La federazione internazionale tutela così i giocatori dal rischio di abrasioni e altri impatti
World Rugby approva la regola: i leggins potranno essere utilizzati anche in campo maschile
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Bah! “Ai miei tempi”, in certi campi di periferia veramente improbabili (evito di specificarne il sito per evitare querele…), per riempire le buche piene di acqua piovana era uso riempirle di segatura. Il problema che insieme alla segatura erano spesso presenti pezzi di legno provvisti anche di relativi chiodi. Era buona prassi, quindi, che facendo i giri di riscaldamento si “monitorasse” il terreno di gioco individuando ed eliminando, per il bene nostro e degli avversari, ogni oggetto che non fosse: terra, pozzolana, segatura. E ora leggo dei leggins… “Mala tempora currunt sed peiora parantur”! Un saluto a tutti.
Beh, non so te, ma io preferisco i leggins alla segatura
Esattamente. Certe prosopopee sarebbero da evitare.
“Ai tempi di Gregorio Magno”, l’aspettativa di vita era di 60 anni e i bambini morivano di stenti e febbre. Lieto di essere andato avanti.
Ma quanta permalosità!!! Ha, per caso, una azienda che produce leggins? Ho fatto il commento che Lei ha così violentemente censurato (prosopopea????) giusto per farci una risata con quei poveracci che hanno vissuto, come me, un rugby “d’altri tempi” e ora hanno gli anni per ricordarlo. Si faccia anche Lei una risata: Le assicuro che si sentirà meglio! E cerchi di comprendere lo “spirito” di questo Blog così lontano dalle Sue parole.
Me la sono fatta una risata, oggi, ma tra amici qui in ufficio. Non mi è chiaro quale sia, secondo la Sua personale e quindi opinabile interpretazione, lo spirito di questo blog, ma posso dire con determinata certezza che personalmente, se mi prendo il disturbo/piacere di occupare spazio virtuale qui è per cercare di contribuire, tra il serio e il goliardico, ad argomenti che possano far progredire le cose che amo, fra le quali il rugby. Altrimenti andrei a disturbare quelli di Noncicplopedia. Sono molto sereno, a riguardo e nella vita, mi sento di rassicurarLa. Ma grazie ugualmente per i Suoi rilievi.
Che c’entra Ioane
…a quando le protezioni per spalle-ginocchia-gomiti ed il caschetto con griglia stile football?… e tutto questo “per rendere meno impattanti le abrasioni e le sbucciature legate alla crescita di partite svolte su superfici sintetiche”… mamma, mammina, mio sono fatto la bua!!!… 🙂
Torniamo allora a chiodi e vetri in mezzo al campo, come dice qualcuno di cui sopra!
Le abrasioni da campo sintetico possono essere anche gravi, come ustioni.
Oltre al fatto che se vuoi fare il duro e farti male per sembrare più virile, puoi ancora farlo.
Questo cel’hodurismo nel 2021 è un po’ stantio.
Ciao Luke10, stanchissimo di commentare. Senza contare che se piacciono tanto abrasioni, contusioni e fratture gratuite si può sempre andare a sbattere volontariamente contro un albero e poi recarsi al bar a mostrare i segni. Quello che si continua a non (voler?) capire è che tutto questo è fatto per salvaguardare il giocatore da infortuni che con il gioco non c’entrano nulla, non per rendere lo stesso gioco meno duro. Oggi il professionismo impone la massima tutela del giocatore da accidenti involontari, sia nell’interesse di chi paga che nell’interesse dello stesso giocatore; sono rispettivamente aziende e persone che investono soldi e tempo, e che non possono permettersi rischi esterni al gioco. Mi sta bene prendere legnate e uscire tutto dolorante, ma per impatti intrinsechi del gioco, non perchè nel 2021 ancora si gioca in campi di patate abbandonati.
Allora torniamo indietro, alla rottura volontaria del setto nasale nella boxe per dirne una, e al bando i caschetti nell’hockey, le protezioni nel MotoGP, i parastinchi e i sospensori, i dispositivi di sicurezza in auto, la legge 81/2008, i diritti civili e coltello e forchetta.
Il discorso, quindi, va ben oltre (lo ripeto) la prosopepea di “Ai miei tempi” e delle belle cicatrici di guerra da mostrare alla “morosa”. Ogni innovazione impone una riflessione seria, magari critica o da accogliere con una battuta di spirito (leggins e rugby sinceramente è un accoppiamento che, letto così, fa pensare ad uno scherzo), ma di inneggiare ai tempi andati davvero non se ne può più.
Gentile Mich, vedo che non ha ancora “sbollito” il rancore per la mia mail di questa mattina. Nonostante le Sue confortanti dichiarazioni sulla Sua serenità, continua a non digerirla. “Senza contare che se piacciono tanto abrasioni, contusioni e fratture gratuite si può sempre andare a sbattere volontariamente contro un albero e poi recarsi al bar a mostrare i segni. ” Ma chi ha mai amato abrasioni, contusioni e fratture gratuite… Perchè mi imputa cosa mai dette né esplicitamente tampoco implicitamente? Se Le fa tanto piacere continui pure a ridere con i suoi colleghi sui “mentecatti pieni di prosopopea” che scrivono in preda alle crisi di senilità. Si tenga tanto il Suo rugby cosi politically correct che io mi tengo il mio così semplice e schietto e non uso a deridere gli altri.
Sarei tentato di chiederLe se per caso crede o teme che i commenti su OnRugby facciano integralmente perno sul suo pensiero, visto che a quanto pare mira a rispondere anche a cose che non la riguardano, sotto commenti nell’ambito dei quali Lei non figura.
Ho finito.
che discussione per una battuta, mentre sto qui trafelato ad attendere le convocazioni per la nazionale A. 😉
Scambiatevi un segno di pace. 🙂 🙂