L’apertura azzurra ha commentato a caldo il match dell’Aviva
Italia, Paolo Garbisi: “La mia prestazione è stata negativa, come quella del resto della squadra”
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Grazie Paolo
Bè, comunque gran bella meta.
e niente, maturo il ragazzo…se continua cosi a 10 siamo apposto per i prossimi 10 anni! ora mancan solo gli altri 14 !!!
Toh..!!
Uno che non segue il politicamente corretto e dice pane al pane e vino al vino.
Bravo!
Bravo, onesto, non si tira indietro. Ha le doti per essere il futuro leader.
Finalmente qualcuno che non dà per scontato che si debba perdere (male ) a Dublino. I giovani usciti dalle ultime due/tre under20 hanno una mentalità diversa da quella della “generazione di mezzo”, che in nazionale, dopo i successi garantiti dagli ultimi grandi oriundi argentini, ha conosciuto solo sconfitte.
#ricambiogenerazionale
Queste le parole di Tommaso Castello un pò di mesi fa ed anche qui ci trovo del “pane al pane” e comunque Garbisi ha una mentalità da veterano denota una maturità difficile da trovare.
“Cosa serve all’Italia per fare il salto di qualità e giocarsela costantemente alla pari con tutte le squadre?
“Il discorso è molto semplice. Guarda il nostro movimento e guarda gli altri. Guarda quanto è radicato il rugby da noi e quanto dagli altri. Guarda il nostro campionato nazionale e quelli degli altri. Mettendolo tra virgolette, i successi raccolti in questi anni sono un ‘miracolo’ se guardi la differenza che c’è tra noi e gli altri a tutti i livelli. Immagina un marziano che viene sulla terra e vede strutture, settori giovanili, mentalità sportiva, cultura rugbistica in Inghilterra, Galles, Francia e da noi e si chiederà di sicuro cosa ci facciamo noi con quelle squadre. Si è fatto tanto per colmare il gap, ma è difficile perché culturalmente non ci appartiene questo sport. Poi, vero che in campo si scende in 15, tutti con due gambe, due braccia, due occhi. Però nelle altre nazioni la Nazionale è la punta dell’iceberg di un movimento, da noi la Nazionale è il traino del movimento, non è l’espressione del movimento. Qui non siamo neanche lontanamente paragonabili per una questione di tradizione e cultura. Anche facendo una programmazione a lungo termine è difficile che si arrivi a pareggiare il livello del movimento in Gran Bretagna o Francia. Lì c’è una tradizione, un campanilismo che qui non c’è. Da noi è una situazione molto delicata, che si nota anche dopo l’emergenza Covid-19, e si cerca di fare il possibile con quello che si ha. Qui il traino è la Federazione, altrove sono i piccoli club che hanno una storia e una base molto più solida di noi. Qui stiamo cercando di costruirla, ma non è facile”.
E come dargli torto. Peccato che se chi deve fare da traino è costruito male, il traino ha ben poca capacità di fare quello che dovrebbe.
E comunque oltre tutto il resto dalla partita di ieri rimane un Fatto e cioè che puoi essere inferiore tecnicamente e fisicamente ma NON si sono visti i “coglioni”, chiamatela Cattiveria Agonistica, Occhi della tigre, Fame…io non li ho visti e questo non posso tollerarlo.
Franco caz.. pretendi uno staff nuovo con persone scelte da te personalmente e non lasciarti imporre quello che vogliono loro.
Concordo, in tutte le fasi del gioco, con o senza palla, gli altri sembrano “indemoniati”, si avventano su qualsiasi pallone o in sostegno con una foga che tra i nostri non si è mai vista. I nostri….. beh, i nostri paiono impiegati pubblici impegnati a fare il minimo sindacale, ma sopratutto a liberarsi del pallone senza prendersi responsabilità individuali. Esistono le eccezioni, ma la media è quella…
non è vero…hai giocato bene ma se hai 4 in tutte le materie un 6 e mezzo non alza la media…lodevole comunque il tentativo di fare squadra!
Ci mancava solo che dicesse.. ho segnato la meta solo grazie al tagliafuori di ceccarelli..
Quello che mi é piaciuto é il fatto che queste parole non sono l’espressione di una falsa modestia di circostanza. La mimica facciale e il body language a fine partita indicavano una delusione vera e una rabbia malcelata. Al ragazzo non ha fatto piacere esordire con una sconfitta di queste proporzioni e non riesce e non vuole nasconderlo. Ha fame di arrivare altrove. Un leader e un vincente nato. Lo vedo già in qualche squadra importante all’estero. Ahimè…