Sei Nazioni 2019: le dichiarazioni degli azzurri dopo Inghilterra-Italia

Il CT Conor O’Shea, Sergio Parisse e Luca Morisi hanno parlato nel post partita della sfida di Twickenham

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Parvus 9 Marzo 2019, 20:32

    giovcare con un uomo in meno è impossibile contro questa inghilterra.
    parisse come qualcuno doceva prima della partita in alcuni post, lo voleva in panca per entrare nell’ultimo quarto.
    ruzza a numero 8, e sisi in seconda.
    comunque avremmo perso lo stesso.

  2. LiukMarc 9 Marzo 2019, 21:42

    Un plauso ai ragazzi che sono andati a fare autoscontri con gente che solo nei primi 8 uomini ci dava 60kg di differenza. In più con un ritmo doppio.
    Sarebbe da capire perchè non ci mettiamo anche noi ad avere un centro modello Tuilagi 🙂
    Non so se, come dice Morisi, hanno sbagliato l’approccio, son quelli che son partiti come treni. Però si, 2-3 mete si potevano evitare, o comunque almeno non regalare.
    Chissà se saremo mai in grado di batterli, sti inglesi (a vedere anche l’U20 ieri sera, sembra manchino decadi, non anni)

  3. gian 10 Marzo 2019, 00:30

    ecco, ripartirei dalle parole di morisi, il resto è marketing; poi niente da dire a chi è andato a prender botte gratis e si è trovato con la squadra sbilanciata, e neanche allo staff che ha fatto di necessità virtù, ma, evidentemente, la partita non è stata preparata al meglio, e tutti devono prendersene carico.
    succede, la prossima DEVE dimostrare che questa è stata un inciampo (con l’avversario peggiore con cui farlo)

  4. mamo 10 Marzo 2019, 09:03

    La prossima volta mettiamo Barbini a primo centro e Lazzaroni secondo mentre alle ali M’Banda e Licata.
    Facile no ?

  5. LupoAlberto13 10 Marzo 2019, 09:23

    C’era poco da fare, sembrava un match tra un peso supermassimo e un peso medio.
    Forse l’unico piano di gioco possibile -per limitare i danni- era quello di non giocare: coppia di centri placcatori (tipo Sgarbi e Castello, col senno di poi (cioè conosciuta la formazione ingkese), anche se Morisi non ha certo demeritato) e in fase di possesso calcione alto in mezzo, salita ignorante, per non sfiancarsi coi bd e con le ripulite, poi pagate con una difesa più stanca. Forse, chè avrebbe significato anche restituire il possesso all’artigliera pesante; tutto sta nella difesa soffocante sul punto.
    Gioco ignorante, insomma, almeno fino all’ultima mezzora; e poi, ovviamente, non si possono sbagliare i placcaggi in campo aperto, su questo non c’è game plan che tenga.

    • LiukMarc 10 Marzo 2019, 09:55

      Da Planetrugby
      “However, today the Azzurri missed a whopping 23 primary tackles, with left wing Angelo Esposito missing four on his opposite number, man-of-the-match Joe Cokanasiga alone. Yes, England had power and pace from one to 15 but no international side is going to compete when hemorrhaging yards in this manner”

      • aldo68 10 Marzo 2019, 14:57

        Purtroppo Esposito ha sempre avuto una grossa lacuna in difesa e sui placcaggi e oggi con i carri armati inglesi questi limite si è evidenziato ancora di più. Almeno 3 mete sono dovute a suoi placcaggi mancati, considerando le due mete di intercetto, sono ben 35 punti. Forse il caso di provare qualcun altro.

  6. ginomonza 10 Marzo 2019, 10:12

    U20, Donne, Nazionale , massacrati/e dagli inglesi.
    Questo è lo stato dell’arte ad oggi!
    Domani? Pure!!

    • LiukMarc 10 Marzo 2019, 10:23

      Be le donne sono proprio due pianeti diversi, su quello c’è poco da fare. Come se noi giocassimo contro il Portogallo o Hong Kong.
      Mi preoccupa molto di più l’U20, sperando sia solo un anno “sfortunato”, ma siamo sembrati decadi indietro rispetto alle altre che ci hanno battuto (con la Scozia che però ha sconfitto il Galles, il che fa riflettere…)

  7. Zamax 10 Marzo 2019, 11:41

    Se la potenza, pur accompagnata dalla tecnica, spiegasse tutto, il rugby sarebbe uno sport molto semplice. Una squadra fatta di pesi massimi, pur tirati a lucido e veloci, ha anche i suoi inconvenienti. Il problema dell’Italia è che non è riuscita a creare un reticolo difensivo fitto e mobile che riuscisse a soffocare almeno in parte, anche piccola, l’inerzia iniziale di questa potenza, per cui essa si è potuta esprimere pienamente negli impatti uno contro uno. Tanti placcaggi sbagliati non si spiegano solamente con l’innegabile differenza tecnica fra i giocatori delle due squadre. E qui ritorniamo a uno dei grossi punti deboli della squadra di O’Shea: la scarsa mobilità dell’organizzazione difensiva, incapace di essere sufficientemente tempestiva senza creare smagliature nella propria rete. E’ un vecchio (e naturale) problema del rugby italiano rispetto a quello di prima fascia, soprattutto dall’avvento dell’era professionistica. Ma è proprio su questo aspetto che si deve e si può fin da oggi migliorare.

