Giovani sì, giovani no: l’eterno dilemma del rugby italiano (e non solo)

Le ultime dichiarazioni del CT azzurro richiamano, ancora una volta, un discorso sempre attuale

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mich 3 Novembre 2021, 13:30

    Cos’è, adesso ci stanno arrivando tutti? Di là commentavo tranquillizzando il coach sul fatto che, maturati i requisiti, a grido di “Cappiamolo!” (come spesso si legge tra i commenti) risolviamo il problema del n. 15.

  2. RFC 3 Novembre 2021, 13:53

    Una sola cosa: sono solo io a pensare che definire Minozzi un “fuori classe” sia quantomeno fuori luogo?

    • Mich 3 Novembre 2021, 13:57

      Molto forte sicuramente, ma fuori classe non saprei.

    • Bimbubam 3 Novembre 2021, 14:16

      Secondo me no (al suo primo 6 nazioni si è inventato un paio di mete da zero e in difesa è sempre stato solido. Per me non era solo lo stato di forma, vedeva cose che gli altri giocatori non vedevano). È in affanno, mentale prima ancora che fisico, da un paio di anni ma mi auguro che con un po’ di serenità ne possa uscire al meglio.

      • Mich 3 Novembre 2021, 14:26

        Purtroppo “fuoriclasse” vuol dire altro. Ben Smith, direi che è sufficiente come esempio.

        • Bimbubam 3 Novembre 2021, 14:29

          Beh basta mettersi d’accordo su cosa significa. Mi accontento di “giocatore di classe mondiale”, non c’è mica problema

          • Mich 3 Novembre 2021, 14:33

            Per me significa Ben Smith, come dicevo. Giusto per fare un esempio.

      • narodnik 3 Novembre 2021, 14:39

        Per alcuni sarà una bestemmia ma a me pre infortunio ricordava Chris Cullen in quanto a spazi da esplorare.Tra secondo infortunio trasferimento e covid direi che rivederlo presto a quei livelli è difficile,ma per essere un prodotto Italiano è assolutamente un fuori classe e lo ha dimostrato in pochissimo tempo.

        • alleno 3 Novembre 2021, 16:41

          non so in quanti ai Wasp hanno esultato quando è arrivato lui al posto di Daily… il casino è che giocando il sei nazioni i rifermenti sono e devono essere quelli, Hogg, Daily, Williams ecc…

          • narodnik 3 Novembre 2021, 17:04

            Io mi riferivo all’ambiente di formazione,uno con quelle ripartenze e così elusivo formato in Italia è unico,anche se su palle alte e calci non è un mostro.

          • mikefava 4 Novembre 2021, 00:54

            Elliot Daly è un buon giocatore, ma se guardiamo agli estremi che hanno giocato l’ultimo Sei Nazioni e guardiamo come ha giocato lui lo scorso anno: Stuart Hogg, Brice Dulin, Liam Williams e Hugo Keenan sono stati tutti superiori come prestazioni…e non so come sia stato convocato per i Lions, a dire il vero. Ecco, già che stavamo parlando di fuoriclasse, Daly non lo definirei un fuoriclasse.

          • alleno 4 Novembre 2021, 12:40

            non è un fuoriclasse Daily ma non credo che minozzi sia meglio. Come dici tu i fenomeni sono altri, ma il nostro miglior giocatore perde cosi il confronto si capiscono meglio i risultati negli ultimi sei nazioni. I ragazzotti delle under vanno raffrontati a chi c’è nel sei nazioni nelle altre squadre. essere il miglior italiano non basta.

    • mikefava 3 Novembre 2021, 14:28

      Più che altro, RFC, c’è da capire: c’è qualcuno che ritieni un fuoriclasse in Italia?

      • Bimbubam 3 Novembre 2021, 14:30

        Stavo per aggiungere la stessa cosa (sia tra i contemporanei che in passato). Non per fare polemica sia chiaro, solo per capire dove mettere l’asticella

        • mikefava 3 Novembre 2021, 14:35

          Per me, l’unico definibile fuoriclasse è Sergio Parisse…molti lo ritengono il miglior terza linea centro mai esistito. Per il resto, per me Tommy Allan se non è un fuoriclasse, ci va molto vicino.

          • Bimbubam 3 Novembre 2021, 14:39

            Su Allan concordo. Direi anche Castro, era di un’altra classe e soprattutto lo faceva istintivamente (ha dominato in Premiership e vinto il premio di miglior giocatore al primo anno, arrivando dal rugby semipro italiano e con una struttura fisica che rispetto alla concorrenza faceva ridere)

          • cammy 4 Novembre 2021, 11:20

            X definire un giocatore fuoriclasse almeno dovrebbe essere potenzialmente titolare in tutte le migliori formazioni del mondo.. dopo Parisse c’è un abisso al momento..

      • Mich 3 Novembre 2021, 14:31

        Per come la vedo io, tra passato e presente (e immediato futuro, salvo attuali 18 che non conosco) l’unico tra tutti è Sergio.

