La nota testata britannica ha duramente attaccato il tecnico dell’Inghilterra
Il clima intorno all’Inghilterra è tutto meno che sereno, e sotto accusa c’è ancora una volta il suo tecnico, Eddie Jones, molto criticato dopo i risultati poco soddisfacenti di questo 2022. In particolare, la netta sconfitta contro il Sudafrica – soprattutto sul piano del gioco – ha fatto insorgere il mondo del rugby inglese nei confronti del capo allenatore della nazionale.
Il Times, da questo punto di vista, non si è fatto mancare niente, etichettando Eddie Jones come un “José Mourinho senza risultati”, tramite la penna di Matthew Syed.
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“Quando si pensa a Jones, non si può fare a meno di riflettere su José Mourinho, un allenatore con dei notevoli risultati, anche se ottenuti in maniera altalenante. Ma tutti i tifosi sanno che c’è anche un altro lato del portoghese: invariabilmente contamina la cultura di qualsiasi club che supervisiona. Pensiamo agli argomenti che affronta, alle risse che incita, alle critiche che rivolge, spesso ai suoi stessi giocatori, per deviare la colpa da sé stesso” scrive il giornalista del Times.
“Questo è il motivo per cui faccio fatica a capire l’approccio della RFU. Se Jones fosse un personaggio difficile che pur alienandosi la simpatia di molte persone ottiene risultati impressionanti, si potrebbe capire il turarsi il naso per tenerselo stretto. Avrebbe significato sopportare qualcuno che ha persino avuto l’ardire di criticare la cultura della nazione che ora sta allenando, ma in nome dei risultati”.
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“Invece, oggi abbiamo l’esatto contrario” continua Syed: “Si tratta di un allenatore che ha vinto due partite su cinque al Sei Nazioni e una sola partita su quattro alle Autumn Nations Series. La squadra ha concluso l’anno con una percentuale di vittorie del 42%, la peggiore dal 2008. Quindi torno a chiedermi perché a Jones sia permesso di mantenere non solo il suo ambito lavoro, ma anche progetti extracampo e redditizi interessi commerciali, lasciando una scia di distruzione nel rugby inglese”.
Il riferimento principale è al famoso contratto di collaborazione con i Suntory Sungoliath, dove militano molti giocatori del Giappone che l’Inghilterra affronterà al prossimo Mondiale: “Vale la pena affrontare anche la questione dei conflitti di interesse. Non è strano che l’allenatore dell’Inghilterra, pagato 750.000 sterline dalla RFU, stia lavorando con il club giapponese dei Suntory Sungoliath, con i giocatori che l’Inghilterra affronterà ai Mondiali? Immaginate un allenatore di calcio inglese che collabora contemporaneamente con un club straniero” conclude il Times.
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