Declino Calvisano, Innocenti: “Possibile un Top 9, ma decideremo il 23 marzo”

Il presidente Fir: “Ci saranno dei requisiti minimi da rispettare. Chi non li ha non si iscrive”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Hands off 15 Marzo 2023, 10:04

    Sta cosa del blocco delle retrocessioni l’ho sempre trovata un’assurdità sportiva. Toglie ogni motivazione ai club di serie A che hanno strutture, fondi e aspirazioni (mi vengono in mente Verona o Parabiago). Ha senso da un punto di vista strettamente economico, ma abbiamo scoperto che questi fantomatici criteri non impediscono ai club di fallire.

    • Camoto 15 Marzo 2023, 11:13

      In realtà ipotizza di bloccare solo quest’anno per tornare a 10 squadre.
      Più sotto specifica che la promozione va sempre meritata sul campo.

      • Hands off 15 Marzo 2023, 15:37

        Si si chiaro che fosse riferito solo a quest’anno. Però pensa ad essere la prima di serie A, dopo campionato e playoff, avere conti e stadio in ordine e sentirti dire “grazie ma riprova l’anno prossimo”. O anche pensare ai meriti “economici” e non sportivi dell’ultima di top 10. Insomma sensato dal punto di vista imprenditoriale ma non da quello sportivo

  2. massimiliano 15 Marzo 2023, 10:08

    Accettare che possiamo sostenere un campionato, forse, ad otto squadre di livello accettabile e non di più, proprio no eh? Se vi fa così figo avere dieci squadre inserite le cadette delle due franchigie, come proposto da diversi forumisti. Blocco delle promozioni oppure due retrocessioni, tanto sarebbe mica la prima volta che in Italia si cambiano le regole in corsa, ed hai risolto. In realtà hai solo messo un pezza al culo, ma tanto siamo quelli di pizza e mandolino, va bene così, vero presidente?

  3. Fabfab 15 Marzo 2023, 10:24

    Pensieri sparsi di un incompetente quale sono. Praticamente, salvo colpi di scena come quello di Calvisano, gli stessi club che se la cantano e se la suonano. Non dico che non ci debbano essere un minimo di requisiti, è brutto vedere un Cus Torino che prende minimo 40 punti a partita, ma è anche vero che può dare spazio a giocatori che si mettono in mostra e vanno a giocare poi in club più blasonati. Del resto già ora tra Top 10 e A c’è una gran differenza e non è bloccando promozioni o retrocessioni che si colmerà, anzi, ci sarà un distacco sempre più netto. Il problema non è la garanzia economica o delle strutture, ma portare spettatori negli stadi, rendere il rugby uno sport piacevole da vedere, mettere in atto tutte le possibilità per aumentare le presenze. In parole povere, rendere il rugby uno sport più popolare pur con velleità di professionismo. È da quando si è candidato che Innocenti prende a modello l’NBA per il massimo campionato italiano, ma non si rende conto di una cosa fondamentale: il basket negli States è popolare con o senza NBA. In ogni angolo ci sono campetti in cemento dove tutti i giorni giovani e meno giovani si trovano a giocare. Chi ha la casa con giardino ha un canestro in giardino. L’NBA è solo la conclusione di un percorso generalizzato. Col rugby non si può avere lo stesso atteggiamento perché è uno sport totalmente di nicchia e più occasioni di allargamento ci sono e più può diventare popolare. Chiudersi nelle torri d’avorio non giova, soprattutto nel lungo termine.

    • Davide 15 Marzo 2023, 11:19

      Condivido ampie parti del tuo intervento.
      Sottolineo soprattutto il fatto che il problema principale da affrontare è come fare appassionare le persone al rugby e come portarle allo stadio.
      Come detto da altri credo anche che, purtroppo, ogni parte coinvolta (per primi, secondo me, i club) non riesca ad avere una visione di insieme ma si preoccupi solo della propria situazione nel breve termine

    • Hamrin 15 Marzo 2023, 11:58

      vero, si devono portare spettatori allo stadio ma sono veramente poche le società che possono vantare stadi all’altezza, forse nessuno, nemmeno le società più blasonate.
      c’e la necessità di pensare al rugby come un brand da proporre in un certo modo, servono investimenti, strutture, veri manager che sappiano agire con azioni di marketing importanti, serve diventare fighi (passatemi il termine) e invece vediamo ancora scritto con il pennarello sui palloni ” 1a squadra” altrimenti se li fregano a vicenda. Occorre unire le forze e pensare a nuovi club provinciali e l’idea di un campionato stile NBA con porte girevoli, cioè possono entrare altri club con i medesimi requisiti, non mi dispiacerebbe affatto. occorre fare campionati importanti e proporlo in modo accattivante. TV, giornali, social sono fondamentali , ma tutto parte dalla volontà dei club e dalla comprensione che un rugby così povero non serve a nessuno.

