FIR, il punto di Marzio Innocenti dopo 5 mesi di presidenza

Il presidente ha toccato i temi principali dei suoi primi cinque mesi in carica, fra nomine, Accademia e Garbisi

Marzio Innocenti Presidente della Federazione Italiana Rugby

Marzio Innocenti Presidente della FIR

Il presidente della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti è intervenuto durante la conferenza 100 giorni di rinnovamento per illustrare lo stato dell’arte delle riforme e dei cambiamenti operati nei primi cinque mesi alla guida dell’organo principale del movimento rugbistico italiano.

In oltre un’ora e mezzo tanti i temi toccati dal numero uno FIR, che è tornato su tanti argomenti già toccati in passato. Tre quelli fondamentali: le nuove nomine per il rugby di base, la conclusione del sistema di formazione federale attuale con la chiusura delle Accademie e dei Centri di Formazione, il trasferimento di Paolo Garbisi a Montpellier uscendo dal contratto in vigore con la federazione.

Dopo aver ripercorso la nomina di Franco Smith a responsabile dell’alto livello, Innocenti ha presentato le figure di Francesco Urbani e Francesco Grosso, incaricati rispettivamente del rugby di base e del settore promozione e sviluppo.

“Urbani – ha detto Innocenti – è incaricato di far crescere il rugby sul territorio. Si occuperà quindi di dare ai club gli strumenti per la formazione dei nostri ragazzi fino ai 17 anni di età, quando entreranno nel sistema di sviluppo federale.”

“Su di lui è stata fatta dell’ironia perché in passato è stato direttore tecnico di San Marino. Vorrei far umilmente presente che ricoprire quel ruolo in un qualsiasi paese iscritto alla federazione internazionale significa avere accesso a tutte le risorse di formazione e alle conoscenze di World Rugby. ”

Il presidente si è detto certo dei risultati che Urbani saprà portare, così come ha dichiarato la sua totale fiducia in Grosso, che si occuperà invece dei giovanissimi, dai 5 agli 11 anni.

Innocenti ha voluto quindi citare la riunione di Verona del mese scorso: “Un atto simbolico che ha visto il riallineamento di FIR, franchigie e club per lavorare verso un interesse comune, con l’obiettivo di rendere le nostre nazionali il più forti possibile e di rendere il massimo campionato italiano sempre più forte, competitivo e solido. Per questo daremo ai club del Top10 contributi che abbiano obiettivi chiari.”

Sul sistema di formazione federale Innocenti ha chiarito che sia l’Accademia Nazionale che i Centri di Formazione verranno chiusi. I giocatori di stanza a Remedello sono stati trasferiti a Parma e lavoreranno con lo staff delle Zebre, supportati dai tecnici federali. La maggior parte, ha detto il presidente federale, sarà probabilmente utilizzata nel corso del prossimo United Rugby Championship, mentre altri saranno affidati ai club del Top10. L’anno prossimo anche il Benetton beneficerà della medesima iniezione di giovani, mentre la nazionale Emergenti avrà un proprio calendario intenso durante l’anno proprio per permettere di dare ulteriore e soddisfacente minutaggio a questi profili.

“I molti soldi che costavano i centri di formazione e l’Accademia saranno ora utilizzati per fare formazione nei club. Le società riceveranno dei parametri in termini di strutture necessarie e obiettivi da raggiungere e i ragazzi dovranno raggiungere determinati risultati” ha chiarito Innocenti.

Ai quattro centri di formazione si sostituiranno quindi investimenti mirati a rendere le strutture e l’offerta formativa di un certo numero di club all’altezza di quanto offerto in precedenza, grazie anche al lavoro del settore tecnico federale, che sarà anche responsabile di chiarire i requisiti e i fattori dirimenti per la selezione delle società oggetto degli investimenti.

Infine, Innocenti ci ha tenuto a chiarire l’ambito nel quale è avvenuto il trasferimento di Paolo Garbisi: “È una vicenda che è iniziata su basi sbagliata, a causa delle clausole del contratto. Questo conteneva la possibilità di liberarsi, noi non abbiamo potuto fare altro che prenderne atto.”

“Non voglio entrare nei dettagli perché questo è importante. Paolo ha realizzato il suo sogno e diventerà un giocatore ancora più forte a Montpellier.”

“Per noi rimane la volontà di costruire con i giocatori un rapporto di fiducia, per far loro capire che vogliamo il loro bene. D’ora in avanti gestiremo le relazioni in maniera diversa. È vero, questa situazione lascia un po’ in difficoltà il Benetton. Nelle scorse settimane ho cercato di avvertire il club, invitandoli a preparare un piano B nel caso Paolo non fosse rimasto. Sono un club competente e molto organizzato, sicuramente non si sono fatti prendere di sorpresa. E poi vorrei far presente che mai come oggi, in Italia, ci sono giocatori che possono ricoprire con profitto il ruolo di apertura e diventare le prossime pepite del rugby italiano.”

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