Le parole a tutto tondo dell’ex capitano azzurro sul nuovo ciclo dell’Italrugby
Sergio Parisse: “Quesada ha entusiasmo e lo dimostrerà. Un giorno vorrei allenare l’Italia”
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Eccolo, si è già candidato, ci si poteva scommettere
Seĺla ciao, allora lo attendevo anche io.
Dopo kesada anca sergio…, semo proprio ciapai mal.
Speravo che kieran rimanesse, e se kieran fosse andato via, avrei preferito uno come bortolami.
Sembriamo territorio di conquista niente altro.
FORZA ITALIA.
Bortolami ha iniziato il percorso da allenatore qualche hanno prima. Masi da meno e parisse solo ora. Speriamo che tra qualche anno siano pronti e all’altezza di una nazionale… Ovviamente sperando l’Italia.
Vedremo….
Ciao Parvus, ad essere sincero fatico un po’ a comprendere questo tuo livore nei confronti di Quesada e di Parisse…capisco che tu sia un sostenitore di Kieran Crowley e di Marco Bortolami, ma non sai ancora che risultati otterrà il nuovo allenatore e nemmeno a cosa potrà aspirare il nostro ex capitano…a meno che tu non sappia cose che noi non sappiamo. Cioè, te me pari proprio incativìo e no me spiego parché…
Buon giorno Parvus, ci sono persone che si accorgono del fuoco solo dopo essersi ustionati. Pochi hanno intuito. Su certi argomenti sono spesso d’accordo con te e QUESTO è uno . Ho sempre diffidato da chi si convoca, chi vuole stare sempre sotto il riflettore, chi ha un ego da psicoanalisi, a dispetto di tutti e tutto. Quesada lo vedo come O’Shea. Parisse? Ottimo giocatore, forse non il miglior 8 di sempre come molti lo giudicano, ma troppo “SOLO IO”.
Se proprio vogliamo un italiano alla guida della nazionale maggiore perché non pensare a Brunello…magari dopo uno stage in SA, Irlanda o NZ
si hai perfettamente ragione yes ma allora serve un programma di formazione….
ma qua vedo solo fumo tanto fumo….
Forse, come dici, non il miglior n. 8 di sempre, ma per competerci devi scomodare gente come Vermeulen, Read, Vunipola, solo per citarne quelli che mi vengono in mente al volo. Pertanto direi che “ottimo giocatore” è un filo riduttivo per descrivere il più grande giocatore di rugby italiano, e uno fra i più grandi al mondo.
Due volte candidato al Player of the Year, destinatario di riconoscimenti personali, vincitore di trofei, inserito a vario titolo tra i XV ideali stilati da appassionati e addetti al settore, giocatore di successo nel campionato più prestigioso e difficile, condottiero dovunque vada, ora membro dello staff tecnico di una squadra di tutto prestigio, formata da campioni…
Direi che se non siamo in grado di riconoscere la qualità in Sergio Parisse, il nostro sport non ha speranza dalle nostre parti.
Yes ciao, apprezzo veramente il tuo post e la linearità di pensiero, chi si autoconvoca a me fa paura…
Si kesada assomiglia a connor hai perfettamente ragione, due grossi opportunisti
SEMPRE FORZA ITALIA, che ne ha tanto bisogno.
In realta’ mi pare abbia detto che gli piacerebbe, ha l’ambizione di farlo (un giorno).
Non proprio la stessa cosa di una candidatura a mio parere.
Poi questi mi sembrano estratti di un’intervista piu’ completa, dove magari manca qualche passaggio…
Liuk appena Sergio apre bocca ha un esercito di detrattori a sparargli contro. Potrebbe anche diventare segretario dell’ONU, sarebbe sempre troppo presuntuoso.
Nessuno spara adosso a nessuno, anzi il gruppo pro sergio spara adosso ai pochi che escono dalle grigie fila!!!!
io comunque non capisco il 50% degli utenti di questo blog che problema hanno con il miglior rugbista italiano di tutti i tempi.
Si è candidato?ci sta. Per me dimostra attaccamento all’Italia, oltre al fatto che sicuramente ha competenze che possono solo aiutare il nostro rugby e ha sempre dimostrato di essere un leader anche in campo.
Se finisse nello staff della Francia o dell’Argentina gli stessi che ora criticheranno la sua autocandidatura diranno che ha tradito l’Italia perchè preferisce altri livelli.
In Italia abbiamo il difetto che quelli bravi e bandiere finiamo per criticarli ed ememarginarli, mi ricorda la storia di Paolo Maldini.
Come diceva Nanni Moretti, continuamo a farci male.
Mamma mia che brutto carattere!
Io ho solo fatto una considerazione e sottolineato che, conoscendo un po’ il personaggio e visti i precedenti, potevamo aspettarci la sua candidatura.
E’ stato il più grande giocatore italiano di tutti i tempi? Questa è un’opinione rispettabile ma discutibile.
Di certo è uno che fa sempre notizia e ne è ben consapevole.
Che a qualcuno possa non piacere ci sta, in passato ho letto di gente che avrebbe accolto a braccia aperte Eddie Jones sulla panchina azzurra …… ridiamoci sopra
no tranquillo, era riferito a te come in generale a tanti utenti, si fa per parlare!però noto un certo fastidio di tanti quando si parla di Parisse.