  4. PIO XIII 15 Marzo 2023, 10:48

    troppa differenza tra treviso e top 10, bisogna colmarla almeno in parte e questo è il tentativo che suppongo stiano facendo con queste nuove regole che vogliono introdurre.

  5. Maxwell 15 Marzo 2023, 10:53

    Sinceramente mi aspettavo all’ordine del giorno qualcosa tipo:
    Mi sono accorto che il top10 NON FA FORMAZIONE ( machedavero?)
    Mi sono accorto che Viadana gioca con 12 argentini
    Mi sono accorto che a #10 ( ma anche 9,11,13,15) non ci sono italiani
    Mi sono accorto che le academy celtiche non hanno messo nessun minuto di gara nelle gambe dei ragazzi
    Mi sono accorto che nella sessantina di giocatori celtici almeno 25 hanno meno di 100 minuti nelle gambe.
    Mi sono accorto che gli ascensori e/o permit servono
    Mi sono accorto di aver buttato qualche milione di CVC
    Mi sono accorto che il cdf toscano mi dava dei buoni giocatori che nelle ultime annate non ho
    Mi sono accorto che i giovani delle ultime annate non hanno le capacità dei 00 01 02 03

    • jacoponitti 15 Marzo 2023, 11:02

      Perfetto. Niente da aggiungere

    • massimiliano 15 Marzo 2023, 11:04

      Concordo quasi su tutto ma attenzione, la qualità degli ultimi giovani delle under sono direttamente figli di molti fattori. La cosa più logica a mio modesto parere era inserire le cadette delle celtiche in top 10 con le formazioni delle rispettive accademie insieme a qualche giocatore che deve riprendersi da infortuni ritrovare minutaggio, ritrovare la forma etc. e qualche chioccia a fare da insegnante allenatore in campo. Ma i club si sarebbero messi certamente di traverso. Ognuno rema nella propria direzione come al solito e i pochi che hanno dimostrato competenze e professionalità devono tirare avanti la baracca in qualche modo.

    • Mr Ian 15 Marzo 2023, 12:16

      il top 10 non fa formazione perchè i club vogliono vincere la coppa del nonno.
      Viadana ha preso 12 italo/argentini che cmq rientrano in una visione di allargare la base con potenziali azzurrabili, magari il giovane italiano non ha voglia di spostarsi dalla sua comfort zone ed oggi a parità d ingaggio, l Argentina ha un sistema di formazione migliore del nostro. Cmq anche a Treviso non scherzano..
      a #10, come in altri ruoli, chiedere ai club.
      Non sono tanto i minuti nelle gambe dei giocatori, quanto la possibilità di allenarsi in una certa maniera e ad un livello che si trova solo nelle franchigie, se poi non giocano, chiedere a Bortolami e co.
      Le Academy celtiche dovevano giocare l URC U20 che è stato annullato durante l estate per problemi ecomici e covid, non è di peso da innocenti.
      Chiedere ai club perchè non hanno voluto gli under 20 e per farli giocare sono andati in A.
      I soldi CVC sono serviti, purtroppo, a parare il colpo della pandemia, senza quei soldi, oggi non so dove eravamo oggi.
      Il cdf toscano, oggi ha due poli d eccellenza in Prato e Livorno, puoi avere la meglio struttura del mondo, ma conta chi ci metti dentro e ti garantisco che persino in Toscana ci sono lamentele, pensa nel resto d Italia.
      I giovani di queste ultime annate sono stati a casa a giocare alla playstation per 2 anni, molti hanno smesso con il rugby, gli ossessionati hanno continuato, per rendersi conto, basta andare a vedere i campionati elite 19e 17 e vedere quante squadre ci sono in tutto lo stivale…
      Criticare tutto e tutti mi sta bene, ma almeno con cognizione di causa..

