Scozia: la rinnovata armonia fra Finn Russell e Gregor Townsend

“E’ come essere in famiglia – dice il tecnico – a volte ti sembra che gli altri non ti capiscano e tu non capisci gli altri”

finn russell scozia

ph. Sebastiano Pessina

Pace fatta, a quanto pare, fra Finn Russell e Gregor Townsend. Dopo le turbolenze di febbraio e il disgelo di marzo, l’head coach della nazionale scozzese è tornato a parlare del suo rapporto con il talentuoso numero 10 del Racing 92.

“Durante il lockdown ci stiamo tenendo regolarmente in contatto – ha raccontato Townsend – A volte allenatori e giocatori hanno relazioni che non sono sempre uguali per tutto il tempo. Alla fine, credo che sia un po’ come essere in famiglia: ci sono alti e bassi, periodi in cui ti sembra che di non capire gli altri e che gli altri non ti capiscano.”

Nella prima metà di marzo, sebbene Russell fosse ancora escluso dalla nazionale, il giocatore avrebbe offerto il suo contributo prima del match contro la Francia, essendo stato allenato in passato da Laurent Labit, oggi nello staff della nazionale transalpina. Un appoggio esterno che ha contribuito alla riapertura di un rapporto che sembrava vicino alla rottura definitiva.

“La cosa importante – ha detto il selezionatore della Scozia – è lasciare le porte sempre aperte per i giocatori e fare uno sforzo per entrare in contatto e costruire un rapporto. Vogliamo che tutti siano disponibili con noi e sono sicuro che Finn abbia veramente intenzione di esserlo, così come vogliamo esserlo noi con lui.”

Se il rugby dovesse riuscire a rispettare i propri programmi per il 2021, potrebbe essere un anno di importanza capitale per Russell. Oltre che raggiungere qualche trofeo con il proprio club, sarà essenziale per lui rientrare nel giro della nazionale per potersi mettere in mostra e guadagnare un posto fra i selezionati di Warren Gatland per i British & Irish Lions.

Nel 2017 Russell venne convocato con la selezione in rosso fra i cosiddetti geography six, un gruppo di giocatori gallesi e scozzesi (Kristian Dacey, Tomas Francis, Cory Hill, Gareth Davies, Allan Dell e Finn Russell) chiamati a far parte del gruppo durante il tour in Nuova Zelanda per la prossimità, essendo in tour nell’emisfero sud con le rispettive squadre nazionali, al fine di giocare qualche minuto nelle gare contro le provincie e dare respiro ad altri compagni.

Russell si è dovuto accontentare nella circostanze di un pugno di minuti contro gli Hurricanes, entrato solo a causa di un colpo in testa subito da Dan Biggar.

La competizione per la maglia numero 10 dei Lions in Sudafrica, però, è più aperta che mai e Russell vorrà gareggiare al massimo delle proprie potenzialità. Per farlo, ha bisogno del palcoscenico internazionale: una buona, indiretta notizia per Gregor Townsend.

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