“In gioco l’onore del rugby italiano”. Filippo Frati verso la sfida tra Viadana e Batumi

L’allenatore dei gialloneri non usa mezzi termini per presentare la sfida di Continental Shield contro i georgiani

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Niven 8 Dicembre 2017, 11:19

    Un pò eccessivo il raffronto con il Sei Nazioni, come se dipendesse da questa partita
    Però dopo questa frase sull’orgoglio e il piano di gioco che promette gioco aperto, mi sa che vado a tifare allo stadio, perchè ognuno deve fare la propria parte !! Bravo Pippo

  2. Zagor 8 Dicembre 2017, 12:23

    Caro Frati che tu sia un mezzo mitomane è fuori discussione ma sul campo non sei che un allenatore perdente di Eccellenza italiana e questo non darebbe il diritto di paragonate la partita di un torneo insignificante come quello che giochi col tuo club a qualsiasi onorabilità da difendere in nome di una nazione. Il fatto è che non sai più che dire e come tutti i perdenti cominci a scaricare. Fa una cosa seria se perdi cosa che non ti auguro, saluta tutti e vattene.

    • Lucido 8 Dicembre 2017, 12:43

      Zagor,commento di chi sospetta che Pippo sia uscito a cena con la sua ragazza. Non c’è altra spiegazione per giustificare un tale astio……

      • fabrio13H 8 Dicembre 2017, 12:50

        Beh, astio!?! Io vivo piuttosto lontano da Viadana e la cosa mi coinvolge fino a un certo punto né ho nulla contro Frati, ma per un tecnico che mette in gioco l’onore del rugby italiano per una partita nella quale nessuno gliel’ha chiesto (diverso potrebbe essere per un Italia-Georgia a livello di Nazionali maggiori), non sarebbe un’idea sbagliata dimettersi se poi questa gli dovesse andare male.

    • Hullalla 8 Dicembre 2017, 15:44

      Se avesse dichiarato: “Chi se ne frega, mandiamo in campo la giovanile cosí ci riposiamo”
      Avresti scritto che non faceva un buon servizio al rugby Italiano e che la Georgia dovrebbe andare al Sei Nazioni.
      Qualsiasi cosa uno dichiari, non potrá mai andare bene a tutti.

  3. fabrio13H 8 Dicembre 2017, 12:43

    Comunque anche a questi “piccoli” livelli dovrebbe apparire evidente la differenza tra un modello di sviluppo che si basa (magari anche giocoforza) sui prodotti di casa e un modello di sviluppo che, pur per questo pur “basso livello rispetto al rugby che conta”, non riesce quasi a esprimere giocatori validi e neppure in quantità appena dignitosa per quel che riguarda alcuni ruoli chiave quali il mediano d’apertura. Un movimento che si è basato sul modello: “rinforzi” (???) dall’esterno – maggiori successi – maggior presa mediatica – maggior capacità attrattiva su bambini e famiglie – maggiori risultati con prodotti locali.
    Un modello che alcuni lustri fa convinceva anche il sottoscritto ma che si è rivelato, in gran parte, fallimentare!

    • Lucido 8 Dicembre 2017, 13:27

      Fabrio13H concordo con te, sarebbe bene vincere a tutti i livelli, soprattutto contro chi aspira a sostituirci nel panorama rugbystico europeo.

  4. And 8 Dicembre 2017, 13:19

    ma quello adiposo sulla sinistra è Denti, quello deriso dai telecronisti della BBC quando esordì in Celtic?

    • narodnik 8 Dicembre 2017, 20:35

      and potresti fare il consigliere di trump per la politica estera….se ti morde un cobra muore lui….

  5. Zagor 8 Dicembre 2017, 14:24

    No Lucido niente astio. Solo che ha stufato uno che si fa chiamare dai vari blog per far vedere che è al mondo. Appartiene alla lunga lista di allenatori italiani con in testa quello che riesce a farsi chiamare DOr in C2 che oltre ad una autocelebrazione che irrita, mai sono riusciti ad elevare il loro grado. Mi sono antipatici , quello si

    • Hullalla 8 Dicembre 2017, 15:47

      Massimo rispetto per le societá di C2 che si organizzano al punto da avere un DOR, quando in Italia ci sono / sono state societá professionistiche che non lo hanno / hanno avuto.

  6. tunga 8 Dicembre 2017, 16:18

    Ho saputo il dramma di Benatti
    uno dei ragazzi migliori avuto in nazionale
    sono sconvolto

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