Serie A femminile: l’analisi al giro di boa con coach e protagoniste

L’orgoglio di Nicola Bezzati, l’entusiasmo di Rebecca Triolo, i primi mesi di Plinio Sciamanna e Memo Ghedin e molto altro nel nostro consueto appuntamento dai campi

Nicola Bezzati – capo allenatore Valsugana (ph. Ettore Griffoni)

Andata definitivamente in archivio la settima ed ultima giornata d’andata (qui tutti i dettagli), la stagione 2019/2020 di Serie A femminile è giunta al giro di boa. Le prime sei partite sembrano aver definito in modo piuttosto chiaro le gerarchie del girone meritocratico, soprattutto nelle zone più nobili della graduatoria.

Grazie alle due trionfali vittorie nei big match contro Villorba e Colorno, formazioni, va detto, entrambe alle prese con diversi infortuni di peso, il Valsugana di Nicola Bezzati e Daniele Frasson, favoritissimo della vigilia, ha confermato anche sul campo di essere, in questo momento, la compagine più forte d’Italia. Le patavine, campionesse d’inverno (punteggio pieno (30), miglior attacco e miglior difesa, in termini di punti fatti e subiti), con gli innesti di grossi calibri azzurri come Michela Sillari e Giordana Duca (con l’uscita di Valentina Ruzza, trasferitasi a Parigi per lavorare e giocare con lo Stade Francais), ma anche di tante altre ragazze di grande qualità come Erika Skofca (20enne di rientro dalla Scozia, utilizzata come pilone sinistro e già nel giro azzurro), Riccarda Henning (star austriaca del 7s) e Lisa Zampieri (talentuosa trequarti arrivata da Riviera), hanno alzato ulteriormente il già elevato standard prestazionale degli ultimi anni, posto in essere da un gruppo coeso, di grande qualità e profondità. Se la presenza in rosa di fuoriclasse conclamate come Beatrice Rigoni, Elisa Giordano (capitana azzurra nell’ultima uscita a Bedford), Lucia Gai e Sofia Stefan balza immediatamente all’occhio, la chiave del successo delle venete passa anche dalle performance di atlete solide, sempre costanti e probabilmente mai abbastanza celebrate come Silvia Stoppa, Beatrice Veronese, Giulia Cerato, Elena Vitadello e Silvia Folli, oltre, ovviamente, alle sempre più impattanti sorelle Ostuni Minuzzi.

Dietro, però, nonostante i tanti infortuni patiti da diverse ragazze di interesse nazionale ed i notevoli cambiamenti sia per quanto concerne staff tecnico che per quanto riguarda le rose, ArredissimA Villorba, Campione d’italia in carica, e Rugby Colorno hanno mantenuto lo status di “prime contender” in ottica Scudetto.

Le Ricce di ghedin, attualmente seconde (25 punti), infatti, nonostante il k.o. di Padova, l’assenza prolungata di elementi cardine come Manuela Furlan, Aura Muzzo e Jessica Busato (anche per lei un problema alla spalla la scorsa settimana) e qualche difficoltà nell’assemblaggio del pacchetto degli avanti, hanno impressionato per la capacità di imporsi, in maniera netta contro tutte le avversarie postesi sulla loro strada, mantenendo uno standard elevatissimo nella linea arretrata, dove, in contumacia delle leader, sono salite di colpi elementi di grande valore come Federica Cipolla e Giorgia Pratelli. Ritmo elevato, grande volume di gioco ed accuratezza nelle esecuzioni sono rimaste le chiavi del successo, pur con qualche interprete diverso.

Colorno, invece, terzo al giro di boa (16 punti), si è ritrovato, sin dalla prima giornata, senza il faro tecnico Veronica Madia (infortunatasi alla caviglia a Torino, ma prossima al rientro), e con Sara Tounesi (dominante nelle ultime partite) fuori per le prime battaglie. Il team di Plinio Sciamanna, tuttavia, ancorandosi alla leadership by example di Silvia Turani (determinante nel guidare, a sinistra, la mischia ordinata, uno dei punti di forza del team), all’impetuosa crescita di diverse giovani (Corradini, Pilani, Ippolito, Ranuccini, Baraldi, Vivoda, tra le altre), oltre a quella dell’ormai quasi “veterana” azzurra Francesca Sgorbini, ed al contributo di esperienza portato da elementi come Selene Liguori e Mariarita Izzo (in una seconda linea che affonda radici solide nel gagliardo Benevento di qualche anno fa), Laura Appiani in mischia e capitan Susanna Boledi in terza, tra gli avanti, Federica Violi e Giulia Barbieri (in cabina di regia, entrambe ai box) ed un’Elisa Bonaldo in grande spolvero, tra i trequarti, pur andando incontro a qualche passaggio a vuoto, ha portato a casa tre successi con bonus, ribadendo di essere la terza forza del torneo.