Che sia il più grande rugbista italiano secondo me è abbastanza lapalissiano, ma rimane ovviamente il mio parere
Uno che è stato inserito nel XV ideale tra i partecipanti al mondiale di tutti i tempi mi sa che non è l’ultimo arrivato. Puoi opinare tra chi sia il migliore tra Carter e Wilko a 10, ma parliamo di altissimi profili. Chiunque metti a confronto con Sergio deve essere di livello per piazzare dubbi su chi sia il miglior n.8. Puoi metterlo secondo o terzo, ma resta il fatto che nel suo ruolo ha pochissimi eguali.
In più, la sua parola nel rugby conta, quindi naturale che faccia notizia. Concordo con Fido quando dice che come fa sbaglia: se si accasasse in Francia o in Argentina, tutti a dargli contro. Invece, contro ogni pronostico (tutti pensavano che piazzandosi nello staff di Tolone avesse chiuso con l”Italia, e invece… ), fa un’apertura all’azzurro.
Be’ io fui tra quelli che dissero che avrebbe visto bene Eddie Jonrs sulla panchina dell’Italia…ma questo prima che sbarellasse totalmente come sta facendo in tempi recenti. Credo che comunque stiamo parlando di una persona capace, ma soprattutto i suoi metodi aggressivi rispetto all’approccio “molle”, che spesso ho notato in anni passati, avrebbe potuto dare una scossa al movimento. Nulla più. Ora non lo considererei, nell’ultimo anno ha dato il peggio di sé da molti punti di vista, seppur lo trovi sempre a suo modo geniale.
Concordo con te . Di tecnici buoni per il livello internazionale ne avremmo si e no 2 ( bortolami e masi ) , ne abbiamo uno nello staff di uno delle più importanti squadre europee e il 50% del forum gli dà contro sempre e comunque. Dovremmo solo essere orgogliosi che un profilo come il suo pensi all’azzurro, se poi se lo meriterà sul campo poi come dice e ribadisce. Non come il 95% dei coach italiani che fanno solo parte della fir in under, maggiore o emergenti per cooptazione . Senza nessun astio , scelta che ci sta . Ma se un roselli si fosse fatto 5 anni di munster ( per dirne una) in curriculum forse il nostro movimento sarebbe in un punto migliore .
Mai capito nemmeno io. Ovviamente può stare antipatico, ma ogni volta lo si biasima, per qualsiasi parola pronunci. Boh.
Rispondo in ritardo all’amico maik, perché ieri dalle ore 9,30 fino alle 18,15 ho partecipato ad un seminario di aggiornamento della scuola del coni, con robazza….,
Entrando nell’argomento ti dico, non io ma molti sostengono che il nostro max campionato sia un campionato spagnolo, per interderci argentino e questo mi preoccupa moltissimo perché se vogliamo aumentare le qualità tecniche del nostro top, non lo si fa acquistando una carrettata di argentini di 3/4 se non 5 scelta, ma trattenendo i bocie come garbisi, come vincent, come mey, e importando giocatori che hanno giocato in premier come paolino che poi vuole essere anche presente in nazionale, non vado troppo dietro con il tempo mi ricordo …. amche del campagnaro….
La mia idea, è quella argentina ma fatta in italia ma non con soggetti di 4/5 scelta.
Per gli allenatori, behh gli abbiamo, vedi masi, e bortolami, poi mi va bene pensare che kieran era un cretino analfabeta del rugby e che il kesada di turno sia il nostro messia, ma non sono come quasi tutti che sono bandiere al vento.
Non ho livore ma ho, un modo di pensare, competenze, e linearità di pensiero e spero che il mio pensiero possa far riflettere qualcuno, indipendentemente da quello che pensano gli altri.
Ehhh non è perché tutti gli altri mi diano contro, che gli altri abbiano ragione, quindi la maggioranza ha solo la maggioranza ma non la ragione, spero tu capisca di cosa sto parlando…
Io penso che attraverso un saggio e programmato sviluppo dei nostri allenatori, o di eventuali coglioni analfabeti come kieran, che volessero stabilirsi nella nostra splendida penisola, si possa perseguire il progetto argentino che io stimo moltissimo, VERAMENTE MOLTISSIMO. Ma lo voglio perseguire con le nostre sparute forze, con le nostre poche o parziali competenze, ma con L’ORGOGLIO DI ESSERE UN ITALIANO.
Assa perder il livore, va un pochino più in là…., ti dovaressi conoserme. Certo che non sono semplice, però posso dire che non sono una banderuola al vento del più forte.
Sempre un caro saluto.
Però Parvus, amico mio, sai la simpatia che ho per te ma non capisco. Il tuo discorso sugli stranieri mi trova notoriamente d’accordo, ma poi sei tra quelli che invocano equiparati in nazionale a tutto spiano (cosa che mitrova, invece, notoriamente non d’accordo.
O si tira per il rugby nostrano, e questo va dalle basi alla nazionale maggiore, o alrimenti cadiamo in contraddizioni.
In più non capisco il discorso su Sergio.
Ciao mich, un caro saluto, mi fa piacere che le nostre strade dialettiche si ri/incrociano, bene sei un pó in confusione a leggere il mio modo di pensare.
