Il direttore sportivo dei ducali analizza la difficile stagione che sta per finire, con uno sguardo verso il 2024/25
Franco Tonni tra presente e futuro delle Zebre Parma
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L'avanti continuerà la sua lunga carriera con la franchigia emiliana
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Con lui anche Mattia Dolcetto, suo assistente con gli Azzurrini
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Per i ducali torna Geronimo Prisciantelli, 200esimo cap per Bealham. Arbitra il direttore di gara Aimee Barrett-Theron
Intanto Pani rinnova fino al 2027
https://www.onrugby.it/2022/09/15/franco-tonni-diventa-il-direttore-sportivo-delle-zebre/
Bla bla bla
Il curriculum dice altre cose
Ancora piu’ tempo?!? 🙁
Ehi ehi ha parlato di arbitri!
Presidenteeeee
Ma parla sul serio?
Attendere altri 2 anni per programmare altri obiettivi?!
Dopo che le hanno perse tutta questa stagione (e quasi tutte la scorsa stagione), un’involuzione tecnica mese dopo mese, una rosa giocatori fatta da stranieri di quarta scelta e formato pochi italiani per la nazionale…chiede di continuare così per altri 2 anni?
Non vedo cosa possa cambiare da qui a settembre…chiudere tutto il carrozzone Innocenti, please!
Zebre avanti tuttaaaaaa
Purtroppo anche per i dirigenti c’e’ il rischio che perdere insegni solo a perdere… dopo anni e anni di sconfitte sul campo e fuori dal campo (praticamente niente pubblico, niente sponsor, sempre meno supporto per la nazionale, eccetera) si propone di continuare cosi’ per altri anni e anni… 🙁
Fino a quando?
Questa non e’ una societa’ storica che ha dietro un grande movimento giovanile, ecc. e’ una societa’ di carta calata dall’alto a suo tempo, che non e’ riuscita a fare passi avanti (anzi). Farla sparire per ricominciare altrove, con diversi dirigenti e con migliori presupposti non sarebbe per nulla un delitto.
Francamente non capisco perché ogni volta che si parla di Zebre si alzi questo fuoco incrociato. E, a scanso di equivoci, non sono tifoso delle Zebre più di quanto lo sia di Treviso e di quanto lo sarei con qualsiasi altra franchigia. Semplicemente faccio il tifo per le italiane. Dopo questa premessa vanno fatte alcune considerazioni: innanzi tutto è la squadra europea col budget più basso, quindi è normale che i giocatori più forti, per la legge del mercato, scelgano chi li paga di più o chi gli garantisce maggiori possibilità di vittoria. Seconda cosa, hanno iniziato un progetto quest’ultimo anno non rinnovando il contratto a tutti i giocatori più anziani per creare una squadra giovane da plasmare e fare crescere (anche perché, punto 1, più di questo non si possono permettere). Ora, a meno che anche il prossimo anno non le perdano tutte, e allora sì che sarebbe corretto parlare di fallimento, quello che ha detto Tonni è semplicemente che il prossimo campionato sarà di ulteriore crescita, cercando di vincere quante più partite possibili sulla base della realtà della squadra e che solo l’anno successivo prevedono che raggiungeranno la maturità per essere realmente competitivi. Oppure qualcuno si aspetta che il prossimo anno vincano l’URC? Questo sulla base della realtà dei fatti perché altrimenti si sogna e basta. Abbiamo visto che la Benetton, nonostante una squadra decisamente più forte e competitiva, probabilmente non si qualificherà per i play off. È un fallimento? Allora anche loro dovrebbero chiudere a favore di un’altra franchigia perché un nono posto non è all’altezza delle aspettative. Se poi si dice che le Zebre dovrebbero chiudere a favore di un’altra franchigia, occorre che ci sia chi tira fuori qualche milione di euro ogni anno. Qualcuno aveva anche fatto il nome di Banzato. Ma siamo sicuri che i 200-300 spettatori di Padova ad ogni partita crescerebbero con l’URC? E perché Innocenti, che viene da quella realtà, non spinge in questa direzione? Forse (proprio non lo so) perché il progetto Padova non è poi così solido come sembra dall’esterno? E se nessun altro si mette a un tavolo con un assegno pronto, strutture, sponsor, e staff tecnico di livello garantendo per gli anni a venire, tanto vale lasciare tutto com’è e aspettare (e sperare) che le Zebre crescano e che in due anni siano realmente competitive. A tutti i livelli
Le Zebre sono un progetto nato male e sviluppato peggio. Non hanno mai visto, in 11 anni, affacciarsi uno sponsor degno di questo nome in grado di dare solidità e qualità a staff e rosa giocatori.
