Pro14: a Glasgow è una lenta agonia, Zebre travolte 68-7

Gli scozzesi marcano dieci mete e segnano la meta del bonus già al 26′. Partita a senso unico allo Scotstoun

glasgow warriors

ph. Reuters

GLASGOW – Dopo due settimane di pausa per lasciare spazio alle ultime due giornate del Sei Nazioni, il Pro14 torna in campo stasera con numerosi appuntamenti nell’ormai tradizionale Friday Night. L’unica gara della diciottesima giornata che non viene trasmessa, neppure in streaming, è il testa-coda dello Scotstoun Stadium di Glasgow, con i padroni di casa che, in cerca di punti fondamentali per cementare il primo posto nella Conference A, ospitano le Zebre che, se non hanno particolari assilli di classifica, vogliono cercare di chiudere al meglio una stagione che può comunque considerarsi positiva.

Dopo un inverno particolarmente lungo, da queste parti la serata puo’ essere definita gradevole (6 °C, cielo sereno, vento quasi assente). Si gioca in uno Scotstoun esaurito in ogni ordine di posto che accoglie con un’ovazione il ritorno del “figliol prodigo” DTH van der Merwe, che ha lasciato Newcastle dopo poco più di metà stagione per passare di nuovo north of the border a tre anni dall’ultima volta – e con la certezza di poter lottare, ancora una volta, per conquistare il titolo a maggio, dopo averlo già vinto con Warriors e Scarlets.

Nel primo match tra le due squadre, giocatosi a Parma il giorno dell’Epifania, i Warriors hanno marcato sei mete, prendendosi il punto di bonus offensivo nel primo tempo e stasera i Glaswegians scendono in campo con l’intenzione di chiudere il match il prima possibile.

L’inizio di gara è molto bello, con le Zebre che alternano un paio di errori (con Padovani che in due occasioni si fa cogliere impreparato, facendosi perdonare al 6′ su un cross kick di Hastings) e un paio di ottime giocate, con Fabiani perfetto nel turnover in una ruck sui 5m difensivi che poteva rivelarsi piattaforma letale per gli avversari.

Il pack dei Warriors vince la prima mischia chiusa del match (con introduzione delle Zebre – sarà una serata molto lunga per il pack in bianconero); dalla penal’touche nasce un’altra punizione e dopo qualche fase Adam Hastings (servito da Pyrgos) pesca al largo DTH van der Merwe che, come nelle migliori favole, bagna il secondo debutto con una meta, aprendo le ostilità.

I Warriors continuano a gestire l’ovale anche nei minuti successivi e all’11’ sono ancora oltre la linea di meta italiana, stavolta con Ruaridh Jackson – Pyrgos batte veloce una punizione arrivata in un breakdown sui 10m, cogliendo un po’ impreparata la difesa, Hastings riceve l’ovale e prima di venir fermato sui 5m italiani riesce a servire l’estremo che va in meta in tuffo sotto i pali.

Sotto 14-0, il body language dei bianconeri è comunque decisamente positivo e, nonostante gli avversari di oggi siano una delle squadre migliori d’Europa, fa piacere vedere che l’atteggiamento degli italiani non sia di rassegnazione, come troppo spesso capitava negli anni scorsi. Si sapeva, alla vigilia, che la trasferta in terra scozzese – a differenza del match del Myreside di ottobre, quando Edinburgh era ancora un cantiere aperto – avrebbe riservato più di qualche difficoltà per Palazzani e compagni e, pur con qualche problema (soprattutto, in avvio, in chiusa) e considerando le assenze pesanti (da entrambe le parti, ma non si può paragonare la profondità delle due rose almeno in questa stagione) non c’è molto da rimproverare a questa squadra.

Le Zebre si affacciano per la prima volta piuttosto pericolosamente al 20′ nei 22m avversari, ma Padovani non vede Sisi davanti a sè, andando a sbattere contro il compagno vanificando l’azione.

Al 23′ arriva però la terza meta per i Warriors, e stavolta e’ una meta tecnica. Lee Jones calcia in avanti l’ovale perso dalle Zebre, vanificando l’intervento di Padovani prima di venir placcato, senza palla, da Carlo Canna. Il direttore di gara si affida al TMO che vede la scorrettezza dell’apertura azzurra, concedendo la meta tecnica e spedendo Canna nel sin-bin per dieci minuti.

Passano solo tre minuti e, al 26′, i Warriors si prendono il punto di bonus offensivo, con DTH van der Merwe, ancora lui, che va in tuffo dopo aver ricevuto l’ovale poco fuori i 22m bianconeri eludendo l’intervento di Venditti e scattando verso la linea avversaria. Hastings trasforma ancora e al 27′, sul 28-0, la gara è virtualmente chiusa.

Hastings al 32′ riceve l’ovale da Pyrgos sui propri 10m (col mediano che ricicla da un’altra mischia vinta da suoi) e trova una linea di corsa su cui è impreparata (e colpevole, stavolta) la difesa delle Zebre, infilandosi all’interno di Venditti e Bordoli prima di puntare Di Giulio, ultimo difensore, e servire Pyrgos in sostegno che può andare a marcare la quinta meta dei Warriors.