      • Maxwell 15 Marzo 2023, 12:50

        Quindi a marzo 21,appena eletto, decide di togliere l’accademia dalla serie A.
        I 2002 vincono cmq senza minuti nelle gambe. Erano mostri? O preparati bene?
        Sicuro che nel 21-22 o 22-23 non avrebbero giocato ?
        Il covid è stato un problema solo italiano?
        Sei a conoscenza del fatto che tanti tanti tanti tanti soldi sono stati usati per pagare gente senza fare NULLA per la sola colpa di essere stati assunti da Gavazzi? O non sai nulla ?
        Top 10 vuole vincere la coppa del nonno? E re Innocenzo I in cosa si è contraddistinto dal precedente?
        In periodi di crisi ti affidi ai privati? Dai soldi a pioggia? Magari ad minchiam? Prosegui i programmi elettorali?
        Non fai di necessità virtù e dici … ” vediamo di salvare 40 ragazzi all’anno per 2 anni poi cambiamo” ?
        Nooooooooo
        Quanti giocatori ha mai formato Viadana? A me risulta 0 ( zero)
        A no, vinceva con Sole K.Robertson Geldenhuis.
        Un conto è seminare grano, risultati ad un anno
        Un altro è mettere piante da frutta, primi risultati dopo 5-6
        Un altro sarebbe cambiare weltanshauung….. risultati A VITA

        • massimiliano 15 Marzo 2023, 13:13

          Beh, sul covid altri paesi hanno fatto meno pagliacciate e quelle politiche scellerate le pagheremo su più fronti. Uno di questi è quello sportivo, almeno per quanto riguarda il rugby

        • Mr Ian 15 Marzo 2023, 14:38

          A Viadana inizio a mettersi in mostra Ruzza e se guardiamo indietro, qualcun altro lo troviamo…
          I 2002 giocano quasi tutti in serie A in vari club.
          Con la gestione Innocenti, i contratti sono stati firmati sino alla scadenza del suo mandato, senza lasciare eredità scomode a chi arriva dopo..
          Il top10 o quel che sarà è un works in progress e ancora non si può dare una valutazione , aspettiamo prima di parlare..
          Per il resto, tutto è perfettibile…

  6. Ms 15 Marzo 2023, 10:54

    Ha ragione a mettere dei requisiti minimi su quello che si può controllare. Purtroppo per gli spettatori non si può fare, non si può dire alle società di portare almeno tot persone sugli spalti (se non ci sono, che fanno?li pagano?). Dovrebbero essere le società a svegliarsi fuori ma non sembrano molto intenzionate.
    Io spero non si arrivi a un campionato a squadre miste, ho sempre odiato la settimana di riposo.
    Mi piacerebbe invece che ci sia più possibilità per le squadre di serie A con ambizioni di salire, ovviamente testandolo sul campo, tipo i playoff alla francese tra penultima di top10 e prima esclusa di serieA. Se no si rischia che quelli che sganciano soldi si stanchino.

  7. jacoponitti 15 Marzo 2023, 11:21

    Secondo me il Top 10 ha due problemi principali. Il primo è che non consente alle squadre migliori di accedere a un livello superiore (una coppa europea). Questo uccide le ambizioni dei club e tiene lontani i possibili sponsor. Se vogliamo far diventare il Top 10 un campionato professionistico dobbiamo garantire alle squadre la possibilità di costruirsi una dimensione internazionale, perché il nostro misero mercato interno non basta.
    Il secondo è che non fa più formazione. Personalmente negli anni passati seguivo il nostro campionato solo per veder giocare i prospetti delle nostre under (o quelli che ne erano usciti da poco). Se devo guardare un campionato zeppo di giocatori stranieri che non faranno mai il bene della mia nazionale, allora mi guardò il Top 14 o i tornei downunder., così vedo un bello spettacolo.

    • Camoto 15 Marzo 2023, 11:26

      Concordo. Soprattutto sul primo punto.
      Se non abbiamo più il peso politico di portare un’altra squadra in Challenge facciamo almeno giocare la vincente dello scudetto contro la peggior classificata delle franchigie.
      Qui ho paura che altri imprenditori mollino, nelle testate locali di Padova si parla di Banzato interessato al calcio dopo la delusione del mancato accesso alla URC. (tutto da confermare comunque, il proprietario del Padova calcio non sembra intenzionato a vendere).
      Capisco pure che l’URC è difficile da toccare, ma se dai almeno ad una squadra la possibilità di giocarsi sul campo l’accesso alla Challenge al posto di una franchigia fai almeno un passo in avanti.