In 11 anni si contano questi allenatori: Gajan, Cavinato, Jimenez, Guidi, Bradley, Bergamaschi, Roselli. I peggiori in termini di risultati sono il primo (Gajan) e l’attuale (Roselli) che hanno il record stagionale di 100% di sconfitte. Sono dati oggettivi, non è fuoco incrociato.
Allora dico.
Per scegliere le due franchigie italiane nel 2010 la federazione ha chiesto alle 3 candidate garanzie economiche, struttura societaria e stadio all’altezza.
Roma aveva bluffato e sono state scelte Treviso e Viadana.
Quando Viadana (con Tonni, lo stesso che parla ora di progettualità delle Zebre) si è scoperta a corto di denari, la federazione avrebbe dovuto sostenerla economicamente ed emettere un nuovo bando per la licenza degli Aironi.
Invece con un gioco di prestigio (di Dondi) hanno dato vita a questa franchigia a Parma, calata dall’alto e senza le basi.
Quelle basi che ancora oggi mancano e portano i dirigenti del momento a parlare di cigno nero o di progetti a 3-5 anni per vedere qualcosa di meglio.
Padova mette sul piatto 5 milioni di euro l’anno, subito non tra 3-5 anni, contro il nulla delle Zebre. E li metterebbe per vincere, non per partecipare.
Vogliamo continuare a farci del male?
Concordo. I tifosi, tra i quali io, aspettano da altro che due-tre anni. Ogni limite ha una pazienza, (cit.) eccheccavolo! Ho smesso di guardare le partite da un mese a questa parte, riprenderò quando leggerò di due vittorie di fila in URC. Buon rugby a tutti.
Ora, non è per gettare benzina sul fuoco…ma anche tra le due franchigie italiane c’è attualmente una differenza abissale, non solo tra le Zebre e le concorrenti straniere dell’URC. Qualcuno si lamentava perché ieri la Benetton ha perso a Durban con uno scarto di 10 punti e segnando 5 mete…oggi le Zebre hanno perso, a Pretoria certo, ma con uno scarto di 66 punti. Sessantasei. E senza mostrare praticamente nulla di buono. In realtà la stagione ha avuto anche qualche momento semipositivo, ma quando c’era da prendere la vittoria e le occasioni ci sono state (e nemmeno poche), la squadra non ha mai saputo prenderla. La peggiore delle gallesi non si avvicina forse nemmeno ai risultati ottenuti dalla squadra di Parma…e questo può e deve far riflettere. E’ chiaro che continuando come si sta facendo ora, la situazione non migliorerà mai. Sinceramente parlando, per un giovane che approda alle Zebre, ora come ora, è una disgrazia…nel senso che si ritrova in un contesto dove quell’atavica abitudine alla sconfitta (purtroppo ben radicata in Italia ma che, un po’ alla volta, stiamo cercando di estirpare) è più che viva. Cosa può imparare un giovane italiano alle Zebre? Anche quei pochi buoni che comunque escono, escono debilitati, sfiduciati…un Simone Gesi, in altro ambiente, farebbe faville. Probabilmente anche un Leonard Krumov (giocatore in cui secondo me nessuno ha mai davvero creduto). Anche un giocatore come David Sisi è sprecato alle Zebre. Si parla sempre delle lacune di Alessandro Fusco…ma qualcuno se l’è mai preso da parte, cercando di inquadrarlo e farlo migliorare seriamente (perché le basi non gli mancano)? Mi sembrano ragazzi lasciati al loro destino…è parecchio desolante tutto ciò. E io, pur essendo un sostenitore di Treviso, sono estremamente dispiaciuto nel vedere la pochezza offerta da Parma. Oltremodo dispiaciuto, per tanti motivi. Ma non si può assolutamente pensare di continuare in questa maniera, in URC ci dovrebbero essere due squadre italiane che spaccano, visto che due ne abbiamo.
Poi mi fa amaramente ridere “L’accademia legata alle Zebre”…ma se ghe vorìa l’accademia aea prima squadra…cosa vogliono fare accademia? E come?