palmo di mano gente che ha fatto “tanto bene” al calcio come Cragnotti, Tanzi, Cecchi Gori o per andare in Francia Tapie, nel basket persone come Madrigali che spendevano tanto tutti a fargli i pom…ni e che ha causato una crescita dei costi nel basket italiano senza controllo ed al fallimento di Virtus Bologna ed altri club che ne seguivano il comportamento, come le spesse folli nell’altra meta’di quella che una volta era basketcity Seragnoli con la fine poi che ha fatto la Fortitudo pochi anni dopo che lui ha lascato.
        Oppure per restare al rugby francese bisognerebbe ricordare che lo Stade Francais ha chiuso l’era Guazzini (un altro portato per anni in palmo di mano) praticamente fallito e che solo la chiusura di tutti gli occhi da parte di chi doveva controllare e lo spostamento di deadlines ad hoc per il club di Parigi ha permesso loro di non fallire.

        • mezeena10 1 Ottobre 2013, 09:38

          da tifoso Fortitudo non posso che esser d’ accordo..
          io budjellal non lo vedo come cragnotti o tanzi o banditi del genere..quelli erano a capo di multinazionali con fortissimi interessi e legami con la politica..trafficoni patentati e purtroppo “autorizzati” da uno Stato miope e menfreghista..
          quelli si che han inflazionato il mercato, la Roma stessa quando comprò a buffo i vari giocatori che le permisero di vincere lo scudetto (han pianto fino a quest” anno!!!) ha drogato e falsato il mercato..come il berlusc quando entrò di prepotenza nel mondo dello sport con la sua “polisportiva” (ci ricordiamo benissimo come è andata a finire!)..ben vengano quindi le norme sul “fairplay finanziario” volute da Platini..
          il “tolonese” viene da un altro mondo, i legami con la politica sono in ragione del fatto che è un maghrebino diventato miliardario (in euro) vendendo fumetti..i francesi sono un gran popolo, ma qualche rigurgito di antipatia per lo straniero, specialmente proveniente da quelle parti, lo hanno ancora! non come qui da noi chiaro! piu preoccupanti son stati i “miracoli” per salvare le varie vecchie gloriose squadre..
          dovesse andare al collasso il sistema, si avrebbe un default dal quale ripartire tutti alla pari..ma finche se lo posson permettere non lo vedo cosi negativo..certo i conti devono essere in ordine, non drogati, commissioni di controllo, norme rigide e rispettate alla base..
          ora come ora non si puo competere sul piano economico con loro, aggiungici che ci son posti meravigliosi nei quali vivere e la qualità di vita è molto alta..
          plus ti permettono di lottare per vincere, cosa che un giocatore guarda sempre prima di cambiare aria!
          anche andassero all’ estero molti irlandesi verrebbero comunque chiamati in nazionale come Sexton, no?

          • Stefo 1 Ottobre 2013, 10:03

            mez non ho paragonato Boudjellal ai Cragnotti, Tanzi ecc al di fuori dello sport, questo voglio che sia chiaro.
            Non parlo poi solo di Boudjellal, a lui puoi aggiungere Lorenzetti, Wray ed altri…stanno inflazionando i csti come i Cragnotti, Tanzi, Tapie fecero nel calcio, o come il Real fece e fa grazie ai soldi delle banche che poi rischiano il fallimento, o come Seragnoli e Madrigali hanno fatto nel basket. Mi spiace ma questo a me sembra abbastanza palese e molto poco opinabile. Gli errori poi sono gli stessi: credere che i diritti TV siano una cosa che crescera’ all’infinito, che le entrate cresceranno sempre e comunque ecc, un guardare costantemente al tutto oggi e non pensare al lungo periodo ed alle conseguenze sul lungo periodo che certe esagerazioni oggi hanno.
            Il campanello d’allarme nel rugby lo dvorebbe dare Guazzini e lo SF, quando io 5-6 anni fa in altro blog scrivevo “occhio che cosi’ si esplode” quasi tutti dicevano che mi sbagliavo, che per carita’ certi spettacoli pre partita sono un po’ cafoni ma che il modello Guazzini era una macchina perfetta…si e’ visto poi com’e’ andata a finire. Volendo si puo’ poi guardare anche al Biarritz ed ai suoi problemi di conti, o al Bayonne ed ai suoi problemi di conti, o al Perpignan che in estate ha ricevuto la boccata d’ossigeno necessaria dal coinvolgimento di un nuovo socio ma le cui spese negli ultimi anni avevano portato il club ad avere non pochi problemi.
            Se lo stesso Goze tra id enti ha dovuto ammettere che quello che dice Blanco sul debito dei club di T14 che cresce piu’ rapidamente rispetto ai profitti ed ha detto che si sta pensano ad un sistema tipo fair play finanziario forse qualcosina da rivedere c’e’.

