Eccellenza: post Calvisano-Viadana, le parole dei protagonisti

Io sono ben felice di avere quel “perdente di successo”
perché il “perdente di successo” ha creato una squadra fantastica,
di persone vere, di quelle che riescono a guardare la gente negli
occhi, di quelle che sanno gioire coi propri compagni di squadra
ed emozionare il pubblico fino alle lacrime. Quel “perdente di successo”
è capace di guardare i propri ragazzi come se fossero suoi figli, ha creato dei giocatori che sono come fratelli, è riuscito a fare risorgere la tifoseria, a renderla unita più che mai come se fosse una grande famiglia. Il “perdente di successo” è quello stimato profondamente
da uno dei più grandi paratleti d’Italia, uno sportivo, di quelli veri, di
quelli che hanno raggiunto mete impensabili dopo aver sofferto, dopo aver pianto, dopo aver pensato di essere un fallito, ma che hanno avuto il coraggio di rialzarsi ed essere più forti di prima. Quel “perdente di successo” è uno di noi, è uno che vuole il rugby come dovrebbe essere ovvero quello sport che trasmette emozioni alla gente, valori che migliorano l’esistenza e che danno un valore aggiunto
all’essere umano. E se chi riesce a fare questo lo consideri un perdente, ben vengano i perdenti, ce ne vorrebbero al mondo di perdenti simili, in barba agli arroganti che pensano sempre di dover insegnare tutto a tutti ed umiliare coloro che per natura sono persone umili e mansuete. Non guardare nelle tasche altrui…l’ortodossia finanziaria e di bilancio non passa da quelle parti così come il rispetto delle regole o la certezza del diritto che dovrebbero essere dei principi assoluti. Mi auguro tu sia una persona di successo, di enorme successo, di quelle che non falliscono mai, che non sbagliano un colpo, un vero leader …. immagino tu sia fortemente in utile con la tua vita o visti i presupposti almeno me lo auguro davvero!