Allora come sai bene sono idea argentina o idea sudafricana, solo ed esclusivamente autoctoni, però dobbiamo anche partecipare al 6 nazioni, uno dei più prestigiosi tornei di rugby al mondo e quindi,
Nell’immediato dobbiamo essere abilissimi come o anche di più degli scozzesi a cappare prospetti di prima fascia per la nazionale, questo per non arrivare costantemente ultimi,
CONTESTUALMENTE, dobbiamo arginare l’emorragia dei nostri migliori prospetti che scappano all’estero, rifaccio i nomi?? E vai…, campa, garbisone, vincent, mey, odiase…, pensa se fossero nelle nostre franchigie???? E sai mich, se li tieni nelle nostre franchigie crei anche un corpus nazionale…., spero tu mi capisca.
Per terzo, il progetto va visto a lungo termine, con la formazione dei nostri tecnici da per esempio un cesso come kieran, o come mallet alro cesso, o come berbizier naltro cesso…, mentre sappiamo scusa se uso il plurale, ma come sempre fanno i presidenti, danno in pasto a tutti la possibilità di tirare merda al berbizier o al mallet o al kieran di turno, e posizionare il messia di turno che oggi si chiama kesada, e che tra un pó di anni, sempre da voi verrà fatto a pezzi, per un prossimo francese, o un prossimo portoghese, o per un sudafricano.
Scusa se sono molto franco, ma non sono contro di te, te lo assicuro, sono contro alle banderuole al vento….
Be’ Parvus, mi no so na bandierioea…ho le mie idee e non mi faccio influenzare da nessuno. Non mi sento preso in causa da quello che hai detto, ma lo specifico. Mi sono preso tante volte belle parole tipo “opinionista della domenica” o “tifoso da bar sport”, ma non mi interessa, specie perché la mia stima per chi dice queste cose è sotto lo zero. Comunque…io penso che Parisse, nello specifico, non abbia detto nulla di particolare, penso che anche Bortolami ti direbbe che allenerebbe volentieri la nazionale un giorno, senza essere falso. Non sono questo tipo di interviste che mi fanno seccare, ma quando afferma che ci sarebbe dovuto essere lui. Su Quesada non so cosa non ti aggradi precisamente di lui…che el vol farse i cassi sui pa calche ano, ciapar i schei e ndar via? Te capirè…a maggior parte xe cussì. Io aspetto di vedere i risultati o meno prima di giudicare, in ogni caso. Crowley è andato e non ci possiamo fare niente, dobbiamo fare con quello che abbiamo (anche a livello di club italiani), perché nel breve periodo nulla cambierà. L’unica soluzione sarebbe un presidente FIR illuminato e che non facesse politica…un po’ utopia.
…Fido, fidati, sono molto molto meno del 50%, ma come sempre in Italia le minoranze sono molto rumorose!… 😉 🙂
ciao maik, ciao carissimo,
proprio a ti no te dago della banderuola, ma specifico perché me lo hai chiesto.
per me come ben sai, e l’ho già scritto kieran era anche troppo per noi e cambiare in kesada mi fa tanto, panem ed circenses, date orsù al popolo un tozzo di pane e date vari divertimenti al colosseo così non capiscono cosa stiamo facendo, e come gestiamo uan somma incredibile di soldi …., questo mi sembra il tema di ogni presidente che ci regala il suo messia, oggi è kesada e vedrai se ci sarai ancora in questo forum, che quando se ne andrà via gli spareranno merda tutti quelli che ora buttano petali di rosa sul suo cammino, era per questo che ho usato il termne banderuola.
come sai bene, io penso che al max questa squadra abbia come ho già scritto un relativo aumento, mi pare di aver scritto che può aumentare ancora del 10-12-15% max, non di più, e questo non vuol dire che denigro i nostri giocatori ma sono ben conscio che hanno preso una bella imbarcata sia dalla n.z. che dai francesini, ma che abbiamo pur vinto due test macht importantissimi per noi, e questo non lo dimentico e che siamo già qualificati al prossimo mondiale, ma mi vien da dire che abbiamo vinto con namibia e con uruguay…., quindi il minimo sindacale.
su kesada go paura che avendo anche fernandel ci possano arrivare naltra mezza tonnellata di 3-4-5- scelte che non farebbero del bene alla nostra nazionale.
leggi di cui sopra quando dico che bisognerebbe tenere in italia i vari odiase, mey, garbisone o vincent, o guardando indietro a uno come campagnaro, o ancora di più ad uno come masi…., da noi serve qualità!!!!!
una ultima cosa ti voglio regalare, e tienla per te, quando molti di questi che stanno scrivendo diranno pesta e corna di kesada, io lo difederò, perché non è che cambiando messia trovi l’oro!
qua manca un programma!!!
ciao veciooooo
Ciao vecio, ok ora mi è tutto più chiaro 🙂 e sostanzialmente concordo. Nialtri i nostri i riportemo casa co i xe rotti o co falisse i club…ma pensa a che fadiga che i ga fato a darghe un contrato a Morisi, quando non dovevano neanche pensarci, o Giammarioli, trattato come una pezza da piedi…o altri come Mbanda, Sarto, Canna, non ben valorizzati o considerati. Quando dicono che non abbiamo cura dei nostri rugbisti, anche quelli leggendari (e non si parla solo dell’onnipresente Parisse, ma anche Bergamauro, Zanni, Ghiraldini…), purtroppo è piuttosto vero…e spesso non aspettiamo nemmeno che si ritirino…
grazie per avermi rispoto e soprattutto per aver capito.
sempre un cordiale saluto
Se ci fosse stato Parisse in campo con Francia e New Zeland , certamente non avremmo vinto , ma la sua leadership in campo avrebbe fatto si che da parte di tutti si tirasse fuori l’orgoglio per evitare una umiliazione del genere, si è invece preferito portare un giocatore che non aveva a differenza di Sergio minuti nelle gambe e motivazioni forti come le aveva sicuramente il capitano. Come dice giustamente è da scriteriati pensare di poter giocare anche nei tuoi 22 con la palla in mano, anche i più forti hanno dimostrato che bisognava adattare la partita all’avversario cosa che il genio di Kieran non aveva previsto
Cara redazione,
Piacerebbe vedere una maggiore attenzione al velato atteggiamento razzista che taluni molto probabilmente senza accorgersene hanno.