Una posizione che ha provato a mettere in discussione l’Unione Rugby Capitolina di Alessandro Martire, quarta (13), che, dopo un avvio difficile sul campo di Villorba, ha alzato il volume della radio con il successo interno ai danni proprio delle Furie Rosse, proponendosi come una delle squadre con la miglior mischia chiusa del campionato, con elementi del calibro di Ricci e Serilli, da tempo nel giro azzurro, ed una profondità, nel reparto, molto interessante. Ancora in pienissima corsa per i playoff, ci sono sia Benetton Rugby (11) che Itinera CUS Torino (9), con i team di Diego Bressan e Pietro Salino che hanno dimostrato, in giornata, di avere le armi giuste, soprattutto tra le mura amiche, per mettere in difficoltà quasi tutte le compagini del torneo. Più staccato, invece, il Fedia di Crivellaro (1), sin qui fermo a zero successi, ma, come evidenziato da risultati e complimenti dei coach rivali, in costante crescita e verosimilmente in grado di regalare qualche sorpresa nel corso del ritorno.

Ne abbiamo parlato, diffusamente, con coach e protagoniste della settima giornata:

Leggi anche: La classifica marcatrici del girone 1 di Serie A femminile (in aggiornamento)

Unione Rugby Capitolina v Fedia 36-5

Rebecca Triolo, terza linea dell’URC (miglior marcatrice della squadra in questo girone d’andata)

“Non è stata una bella partita. Una gara piuttosto frammentata, per gli innumerevoli errori che non ci hanno consentito di segnare almeno tre mete nel corso del primo tempo. Per nostra fortuna, le mischie e le rolling maul da touche, invece, sono state quasi tutte dominanti ed avanzanti, permettendoci di marcare diverse volte nella ripresa, facendo sì che realizzassimo il punto di bonus, che era il vero obiettivo di giornata. Non siamo andate molto bene in attacco, con troppi errori gestuali. Abbiamo fatto decisamente meglio, invece, in difesa, al cospetto di un avversario agguerrito che ha lottato strenuamente fino al fischio finale.

Per poter confermare e migliorare quanto di buono fatto nel corso del girone d’andata, dobbiamo essere più ciniche quando ci troviamo nei 22 metri avversari, evitando errori di handling o inutili falli che costringono gli arbitri a fischiarci contro. Sappiamo che le occasioni per segnare sono sempre relativamente poche: dobbiamo finalizzare al meglio gli sforzi offensivi che produciamo durante la partita, anche e soprattutto concretizzando, così, il grande lavoro che facciamo in settimana tra campo e palestra”

Alberto Savini, assistente allenatore del Fedia

“Abbiamo giocato solo per i primi 10 minuti, poi ci siamo spente totalmente e siamo andate in confusione, scoraggiandoci progressivamente nel corso della ripresa. La classifica, ora, è sicuramente sfavorevole, ma in settimana parleremo con staff e giocatrici, studiando come affrontare al meglio il girone di ritorno”.


ArredissimA Villorba v Itinera CUS Torino  48-0

Memo Ghedin, head coach dell’ArredissimA Villorba
“Questa esperienza per me, è nata a sorpresa, inaspettatamente all’improvviso. Ero rientrato a Villorba con l’idea di fare un anno più tranquillo, allenando una giovanile. Poi, però, quando lo staff dello scorso anno ha lasciato, mi è stata proposta questa sfida e non potevo dire di no, cosi, assieme ai miei assistenti Durante e Gerardi, ho accettato, pur sapendo quanto sia complesso arrivare dopo un grande successo. Queste ragazze hanno già vinto tanto

Abbiamo trovato un gruppo molto numeroso, con grandissimo entusiasmo e voglia di fare. Ognuno di noi porta l’esperienza maturata negli anni. Vedremo di adattarle al meglio alla realtà per dare più competenze possibili a queste ragazze.

Il campionato è di livello buono, perché anche nelle partite per certi versi più facili, in cui uno si ritrova a leggere un risultato molto largo, si affrontano squadre che, pur non essendo magari complete, per tutta una serie di motivi, hanno comunque almeno una qualità in particolare in cui spiccano, creandoti dei problemi. Devi giocare con il massimo rispetto contro tutti, altrimenti rischi. Ieri, ad esempio, nonostante il 48-0, Torino ci ha messo in difficoltà in mischia chiusa perché avevano un tempismo di spinta molto buono.

Non avevamo la certezza di fare un girone di questo livello, anche alla luce dei tanti infortuni. Contro URC e Colorno, soprattutto, abbiamo archiviato vittorie assolutamente non scontate, fondamentali per definire in termini così positivi la nostra classifica. A Padova, invece, abbiamo perso in modo netto. Valsugana l’ho vista veramente bene. Conoscevo la loro forza, ma hanno anche saputo sorprendermi per completezza, qualità, volume di gioco. Ci hanno messo in grande difficoltà e hanno fatto una partita superba. Complimenti a loro.

Nel ritorno cercheremo di confermare quanto fatto. Poi, contro Valsugana, giocheremo in casa, e in partita secca non si sa mai. Speriamo anche di recuperare qualche atleta fondamentale, perché nelle ultime partite abbiamo avuto tante assenze. Questo, paradossalmente, però, ci sta dando anche l’occasione di far giocare minuti veri a tante ragazze giovani che stanno fornendo segnali importanti relativamente alla loro crescita. Sono molto contento anche per l’ottima collaborazione che abbiamo con gli staff delle Under 18 e 16. Ultimamente stiamo iniziando a lavorare con diverse Under 18, adattando gli orari degli allenamenti, per far sì che inizino ad assaggiare in anticipo cosa sia il rugby a XV, inserendo nel loro bagaglio esperienziale diverse situazioni che torneranno loro utili al momento del salto in prima squadra”.

