Il flanker fa il punto della situazione proiettandosi verso il prossimo match ma non dimenticando quanto successo in Inghilterra
Italia, Manuel Zuliani: “l’Irlanda? In terza linea saremo sollecitati. Entrare a Twickenham non è stato facile”
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Monty Ioane è sempre più vicino a un approdo nel Top14
L'ala azzurra intravede il Campionato Francese nel suo futuro
questo ragazzo è fortissimo e in poco tempo ha avuto una grande evoluzione. Dimostra anche di sapere su cosa lavorare per essere ancora più competitivo. Questi ragazzi ci daranno e si daranno tante soddisfazioni
Nel frattempo…Lo Cicero… https://www.oasport.it/2023/02/rugby-andrea-lo-cicero-litalia-ha-un-problema-in-mischia-questi-ragazzi-meriterebbero-il-3-posto/
L’analisi del Barone è severa,forse troppo con ragazzi giovani che stanno provando ad avviare un nuovo corso che non sia solo quello di ottenere sconfitte onorevoli ma è condivisibile nella parte in cui sottolinea la necessaria “fame” e voglia di dominare gli avversari sul piano fisico perchè i nostri a tratti sembrano dimenticarlo.Non sono un esperto e anche a me la Francia è apparsa sottotono,ma vedere i nostri che li ricacciavano indietro nei contatti mi ha sorpreso positivamente,salvo poi vedere che con gli Inglesi tutto questo è svanito.E non mi si dica che i Francesi siano piccoletti che metti sotto facilmente.Sulle previsioni sul vincitore del 6N ho più di una perplessità circa la vittoria della Scozia,secondo me l’Irlanda è attualmente ancora superiore e benchè noiosa da vedere è tremendamente efficace.
Però potrebbe essere comunque uno stimolo. Mettere a confronto lui, Castrogiovanni o Perugini con gli attuali giocatori della nostra mischia è improponibile per tutta una serie di motivi. Oggi si gioca un rugby molto diverso, molto più “scientifico”, se si vuole, dove nulla è affidato al caso. La mischia dominante dell’Italia nei primi anni 2000 era una nostra caratteristica e il gioco italiano si basava solo su quello, un po’ come ha fatto la Georgia fino a pochi anni fa. Sì, cattiveria agonistica, voglia di mettere sotto l’avversario, ma c’erano anche regole diverse d’ingaggio in mischia chiusa rispetto ad ora. In ogni caso, al netto della sfrontatezza individuale, c’era la consapevolezza, a livello di mischia, di giocarsela con tutti, All Blacks compresi (vedi l’interminabile numero di mischie a San Siro). I nostri sono tutti molto giovani sia di età che di caps e devono ancora acquisire in maniera definitiva quella consapevolezza. Lo dimostra la partita con l’Inghilterra dove abbiamo subito la loro pressione (con aiutino). Ad ogni modo spero che i ragazzi, se hanno letto questa intervista, gli rispondano sul campo
Sì, concordo Fabfab…e tieni conto che Lo Cicero ha lasciato il rugby internazionale proprio quando la mischia ordinata è diventata ciò che ancora oggi vediamo, molto più bella da vedere e anche più tecnica: l’ormai leggendario “Crouch…bind…set!!”
Per stazza, questo ragazzo sembra un irlandese.
potrebbe essere il nostro O’ Mahony, solo più simpatico