Pro14: i Dragons ne hanno di più, Zebre k.o. 26-18

Forse un pò troppo pessimismo in giro oppure qualcuno si era illuso non so di che cosa, ah si, dei proclami roboanti di inizio stagione. La settimana scorsa non ha funzionato l attacco ma la difesa era andata benino; ieri invece è stato il contrario. I Dragons non sono più la squadra di qualche anno fa, sono imbottiti di nazionali e dietro hanno la wru che finanzia forte, altrimenti Roberts, Tompkins, Moriarty, Holmes ed altri, non te li puoi permettere. Soprattutto poi se fino all altro ieri eri a tanto così da scomparire dalla scena.
I Dragons di quest anno sono ancora indecifrabili, ma non è detto che possano essere una sorpresa tra le gallesi, soprattutto quando possono disporre dei migliori.
Negli ultimi anni il valore delle Zebre è stato anche falsato dalla presenza dei deleritti Kings e dei Cheetahs che quando venivano in Europa in trasferta, spesso era un pò naif. Togliendo però le sudafricane, le Zebre rimangono la squadra più povera economicamente del torneo e gioco forza anche i valori tecnici rispecchiano l’andazzo. Chiamiamola squadra di sviluppo, ma di chi? Di un movimento che cmq fatica a tenere il passo delle tier 1 e che cmq i migliori prospetti li divide con Treviso, per cui anche il pro14 rimane largo e parlare di vittorie è un tantino esagerato.
Per come sono concepite le Zebre, io penso che un giocatore del roster debba avere non più di due anni per dimostrare il proprio valore, altrimenti è inevitabile che debba fare un passo indietro per dare agli altri la loro possibilità.
Uno di questi e mi spiace dirlo, è Canna. Giocatore troppo sopravvalutato dall immaginario collettivo. Per me non ha mai avuto quel x factor che il livello richiede, qualche sprazzo di talento qua e la, ma niente di che poi in fondo.
Così come Palazzani, al ragazzo voglio un gran bene, ma oggi il pro14 non è il suo livello. Non si discutono le doti umane dell uomo e molte volte è stato veramente utilissimo alla causa, ma magari con un sistema di permit ad ascensore, penso che lui possa fare molto meglio il eccellenza ed essere d aiuto allo sviluppo dei giovani, piuttosto che vederli fare certe sventagliate in campo. Con Casilio in campo non è che sia cambiato chissà cosa, il ragazzo sembrava un pesce fuor d acqua, sicuramente abituato al ritmo soporifero del campionato italiano, anche la postura con cui si avvicinava al punto d incontro è assolutamente da rivedere…questo per chi ancora si chiede e discute su Varney…
Le note positive ci sono state, su tutti Mori, sono un suo grande fan sin dalla prima ora. Se qualcuno pensa ancora che sia un ala, allora c’è qualcosa di profondamente sbagliato, io non valgo neanche un pelo in testa di Eddie Jones, ma certe cose sono così palesi, che la meraviglia è come ci si possa interstardire o perdere tempo a provare soluzioni bizzarre. Abbiamo in casa un piccolo Jamie Roberts, senza però farlo spaccare troppo presto. Nel rugby di oggi lui può avere un ruolo molto importante nel costruire un piano di gioco, detto che molti allenatori sono alla ricerca di terze linee che abbiano qualità tecniche da centri; e centri che abbiano qualità fisiche da terze linee, lui per me è il prototipo del centro del futuro.
Intorno a lui si possono costruire palle veloci per mandarlo a cercare il break, oppure pod dove può cercare l off load per qualche giocatore veloce che gli piglia l interno, guardate Paisami dell Australia per esempio…
Trulla non mi è dispiaciuto neanche, un pò troppo frenetico, deve adattarsi meglio al ritmo e capire che ogni pallone buttato a casaccio, può essere un occasione di meta per gli avversari.
La strada è lunga e tortuosa per tutti, giocatori e staff, ma non bisogna mollare neanche di un centimetro.