Pietro Salino, head coach dell’Itinera CUS Torino
“La partita è stata giocata molto bene dalle avversarie, che, malgrado alcune assenze, hanno avuto sempre più determinazione in fase offensiva. Sono contento per la prestazione del mio pacchetto di mischia, in ripresa rispetto al match di settimana scorsa. Dobbiamo salire tanto di colpi nel gioco aperto e migliorare le nostre skills individuali, che oggi hanno sicuramente determinato l’esito della partita. Concludiamo il girone di andata con un sesto posto che ci lascia con l’amaro in bocca, ma siamo sicuramente determinati ad avere una posizione diversa alla fine del campionato. Ci rimbocchiamo le maniche già in vista della partita di domenica prossima contro Colorno, un avversario molto ostico che sicuramente ci darà del filo da torcere, ma siamo ottimisti di poter ottenere un risultato positivo”.

Rugby Colorno v Valsugana Rugby Padova 0-74

Plinio Sciamanna, head coach Rugby Colorno
“Per me, questa con Colorno è la prima esperienza nel femminile. C’è voluto un attimo di tempo per adeguarmi a questo mondo, ma mi sto trovando veramente molto bene, sia dal punto di vista del campo che per quanto concerne tutto quello che gira attorno al rugby. L’ambiente, qui, è molto tranquillo ed estremamente positivo.

Essendoci stati grandi cambiamenti nella rosa, rispetto agli anni scorsi, direi che stiamo viaggiando bene. L’obiettivo è quello di rimanere nelle prime tre del campionato. Al giro di boa, ci stiamo riuscendo.

Abbiamo una squadra molto giovane che si sta comportando decisamente bene. Ieri, al cospetto di un team come Valsugana, molto forte specialmente tra i trequarti, abbiamo schierato nella linea arretrata, anche a causa delle tante assenze per infortunio, diverse ragazze Under 18, che si sono trovate ad assaggiare un livello di gioco altissimo. Non potevamo chiedere loro più di quanto non abbiano fatto.  Per noi, tale partita deve rappresentare un momento di crescita. Ho chiesto alla squadra di vivere la giornata al massimo, portando a casa con serenità, nel bene e nel male, tutto quello che sarebbe arrivato.

In mischia chiusa abbiamo fatto un buon lavoro. Speravo potesse essere una fase nella quale essere più dominanti, invece è andata bene, ma non come mi aspettavo. In ogni caso è un nostro punto di forza, sul quale stiamo lavorando molto bene, e ne abbiamo già tratto benefici di peso sia contro le Red Panthers che al cospetto di Villorba. Sono molto soddisfatto anche per i primi 15 minuti, in cui abbiamo giocato senza paura, proponendo le nostre strutture, prima che un paio di mete subite a stretto giro di posta ci mettesse in difficoltà”

Nicola Bezzati, head coach del Valsugana Rugby Padova
“Sapevamo sin da inizio stagione di disporre di un gruppo di ottima qualità, pronto a recepire al meglio le nostre indicazioni, anche nei minimi dettagli. A distanza di quattro mesi, devo dire che le ragazze hanno risposto veramente alla grande a tutte le nostre sollecitazioni. La partita di oggi è stata un’altra prova in tal senso. Colorno aveva tante assenze, ma riuscire a segnare più di 70 punti è comunque qualcosa di ragguardevole. Uno degli aspetti positivi, senza dubbio, sta nel fatto di aver tenuto alto il nostro standard per tutti gli 80′: sei mete segnate nel primo tempo, altrettante nel secondo. Ergo, anche le ragazze giovani entrate nella ripresa hanno dimostrato di avere qualità e di reggere il confronto, anche sotto il profilo fisico. Oggi il tempo effettivo è stato di 34′, un poco meno rispetto ai 40′ contro Villorba, ma parliamo comunque di minutaggi molto alti. Siamo riusciti a tenere alto lo standard prestativo senza soluzione di continuità, in entrambi i big match, per quasi 80′ con la palla viva. Stiamo bene.

Ora, prima della pausa ci aspetta la sfida di Treviso, contro il Benetton Rugby, nella quale faremo anche un poco di turnover, per affrontare, poi, un Natale con un sorriso pieno.

Sono molto soddisfatto anche per l’impatto dei nuovi elementi in questa stagione. Le ragazze al primo anno hanno dato ulteriore slancio ad un gruppo già collaudato: non hanno fatto alcun tipo di fatica, sia dal punto di vista sportivo che da quello sociale. Si sono adeguate perfettamente a tutto quello che è Valsugana, dentro e fuori dal campo, generando, ovviamente, competizione positiva, aiutandoci dunque ad alzare ancora un poco l’asticella”.

Matteo Viscardi

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