    • Corry.ro 10 Marzo 2019, 12:54

      Perfettamente ragione ma il problema nasce a monte e dalla mediocrità di chi deve insegnare i fondamentali. Se Esposito o chicchessia non sa placcare dopo anni di professionismo la colpa è sicuramente di chi avrebbe dovuto insegnarglielo prima. Dico questo a titolo di esempio perché le stesse carenze le vediamo con gli under e sono convinto che rimarranno tali anche nel corso della carriera. I giovani non di scuola italiana quali Negri oPolledri confermano la tesi.

      • LiukMarc 10 Marzo 2019, 13:23

        Esattamente. Certo alcune eccezioni sono (Campagnaro, Minto, Favaro, Sgarbi, Mbandà, Lamaro) ma che sembrano più dovute a grandi mezzi e volontà individuale che tecnica di base insegnata da chi di dovere. Finchè non avremo uno staff come si deve in Accademia, più tecnici competenti a insegnare ai nostri già da chi allena i 10-12enni, sarà sempre durissima. Se non impossibile

        • aries 10 Marzo 2019, 13:49

          Mi permetto di aggiungere Lazzaroni ai placcatori seriali

          • aldo68 10 Marzo 2019, 15:07

            Tutto vero, ma se una persona vuole crescere non può solo aspettare che qualcuno dall’alto gli dica cosa fare. Se vuoi diventare qualcuno devi anche metterti in gioco e trovare soluzioni. A livello professionistico la scusa che non ti hanno insegnato bene regge poco. Leggete l’intervista a Lazzaroni e vedete la sua crescita, la volontà di arrivare a dei traguardi importanti dipende moltissimo dalla persona. Almeno questo è il mio pensiero, mi sono rotto i maroni della solita scusa italiana che ci deve pensare sempre qualcun altro.

    • Zamax 10 Marzo 2019, 17:25

      Sto guardando Irlanda-Francia, e, per coincidenza, parlando della crisi della scuola francese Munari accenna proprio ai problemi nell’organizzazione del gioco (e non di tecnica individuale) da me descritti. E proprio come me li fa coincidere con l’inizio dell’era professionistica. Il rugby è diventato sempre più una specie di scontro tra macchine in movimento, e cercare di conciliare il massimo di coesione col massimo di velocità di esecuzione è diventato essenziale per restare ai piani alti. I francesi ritorneranno a essere francesi quando sapranno adeguarsi, perché allora potranno far valere le loro peculiarità. Non sono diventati improvvisamente brocchi.-

  8. madmax 10 Marzo 2019, 12:20

    questa Inghilterra è sicuramente di altissimo livello, ma ha ragione Planetrugby: troppi placcaggi mancati e senza giustificazione, la gimcana di Daly tra giocatori italiani che hanno militano e/o giocano in Top 14, Pro 14 e Premiership è stata imbarazzante. Non è più un problema to tecnica, fisico o di esperienza ma semplicemente di testa, di attitudine. Ancora tanto tanto lavoro da fare e gli altri accelerano.

    • aldo68 10 Marzo 2019, 15:10

      Sono d’accordo, la testa conta tantissimo. Secondo me la seconda meta presa subito dopo la nostra ha tagliato le gambe, in più la sfida fisica pesante non ha aiutato.

  9. Michele14 10 Marzo 2019, 12:59

    ….Morisi…” abbiamo sbagliato l’approccio.”…ma dai per favore…con L’INGHILTERRA???…forse con lo Zimbabwe puoi sbagliare l’approccio..

  10. alessio76 10 Marzo 2019, 19:04

    Gli altri li prendono grossi ma con già delle basi noi grossi e grezzi e poi a 16/17 speriamo di insegnargli. Ma è già troppo tardi. Il metodo Ascione ha fatto perdere ragazzi talentuosi ma fisicamente normali. Questo è il gap che si è creato..

  11. carlo s 10 Marzo 2019, 21:43

    smettete please di far commentare Munari la nazionale italiana… non se può più… non è sopportabile…
    Basta con il rugby è uno sport crudo,,… sono anni che sentiamo le solite cose… basta con la sua presopopea ….. solo lui può commentare …gli altri non sono nulla… ma chi si crede di essere? non risulta neppure più simpatico… basta!!!

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