Dal 40′ al 60′ l’Italia non è praticamente stata presente sul campo dell’Olimpico, nel momento dove invece avrebbe dovuto infiammare l’incontro
Sei Nazioni 2022, Italia: il blackout azzurro di inizio ripresa costa l’incontro
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Accontentiamoci di Capuozzo il titolare inamovibile a 15.
Purtroppo Minozzi è un desaparecido
Halafihi nemmeno citato? E’ stato il migliore in campo per me.
E qualcuno ha letto Ioane??
In effetti…
😉
A mani basse, una partita di un livello esagerato. Bene anche Ioane ma Halafihi ha fatto reparto da solo(che non si vedeva dai tempi di Polledri in 3 linea)
Oltre a questo ci ha messo cattiveria agonistica e si è fatto pure sentire in maniera decisa dall’arbitro.
Ci abbiamo messo un po’ a trovare un terza centro degno di Parisse…direi che ora lo abbiamo. Se ci fosse ancora il Polledri dei tempi migliori…potremmo davvero vedere cose che non abbiamo mai visto.
Peccato anche per lo sfortunato infortunio di Negri…
@mike, hai ragione, lavoro importante il suo
Fortuna che hanno giocato sotto ritmo.. aspettando le nostre cavolate.. impossibile da vincere con questa percentuali di placcaggi riusciti.. improponibile a questo livello passare palla a largo senza fissare l avversario.. ok che la destinazione dev essere l ala o il terza linea ala sull esterno.. ma così gli porti tutta la difesa.. simbolo della nostra confusione offensiva è prendere un calcio di punizione ai 5mt e giocarla alla mano senza aver un ball carrier decente in squadra..
Concordo
il black out non è la causa, quanto la conseguenza della nostra incapacità nell impostare da zero un ritmo alto. Noi per alzare il ritmo abbiamo bisogno di tenere il pallone, macinare gioco ed intanto il tempo passa…i nostri competitor invece riescono ad avere lo switch giusto, da zero a 100 in pochissimo tempo, colpiscono ed affondano. In questa situazione noi siamo i pugili che non tengono la guardia, prendono due cazzotti assestati e quando si riprendono ormai la partita è andata…In compenso ieri si è vista la reazione.
Per me ieri è stata la peggior partita difensiva di Crowley, ma allo stesso tempo la miglior prestazione offensiva dell italia da diversi anni a questa parte…una voglia vista raramente di avere il pallone, di cercare l avanzamento e trovare la meta, in questo Capuozzo ci ha dato una grande mano con il suo innato fiuto per la marcatura pesante.
Su Capuozzo, una riflessione, un profilo come il suo da noi non sarebbe stato manco preso in considerazione per le selezioni regionali, qualcuno avrebbe asserito che non avrebbe soddisfatto le schede fisiche di selezione, a dire la verità non le soddisferebbe manco oggi che juniores non lo è più…ma alla fine mi viene spontaneo, e sti quarzi?!?!?!
Dobbiamo modificare anche il nostro modo di individuare il talento, pretendendo maggiori osservatori in giro per i campi e lasciando perdere le schede palestra….
Chiosa finale sulla premiazione della Cuttitta cup o del videowall di 5 secondi per il prof Ascantini. Siamo un movimento senza memoria storia, non riusciamo ad onorare chi è venuto prima di noi…le sconfitte non sono le cause del nostro decadimento, sono solamente la conseguenza di un movimento decadente
Hai ragione su tutta la linea, anche se fa male ammetterlo.
Identità e memoria, quindi tradizione e la capacità di riconoscere e valorizzare il talento, questa roba, che è fondamentale, manca.
Garantito che uno come Capuozzo non lo avrebbero manco preso in considerazione, in Italia, meno male che è cresciuto all’estero.
Cresciuto all’estero: si vede anche da come placca bene.
Si regalano mete, Bradley che perde un tempo su passaggio obbligato, si sbagliano placcaggi decisivi perché aprono il fianchetto, non si aggredisce il prima possibile il mm e ti sguizza tra le maglie.
Potresti costruire gioco per tutto il match, come versare acqua in un secchio per tutto il tempo, ma con buchi del genere, quando lo riempi??
Penso che una nazionale allenata così male, non la vedevamo da tempo.
a parziale giustificazione, c’è da dire che per strada negli ultimi anni, invece di conservare un intelaiatura di squadra, ed inserire man mano giocatori nuovi, ripartiamo sempre daccapo.
penso ai vari giocatori persi per infortuni pesanti, Campagnaro, Morissi, Licata, Stayn, mayer, minozzi, polledri, Ferrari, Riccioni. l’elenco è molto lungo.
però quando vedo una under 20 così dominante in mischia chiusa, che non rifila alla Scozia ameno 50 punti di margine, qualche domanda sulla formazione dei giocatori e sugli allenatori, chi sta in alto dovrebbe farsela.
se la stessa mischia l’avesse avuta un altra squadra, del sei nazioni avremmo visto altri punteggi.
per questo non mi sono divertito più di tanto vedendo la u20, perché in attacco abbiamo palesato le stesse difficoltà che si vedono sia in nazionale che nelle franchigie, e non può essere colpa dei giocatori.
