Il presidente federale si esprime sulla vicenda riguardante il pilone, che a breve verrà sottoposto al processo
Gavazzi: “La situazione di Panico? Una sconfitta. Purtroppo c’è poco da fare”
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@Gavazzi: oggi 2 Ottobre 2018 non è ancora stato pubblicato il bilancio consuntivo 2017.
Neanche questa è una gran vittoria…
sei un ragazzo (signore) intelligente, questa frase non ti fa onore.
@carlo s: faccio un lavoro per cui mi preoccupo più della impunità dei criminali in colletto bianco che della esemplare punizione dei ladri di mele (o degli spacciatori)…
attenzione, non sto dando del criminale a Gavazzi, che si sta dimostrando semplicemente un pessimo amministratore, sto solo dicendo che questa dichiarazione, seppur finalmente equilibrata, l’avrei lasciata fare al team manager delle Zebre, non al presidente della FIR, che non può essere chiamato a rispondere delle vicissitudini personali delle migliaia di tesserati che rappresenta, mentre di suo dovrebbe trovare il tempo di approvare quel benedetto bilancio..
la cosa che mi dà fastidio è che la finalità della pena non è solo punitiva ma anche e soprattutto educativa (verso la società ma soprattutto verso il singolo reo…), mira al recupero del soggetto…
se la pena fosse sospesa nulla vieterebbe (se non gli sponsor e le questioni di immagine) al ragazzo di continuare a giocare… qui tutti invece a parlare di ex giocatore…
“purtroppo c’è poco da fare” significa accettare passivamente una sconfitta…
il “poco da fare” è una risposta antropologica, sociologica, psicologica nei confronti del ragazzo o sei tu che non sai che pesci pigliare?
se privi un uomo della possibilità di lavorare onestamente gli resta solamente la cattiva strada…
questa potrebbe essere la lezione che gli insegna cosa si rischia a vivere al di sopra delle proprie possibilità con i proventi di un reato ed essere la molla definitiva verso un
la vita ha messo sulla mia strada ex tossici che hanno messo al mondo figli straordinari, educati al meglio…
tutti a commuoversi per le squadre di rugby all’interno delle carceri e a pretendere che giochino nei campionati amatoriali… poi quando gli arriva finalmente qualcuno di forte tutti a rompere le OO…
ps: qualcuno si ricorda i fatti dell’accademia di Mogliano di qualche anno fa? mi sembra di capire che quei soggetti siano stati tutti recuperati per il meglio visto che non se ne è più sentito parlare (e la Federazione, che aveva aperto anche una sua inchiesta, non ci ha fatto sapere poi molto…)
Capisco la risposta, ma, da quello che si capisce nell’articolo, i giornalisti hanno fatto la domanda a lui e non al team manager delle Zebre.
La dichiarazione virgolettata é: “Purtroppo, adesso, c’è ben poco da fare” e non “Purtroppo c’è poco da fare”, come dici tu. In effetti, tra un arresto e un processo, per un Presidente Federale c’é ben poco da fare, mentre in precedenza, tra Calvisano e Zebre, evidentemente qualcosa si era fatto o per lo meno tentato di fare.
Per lo meno io l’ho capita cosí.
la penso come te,avrebbe potuto dire al ragazzo ci tengo,cerchero’ di aiutarlo,anche una visita a un carcerato fa piacere,due parole di conforto,la promessa di un aiuto una volta fuori dal carcere,d’altronde e’ stato per anni a calvisano.adesso invece c’e’ poco da lucrare altro che ben poco da fare e quindi ciao tanti saluti.
davvero una triste vicenda…chissà se questo episodio possa riportarlo a credere in se stesso ed in quello che ha costruito nel rugby o lo butti definitivamente nella voragine del piacere maledetto…
Altra occasione persa per tacere, presidente. Da pupillo a sconfitta? non tocchiamo l’argomento, è meglio. Risponda piuttosto a chi sopra chiede notizie del bilancio.
Per una volta, lasciamo da parte la politica, per favore…
perché pensi che lui abbia parlato con quali intenti?
Penso che abbia detto quello che ha detto perché gli hanno fatto una domanda su Panico, come é specificato nell’articolo. Non vedo cosa altro avrebbe dovuto dire in proposito.
Poi, se vogliamo fare politica, si trova sempre e comunque qualcosa da criticare, ma direi di lasciare la politica (rugbystica) per altre occasioni, che sicuramente arriveranno.
pienamente d’accordo, parliamo solo di buon gusto ed umanità; ti consiglio di leggere uno dei commenti di fracasso, stavolta si merita davvero tanto di capello
“Purtroppo c’è poco da fare” …Complimenti
Non so. Penso abbia parlato con il cuore per un ragazzo a cui teneva. Stavolta non mi sembra giusto dargli addosso.
In bocca al lupo a Panico.
Ma come “in bocca al lupo”?
Rugbista o no, questo non è un semplice consumatore, aveva in casa oltre un chilo di roba e materiale per confezionare dosi. Se è colpevole di reati lo decisarà il magistrato , ma ai miei occhi è a tutti gli effetti uno spacciatore e come tale non mi suscita alcuna compassione. Anzi, il fatto che sia un rugbista mi fa ancora più rabbia.
L’in bocca al lupo è sul futuro in generale del ragazzo e non sulla sentenza, giusto che chi sbaglia poi ne paghi le conseguenze, ma con la speranza che si riprenda, quindi glielo rinnovo con più chiarezza.
Per i discorsi se fumare o vendere erba sia giusto o sbagliato mi taccio, non mi pare il sito opportuno.
Mah. A me sinceramente non me ne frega niente del suo futuro.
Non lo conosco, non mi pareva l’ira di Dio sportivamente parlando (nello sport serve anche il cervello e non solo i muscoli) e non mi piace chi spaccia (se l’accusa verrà confermata).
ha origini eritree, è vero o no?
Non ne ho idea, ma nel caso….???
Prego?
È in questi momenti che si dovrebbe sentire veramente il tanto decantato spirito di squadra del rugby; Sami non andrebbe abbandonato a se stesso la federazione ha gli strumenti per seguirlo e aiutarlo ovunque possibile con discrezione. Ha tutta la vita davanti, non si buttano via così i nostri giovani.
Ma non è che si è “buttato via” da solo? Secondo Lei, chi lo avrebbe “buttato via” allora?
https://www.rugbymeet.com/it/news/pro14/sami-panico-si-difende-non-spaccio-guadagno-bene
un po’ flebile come risposta, dovrebbe, piuttosto, spiegare la presenza di sostanza grezza e dell’attrezzatura, prima ancora dei contanti
Qualcuno ha postato su questo sito la storia personale di Sami, il quale ha visto il padre uccidere la propria madre da piccolo, venire adottato da una famiglia che lo ha introdotto a rugby e oggi con un fratello malavitoso nella cintura romana. Per chi da piccolo è stato infettato dal male, è molto, molto difficile seguire la retta via; non voglio sembrare un moralista ma il male è sempre in agguato, e ti cattura nei momenti di debolezza con il denaro il potere facile. credo che Sami, più di molti altri, meriti una seconda possibilità ed una federazione Che non lo lasci solo