Rugby Championship: la prima Argentina di Mario Ledesma

Agustin Creevy sarà ancora il capitano, ma l’ex coach dei Jaguares porta subito qualche novità nei 23 per il Sudafrica

ph. Marcos Brindicci/Action Images

Mario Ledesma, lo si vede dal volto duro e pieno di spigoli, preferisce lasciar parlare i fatti. Una questione già maturata durante il suo passato da giocatore, in cui ha vestito 84 volte la maglia albiceleste della propria nazionale, incarnazione vera della garra, della ruvidità della palla ovale argentina.

Il suo passato da allenatore, nonostante i soli 45 anni di età, vanta già un curriculum di tutto rispetto, con esperienze in Europa, nel Super Rugby e come assistente dell’Australia. Dopo una grande stagione ai Jaguares arriva a portare una ventata di freschezza e novità in un ambiente Pumas di recente incagliatosi nel suo essere sempre uguale a sé stesso.

La sua prima decisione, però, è quella di attenersi alla continuità con il passato: la fascia di capitano rimane al braccio di Agustin Creevy, che uscirà ancora una volta per primo fuori dal tunnel degli spogliatoi sabato pomeriggio, quando l’Argentina affronterà a Durban i Pumas.

Nel primo XV di Ledesma, comunque, non mancano le novità: Juan Figallo, unico dei convocati a non militare nei Jaguares, è stato immediatamente catapultato nella formazione titolare. Il pilone destro, assente da tre anni a causa del veto sui giocatori militanti all’estero, causa il dirottamento del collega Nahuel Tetaz Chaparro da destra a sinistra.

In seconda linea Guido Petti, messosi brillantemente in luce nel Super Rugby, farà coppia con Matias Alemanno, relegando Tomas Lavanini alla panchina.

In terza il giovane Marcos Kremer affianca Pablo Matera come flanker, mentre a numero 8 si guadagna un posto da titolare Javier Ortega Desio, titolare per 15 delle 16 partite dei Jaguares di Ledesma nel Super Rugby appena terminato.

La novità arriva in mediana: al duopolio Martin Landajo-Tomas Cubelli, il nuovo tecnico propone una terza soluzione alternativa, che risponde al nome di Gonzalo Bertranou.

Ventiquattro anni, di dimensione compatte come i due colleghi, il mediano di mischia vanta 12 caps fino a questo momento, con due sole partenze da titolare (contro il Cile nel 2016 e contro il Galles lo scorso giugno). In compenso è stato anch’egli il titolare di Ledesma nel Super Rugby, e il tecnico ha deciso di premiare quanto visto con la franchigia anche con la maglia della nazionale.

Con la maglia numero 10 viene confermato invece Nicolas Sanchez, che coordinerà una linea arretrata dove spicca la presenza dei due Bautista, Ezcurra e Delguy. Entrambi vivranno sabato il loro primo assaggio di Rugby Championship dopo aver goduto della maglia della nazionale per la prima volta a giugno.

Emiliano Boffelli sarà titolare con la maglia numero 15, così come accaduto nel Super Rugby, a causa dell’infortunio di Joaquin Tuculet, che ne avrà ancora per un bel po’. In panchina tre possibili esordienti: Diego Fortuny, che rimpiazza come tallonatore Julian Montoya, infortunato; il pilone Santiago Medrano, giovane di soli 22 anni; l’ala Juan Cruz Mallia, anch’egli classe 1996 e con sole 3 presenze nel Super Rugby alle spalle.

 

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Moroni, 12 Bautista Ezcurra, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Matias Alemanno, 4 Guido Petti, 3 Juan Figallo, 2 Agustin Creevy (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposzione: 16 Diego Fortuny, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Santiago Medrano, 19 Tomas Lavanini, 20 Tomas Lezana, 21 Martin Landajo, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Juan Cruz Mallia

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