      • Fabfab 15 Marzo 2023, 11:46

        Io però mi faccio una domanda perché non sono dentro le cose. Se non sbaglio Innocenti vive a Padova ed è stato giocatore di questo club (correggetemi se sbaglio). C’è un imprenditore che garantisce una cifra importante per creare una franchigia pari, economicamente, alla Benetton. Hai le Zebre che gravano esclusivamente sul bilancio Fir e non sono competitive. Perché non è stato fatto un percorso per valutare la fattibilità? (Personalmente sono contrario ad avere due franchigie in Veneto, ma occorre anche essere realisti).

        • Camoto 15 Marzo 2023, 12:46

          Neanche sono dentro. Mi riferisco solo a questa notizia

          https://www.padovaoggi.it/attualita/calcio-padova-offerta-sarebbe-banzato-patron-petrarca-deluso-fir-biancoscudati-9-marzo2023.html

          Comunque 2 franchigie in Veneto non le vorrei neanche io, ma mi riferisco proprio alla Challenge.
          Ripeto il concetto. Se la URC è intoccabile perché uno dovrebbe spendere 2 milioni di EUR per un campionato il cui scudetto non vale nulla. Dai almeno la possibilità di trovare lustro con la Challenge.

        • rossoblu 15 Marzo 2023, 12:48

          Forse perchè si vergogna degli spettatori medi che il Petrarca porta allo stadio?
          A mio modestissimo parere l’unica alternativa valida restano i Dogi (o mettetegli il nome che preferite) in cui potrebbe confluire struttura e know-how ormai acquisito di Treviso, con l’aggiunta dei migliori giocatori di Padova e Rovigo ma anche Valorugby e Colorno senza alcun tipo di preclusione (che hanno skills superiori a tanti delle Zebre).
          Riduzione ad una celtica sola con un roster di 50 giocatori buoni, termina l’agonia di una squadra esposta settimanalmente al pubblico ludibrio,
          Inoltre se oltre a Zatta si trova il modo di far partecipare anche Banzato, Zambelli, Grassi con l’aiuto della Federazione (che non sarebbe più sprecato) si può contare su un budget “alla francese”. Già ci sono pochi soldi, almeno non sprechiamoli buttandoli via.
          Restano garantiti così i giocatori per la nazionale (che già ora per 13/14 quindicesimi arriva da Treviso),
          e tieni in piedi un campionato domestic Top 8 che si alza di livello consentendo però di giocare ai giocatori non convocati con l’URC.
          Fantascenza? Non più che quella che ha contraddistinto l’epoca Gavazzi e che farebbe sicuro meglio alla pallaovale italiana.

          • Fabfab 15 Marzo 2023, 14:18

            Non sono mai stato d’accordo sulla franchigia unica perché secondo me più che stringere bisogna allargare. Occorre dare motivazioni ai ragazzi che si fanno 3 allenamenti a settimana più eventuale partita con ogni tempo, in mezzo al fango, di poter sognare di arrivare all’alto livello. Più si restringe il campo e più quelli meno motivati smetteranno, basta guardare l’esempio di Manfredi Albanese che all’alto livello ci era comunque arrivato. Occorre lungimiranza nella formazione, ma anche percorsi e canali di realizzazione. Perché faccio altri due esempi di giocatori che con impegno e dedizione sono arrivati in alto: Lucchin e Nicotera. A parte il secondo, che ha comunque trovato nella Benetton la consacrazione (al netto che se ne sono andati Faiva e Baravalle e Lucchesi si è infortunato altrimenti avrebbe visto tanta tribuna), Lucchin deve ringraziare le Zebre perché altrimenti sarebbe ancora in Top 10. Due franchigie secondo me sono fondamentali per non lasciare nessuno indietro e dare a ciascuno la possibilità di maturare fino al massimo delle proprie possibilità. Semmai (e questo lo dico da anni) sarebbe fondamentale una franchigia emiliano-lombarda che attinge a Colorno, Reggio Emilia, Piacenza, Viadana (e la ex Calvisano) e una veneta che attinga a Padova, Rovigo, Mogliano con ascensori tra club e franchigia in modo tale che tutti ne vengano beneficiati, in un modo o nell’altro: doppio tesseramento tra club di Top 10 e franchigia. Se poi altre realtà regionali riuscissero a fare altrettanto, si potrebbe parlare addirittura di una terza franchigia. Questo superando i campanilismi che sono uno dei problemi del Top 10 e del rugby italiano