      • Mich 3 Novembre 2021, 14:32

        Scusa, lo chiedevi a RCF. Mi sono intromesso 🙂

      • ColdColdMan 3 Novembre 2021, 15:13

        Zanni, Ghiraldini, Campagnaro di quelli recenti.

      • RFC 3 Novembre 2021, 16:01

        Sergio, Diego, Ivan.

    • Bimbubam 3 Novembre 2021, 14:37

      Poi oh sia chiaro, preferirei non ci fosse neanche un fuoriclasse ma fosse tutta una squadra di ottimi giocatori tecnicamente e fisicamente completi e con due palle quadre (per fare qualche nome Festuccia, Zanni, Bergamauro, Masi, Nitoglia, insomma ci siamo capiti) piuttosto che avere in squadra un fuoriclasse e due o tre ruoli coperti male

  3. Parvus 3 Novembre 2021, 14:53

    ritornando al tema che ha messo sul tavolo il giornalista, direi che purtroppo noi abbiamo avuto e ancora abbiamo un buon livello nell’under 18-20 poi i nostri ragazzi un pò si perdono, e ho sinceramente paura che allenatori come troncon non siano di livello come uno…, per esempio brunello….
    direi che la nazionale A che dovrebbe far emergere i nostri giovani più bravi, per poi lanciarli verso la superiore, dovrebbero avere allenatori tipo brunello, oppure penso a smith….
    se in inghilterra cambiano gli aiutanti di gions ogni tre quattro anni, perché troncon che non ha eccelso nelle zebre è stato dirotatto in una nazionale così importante come la nazionale A???
    mi pare che qualcosa non vada nella gestione innocenti!

    • narodnik 3 Novembre 2021, 15:05

      Parvus hai ragione per lo scopo della naz a,ma la partita con la Spagna è preoccupante,i giocatori esperti servono a evitare sconfitte,e su Troncon penso che dare la colpa ai suoi schemi sia riduttivo,manca proprio la materia prima per certi obiettivi.

      • luke10 3 Novembre 2021, 16:31

        Ma come si fa a difendere ancora Troncon?
        Ha sempre fallito ogni incarico che gli è stato affidato.
        Mi spiace, ma non è all’altezza.
        E sulla materia prima aspetterei a giudicare, visto tutto il tempo che è stato dato a Troncon stesso.

        • narodnik 3 Novembre 2021, 16:42

          Non lo difendo ma la nazionale maggiore è 14sima nel ranking,penso che chiunque ne allena la nazionale A difficilmente otterrà risultati positivi con altre tier2.La Spagna è 20sima a cavallo della soglia.

      • alleno 3 Novembre 2021, 16:46

        Di Troncon come allenatore ho solo sentito parlar male, ma effettivamente gli spagnoli hanno giocato meglio in tutto cio che è tecnica individuale, passaggi, placcaggi ecc… ed è un tantino grave

  4. Totalmente incompetente 3 Novembre 2021, 15:02

    A me pare che il commento di Crowley sulla mancanza di estremi in Italia sia da intendersi come critica profonda al sistema che non li produce. E mi trova d’accordo: il sistema non li produce proprio, perchè non è in grado di farlo.
    Il gioco che viene insegnato, allenato e praticato a livello di grassroot, dove i giocatori si formano. ma anche – conseguentemente al livello di Top 10 – è un gioco talmente RUDIMENTALE che i playmakers stanno lì per bellezza (e infatti, ne abbiamo sofferto una mancanza cronica per vent’anni) e spot come quello di estremo restano scoperti non appena si alza un pochettino il livello.
    Non è infatti un caso che le squadre italiane, a TUTTI i livelli, soffrano orribilmente il gioco al piede, sia nel senso che subiscono in modo ridicolo quello altrui, sia nel senso che sono privi di un gioco al piede proprio.
    Le carenze sono manifeste e di tutti i tipi, onnipresentemente ricorrenti e così enormi da mandare a volte in crisi pure i giocatori stranieri che militano nelle nostre squadre:
    – individuali: dall”incapacità diffusa nelle prese aeree, alla deficienza tecnica nell’esecuzione dei calci di spostamento e dal box;
    – collettive: totale disorganizzazione di squadra nella fase di ricezione dei calci in gioco aperto e totale disorganizzazione di un gioco di cacciata del pallone su nostro calcio.
    Purtroppo tutto ciò costituisce un fondamentale importantissimo, di cui i nostri giocatori non sono assolutamnete dotati, perchè non è stato data loro la possibilità di apprenderlo e farlo loro.
    Se questa, come credo, è la realtà, non è che l’esistenza di qualche talento naturale (Padovani o Minozzi per lo spot di 15 o Garbisi e – forse, ma solo forse- Marin) risolva la situazione o cancelli il difetto di origine; sempre restiamo con 1 o 2 scelte contatissime (al lordo di infortuni e mancanza di forma) e senza l’esperienza individuale e collettiva di gioco che serve per diventare bravi davvero o anche solo per trarre il giusto vantaggio da detti talenti.
    Questo carenza di tecnica e conoscenza credo spieghi perlatro le difficoltà dei sopradetti Padovani e Minozzi all’estero, dove devono confrontarsi con gente per le quali quelle tecniche e conoscenze sono state il pane quotidiano della loro formazione.
    Unica nota positiva sul tema per me: le ultime U20 sembrano avere una struttura di gioco sempre meno “rudimentale”, sembrano cioè far giocare i giocatori al rugby che giocano gli “altri”, più evoluto e complesso di quello che vediamo.
    Non ci resta che sperare che A) questo continui; B) che dalla platea di giocatori meglio attrezzati emergano altri talenti puri; C) che, soprattutto, questo gioco più evoluto riesca a trasferirsi in qualche modo nei campi italiani, dai piccoli clubs a quelli di Top 10, in modo che il rugby nostrano inizi a somigliare un pochino nella sua interezza a “quello degli altri”.