Se uno scrive “sporco n….o” è evidente; ma ad esempio se si qualifica per italiano una persona in base al nome che ha un po’ meno; così come definire terra di conquista (ovviamente di allenatori stranieri) citando quesada e parisse.
Parisse? Non mi torna qualche conto 😁
Per me sarebbe fantastico avere il Capitano come allenatore della Nazionale, dai tre /quattro anni di esperienze crescenti in territorio francese e poi dentro ….. Non vedo l’ora !!
Stemo ben svasai!!!
A parte Gatland, Farrell, Hansen, chi vedi?
SU QUESADA ERO SCETTIO ORA NON LO SONO PIU’ SONO DA SEMPRE UN ESTIMATORE DI CROWLEY E DEL SUO GIOCO MA SPERO CHE IL QUES PORTI MIGLIORAMENTI AD ESSO E UN FILO IN PIU DI EFFICACIA ALMENO LUI PER FORTUNA AVRA’ 4 ANNI PER LAVORARE SODO CROWLEY EFFETTIVI NE HA AVUTO SOLO 2 MA IN POCHI LO RAMMENTANO SHAMROCK RUGBY
temo che il tuo gatto stia passeggiando sulla tastiera…
😂😂😂😂
Scrivere in maiuscolo e senza punteggiatura non rende più chiaro il concetto.
Grande Sergio, grazie per l’apertura. Io conto di vederti sulla nostra panchina azzurra quanto prima.
Nessuno ha colto il velato riferimento al fatto che KC, dopo secoli di Italia tra Treviso e nazionale, non dice nemmeno Ciao in italiano?
Se Parisse da allenatore dimostra la metà delle qualità che aveva da giocatore mi sa che siederà su panchine illustri…
Quanto a Crowley sono sempre stato convinto che l’italiano lo sapesse, ma avendoci conosciuti, ha (giustamente) fatto sempre finta di non saperlo. Tante molestie e fraintendimenti dimeno…
Credo che su panchine di nazionali, cosi’ come di squadre che sono ambiziose, debbano “sedersi” allenatori che han gia’ dimonstrato qualcosa, com un buon curriculum comunque (stessa cosa per lo staff tecnico).
Quindi, se Parisse dopo Tolone andasse ad allenare un Portogallo, o Cile, o Uruguay, e far bene con loro allora bene l’Italia (e poi magari chissa’, Argentina, Etc…).
Invece in Italia, specialmente per i tecnici skills e per alcuni allenatori, che percorsi ci sono stati? levando Bortolami e Masi, alcuni dei nostri tecnici di “skill” passati anche dalla nazione che curriculum da allenatore avevano? nullo rispetto ai pari ruolo di altre nazionali.
Qui il discorso non e’ Parisse si, Parisse no. Ma Parisse si se come Quesada avra’ un curriculum simile….
In passato non sono stato certo tenero con Partisse, ma devo dire che questa è un’intervista piena di affermazioni condivisibili e che sono contento che abbia il sogno di allenare l’Italia.
Poi vedremo se sarà abbastanza bravo da meritarselo, oppure se sarà troppo bravo da non averne più voglia.
…la tua chiusa é veramente bella!… 🙂
Chiunque abbia a cuore il bene del rugby italiano non può non apprezzare le sue parole e non può non desiderare di vederlo sulla panchina dell’Italia, un giorno.
Stiamo parlando del miglior giocatore che l’Italia abbia mai avuto, con un’intelligenza rugbistica, una passione ed una classe che, almeno in Italia, non hanno mai avuto pari. Sta studiando ed imparando facendo esperienza ad altissimo livello, se non ha le carte in regola lui, non capisco proprio chi potrebbe averle.
Credo che Bortolami e Parisse un giorno saranno sul ponte di comando della nazionale e credo che dovremmo essere orgogliosi di questa possibilità.
Francamente l’antipatia e le alzatine di spalle, gli sbuffi annoiati e le castronerie che mi tocca leggere, qui ed altrove, non le capisco, non me le spiego e penso che siano oramai ben oltre i confini del patetico.
E chiedo scusa se qualcuno si sentirà offeso dalle mie parole, ma credo fermamente che dovremmo smetterla di farci del male con i soliti atteggiamenti, che sono il grande limite del nostro movimento.
Sottoscrivo parola per parola (anche se penso che Bortolami, prima di fare il coach della nazionale dovrebbe fare esperienza all’estero) e ai detrattori ricordo che Sergio in Francia gode di altissima reputazione. Solo qui, paese dei campanili, infastidisce qualche bilioso.
…ciao Franz….il nostro movimento purtroppo, e’ un microcosmo della societa’ in cui viviamo, che, grazie anche all’anonimato dei social, spara a zero su tutto e tutti, nessuno escluso…eroi per un giorno….
