Sei Nazioni 2019: un Galles superbo si impone 25-7 sull’Irlanda, archiviando titolo e Grand Slam

Al Principality Stadium è un monologo dei dragoni che non lasciano scampo ad un’Irlanda opaca

Reuters/ph. Peter Cziborra

Galles ed Irlanda si affrontano a Cardiff nell’ultimo e decisivo turno del Sei Nazioni 2019, entrambe ancora in corsa per il titolo. Al Principality Stadium si gioca sotto la pioggia, con il tetto della struttura aperto, al termine di una settimana contraddistinta da polemiche e speculazioni sulla possibilità/opportunità di chiuderlo.

La partenza gallese è strabiliante. I dragoni portano pressione immediatamente sul calcio d’invio, portando in rimessa laterale il contrattaccante irlandese. Sulla conseguente touche, dopo una carica a fissare in mezzo, sull’allargamento Anscombe esegue un calcio alto di rara precisione dietro la linea difensiva verde, tramutato in oro da Parkes, che arpiona l’ovale e lo appoggia oltre la linea di meta per la prima marcatura del pomeriggio. Anscombe converte e fissa il parziale sul 7-0 dopo soli 3′. La risposta irlandese arriva quasi subito, con Stockdale che al 7′ riceve un perfetto calcio all’ala, scappando al primo placcaggio di Davies, ma proprio quando sembra poter andare comodamente a marcare, Parkes lo placca in extremis, portandolo in rimessa laterale.

La partita di George North dura meno di 10′, con l’ala degli Ospreys costretta a lasciare il campo a Biggar per un problema al polso. Il Galles domina il primo quarto di gara, e se un gran pallone recuperato nel breakdown, dentro i 22 metri, da un Beirne in grande spolvero, sventa una situazione pericolosissima appena dopo il decimo di gioco, i dragoni marcano nuovamente, dalla piazzola, al 17′, con un piazzato da posizione complessa di Anscombe, generato da un seeling off di Sexton.

I ragazzi di Schmidt si scuotono e si riversano nei 22 metri gallesi, ma, anche a causa di diversi errori gestuali, vengono respinti con perdite da un’organizzatissima difesa locale, che prima disinnesca una driving maul pericolosissima, facendola crollare ad un passo dalla linea di meta e forzando il turnover, e poi spegne un multifase verde corrosivo, portando Stander ad un errore inusuale.

Dopo la pressione irlandese senza soddisfazione, il Galles punisce cinicamente l’indisciplina ospite, con altri due piazzati di Anscombe prima dell’intervallo, per il 16-0 con cui si va alla pausa, al termine di una prima frazione tutta di marca locale (61% di possesso, 63% di territorio ed in generale il totale controllo tattico ed emotivo dell’incontro).

L’avvio di ripresa rispecchia quanto visto nel primo tempo, con il Galles che è ancora una volta la prima squadra a sporcare il tabellino, al 49′, con il piazzato di Anscombe, nato da un placcaggio di Cian Healy su un Tomas Francis che aveva già passato l’ovale. Al 53′, poi, i padroni di casa si portano addirittura oltre il triplo break (22-0), sempre con l’infallibile Anscombe, che trasforma in oro un piazzato, l’ennesimo, generato stavolta da Stander, che non rotola via in tempo dal punto d’incontro dopo aver placcato un indemoniato Alun Wyn Jones.

Attorno all’ora di gioco, la difesa gallese mostra di essere in una giornata da tramandare ai posteri, tenendo botta al furioso attacco irlandese, per oltre 2 minuti, sui propri 5 metri, riuscendo a spegnere il furore ospite ed uscendo da una situazione complessa senza concedere nemmeno un punticino ai ragazzi di Schmidt. Con la gara ormai in ghiaccio, dopo un’altra difesa leonina dei locali, in grado di neutralizzare l’ennesimo lunghissimo multifase irlandese nei 2 dei dragoni, Anscombe piazza anche il sesto penalty della sua serata al 70′, fissando il punteggio sul 25-0, in uno stadio che vibra sulle note di un Land of my fathers da brividi. Proprio all’ultimo secondo Larmour trova la prima meta verde del pomeriggio, trasformata da Carty per il definitivo 25-7.

Una vittoria netta per i ragazzi di Gatland, che tornano a conquistare il Sei Nazioni a distanza di 6 anni dall’ultima volta, sublimando il tutto con un superbo Grand Slam, propiziato soprattutto dalle due vittorie da urlo contro Inghilterra ed Irlanda.

Il tabellino

Galles: 15 Liam Williams, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams, 10 Gareth Anscombe, 9 Gareth Davies, 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Josh Navidi, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Adam Beard, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Rob Evans.
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Nicky Smith, 18 Dillon Lewis, 19 Jake Ball, 20 Aaron Wainwright, 21 Aled Davies, 22 Dan Biggar, 23 Owen Watkin

mete: Parkes (2′)
trasformazioni: Anscombe (3′)
punizioni: Anscombe (17′, 34′, 40′, 49′, 53′, 70′)

Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Jonathan Sexton, 9 Conor Murray, 8 CJ Stander, 7 Sean O’Brien, 6 Peter O’Mahony, 5 James Ryan, 4 Tadhg Beirne, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Cian Healy.
A disposizione:16 Niall Scannell, 17 Dave Kilcoyne, 18 Andrew Porter, 19 Quinn Roux, 20 Jack Conan, 21 Kieran Marmion, 22 Jack Carty, 23 Jordan Larmour

mete: Larmour (82′)
trasformazioni: Carty (82′)

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