Be dipende. Non è “colpa” (lo metto tra parentesi, direi più “non dipende da”) dei giocatori se guardiamo a come i giocatori sono formati, selezionati e cosa gli si insegna nel corso degli anni nelle giovanili (ben prima dell’U20). Lo è nel momento in cui comunque ci sono da eseguire gesti di base (passaggi, placcaggi) e si sbaglia, specie senza pressione, o prendere decisioni sul campo. Quello certo, puoi migliorarlo con l’allenamento, ma sta al giocatore eseguire in un certo modo. Se non lo sai fare non farlo.
Non la vedevi da tempo? Ti sei dimenticato di quella di Franco Smith? No, perché peggio di quella, non penso che ce ne siano state. In difesa faceva letteralmente pena, anche se in attacco si segnava un po’ di più, ma non faceva la differenza.
Infatti…mi farebbe piacere scoprire in quale buco nero il gruppo che strappa vittorie u20, svanisce dopo un biennio!!!
Ormai dieci anni fa Brunel si è messo a cercare giocatori veloci per la nazionale perché, nonostante fosse deriso da molti, aveva ben capito che il nostro più grande problema è la velocità…. Ed oggi con Capuozzo vediamo di nuovo come avesse ragione. Secondo me finché non capiamo che dobbiamo formare i ragazzini a giocare in velocita piuttosto che in potenza, non andremo da nessuna parte.
Il problema è che per stare a certi livelli ci vogliono entrambe…sia la velocità che la potenza….la potenza noi con alcuni giocatori ce l’abbiamo anche, ma la velocità latita a tutti i livelli…su Capuozzo io spero di sbagliarmi, ma credo che quando inizieranno a conoscerlo e studiarlo un pò, e non ci metteranno molto, la musica purtroppo cambierà…mi ricordo le prime partite di Ioane con la Benetton…pur vero che c’era un certo Banks a innescarlo…ma era devastante…poi lo hanno studiato e hanno trovato le contro misure…rimane un giocatore fortissimo, anche perchè difende da Dio, ma in attacco lo hanno saputo limitare…certo, se in squadra al livello di Ioane ne avessimo 4/5 allora il discorso cambierebbe…un conto è limitarne uno, altro doverne contenere 4/5…
O il primo 6 nazioni di minozzi.. Dal secondo gli avevano già preso abbondantemente le misure. Comunque non è tutto da buttare, abbiamo giocato tutto sommato una buona partita con le solite amnesie che ci sono costate mete davvero troppo banali per un livello de genere. Peccato per il punto di bonus, almeno quello l’avremmo meritato ma Garbisi ha tirato di quelle banane ieri.. (ps, siamo passati dal non piazzare mai a provare a piazzare calci da metà campo.. Bah)
l’anno prossimo giocherà a tolosa
magari semplicemente abbiamo trovato il kolbe italiano
La famosa “cilindrata”, di cui parlava Munari, blackwolf…
Io non so quanto riescano a prendere le misure a Capuozzo, in pro D2 mi pare che ci siano riusciti male per ora, vedremo l’anno prossimo. Il fatto è che giocatori così non se ne vedono più e mi sa che pure chi deve difendere è registrato su altri criteri.
Il “prendere misure” è relativo…con le dovute differenze, ovvio, ma ad Hogg nessuno ha ancora mai preso realmente le misure…estremizzo per dire che c’è sempre un grado di imprevedibilità, tanto più alto rispetto alla qualità che si esprime come giocatori. Se esprimi qualità, non sarai mai prevedibile al 100%. Io spero che Capuozzo diventi questo, lo speriamo un po’ tutti. Solo il tempo ce lo potrà dire. Io spero anche che Bruno non si sia fatto male seriamente e che li vedremo insieme in campo, perché anche Pierre ha parecchio da dare.
Sottoscrivo tutto!
Sono d’accordo, e a noi l imprevedibilità è sempre mancata (anche ai tempi di Bergamorko, Canale e Masi) e vedere Capuozzo sgusciare in quel modo, beh… tanta roba!
Poi però un pensierino lo faccio anche sul perché Crowley abbia esitato così tanto e ripenso al periodo di COS e l attesa su Polledri.
Concordo, ha una voglia ed un’orgoglio da applausi. Cioé..fissa Hogg con forza e potenza ma sa che vuole fare un’offload. Grande giocata, in difesa deve migliorare ma abbiamo bisogno di voglia ed energia ( la stessa ragione che mi avrebbe fatto convocare lucchin e giammarioli, Steyn e zanon sono troppo fuori ritmo).
Ma chi sono questi giocatori veloci di Brunel? Odiete e Bellini?
Si, e li ha cercati in Eccellenza pur di trovare gente veloce.