Con il clima che si respira anche soltanto dopo questa intervista, fossi in Sergio non verrei ad allenare l’Italia nemmeno se mi ricoprissero d’oro.
Semmai dovesse portare qualche risultato, sarebbe merito dei giocatori in campo. Se invece dovesse fallire, come hanno fatto tutti, al netto di timidi miglioramenti, sarebbe stato il solito presuntuoso.
Ecco quindi che dall’Italia si fugge. La si ama, ma si fugge.
Ooooh, queste sono le interviste che vogliamo leggere da Sergio Parisse! Io mi auguro che possa collaborare davvero con la nazionale italiana, un giorno, anche fosse solo per la touche. Alla fine, per quanto possiamo dire, ha sempre dimostrato un attaccamento alla maglia incredibile, penso che nessuno più di lui voglia vedere l’Italia del rugby ad alti livelli.
magari fosse lui l’allenatore delle skills sulla touche. Ecco, in questo caso uno come lui ci sta’. Come capo allenatore ci vuole molta piu’ esperienza
Ho letto l’intervista sulla Gazzetta dello Sport dove diceva più o meno le stesse cose, ma riguardo al voler allenare l’Italia non si è autocandidato. A domanda del giornalista ha risposto che gli piacerebbe un giorno allenare l’Italia o un’altra nazionale se se lo meriterà. Non vedo dove starebbe il problema dal momento che ha intrapreso la carriera di allenatore. Cerchiamo di essere tutti meno prevenuti. Io credo che qualsiasi allenatore agli inizi della carriera direbbe le stesse cose. Se avessero chiesto a Bortolami quando ha iniziato in Benetton come specialista delle touche se avrebbe voluto un giorno allenare l’Italia cosa pensate che avrebbe risposto? A parte questo abbiamo Quesada fino al 2027 (sempre che non ci sia qualche altra genialata di Fir o se lui non si tiri indietro) per cui la possibilità che Parisse faccia un giorno l’head coach della nostra nazionale intanto slitta alla fine dei prossimi mondiali e nel frattempo lui deve dimostrare tutto partendo come responsabile della touche di Tolone. Per il resto si vedrà. Se vedessimo la touche di Tolone stravincere tutti i confronti in Top 14, ad esempio, perché non cooptarlo tra un paio di anni come allenatore della touche azzurra? Se invece la touche di Tolone dovesse giocare male dubito che qualcuno penserebbe a lui
“Devi decidere cosa essere: una squadra offensiva e divertente o una che vuole vincere?” Un po’ quello che stanno facendo le Zebre e Treviso, in parole povere. 🙂
Certo, tenendoci lo stesso staff (con lo stesso allenatore della difesa, stessi allenatori di touche e breakdown – che non ci sono) la vedo un pelo complicato cambiare la tendenza su difesa e conquista…
…che legga anche lui i commenti su OR?…
Si ma è un discorso troppo integralista il suo.. dipende dalla squadra che ti ritrovi e dagli avversari che hai.. se le zebre si mettessero a difendere e basta perderebbero ugualmente tutte le partite.. così come in pratica è successo con la nazionale di OS.. Treviso ha dei giocatori che può permettersi di basarsi sulla difesa almeno in qualche partita..
Quante partite ha vinto la nazionale per le capacità di Parisse? E quante ne ha perse perché era vietato sostituirlo anche quando si trascinava per il campo? Chi da per certo sia il MIGLIORE rugbista italiano di TUTTI I TEMPI, senza contestualizzare, di sicuro conosce bene anche Maci Battaglini, Franco Zani, Braccio Lanfranchi, Ivan Francescato, Diego Dominguez. Niente di personale Sergio
Buongi’ yes, hai nominato alcuni fra i nomi piu’ autorevoli della storia del rugby italiano ( ce ne sono molti altri Bettarello, I Cutitta etc ) ma con tutto il rispetto, oggettivamente, e non soggettivamente credo non reggano il confronto con Parisse, a livello di caps (si lo so che anni fa in nazionale non si facevano molte partite) di squadre incontrate (un conto e’ giocare contro Rovigo o Amatori Milano, altro e’ confrontarsi con le prime del ranking mondiale) di carriera e di carisma. Ripeto, oggettivamente non credo abbia rivali, poi, soggettivamente ognuno puo’ scegliere il proprio preferito, ma non riservargli il ruolo di essere stato il piu’ rappresentativo (mettiamola cosi’ invece di migliore) giocatore di rugby italiano, mi sembra oltre che ingeneroso anche poco obiettivo…my 0,02 cents…
Standing ovation anche per gea58
STANDING OVATION!!!
… per yes nine
Certo sella, yes gli ha spiegato bene e una volta per tutte…, era ora che qualcuno le cantasse….
Gera ora!!!!
Quindi meritata ovazione a yes!!!
Quindi salta fuori che l’Italia perdeva perchè aveva Sergio a passeggiare per il campo? E io che credevo che fosse per il nostro livello.
Grande yes.
Bravissimo stai mettendo in chiaro tutto.
E mettendo in chiaro tutto si vedono anche le lacune, anzi direi macroscopiche lacune di chi scive!!!
