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Le movenze del baskettaro un po’ gli sono rimaste e questo comunque può essere solo che un beneficio!
Questo è un discorso che faccio da diversi anni. Ben venga il bambino di 6-8 anni che inizia giocare a minirugby, ma, secondo me, anche a 17-18 anni, se non 20, si può iniziare a giocare a rugby con buoni risultati. Perché è uno sport complesso, ma nello stesso tempo semplice da giocare. In passato ho visto diversi ex giocatori di basket intraprendere il percorso rugbistico. Hanno in comune diverse cose: il fisico, l’abitudine a districarsi quando hai l’uomo addosso, il coraggio di saltare quando sei contrastato, la velocità sul breve, la padronanza del pallone in mano. Ho sempre detto che occorrerebbe fare scouting tra i giocatori di basket (o di volley) messi un po’ ai margini per vari motivi e fargli provare la palla ovale. Perché non è detto che non abbiano già in parte acquisite le competenze richieste per giocare a rugby. Poi è ovvio che non tutti giocheranno in nazionale o nelle franchigie e forse nemmeno in Top 10, ma comunque servirebbero al movimento per allargarsi e poi diventare teste di ponte per altri giocatori. Quando facevo il liceo, alla fine degli anni 70, organizzai una partita contro l’ITC locale. Avevo solo 18 anni e giocavo in giovanile. Metà squadra nostra faceva il liceo, l’altra metà l’ITC. Andai a cercare quelli che reputavo più adatti per arrivare almeno a 15 giocatori e iniziai da chi conoscevo che giocava a basket o volley o, semplicemente, era abbastanza sportivo, ma non aveva mai fatto sport di squadra. Bene, dopo questa partita al campo da rugby si presentarono in tre che avevo contattato: un pilone, una seconda linea e una terza linea che, dopo un paio di anni, giocavano in B. Erano ovviamente altri tempi, ma è per dire che la possibilità di allargare la base c’è
Concordo che il fatto di “cominciare giovani” è un discorso valido fino a un certo punto. Anzi, a volte credo che sia sufficiente una preparazione atletica o sportiva generale adeguata su cui poi costruire la cosiddetta “intelligenza rugbistica”. Ricordo che anche Marin, del Benetton, è uno che “ha iniziato tardi”.
Sicuramente in questo caso c’è del talento (e del fisico) naturale e una predisposizione al gioco al contatto. E vedendo le movenze nella caccia dei palloni vaganti, sicuramente alcune skills del basket risultano vincenti anche nel rugby.
Certo il ragazzo ha una formazione giovanile rugbystica, come dice anche l’articolo, e non si può ignorare. Ci sono alcune qualità che puoi sviluppare completamente solo entro una certo spazio di apprendimento, al di là del talento naturale del singolo che può essere l’eccezione. Cominciando già da adulti, alcune skills potranno essere migliorabili solo limitatamente, perchè appunto, lo spazio di apprendimento è più ristretto. Sicuramente un ragazzo che ha una formazione sportiva completa e costante avrà molte più capacità di adattamento al rugby, anche se ha fatto sport diversi.
Ma infatti io parlavo di questi ultimi, non certo di chi non ha mai fatto sport o magari si è limitato a fare jogging o la partitella di calcetto settimanale. Chi fa sport agonistico ha determinate caratteristiche a seconda dello sport che ha fatto, ma non è detto che non possa affinare anche skills tipicamente rugbistiche
Giocava a basket? Si vede lontano un km. Soprattutto nella capacità di andare a caccia di palloni in aria con una mano sola, con una sicurezza che ha solo chi ha preso rimbalzi su rimbalzi sottocanestro.
Samoano, in un momento d’oro…e chi è che deve affrontare Samoa a novembre? 🙂