OT La Spagna ha battuto il Portogallo per 33-28 qualificandosi di diritto ai mondiali
Proprio il tenuto su Nicotera mi sembra che sia l’episodio di cui parlavo ieri…lui a terra con il pallone e Turner che ha tutto il tempo di tenerlo lì senza che NESSUNO si muova per andare a pulire…poi parliamo di “battaglia nel breakdown” ma quale battaglia, se manco la combatti? Questo è stato uno degli errori più gravi ieri, insieme ai mancati placcaggi e quel buco enorme dove Price è sembrato il miglior mediano di mischia al mondo, ma ha solo fatto quello che doveva fare.
Ognuno di noi ha le proprie convinzioni e il rugby Italiano, purtroppo, ne ha troppe e molte di queste non sono corrette. Possiamo vedere i bicchieri mezzi pieni, le cose positive fatte sul campo ieri, ma dovrebbero essere utilizzate nel qual caso si volesse intervenire per modificare una struttura che produce pochi risultati. Ieri abbiamo potuto confrontare due realtà, la Nazionale Italiana e quella Scozzese. A distanza di circa 15 anni non c’è stata una corrispondente crescita come quella avvenuta nella Nazionale Scozzese.
Possiamo dare la colpa agli allenatori, ma personalmente se non disponi di giocatori di qualità, l’allenatore, ha poco margine di manovra.
Dal mio punto di vista, con l’esperienza di mio figlio che ha iniziato a giocare da sei anni fino ad oggi, noto che il problema è a monte. Esiste da parte delle Accademie una incoerenza nella scelta dei giovani che una volta scelti rimangono i selezionati per sempre fino alla selezione nazionale. Invece di “Coltivare” i giovani nei club fino al momento della formazione del ruolo, chiedendo agli stessi club di orientare i giovani più interessanti, quelli aventi doti di qualità e fondamentali ( a partire dai placcaggi che è uno dei principali mali dei giocatori italiani), ai ruoli più consoni alle loro fisicità e qualità, le Accademie prediligono un giocatore alto e forte, ma mediocre in tutto il resto. Ieri abbiamo visto diversi giocatori che in altri paesi non sarebbero presentabili. Nel tempo ho visto diversi giovani di qualità che non sono stati scelti dalle Accademie. ed altri cha adesso giocano nelle varie nazionali Scelgono quelli che hanno vie preferenziale … Oppure quelli grandi, grossi e mediocri … I risultati si vedono e nel tempo i selezionati a poco a poco eclissano nel lungo percorso del rugby italiano.
Mi sono stancato di vedere un rugby Italiano di tale qualità e ho deciso di smettere di guardare una Nazionale e le squadre Italiane che esprimono complessivamente un livello non all’altezza delle altre squadre del torneo delle 6 Nazioni.
Diciamo che nel tuo discorso (da me condivisibile) c’è la somma delle annose questioni del “chiaro percorso”, gli asterischi, il “che cosa si insegna ai ragazzi” (non ricordo chi o in che circostanza, inserì nei commenti il link ad un altro articolo in cui si evidenziava anche la mentalità sbagliata di tanti allenatori delle giovanili, dove il “vincere” viene prima del divertirsi e imparare), e facile autoreferenzialità del nostro movimento.
Poi per carità, anche a noi servono grandi e grossi, ma se da un lato – come giustamente dici – non basta, dall’altro è anche più facile mettere su muscoli a 20-22 anni che la tecnica e conoscenza del gioco.
C’è un aspetto che ieri allo stadio mi ha lasciato delusissimo: la mentalità dei nostri ragazzi. A fine partita erano tutti sorridenti, scherzavano tra loro, salutavano il pubblico con aria festosa come se avessero vinto. Un atteggiamento del genere dopo la trentaseiesima sconfitta consecutiva nel torneo è a mio avviso inaccettabile. Sia chiaro, il rugby è un gioco e tale rimane. Ma il professionismo è un lavoro. Se a lavoro fallissi per trentasei volte consecutive vi assicuro che non avrei proprio un bel niente da ridere o scherzare.
Perfettamente d’accordo.
Possiamo parlare a lungo di tecnica individuale, fisico, piano di gioco… Tutto vero ma quando hai una squadra fatta da gente che perde il 90% delle partite che gioca hai ormai assorbito una tale indifferenza alla sconfitta che continuerai a perdere sempre, con il sorriso sulle labbra e i giri di campo sotto la curva.
I placcaggio sbagliati, i vuoti di concentrazione, le cappelle in serie sono figlie prima di tutto di una mentalità ultra perdente e consolidata.
Aspettiamo che i ragazzi della U20 prendano un po’ di mazzate in giro e diventeranno come questi.
Con buona pace dei sostenitori della teoria che prendere lezioni a ripetizione serve a crescere.
Non ho mai conosciuto un atleta professionista che sia cresciuto a sole mazzate.
Non so se nello staff ci sia uno psicologo o un mental coach ma sarebbe necessario