Salute Gea58, hai letto male, scusami, non ho scritto che non è rappresentativo, ci mancherebbe. Fra l’altro con le grandi capacità di self marketing come ha. Comunque. quando si scrive troppo (senza conoscere nel dettaglio) si può incappare nel tuo errore. Io scrivo dei nomi e tu ne aggiungi altri (che no sono allo stesso livello). Io menziono giocatori che la grande Francia, quella veramente temibile per tutti, ha fatto carte false per equipararli (Zani, Lanfranchi), colonne di squadroni come Agen, principali protagonisti di vittorie come gli Scudi di Brenno, e tu mi rispondi (da tifoso altro che obiettività) giocare contro Rovigo e Amatori Milano. Hai ragione però quando scrivi che la scelta è soggettiva come molto nella vita poi dipende se la scelta è giusta o no.
..grazie per la risposta, non credo di essere uno che scrive troppo e probabilmente non conosco il dettaglio come tu molto delicatamente fai notare, ma io di errori e dubbi sicuramente ne ho tanti, a differenza di chi, in questo forum ha solo certezze. A parte i “francesi” le squadre con cui si confrontavano gli altri nominativi che hai citato, erano quelle che ho scritto io, senza togliere assolutamente nulla. Penso che qualsiasi conoscitore del rugby, (anche detrattore di Sergio) pur riconoscendo ai nominativi che hai citato, estrema importanza nella storia del rugby italiano, sia in grado di capire quanto rappresentativa sia la figura di Parisse. ps. la scelta giusta nella vita e’ viverla… ti auguro buona giornata..ovale!
GRANDE YES!!!!!!😊😊😊😊
Stai spiegando molto!!!!!
Ma capiranno i nostri eroi??
Un giocatore qualsiasi: Sono a disposizione della nazionale.
Appassionato: Grande! Ha le idee chiare il ragazzo ed è attaccato alla maglia. Cappiamolo subito (specie se è equiparato).
Sergio Parisse: Sono a disposizione della nazionale.
Appassionato: Ecco, ci risiamo. Si autoconvoca, il presuntuoso. Ma le convocazioni non le fa l’allenatore?
… oppure…
Ex giocatore qualsiasi: Ho intrapreso questo percorso, e spero un giorno di poter allenare una nazionale, magari l’Italia.
Appassionato: Magari! Lo vedo proprio bene dalle nostre parti (specie se straniero).
Sergio Parisse: Ho intrapreso questo percorso, e spero un giorno di poter allenare una nazionale, magari l’Italia.
Appassionato: Eccolo qui, e ti pareva che non si metteva tra i piedi. Ne deve fare di strada e già pensa ad allenare una nazionale.
Più o meno il tenore è questo. Allora penso, o Sergio gli ha soffiato la ragazza da giovani oppure si è un n. 8 mancato, perchè capisco antipatie e preferenze ma negare che Parisse sia un monumento al rugby italiano (fra l’altro apprezzato all’estero in ambienti di ben altro livello, come sempre accade per nostre eccellenze tricolori), è da ipocriti.
Come non essere d’accordo con ciò che dici? Ma poi ammettiamo che, come dicono i detrattori, Parisse abbia un ego enorme, ma davvero credete che tutti i vari campioni e allenatori vincenti che girano nel mondo ovale non ne abbiano altrettanto? Lasciamo perdere i monumenti all’ego come Eddie Jones o Rassie Erasmus, ma anche i Biggar, i Farrell, gli Etzebeth, ecc. abbiano meno ego di Parisse? O i Robertson e la sua breakdance, Gatland o Foster? O Nigel Owens per quanto riguarda gli arbitri? Per arrivare in cima ci vuole determinazione ed autoconvinzione, altrimenti non ci si arriva. Lo sport è competizione sia esterna che interna (lo diciamo sempre: ci vuole competizione nel ruolo) e chi è più competitivo arriva in cima. Per poterlo essere ci vuole umiltà, ma anche un po’ di arroganza quando necessario. Va contro i miei principi, ma è la realtà dei fatti, non solo nel rugby, ma in qualsiasi sport. Se un atleta (o un allenatore) non è convinto di poter sconfiggere tutti grazie al proprio operato va poco lontano. Poi tra la convinzione e i risultati c’è un abisso ed è da quello che si giudica. Quindi, personalmente, aspetto di vedere come se la cava dall’altra parte della barricata. Se sarà bravo, vincente e con voglia di mettersi in gioco perché, oggi, dare per scontato che serva o non serva alla nostra nazionale?
Ciao Fab, in effetti hai fatto un’apertura considerevole. E io aggiungo, in ogni sport come nella vita, tanta umiltà e voglia di imparare sempre, ma se non hai quel pizzico di convinzione in più non diventi nessuno dei nomi che hai fatto. Essere presuntuosi vuol dire avere capacità inferiori alle proprie ambizioni: non mi sembra il caso di nessuno tra quelli che giustamente citi come esmpio, antipatici o meno. Sergio, ad esempio, sarà stato anche ambizioso nel calciare quel drop contro la Francia, gesto criticato da molti, ma se non si fa carico lui di certe iniziative, purtroppo dalle nostre parti nessuno osa. Lui si.
ciao Fab, come al solito ottime e chiare esposizioni, personalmente (per le esperienze che ho avuto) ritengo che la dose di “arroganza” “cattiveria” o ego, sia di gran lunga superiore all’umilta’, dote che pochi portano in dote.
