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Ralepelle: “Il sistema ha fallito con i giocatori di colore, in Sudafrica”
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Parole condivisibili. Magari poteva esprimerle prima… però la necessità di formare giocatori che siano già embrioni di uomini pronti al futuro post sportivo è un tasto che batto da tempo. Comunque grazie Chiliboy, hai dato sicuramente molto a questo sport e chi ti spara addosso oggi è quantomeno ingrato
problema risolto tra un decennio…quando la minoranza bianca sarà stata completamente cacciata dal Paese, a quel punto vedremo cosa saranno in grado di organizzare tra scuole, college e campi di gioco…
Effettivamente, non mi stupirebbe, dopo aver letto delle proposte degli estremisti che vorrebbero il sequestro coatto e senza compensazione ai bianchi delle terre coltivabili, come “restituzione” (mentre gli Africkaner colonizzarono in massima parte lande vuote…).
Già in molti, in questi 25 anni, hanno fatto le valigie.
Meglio stesse zitto, va! Credo che oggi non abbia da insegnare niente a nessuno! Magari poteva dire questi concetti qualche anno fa!
…e parlando dal punto squisitamente tecnico non è nemmeno stato questo gran giocatore!
Non ho capito il contesto di questa dichiarazione.
E’ a proposito del rischio di doping in seguito alla pressione psicologica su giocatori giovani che potrebbero essere non preparati a gestire questo tipo di situazioni di forte pressione? O e’ un discorso più in generale?
La questione è complicata e io non sono mai stato in SA. Però guardando la loro squadra ai mondiali mi sembrava ci fossero diversi giocatori di colore…
Mi reco in SA una volta l’anno per lavoro. Il problema dell’integrazione è ben lungi dall’essere risolto. Le cosiddette quote, applicate in maniera scriteriata, hanno aumentato ancora di più le distanze tra le varie etnie. Ora si trovano in una situazione paradossale, con i neri che sono al potere che, non essendo preparati, combinano disastri ed i bianchi che, soprattutto nelle zone Afrikaner, sono pieni di risentimento.
In più ci sono situazioni di povertà assoluta, con township nelle quali non esistono nè servizi essenziali (acqua, luce, etc) nè legge.
Insomma una polveriera che prima o poi…..
Io in SA non ci sono mai stato, ma mi sono affezionato alla storia peculiare di questo Paese e ne leggo spesso la cronaca. Ecco, mi confermi le impressioni che ne ho tratto: gli Afrikaner ora sotto pressione e discriminati in nome di una non so quale vendetta storica invocata dagli estremisti neri, il nuovo potere che si è fatto tentare molto velocemente dalla corruzione sistematica, un po’ tutti contro tutti.
Chiaro, però questo viene prima del rugby. Le ferite dell’aparteid richiederanno diverse generazioni per rientrare.
Chiaro il problema e direi buono il suggerimento, solo non mi è chiaro perché debba essere un problema solo dei ragazzi di colore.
Per dire, una valutazione che varrebbe anche per la realtà italiana…