          • rossoblu 16 Marzo 2023, 14:48

            A posto…3 franchigie? Ma se a stento ne riusciamo a gestire una seriamente.
            Con che soldi poi? Sempre quelli della federazione che oltre a sperperarli con le zebre avrebbe un altro buco nero? Mancano giocatori e soldi, uniamo le forze e se il problema è far maturare i giocatori basta alzare il livello del domestic dove, concordo, gli ascensori sono fondamentali. Nicotera è arrivato in nazionale rapidissimamente, facendo una gran stagione a Rovigo e accasandosi al Benetton. Montemauri è il 10 azzurro predestinato (già nel giro della nazionale) pur non vestendo la maglia di alcuna franchigia. Cosa serve ancora per capire che la strada per far crescere il movimento e di conseguenza la nazionale non sono le 2 franchigie (di cui una resta una barzelletta)?

      • conan 15 Marzo 2023, 11:54

        Non ho capito. A cosa servirebbe far giocare la vincente del campionato con la peggiore delle franchigie?
        Per decidere chi poi gioca URC??
        Perchè se è questo lo scopo è impraticabile.

    • davo 15 Marzo 2023, 11:47

      forse perche’ il Top10 no ndovrebbe essere piu’ considerato “pro” ma amatoriale con un alto livello di professionalita’; guarda nella pagina inziale quanti spettatori ha questo club “amatoriale” dell’equivalente Top10 di Brisbane: https://www.gpsrugby.com.au/ e guarda anche (tra i vari sub menu) che nuova facility hanno costruito…da far invidia ai nostri Top10… cio’ non toglie che non formino giocatori per i Reds e Wallabies…cio non significa che quando giocano contro altre squadre che magari schierano giocatori Pro si lamentano del campionato falsato…
      Insomma, o si rema dalla stessa parte oppure restiamo fermi
      Il professionismo si fa’ con tanti soldi, e se non ci sono si fa’ con sole due squadre…il resto si deve adeguare di conseguenza. Altrimenti questa “lotta” tra Top10 e URC finira’ per sfiancarci e a far continuare questo declino.
      Ma non essere “professionisti” non significa non portare pubblico, sponsor, formare…(Vedi di nuovo link).

  8. Hamrin 15 Marzo 2023, 11:28

    Non possiamo più permetterci tanti piccoli club e tutti con enormi problemi e privi di strutture. Serve sviluppare campionati provinciali di max livello, magari di 1a-2a-3a fascia, con lo scopo di unire le forze tecniche, strutturali, economiche e con l’obiettivo di una crescita significativa di tutto il movimento. I top club devono appartenere ai capoluoghi di provincia, perché come dimostra Calvisano, ma potrei citare altre realtà, è troppo pericoloso sviluppare un importante movimento in paesini sperduti nel nulla. ( senza offesa e con il max rispetto per il Calvisano) L’idea di proporre un campionato senza retrocessioni, stile NBA, lo trovo opportuno in quanto andresti a formare un campionato con società che dovranno avere requisiti ben precisi e con la possibilità di integrarne altre purché rispettino le medesime richieste strutturali, economiche…. Serve un cambiamento culturale da parte di tutti, serve collaborare ed è opportuno superare le divergenze fra le società della stessa provincia, unirsi e lavorare insieme. Un rugby così povero non serve a nessuno, povero in tutto, allora tanto vale collaborare e costruire nuove società provinciali con obiettivi sfidanti e per questo davvero importanti. In bocca al lupo a Calvisano 🖤🔝

  9. nikola 15 Marzo 2023, 11:37

    Troppo comodo buttare tutto all’aria.
    Gli anni bui vengono per tutte le società.
    Massimo rispetto per le società che con poche risorse fanno i salti mortali per mantenere una categoria.
    Categoria sudata e onorata al massimo come ha fatto il Calvisano.
    Partire dalla A o B è un bruttissimo messaggio..
    Poi le risorse non penso siano molto meno che per un top 10 fatto con giovani .
    Abbiate coraggio.
    Ridimensionate ingaggi e fate una bella rivoluzione.
    Questo è il mio pensiero.

    • Hamrin 15 Marzo 2023, 12:03

      perdonami ma ti assicuro che gli ingaggi sono già poveri….questo vorrebbe dire ritornare agli anni 80. Altro rugby che non possiamo più permettercelo perchè facciamo parte del 6 nazioni e se vogliamo rimanere lì non dobbiamo ridimensionare un movimento che già non esiste, ma dobbiamo rilanciarlo investendo moooooolto di più.