Gea, noi vediamo solo gli aspetti esteriori. Faccio un esempio, Siya Kolisi, capitano della squadra campione del mondo, appare come esempio di umiltà in mezzo a tante primedonne, ma non sappiamo quale sia il suo comportamento in allenamento o nelle dinamiche della squadra. Certo, se è il capitano, vuol dire che è in grado di farsi carico di guidare la squadra. Parisse, come altri, invece, esteriormente appare molto più egocentrico, ma non è detto che lo sia, di più o di meno, rispetto a Kolisi. Ribadisco che sono atteggiamenti esteriori. C’è chi adora essere intervistato e chi meno, ma penso che per arrivare dove si arriva occorra convinzione, sana arroganza e competitività esasperata. Alla maggior parte degli atleti la si perdona al di là dell’antipatia che certi personaggi trasmettono: Farrell, Sexton o Biggar ne sono un esempio, con quest’ultimo che pur non essendo capitano ha cazziato in campo platealmente North che certo non è un pivellino che deve dimostrare qualcosa. Eppure, al di là del gesto particolarmente antipatico, Biggar aveva ragione, sei in debito di ossigeno a tempo rosso e anziché buttarla fuori giochi dalla tua area di meta. Ecco, non va confusa l’antipatia con la capacità di discernimento. Viene menzionato il drop sbagliato di Parisse con la Francia a tempo scaduto. Vorrei ricordare i drop sbagliati nella finale mondiale (2 o 3 se non sbaglio) per dire che in una situazione punto a punto ci si prova e qualcuno si deve mettere in condizione di farlo. Parisse, oltretutto, aveva segnato diverse volte da drop. Ci ha provato, ha fatto male? Sì perché è andato fuori. Se fosse entrato sarebbe stato l’eroe di giornata come Marcato pochi anni prima
buon giorno Fab, però non cadermi anche tu nei luoghi comuni sul dover essere Ego per essere leader, o essere arrivista per essere un campione. Con sincera stima
PS Fab, solo perché sono modelli sbagliati
Ho scritto sopra che va anche contro i miei valori e principi, ma senza ambizione (e cosa è l’ambizione se non ego?) non si arriva in cima e, soprattutto, non ci si rimane. Personalmente ho sempre ammirato Nitoglia per le sue scelte personali e di vita, ma da tifoso della nazionale ho bisogno di giocatori (o allenatori) che abbiano l’ambizione di vincere o, almeno, di giocarsela sempre e con tutti
…ricordo un direttore che ho avuto, che non mi parlava direttamente ma per interposta persona, anche se eravamo a un metro l’uno di fronte all’altro…
Ti ricordo mich che il rugby italiano è ben poca cosa…., quindi….
“Eccolo, si è già candidato, ci si poteva scommettere” … beh, devo dire che l’incipit è stato efficace.
Però vorrei ricordare che “Sò responsabie de queo che digo e no de queo che ti capissi tì”
Ciao Sella, credo che il virgolettato lo farò stampare su di una TShirt. Sicuramente qui in Alsazia non lo capiranno ma oltre ad essere profondo è, in veneto, anche musicale.
bravo sella!!!!
Scusa Fab, qui si confonde la doverosa ambizione con il sempre detestabile arrivismo. Sono due diversi aspetti del carattere. Se ti chiedessi, e chiaramente non devi rispondermi, sei ambizioso o arrivista … Tutto qui
No, guarda. Per me sono due cose totalmente diverse. L’arrivista è quello che per arrivare in alto usa ogni mezzo, lecito o non lecito, compreso leccare deretani o far fuori in maniera scientifica tutti i competitori. L’ambizioso invece è quello che cerca di essere migliore degli altri, ma con le proprie capacità. Per me che non sono né ambizioso, né arrivista suona anche strano che lo scriva, ma tant’è. Non sono mai stato uno che sgomita per ottenere qualcosa. Ho scritto due romanzi, tanto per dire, e spesso trovo qualche conoscente che lo viene a sapere e mi domanda: ma perché non ti fai pubblicità, non fai delle presentazioni? Per il semplice motivo che li ho scritti per il piacere di farlo, non per venderli o ricevere complimenti (che comunque fanno sempre piacere). Però riconosco che se uno vuole ambire invece a palcoscenici più alti, per forza di cose deve autopromuoversi il più possibile, che sia nell’editoria o nello sport o nella musica. Ovviamente in modo leale: saranno i lettori, gli allenatori o gli ascoltatori a decretare il valore di questa autopromozione. È un mondo che non regala niente (purtroppo). Ora, stiamo parlando di Parisse, che, bene o male, penso che abbia dimostrato di valere ogni cosa che ha raggiunto nella propria vita. Come allenatore deve ancora essere visto all’opera e quindi sospendo ogni giudizio, ma cerco di non essere prevenuto al contrario solo perché magari ha degli atteggiamenti che talvolta possono risultare antipatici
Dizionario:
arrivísta
sm,f carrierista, arrampicatore sociale, ambizioso. contrari persona disinteressata-modesta.
https://www.internationalwebpost.org/contents/LA_LINEA_DI_CONFINE_TRA_ARRIVISMO_E_AMBIZIONE_7959.html
Giusto così po, chiaramente, passerò ad altre notizia
Ti ricordo mich che il rugby italiano è ben poca cosa…., quindi….
…si continuano a portare esempi soggettivi..
amen!!
Davvero, trovo sconcertanti certe posizioni, ma poi ci penso e finiscono per in sorprendermi più.
Siamo nel paese di quelli che si martellano le balle pur di fare un torto alla moglie e va benissimo, continuiamo a farci del male.