I Warriors non guardano il tabellino e continuano a spingere – epitome della determinazione dei Glaswegians e’ ancora DTH, che va ad inseguire un calcio di avanzamento di Hastings fino all’interno dell’area di meta bianconera, prima di andare a placcare Canna e regalare una mischia ai suoi.

Dalla mischia nasce un’altra punizione e la sesta meta dei Warriors, con Ruaridh Jackson messo da Hastings, ancora una volta decisivo, nelle condizioni di andare oltre la linea con un passaggio perfetto a tagliar fuori il diretto avversario.

Hastings sbaglia il primo calcio e le squadre vanno a riposo sul 40-0, risultato pesante ma giusto: i Warriors, finora, sono sembrati semplicemente di un altro livello e le Zebre, nonostante l’impegno messo in campo, non sono riuscite a tener loro testa.

I Warriors tornano in campo ancora affamati e al 41′ trovano la settima meta con Lee Jones, che recupera un ovale vagante al breakdown e si infila nel lato chiuso sotto il North Stand. Hastings, che stasera contende con DTH la palma di Man of the Match, è perfetto da posizione angolata per il 47-0.

Al 47′ le Zebre entrano per la prima volta nei 22m avversari e riescono a creare qualche grattacapo alla difesa avverasria, prima che il gioco si fermi per un parapiglia scoppiato sotto il North Stand. Dopo qualche minuto torna la calma e il direttore di gara richiama Fabiani e Turner, prima di concedere la punizione alle Zebre (per fuorigioco degli scozzesi) che vanno in touche.

Arrivano altre due punizioni prima che Carlo Canna, dopo qualche fase combattuta sulla linea di meta avversaria, trovi il guizzo decisivo per la prima marcatura bianconera (49′), che l’apertura trasforma per il 47-7.

Zander Fagerson, servito da un riciclo di Pyrgos, mette il suo nome a referto al 52′ e nonostante gli sforzi profusi dalla difesa bianconera, i Warriors dimostrano che appena pigiano un poco il piede sull’acceleratore possono diventare devastanti.

Al 58′ i Warriors sono ancora oltre la linea bianconera con Gibbins, capitano di serata, a chiudere una maul avanzante, poco dopo che Hastings, ancora lui, si era messo in mostra con un perfetto calcio di avanzamento – e con un bel grubber che ha riportato i suoi nei 22m italiani.

Bradley inserisce forze fresche e i cambi danno un po’ più di vivacità alle Zebre, che continuano però a subire lo strapotere dei Glaswegians, stasera davvero padroni del campo. Non a caso al 64′ gli scozzesi vanno ancora in meta con Masaga che di prepotenza rompe tre placcaggi prima di andare a schiacciare l’ovale oltre la linea.

I Warriors hanno adesso poco più di dieci minuti per cercare di battere il risultato-record raccolto nel 2016 (70-10 allora, ma erano altri tempi e, soprattutto, altre Zebre) ma non riusciranno più a trovare un varco nella difesa italiana. Finisce 68-7.

Glasgow Warriors: 15 Ruaridh Jackson, 14 Lee Jones, 13 Nick Grigg, 12 Sam Johnson, 11 DTH van der Merwe, 10 Adam Hastings, 9 Henry Pyrgos, 8 Matt Fagerson, 7 Callum Gibbins (c), 6 Rob Harley, 5 Scott Cummings, 4 Tim Swinson, 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Oli Kebble
A disposizione: 16 Grant Stewart, 17 Jamie Bhatti, 18 Siua Halanukonuka, 19 Kiran McDonald, 20 Chris Fusaro, 21 George Horne, 22 Peter Horne, 23 Lelia Masaga

Marcatori Glasgow Warriors
Mete: van der Merwe (7′, 26′), Jackson (11′, 38′), meta tecnica (23′), Pyrgos (32′), Jones (41′), Z.Fagerson (52′), Gibbins (58′), Masaga (66′)
Trasformazioni: Hastings (8′, 12′, 27′, 33′, 42′, 52′, 58′, 66′)
Punizioni:

Zebre: 15 Edoardo Padovani, 14 Gabriele Di Giulio, 13 Serafin Bordoli, 12 Faialaga Afamasaga, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Guglielmo Palazzani (c), 8 James Tucker, 7 Johan Meyer, 6 Derick Minnie, 5 Leonard Krumov, 4 David Sisi, 3 Eduardo Bello, 2 Oliviero Fabiani, 1 Cruze Ah-Nau
A disposizione: 16 Tommaso D’Apice, 17 Andrea De Marchi, 18 Roberto Tenga, 19 Valerio Bernabò, 20 Jacopo Sarto, 21 Riccardo Raffaele, 22 Maicol Azzolini, 23 Rory Parata

Marcatori Zebre
Mete: Canna (49′)
Trasformazioni: Canna (50′)
Punizioni:

Matteo Mangiarotti

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