Sarà derby francese nell’ultimo atto di Challenge Cup. Grande prova dei rossoneri contro un avversario sempre ostico come i Saracens
Sergio Parisse e il Tolone volano in finale di Challenge Cup battendo i Saracens
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Grande prova del pacchetto di Tolosa, con Ollivon in grande spolvero nonostante i numerosi falli. Con Etzebeth e Parisse in forma ieri sera sono sembrati più forti di Tolone.
Mi sembri un po’ confuso…
… anche a me ieri sera il Tolone é sembrato molto, molto più forte del solito Tolone… 😉 🙂 …
Osservavo ieri le azioni di Parisse, come anche quelle di Sexton…a quasi 40 anni buggerano ancora gli avversari come fossero ventenni rampanti. Certo, si chiama esperienza ma anche grande talento. E Parisse è ancora più sorprendente, non solo perché ha anche un paio di anni in più rispetto a Sexton ma anche perché gioca tutte le partite o quasi, mentre l’apertura irlandese viene utilizzato con il contagocce…e soprattutto, Sexton è un tre quarti, mentre Parisse un avanti: la differenza tra i due tipi di ruolo a livello di usura è notevole.
Si beh Parisse negli ultimi anni non gioca come un 8 tradizionale, né alla vunipola né alla simmonds, è più un tre quarti aggiunto. Si vede che negli impatti si trattiene molto (placcaggi, ruck…), e ci sta dato che la cosa gli permette probabilmente di essere più performante come distributore “avanzato” da pod. È sempre un po’ stato il suo stile di gioco, no? E adesso si scopre che gli avanti moderni devono anche avere le mani gentili
…e i piedi, e soprattutto un gran cervello per coordinare il tutto…
Sì, diciamo che Sergio non è mai, proprio mai stato un avanti tradizionale, né tantomeno un terza linea centro tradizionale, su questo penso siamo tutti d’accordo. Però, rispetto a molti altri giocatori, è un collante fondamentale tra gli avanti classici e i tre quarti e ha uno stile di gioco più raffinato, ha capacità alla mano notevoli. In realtà, il suo ruolo dovrebbe andare più nella direzione in cui lui lo ha portato, rispetto al ballcarrier che va dritto per dritto che ci propinano di solito. Il numero 8 dovrebbe distinguersi dagli altri giocatori di terza linea e anche di seconda linea, anche se nel rugby moderno a me sembra che si vada nella direzione contraria…anche nella stessa seconda linea oramai non si distingue praticamente più tra 4 e 5, vengono ricoperti indistintamente o quasi dai giocatori. Poi, certo, ci sta che un rugbista sia completo e possa essere impiegato in più ruoli o zone, però la specializzazione è andata un po’ a farsi benedire, in nome della duttilità e della flessibilità.