5 momenti Azzurri da ricordare del 2022

Per il rugby italiano è stato un anno di soddisfazioni come da tempo non vivevamo

La gioia di Edoardo Padovani al termine di Galles-Italia – ph. Alex Livesey/Federugby/Getty Images

Il 2022 è stato un anno decisamente da ricordare per il rugby italiano. Dopo anni di sconforto e sconfitte, gioia e giubilo trovano di nuovo casa da questa parte delle Alpi, con un occhio di ottimismo verso il prossimo futuro.

Certo, non tutto è andato al suo posto: nonostante una vittoria storica a Cardiff l’Italia ha comunque preso sostanziali lezioni in quattro delle cinque partite del Sei Nazioni, una sonora batosta dal Sudafrica, ha perso per la prima volta nella storia contro la Georgia ed ha rischiato di fare la stessa frittata con il Portogallo. L’Italia femminile non è riuscita a centrare il sogno di una semifinale mondiale, rivelandosi ancora al di sotto delle migliori 4 del mondo e l’Italia under 20 ha perso una partita banale con il Galles negandosi la possibilità di giocare per portare a casa un trofeo.

Tuttavia, il bicchiere è decisamente più che mezzo pieno per quanto riguarda l’anno che ci ha visto protagonisti di due vittorie storiche e che lascia la nazionale maggiore con cinque vittorie nelle ultime sette partite giocate, un risultato che un anno fa era imperscrutabile, la nazionale femminile con il primo quarto di finale mondiale della storia del movimento e l’under 20 con la migliore stagione di sempre.

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Cinque momenti Azzurri da ricordare nel 2022

1 – Capuozzo! Capuozzo! Padovani!
L’Italia maschile torna a vincere al Sei Nazioni

Un momento indelebile che tutti i tifosi del rugby italiano, ma anche mondiale, si porteranno dietro per un bel po’: è l’ultimo minuto di gioco a Cardiff e l’Italia è sotto di 6 punti nella sua miglior prestazione del Sei Nazioni 2022, Ange Capuozzo contrattacca da dietro la linea di metà campo, aggira Taulupe Faletau, batte Josh Adams ed è oltre. Siede Louis Rees-Zammit con un interno-esterno di classe abbagliante, sembra voglia andare per la bandierina, ma sta arrivando Dan Biggar. Il passaggio all’interno regala a Edoardo Padovani la possibilità di andare in mezzo ai pali e a Paolo Garbisi la più facile delle trasformazioni per mettere il naso avanti e crollare di gioia al fischio finale della partita. Dopo 7 anni e 36 partite del Torneo, gli Azzurri tornano ad alzare le braccia e lo fanno nella circostanza più difficile: in trasferta, in uno stadio dove non hanno mai vinto prima. E pensare che dicevano sarebbe stato un inverno caldo: chissà perché allora abbiamo i brividi.

2 – Lo sport che si gioca in paradiso
La doppietta di Ange Capuozzo stende l’Australia

L’altra grande gioia del rugby italiano arriva a novembre, con la vittoria di Firenze contro l’Australia, la prima nella storia contro questo avversario. Il momento da celebrare qui è doppio: meglio festeggiare e tornare a bearsi gli occhi con due delle mete più belle che gli Azzurri abbiano mai segnato, piuttosto che prendere come momento saliente il calcio sbagliato all’80’ dal povero Ben Donaldson, che comunque è stato l’attimo in cui i 25mila del Franchi e tutti i tifosi a casa hanno potuto esplodere di gioia. La doppietta di Ange Capuozzo contro l’Australia è il momento che definisce l’inizio di un nuovo corso nel rugby italiano, che nasce dall’impresa di Cardiff ma si concretizza anche nel raggiungimento della bellezza. Perché questo sport, quando lo giochi in un certo modo, è davvero capace di portarti oltre il settimo cielo.

3 – Chiudere in bellezza
L’Italia femminile guadagna per la prima volta le fasi finali di un mondiale

Alla Rugby World Cup 2021 (giocata nel 2022) l’Italia ha conquistato per la prima volta nella storia (qualsiasi storia, al di là del genere) le fasi finali di un mondiale grazie alle vittorie delle Azzurre su Stati Uniti e Giappone. Missione compiuta e gloria raggiunta per la squadra allenata da Andrea Di Giandomenico, che ha chiuso un ciclo capace di portare il rugby femminile italiano dove non era mai stato. Un gruppo solido e affiatato, che dopo la Rugby World Cup 2017 ha centrato più successi di ogni altra selezione nazionale (ad esempio, 9 vittorie negli ultimi 4 Sei Nazioni). Anche se è mancato un vero e proprio momento iconico, visto che il cammino si è infranto contro lo scoglio francese ai quarti e che l’ultima gara contro il Giappone non aveva lasciato troppo spazio a momenti di gioia, rimangono negli occhi le mete di un grande successo del mondiale, quello contro gli Stati Uniti, nella partita d’esordio, quella che era chiaro avrebbe finito per definire la grandezza di questa nazionale. Un’esame superato alla grande.

4 – Giovani di belle speranze
L’Italia under 20 batte l’Inghilterra per la prima volta e poi anche una seconda

Nel 2022 l’Italia under 20 ha fatto la storia del movimento azzurro ottenendo tre vittorie al Sei Nazioni di categoria e un terzo posto alle Summer Series a Treviso. Per guadagnarsi questi risultati, ha dovuto battere in entrambe le occasioni l’Inghilterra, nazionale mai battuta prima da nessun’altra selezione nazionale. Al Sei Nazioni è stata una vera e propria impresa fondata sul sacrificio dei giocatori, capaci di portare in fondo una gara finita con lo striminzito punteggio di 6-0. In estate, poi, un tripudio: gli avversari nettamente messi sotto da una squadra in stato di grazia, che alla difesa arcigna ha abbinato un rugby davvero divertente vincendo per 38-31 davanti al pubblico di Monigo, già cornice del primo upset. Vittorie che hanno dato una fiducia immensa al rugby italiano e che, sulle spalle di altri buoni risultati negli anni scorsi, ci lanciano verso il futuro con ottimismo.

5 – Applausi
Ange Capuozzo World Rugby Men’s Breakthrough Player of the Year

Per la prima volta un giocatore italiano viene premiato ai World Rugby Awards, la cerimonia annuale organizzata dalla federazione internazionale che premia i protagonisti dell’anno rugbistico. Dopo le prestazioni di altissimo livello contro Scozia, Galles, Australia e Sudafrica, Ange Capuozzo ha ricevuto prima la nomination e poi il premio come miglior giocatore maschile emergente dell’anno, il Breakthrough Player of the Year. E poco male se la sua formazione rugbistica è solamente in minima parte avvenuta nel nostro paese, dove ha militato nella nazionale under 20. Capuozzo, con questo cognome da scugnizzo e la faccia da bambino, è uno dei giocatori più divertenti da seguire per chiunque ami il rugby: i tifosi italiano hanno anche il privilegio di tifare per lui.

Lorenzo Calamai

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