  10. sanfrancesco 15 Marzo 2023, 11:50

    opinione mia: del top10 o top9 non gliene frega un razzo a nessuno, basti guardare la densita’ dei commenti agli articoli top10 su onrugby! necessario ripensare il sistema. Campionato a 6 squadre con dentro due accademie zebre e benetton e una selezione italia emergenti?

    • madmax 15 Marzo 2023, 12:36

      Eh si…. Magari facessero una squadra in Emilia, una in Veneto, una a Roma, etc invece di cittadine che bisogna cercare su Google maps..

      • Bala Sporca 15 Marzo 2023, 13:10

        questa è la più bella… perchè il rugby italiano è radicato nelle realtà medie e piccole.. nei grandi centri (Milano, Roma, Torino, Genova, Napoli, Bari, Palermo) si fa una fatica bestia.. il volley lo ha capito e nella dimensione “Provincia” riempie palazzetti, forma ragazzi e ha signore nazionali in tutte le catergorie..
        La nostra storia sono il triangolo d’oro veneto con signori club ogni 5 km, l’Emilia (nelle aree Parmense con un bel numero di belle società, Piacentino e Modenese) e la bassa Lombardia (Rovato, Calvisano, Viadana), Prato-Livorno, l’Aquila e Benevento (e grida vendetta la situazione attuale di queste piazze rugbistiche), Catania (anche qui con grossi problemi). Milano ha 3 club con strutture adeguate tutte fra Lambrate e Linate a cui si aggiunge Parabiago; Roma ha 4-5 club più o meno strutturati (+ Frascati e Fiamme Oro con queste che fanno storia a parte).. per me proprio dalla provincia bisogna ripartire (e lo dico da Veneto-Romano-Milanese)…

    • Il Bonzo Tama 15 Marzo 2023, 18:51

      Perché lo spettacolo è mediocre e perché, a meno che non vivi in Veneto o dintorni, non hai una squadra da seguire

  11. MIchele88 15 Marzo 2023, 13:47

    Tanti commenti condivisibili, io sono per un top 10 con squadre B di Benetton e Zebre. E franchigie (2o 3) con modello Benetton (presidente con soldi e passione che mette almeno 1/2 del budget, se poi vogliono investire anche di piu va benissimo che i soldi per certe piazze non mancano..il modello zebre non funziona e non ha mai funzionato). La vincente del top 10 che si gioca l’accesso in Challenge. Certo, ci vuole influenza internazionale ma stiamo vivendo una specie di rinascita rugbystica con la nostra nazionale ( non si sa quanto possa durare, andiamo a cicli, forse 5/10 anni). Sfruttiamola a nostro favore lasciando da parte il sentimento di inferiorita rispetto alle celtiche e non buttiamola nel cestino come quella di 10/15 anni fa. A seguire , un modello di professionismo chiaro puo portare le squadre a fare marketing, programmazione pluriennale, riportare o convincere appassionati a presentarsi allo stadio (giornate del rugby, 2 partite in un solo giorno nello stesso stadio etc), rimpolpare le giovanili etc.

Lascia un commento

item-thumbnail

Serie A Elite, il derby del Po tra Viadana e Colorno inaugura i playoff

Dichiarazioni e probabili formazioni del match di sabato, poi la domenica con Rovigo-Mogliano

26 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite: in vendita i biglietti per la finale scudetto del 2 giugno a Parma

Tutte le informazioni sulla finalissima del massimo campionato italiano

25 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite: il calendario e le date delle partite dei playoff

Tre giornate per decidere le due finaliste che si giocheranno lo scudetto: ecco il programma

17 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite: i Club valutano azioni di protesta contro lo spostamento della finale

Nel comunicato non si esclude nemmeno che "la finale non potrà essere disputata"

17 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Rovigo, coach Lodi coi piedi per terra: “Non siamo i favoriti, Petrarca la più forte”

Il tecnico dei campioni d'Italia in carica tiene alta l'attenzione e non fa proclami: "Pensiamo al Mogliano e basta"

16 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite, il primato di Viadana rompe il duopolio Rovigo-Petrarca

Ecco il calendario dei playoff, per decidere quali squadre si giocheranno lo scudetto

15 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite