Benetton Rugby, parla Crowley: “Saranno due settimane interessanti, ma ora pensiamo a sabato”

Il tecnico dei veneti analizza il momento della sua squadra alla vigilia del doppio confronto con le Zebre

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mic.vit 19 Dicembre 2019, 10:08

    con Benetton siamo alla cura dei dettagli per rimanere stabilmente tra le prime, le Zebre sono un cantiere aperto…
    …che si chiuderà soltanto quando si deciderà in via definitiva per la franchigia unica, a quel punto avremo una squadra che potrà lottare per i vertici del pro14 e le fasi finali di champions, nonchè giocatori superaffiatati in Nazionale…con i soldi che si risparmiano elevare vivai e livello del top12…
    ah…la letterina comincia ovviamente con babbo natale… 🙂

    • ginomonza 19 Dicembre 2019, 10:52
    • Marte_ 19 Dicembre 2019, 11:23

      Ma perchè, con il tempo anche le Zebre possono assestarsi su buoni livelli. Due anni fa il Benetton era molto più disastrato di quanto non lo siano oggi le Zebre

    • cammy 19 Dicembre 2019, 14:20

      E finisce che ti svegli tutto bagnato.. partendo dal fatto che x fare un unica franchigia dovresti mandar via quasi tutti gli stranieri.. la differenza tra benetton(italiano) e quello delle prime scelte.. beh l abbiamo visto bene nelle ultime 2 settimane.. che abbia senso una sola franchigia x il numero di giocatori italiani di un certo livello ci può stare.. che ne verrebbe fuori una squadra più scarsa dell attuale benetton è lampante..

      • mic.vit 19 Dicembre 2019, 17:07

        potremmo divertirci ad immaginare una sola franchigia 60 uomini selezionati in 4 griglie…vedrai che di stranieri bravi ne rimarrebbero eccome…

        • cammy 19 Dicembre 2019, 18:27

          Non c è bisogno d immaginare nulla.. fare i sunwolves all italiana sarebbe l unica mossa x peggiorare ulteriormente la situazione..

          • mic.vit 19 Dicembre 2019, 21:14

            potrebbe anche finire che facciamo la finale di pro14 in salsa jaguares alla trevigiana…

  2. Atley73 19 Dicembre 2019, 12:05

    Senza polemica, ma non capisco come si possa credere che il movimento rugbistico nazionale possa migliorare riducendo le franchigie ad una e disperdendo le magre risorse che vengono destinate alle zebre sui 12 club del campionato domestico e sulle accademie. Le zebre, che pure non stanno brillando, stanno offrendo il palcoscenico internazionale ad un numero finalmente interessante di giovani provenienti dalla nazionale under 20 e dalle accademie (e qualcuno di loro ha già dimostrato di avere un futuro interessante), segno che nelle retrovie, qualcosa si sta timidamente muovendo. Immaginare che e 3 o 4 milioni distribuiti su 12 club e sulle accademie possano innalzare sensibilmente il livello del campionato domestico mi pare una visione decisamente troppo ottimistica.
    Credo invece che sarebbe più sensato lavorare (come si è fatto negli ultimi anni) per innalzare il livello delle zebre che, al netto dei risultati di inizio stagione, non mi pare affatto una brutta squadra.
    Peraltro non mi spiego come sia ipotizzabile che franchigia e nazionale coincidano al 95% e che la nazionale possa trarre benefecio dalla quasi totale assenza di concorrenza tra giocatori che sarebbero tutti automaticamente titolari. Credo piuttosto che ci voglia coraggio di osare, visione, capacità di attrarre investimenti (e questo vale soprattutto per il campionato di top 12, cha ancora non ha la sua lega!). Ridurre le franchigie a una mi pare un pò come rinunciare alle olimpiadi perchè in Italia c’è la mafia: a sto punto andiamo tutti in svizzera e finanziamo il badminton.

    • mic.vit 19 Dicembre 2019, 17:02

      sono magre risorse se le immagini in stipendi di stranieri, se le distribuisci su strutture e stipendi di formatori ed allenatori non sono affatto male…certo meno stranieri, mica la crescita del movimento italiano la compri all’estero?…la concorrenza la crei eccome se consideri anche i più forti che militano all’estero, le franchigie vanno ridotte perchè non abbiamo un movimento in grado di esprimerle e proprio la quantità di stranieri sta a testimoniarlo…

  3. Toto 19 Dicembre 2019, 12:21

    @Atley73, ti quoto in…Toto!
    Sarebbe importante rafforzare e completare il sistema creato, invece che ridimensionarlo. Le cose che mancano sono stater citate, su OR e altrove in tutte le salse. L’ascensore, p.es., porta beneficio a tutto il movimento, perché, imho, convoglia skills e mentalità dall’alto verso il basso.

  4. onit52 19 Dicembre 2019, 14:39

    C.K. ha parlato ? già questa è mezza notizia.
    Poi come il da lui citato Smith ( anni prima ) è impegnato a far crescere il gruppo…sembra non interessato meglio ossessionato poi cosi tanto al risultato.
    Guardandosi allo specchio ( dopo l’ intervista) C.K. si accorse che gli era cresciuto il naso.
    Procedendo ad abituali riti, si può dire solo che zebre brave o meno ( e sono decisamente meglio dell’ anno scorso ) servono due vittorie.

  5. western-province 19 Dicembre 2019, 17:17

    Decisamente fuori tema (OT per gli angofili acronimofili) ma visto che se ne parla dico la mia
    Credo che nell’Italia del rugby servirebbe una discussione profonda su come riformare il sistema.
    Valutando lo stato attuale però si può dire che con due franchigie i risultati non sono soddisfacenti: la prima franchigia ha discreti risultati ma scarso seguito di pubblico perchè rappresenta una cittadina, la seconda franchigia è carente in risultati, è abbandonata dal suo territorio e zeppa di stranieri mediocri; nel mentre il campionato italiano sta involvendo e ha un seguito di spettatori sempre più misero.

    • mic.vit 19 Dicembre 2019, 21:17
    • Atley73 20 Dicembre 2019, 09:30

      Le Zebre, in una rosa di 50 giocatori, hanno 12 stranieri. Non mi sembra un numero sconvolgente. Forti, deboli? Certamente non dei fuoriclasse e concordo con chi dice che a Treviso hanno scelto meglio.
      Di quei 50 ragazzi non so indicare quanti siano i permit player e i giovani che provengono direttamente da vivai e accademie, ma non sono pochi. Dispiace che si voglia comunque gettare fango su una realtà che, con qualche limite in più rispetto a tv (che è certamente società più strutturata), sta dando grandi possibilità ai giovani talenti del movimento italiano. Ah, per gli amanti dei numeri, ricordo che Treviso, ad oggi, ha vinto 2 partite, le Zebre una: non una differenza abissale, anche se certamente Tv ha giocato sempre meglio.
      Dire che il campionato italiano sta involvendo dal punto di vista tecnico è un’altra affermazione che credo qualunque addetto ai lavori possa serenamente smentire: Calvisano Tigers docet.
      Quanto al seguito di pubblico rinvio a quanto sopra: coraggio, visione, unità di intenti ecc.
      Dopo di che, io di sentire che una volta l’Italia era fortissima e che adesso è in disgrazia mi son rotto, perchè io, che ho cominciato a seguire il rugby una ventina di anni fa, l’Italia fortissima non me la ricordo proprio e non mi ricordo manco che il campionato fosse una autentica fucina di talenti straordinari. La verità è che finchè i dilettanti incontravano i dilettanti, l’Italia poteva dire la sua. Oggi, in un mondo in cui la differenza non la fa la passione ma i soldi, l’Italia arranca. Ecco, non sarebbe male leggere per una volta, in un articolo ben documentato, i budget a disposizione di ogni movimento europeo, dalle nazionali ai club (compreso il nostro top 12 e le seconde categorie delle altre nazioni e magari anche con uno squarcio sul fenomeno giapponese)… magari qualcuno comincerebbe a rendersi conto che cavare il sangue dalle rape è roba da alchimisti…

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