Se fossi nei panni di Sergione starei alla larga dall’Italia, paese di misuratori degli ego altrui, il Signor Enzo l’ha detto chiaro: gli italiani perdonano tutto, tranne il successo.
Franzele ti prego non scrive l’ultimo post…., è veramente sbagliato.
Sai che ti apprezzo molte volte, ma molte volte mi sconcerti appunto sul tema parisse e sua difesa.
Sempre um caro.saluto
Figuriamoci, Parisse non ha certo bisogno di essere difeso da me.
Farà il suo percorso da tecnico e credo che abbia le qualità per emergere anche in panchina: competenza, carisma, leadership, coraggio, storia, relazioni, prestigio, riconoscimento e rispetto (a livello mondiale, in Italia un po’ meno), la simpatia non serve. Se son rose fioriranno.
Giornalista: “Signor Parisse mi scusi domani pioverà ?”. Parisse “Non ho visto le previsioni meteo, ma a guardare il cielo credo proprio di si” Titolo prima pagina “Parisse si candida come meteorologo ! E oggi seguitelo e portatevi l’ombrello !”
Un’inutile paginata di post, su una questione di lana caprina, mi ha messo tristezza!!!!
Beh, Parisse fa sempre notizia e, sinceramente, continuo a non capire perché ogni volta che dice qualcosa si debba sempre partire per le crociate in un senso o nell’altro.
Ma, piuttosto che stare lì a fare le crociate contro o pro Parisse, un sarebbe meglio anda’ a prende’ un ponce al Civili?!?!?
Hroth….Livorno?
No, Barga (che, per inciso, non è né Lucchesia, né Garfagnana, né Versilia e che da il nome alla sua Terra, il “Barghigiano”, che insieme alle altre tre, dopo che nel 1923 il Governo Mussolini la “strappò” dalla provincia di Firenze, fa parte della Provincia di Lucca); ma Livorno la conosco bene, perchè da giovane, quando ero nella Folgore, c’ho passato dei periodi.
Il ponce dal Civili è a Livorno. Un’istituzione. Ho fatto il militare in marina nel 1984/84 in Capitaneria di Porto a Livorno. La sera prima di congedarmi, eravamo in 6 che ci saremmo congedati decidemmo di andare a festeggiare dal Civili. Ordinammo un ponce al rum a testa. Poi si alzò uno di noi e lo offrì a tutti. Allora anche gli altri non vollero essere da meno. Alla fine bevemmo 6 ponce (anzi 6 ponci come si dice a Livorno) a testa. Si ritornò in Capitaneria sbronzi persi
Era 1983/84. In marina 18 mesi
Soltanto mezza pagina. L’altra metà, vedo adesso, dalle 19 circa di ieri è occupata da dissertazioni personali e locali.
In ogni caso, Sergio fa notizia, apre bocca e smuove il mondo del rugby, e qui di rugby si sta parlando. Non rilevo nulla di triste o scandaloso. Le notizie che mettono tristezza, stamattina ieri e domani, sono altrove.
Questo tuo commento prende mezza platea di utenti, pro o contro Parisse che siano, e li scaglia nel limbo dell’inutilità, me compreso, pertanto ritengo doverso replicarti. Personalmente, se proprio vuoi un risposta alla proposta del ponce al Civili, per me da Napoli un pò fuori mano, preferisco la f..a che parlare di Parisse, e sono certo che Sergio non se la prenda troppo nel leggermi.
Insomma, libero di leggere o meno, e di avere tue opinioni a riguardo, ma sono certo che il rispetto vada riservato a tutti noi, qui, che chiacchieriamo in armonia, con posizioni diverse, ma sempre nel massimo vivere civile.
Un cordiale saluto.
ah!!!…spero ti piaccia la mtb, devono essere dei posti stupendi da fare ..il Ciocco vero?
Mi dispiace, la mtb non mi ha mai conquistato e si il Ciocco, dove quest’estate hanno fatto dei giorni di ritito anche le Zebre, è nel Barghigiano.
..quando anche e giniocchia danno fastidio, non rimane che la bici!!! ah ah ah
se non ricordo male c’era la sede di Videomusic anni fa, tanti…
Cavolo, che memoria!!!
Caspita che diplomazia! Volevi dire “cavolo, che vecchio!”
cavolo e’ vero!!!! ah ah ah
…ricordo Clive and Rick..simpaticissimi, in piena epopea del videoclip…devo avere ancora in cantina le vhs dei concerti live che producevano, d’altronde la rai non faceva niente (c’era Fazio con l’orecchioocchio) e la domenica pomeriggio presto djtelevision ma trasmetteva musica molto commerciale..e Red Ronnie con BE pop a lula…accontentarsi di quello che c’era…
Premesso che Ric e Clive, oltre a non averci avuto alcuna confidenza, in quanto di anni più grandi di me, non mi stessero molto simpatici, perché sassenachs f.b. (io ho/avuto soltanto 5 amici sassenachs, di cui tre nell’ambito militare), Clive, che abitava nel quartiere La Fornacetta, spessissimo, quando attraversava le vie e i vicoli di Barga Castello, per rientrare a casa, dalle sbornie (e chi sa cos’altro) che aveva, rimbalzava nelle mura dei palazzi daun lato all’altro della carreggiata!!! 😀
@sellagisquamberablanco, non avrei potuto dire “cavolo, che vecchio”, altrimenti lo sarei dato anche a…me medesimo!!! 😉 😀
Il Ciocco era della famiglia Marcucci, se non ricordo male