          • mezeena10 1 Ottobre 2013, 10:52

            gia il biarritz paga gli scorsi anni, spesero tanto per arrivare ad un soffio dal sogno europeo per poi pagarlo ancora oggi, economicamente e “sentimentalmente”..ora sono ad un passo dal baratro sportivo e messi male da quello economico..
            si intendevo tra gli altri proprio guazzini e il salvataggio dello stade!
            vedo difficile, ancorchè necessario, una sorta di fairplay finanziaro nel rugby, partono da una posizione di forza alla quale non rinunceranno mai i francesi, la forza dei contratti e del soldo!
            a meno che si pongano dei comitati di controllo e chi è indebitato o non puo piu permettersi di far parte del sistema, se non coi sliti trucchi, deve starne fuori! certo il rischio d’ altro canto è che torni ad essere ancora pu elitario e ci vorrebbero dei limiti di spesa a livello europeo (tipo salary cap)..ma lasciando libera trattazione per la voce sponsor e contratti tv..insomma chi è piu bravo a reperire risorse o ha un bacino d’ utenza maggiore non deve esser penalizzato..
            comunque non penso arriveranno mai ad una situazione simile a quella che abbiamo avuto qui (negli anni dei grandi campioni stranieri)..culturalmente partono da una diversa base ed è molto piu radicato il rugby nel sociale francese..

          • Stefo 1 Ottobre 2013, 11:06

            mez quella del salary cap europeo e’ una cosa che non ho mai capito perche’ le celtiche non l’abbiano lanciata come provocazione nelle tarttative HC. Invece che perdere tempo con provocazioni tipo HC a 32 squadre potevano benissimo giocarsi una provocazione del tipo: ok a 20 con criterio meritocratico (tanto ormai l’hanno accettato tutti, sul Guardian c’e’ un’intervista al CEO della WRU che dice esplicitamente criterio meritocratico e revisione redistribuzione soldi sono cose giuste da fare) ma mettiamo un salary cap HC a X dove X e’ un numero tra il salary cap inglese e quello francese che distano tra i 3-4 milioni l’uno dall’altro. Gli inglesi sarebbero saltati dalla gioia visto che tra i tanti motivi per cui sono convinti di non riuscire a vincere c’e’ anche questo…forse avrebbero potuto incrinare l’asse anglo-francese con questa provocazione.

            Sulla tua ultima frae, non possiamo paragonare rugby francese ed italiano come giustamente dici, ma dobbiamo a mio avviso paragonare il rugby francese ad altre realta’ che sembravano solide e floride…come il basket italiano, o volendo anche quello russo degli ultimi anni, al momento a parte il CSKA tutte le squadre russe stanno avendo grossi problemi finanziari.

          • malpensante 1 Ottobre 2013, 11:22

            Pare che il giorno prima del diluvio universale ci fosse una bellissima giornata, e il contratto BT secondo me ci assomiglia. Se Sky dovesse decidere ch’è ora di limare davvero sui diritti, l’effetto domino è garantito e non vedo come possa reggere il baraccone. Tutto lo sport pro sta su con quelli e con gli sponsor che portano la visibilità in tv o la politica. O tutte e due.

          • mezeena10 1 Ottobre 2013, 15:42

            concordo, avrebbero dovuto inserire almeno una proposta formale sul tetto di spesa per i contratti in tutte le riunioni effettuate..
            come dici tu son convinti che il gap tra loro e i francesi sia dato quasi esclusivamente da quello!
            mah io spero non si arrivi al collasso del sistema, non per altro si rischia veramente di perdere società gloriose e con bacino d’ utenza vasto (pensa allo stade di guazzini), che per me sarebbe comunque un male, ma senza soluzioni non truffaldine, un male necessario!
            è necessario regolamentare e soprattutto controllare..
            come in tutti gli sport pro, relativamente giovani, son necessari piu periodi di assestamento..ora ci troviamo nel bel mezzo di uno di questi..lo trovo fisiologico..poi paragonare altri sport è sempre difficile, certo abbiamo diversi sistemi di riferimento, nba la champs di cricket vari campionati di calcio etc..
            si dovrebbe imparare un po piu dalla storia, su quello son stradaccordo!