    • aries 3 Novembre 2021, 15:52

      C’è poco da aggiungere direi!

    • Flaviuz 3 Novembre 2021, 17:26

      Mi aggiungo ai complimenti per l’interessante e corposo commento.
      Dietro il tuo nickname si maschera sicuramente una persona di un certo livello 😉

      • Totalmente incompetente 3 Novembre 2021, 17:47

        Flaviuz, quanto al “corposo”, hai ragione! E’ stato un pippone mostruosamente prolisso..
        Il fatto che sta cosa del gioco al piede mi fa dannare! e ridannare ogni benedetta volta che i telecronisti ad ogni nostro prevedibile errore lo trattano come una sciocchezzuola, invece che rilevare le gravissime deficienze di cui soffriamo.
        Il commento di KC sugli estremi in Italia ha toccato un nervo scoperto😉

        • MIchele88 4 Novembre 2021, 10:12

          Concordo su tutta la linea. Ma ancora mi chiedo il perché del mancato investimento nelle skills. Penso che 4/5 coach di livello internazionale tra under 18, 20 e franchigie siano vitali per tutto il movimento. Il discorso come hai detto tu parte dalle giovanili e deve essere strutturato nel lungo termine ma nel breve per tamponare i pessimi risultati dei nostri in tali aree penso che ci debba essere attenzione e investimenti immediati nei nostri giovani (17-21 anni). Tra Franchigie e nazionale A non ho sentito un commento del fatto che il nostro gioco al piede é nullo in tutte le zone del campo, tutte le palle in alto sono degli altri o alla meglio tamponate da un qualche recupero last minute. Questo é un fondamentale che vale come mischia, rimessa laterale e fitness. Ma pochi in Italia ne parlano, grazie per la tua totale competenza 🙂

    • Parvus 3 Novembre 2021, 19:04

      per essere totalmente incopempetente, però sei bravo!
      cordo con te su tutto…., purtroppo!

    • Franker 4 Novembre 2021, 14:35

      Ottima disamina, non c’è che dire.
      Aggiungerei una considerazione in merito a una situazione che vedo regolarmente verificarsi, salvo poche eccezioni, sui campi da rugby quando scendono in campo le giovanili (ora U15 e U17).
      Nei ruoli di Ala e Estremo, vengono sempre relegati i seguenti giocatori:
      – quelli che giocano da meno tempo
      – quelli più piccolini e/o magri (non necessariamente i più veloci)
      – quelli con meno attitudini al contatto
      – quelli che con molta probabilità non pensano al rugby come al loro sport da grandi
      Risultato: i ruoli sono trascurati, non vengono fuori giocatori.
      D’altronde ci sono squadre che hanno i numeri contati e i giocatori bravini puntano a buttarli in mezzo tra terze linee, aperture e centri, difficilmente mettono un prospetto interessante all’ala a giocare si e no 2 palloni, per poi soffrire in mezzo. Il discorso è comprensibile per società piccoline con numeri risicati, meno (e ci sono squadre blasonate con numeri importanti che lo fanno) per squadre che hanno il first XV in serie A o in Top 10.

  5. Atley73 3 Novembre 2021, 15:32

    Complimenti per il commento: mandare CV in FIR per cortesia 😉

  6. Franker 4 Novembre 2021, 14:35

    Ottima disamina, non c’è che dire.
    Aggiungerei una considerazione in merito a una situazione che vedo regolarmente verificarsi, salvo poche eccezioni, sui campi da rugby quando scendono in campo le giovanili (ora U15 e U17).
    Nei ruoli di Ala e Estremo, vengono sempre relegati i seguenti giocatori:
    – quelli che giocano da meno tempo
    – quelli più piccolini e/o magri (non necessariamente i più veloci)
    – quelli con meno attitudini al contatto
    – quelli che con molta probabilità non pensano al rugby come al loro sport da grandi
    Risultato: i ruoli sono trascurati, non vengono fuori giocatori.
    D’altronde ci sono squadre che hanno i numeri contati e i giocatori bravini puntano a buttarli in mezzo tra terze linee, aperture e centri, difficilmente mettono un prospetto interessante all’ala a giocare si e no 2 palloni, per poi soffrire in mezzo. Il discorso è comprensibile per società piccoline con numeri risicati, meno (e ci sono squadre blasonate con numeri importanti che lo fanno) per squadre che hanno il first XV in serie A o in Top 10.

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