Tra i tanti complimenti, però, per l’ala dei Wallabies sono arrivate anche delle critiche da parte di Sam Warburton
Il devastante placcaggio di Marika Koroibete per salvare una meta già fatta
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è già tanto che ha preso il giocatore vuoi anche che riesca a mettere la capoccia dal lato giusto?
Si. Gli allenatori in teoria dovrebbero preparati a fare dei placcaggi corretti.
L’ articolo ( parzialmente lo ha fatto…) ma dovrebbe mettere l’ accento sul fatto che che il placcaggi ( chi di competenza di era errato tecnicamente..) era scorretto ( non chiuso per niente!!) e pericoloso . Da punire.
…dice che era errato tecnicamente…
meta tecnica e rosso diretto, così impari a chiudere le braccia…
è rugby, non football americano…
quindi quella roba lì la chiamano placcaggio…
Gliel’hanno dato buono come placcaggio non so come, poteva avere conseguenze devastanti per Mapimpi, che Koroibete ha letteralmente falciato. Poteva farsi male anche lo stesso australiano. È andata bene che non si sia fatto male nessuno, però interventi del genere andrebbero sanzionati.
Avesse avuto una maglietta di colore diverso avrebbero fischiato diversamente? Non lo sapremo mai…
Sì ma poi rompono tanto le scatole con i placcaggi alti…però se uno sta basso e fa una roba del genere, tutto ok. Un po’ di coerenza generale ci vorrebbe.
Quello di Warburton era forse un monito al sistema gallese dato che, ad esempio, Halfpenny dopo decine di concussion non ha ancora capito dove si deve mettere la testa a placcare?
Andando oltre all’episodio (credo anch’io la valutazione arbitrale sia stata molto superficiale, dovuta più al fatto che si siano alzati entrambi immediatamente) il focus sul placcaggio messo da Warburton è molto importante e sempre più trascurato all’alto livello.
uno sgabello malcelato dal braccio sinistro allungato… lo fa saltare in aria con un colpo d’anca, altro che placcaggio regolare, come dicono i commentatori australiani….
detto ciò Koroibete è un marziano.
Per me è fallo tutta la vita. A parte il braccio sinistro allungato praticamente si mette a quattro zampe davanti alle gambe di Mapimpi. Dov’è il placcaggio?
Per me il placcaggio è regolare, c’era la possibilità di farsi male sia per lui che per Mapimpi (che tra l’altro accenna a saltare nel placcaggio), ma secondo le regole e gli standard dei fischi arbitrali c’era abbastanza chiusura col braccio. Se poi si vogliono cambiare le regole sono anche d’accordo, però un placcaggio come quello non viene meglio di così, Koroimbete era dall’altra parte del campo e correva come se la sua vita dipendesse da ciò, non c’era tempo di posizionarsi meglio vedere dove mettere la testa o altro.
Semplicemente avrebbe dovuto farlo con l’altra spalla per mettere la testa in sicurezza, ma probabilmente Mapimpi sarebbe riuscito a schiacciare in meta.
Quindi giusto buttarsi a Kamikaze a cento all’ora, senza pensare alla propria sicurezza nè tantomeno a quella dell’avversario, perchè meglio di così non avevo tempo di farlo…
Se fosse andato con l’altra spalla non lo avrebbe preso. Mapimpi non era a rischio di farsi così male, senza andare troppo nei dettagli, il placcaggio di Ioane su Graham qualche tenpo fa era MOLTO più violento e tutti eravamo ad applaudire. Gli interventi che non si possono vedere sono quelli dello stile di quello fatto a Barret due settimane fa.
Con la testa (e con entrambe le spalle) e’ andato ben oltre Mapimpi, per cui ci poteva arrivare anche con la spalla sinistra (chiudendo le braccia) e lo portava fuori. Certo che e’ un gesto in velocita’ e sotto pressione e bisogna allenarlo molto bene in maniera specifica, cosa che non mi sembra peregrino aspettarsi da uno dei piu’ forti tre quarti dell’Australia.
Attenzione però, Ventu, il placcaggio di Ioane su Graham era portato benissimo, era l’essenza del placcaggio: duro ma accompagnato nella caduta. Poi, certo, la botta è stata notevole, ma se vuoi prendere qualcuno quando sei distante, o ti lanci a grande velocità oppure non lo prenderai mai. Poi c’è anche da dire che la la differenza di stazza tra Ioane e Graham è notevole e quindi è sembrato ancora più duro come placcaggio. Non porterei mai come esempio quel placcaggio per giustificare l’obbrobrio di Koroibete, dove non c’è accompagnamento, non c’è chiusura delle braccia…lo ha praticamente spinto fuori.
torno a riprendere il mio commento a caldo nell’articolo del dopo partita: quello li non è un placcaggio, quello lì chiamasi “infilare un cuneo sotto una porta”! Koroibete si infila completamente sotto Mapimpi, con tutte le spalle, la chiusura del placcaggio la ha solo “mimata” provando ad alzare il braccio quando ormai era già sotto il corpo dell’ala bokke. period
Rosso diretto non ha neanche provato a chiudere entra di spalla.
Accenno o no della chiusura del braccio, l’intervento era molto al limite e in uno sport di contatto come il rugby l’intervento “al limite” andrebbe sempre e comunque sanzionato. Oltretutto a quella velocità, e ai quei kg, il rischio di farsi veramente male è stato veramente alto, per entrambi. Non ci siamo, soprattutto oggi in un’epoca in cui i danni da concussion stanno venendo fuori come funghi, la tendenza deve essere quella di scoraggiare, pena il cartellino rosso e la squalifica, interventi potenzialmente pericolosi. E questo a mio avviso rientra pienamente in questa categoria.
Dovevano dare il rosso a Koroimbete perché ha rischiato di farsi male alla testa?
Non ha chiuso il placcaggio. Ricorderai per esempio che a Mori per esempio al 6 Nazioni per un intervento per nulla pericoloso ma senza chiusura delle braccia hanno (giustamente) fischiato.
Sì, Shakespeare, sempre nella stessa partita dove Ioane fece quel meraviglioso placcaggio su Graham di cui si parlava prima, eravamo già in 14…comunque, Ventu, non l’ha ordinato il dottore a Koroibete di lanciarsi in una azione del genere…cioè, ti prendi i rischi tu, giocatore, ma anche le responsabilità. Se si fosse fatto male, la colpa sarebbe stata esclusivamente sua.
Un placcaggio da meta tecnica e giallo sicuro. Come si fa a premiare mediaticamente una roba cosi?
il rugby non è rollerball- football americano nè calcio fiorentino.
le regole si rispettano altrimenti è il caos. rosso con giornate di squalifica.
ennesima prova ,purtroppo perchè ne intacca profondamente la credibilità, che le stesse regole sono un elastico cstendibile secondo “le circostanze” .
se l’australiano ha aspirazioni da kamikaze il Giappone( non rugbistico che è esemplare nell’osservanza del regolamento) non è lontano. si arruoli li
meta tecnica e giallo (solo perchè ho dato la meta e non si sono fatti nulla) come da regolamento, e tanto per cambiare l’arbitro sbaglia.