          • Stefo 1 Ottobre 2013, 15:51

            NBA e cricket spero proprio non siano il modello che cercano, sport chiusissimi gestiti solo sulla spartizione di potere e soldi…specialmente il cricket dove gli inglesi fanno da padrone ed e’ un modo chiuso ed autoreferenziale come pochi. Figurati che dopo che all’ultimo Mondiale avevano perso con l’Irlanda avevano proposto di chiudere il Mondiale solo alle migliori squadre evitando le piccole.
            La NBA e’ un modello non sostenibile in Europa, il modello delle leghe pro americane non e’ esportabile su base su un sistema sportivo a livello scolastico e collegiale che altrove non c’e’, e senza quello non esisterebbe oggi.
            Bidogna guardare agli errori fatti dagli altri, in particolare dal basket europeo e tra cui errori c’e’ anche la Eurolega non gestita dalle federazioni e dalla Fiba ma dai club come hanno voluto i club da piu’ di 10 anni a questa parte.

          • mezeena10 1 Ottobre 2013, 18:42

            con la fretta ho espresso male il concetto e un lapsus su nba con basket (vabbe che per molti il basket è solo quello!) pardon me!
            intendevo abbiamo questi sistemi di riferimento come quelli succitati, ma non è detto che siano applicabili al rugby..evitare gli errori perchè non si ripetano le situazioni raffazzonate del passato, imparare dalla storia in questo senso! rileggendo ammetto che mi ero spiegato ad minchiam 😉

        • Silverfern 1 Ottobre 2013, 12:06

          Da appassionato di basket, di quella che era basketcity (ci abito a 30 km di distanza) mi hai riaperto una ferita.
          Da quando è fallita la gloriosa Virtus non ho più seguito il basket Italiano.
          Io ero di quelli che andavano alle 3 di mattina a fare la fila a piazza azzarita quando c’erano solo 300 biglietti in vendita: gli altri 7.000 erano abbonati…
          Per dire che il tuo discorso, applicato al rugby di oggi, ha centrato il vero problema. Purtroppo, mi vien da dire…

  3. Larosa 30 Settembre 2013, 14:37

    La fuga di talenti, per certi versi, non la vedo come un problema grosso. MI spiego: se molti dei giocatori più affermati e forti giocassero all’estero, le franchigie (quale vantaggio epr quelle italiane) avrebbero possibilità maggiori di sviluppo di nuovi e più giovani giocatori, incrementando il livello generale e il bacino. Certo, è un discorso che funzionerebbe meglio per l’Italia, ma insomma, non farei drammi fossi irlandese.

  4. Katmandu 30 Settembre 2013, 16:43

    la fuga di talenti/cervelli è un problema che va oltre il rugby. bisogna mettre in campo una serie di variabili che metà bastano
    soldi in primis, ma anche vedere se uno è sposato o no, se è intenzionato a fare un esperienza ll’estero, se gli concedono qualche giorno libero in più, insomma troppe variabili per capire se son solo i soldi a muovere i giocatori, in fondo non si parla di troppi soldi in più (stile balon tondo), per cui un heaslip potrebbe pure restarsene a dublino e partire per meno soldi l’anno successivo proprio per la voglia di uscire da quell’ambiente
    certo dall’altra parte ci sono i club e a tal proposito quando quest’estate (ma anche un po prima) hanno lasciato andare Sexton tutti a strapparsi le vesta e a dire che non saranno più competitivi e che non avranno mai più un’apertura di livello mondiale come lui…. mah a me non pare che Gopperth e Madigan (soprattutto Madigan) stiano facendo proprio schifo certo il modo di giocare dei due irlandesi è completamente differente, più tecnico forse Sexton e più fisico Madigan ma di errori ne ho visti ben pochi
    secondo me in IRFU hanno fatto due conticini prima di lasciar andare Sexton hanno avuto necessarie garanzie dal bocia e via col nuovo, cosa che noi al momento non possiamo fare per tutti i ruoli come fanno loro, certo poi anche a leinster non sono tutti geni (leggi tuquiri) ma son andari parecchio sul sicuro

    • Stefo 30 Settembre 2013, 16:47

      kat scusa ma nessuno in Irlanda ha mai detto che dopo Sexton non ci sarebbe stata piu’ un’apertura di livello moniale o altro, si e’ notato una perdita di un giocatore importante e di primissimo livello per la prima volta nella storia del rugby irlandese dall’avvento della CL…la cosa e’ un po’ diversa.

      • Katmandu 30 Settembre 2013, 16:53

        si ma leggendo gli articoli della bbc un pò di preoccupazione la percepivo, ma magari leggevo mele io

        • Stefo 30 Settembre 2013, 17:04

          la preoccupazione in Irlanda era (ed e’ ancor di piu’ ora) che inizi una diaspora del tipo gallese

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