Il rugby e la Spagna: una passione antica e in forte crescita

Quarta puntata del viaggio alla scoperta dei Paesi del Rugby Europe Championship

ph. Matteo Zardini

ph. Matteo Zardini

Il quarto appuntamento del nostro viaggio  attraverso l’Europa del Rugby Europe Championship tocca la Spagna, classificatasi terza nell’edizione del torneo appena conclusasi. Il Paese iberico non è però nuovo al mondo della palla ovale: vediamo perché.

 

Le origini

La vicinanza con la Francia e la condivisione di alcuni territori storicamente ovali (la Catalogna ed i Paesi Baschi) con essa, fanno sì che il rugby si diffonda piuttosto velocemente nella Penisola Iberica, venendo giocato in forma sporadica già precedentemente allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Di fatto, la prima partita di cui si abbia notizia si tenne nel 1901 a Bilbao, su iniziativa delle locali comunità di espatriati inglesi e transalpini: ma dovettero passare molti anni prima della nascita -su iniziativa di uno studente di ritorno da Tolosa- di una squadra puramente locale, il Santboiana di Sant Boi de Llobregat, nei pressi di Barcellona. Negli anni Venti, alcune squadre francesi giocarono dei match di esibizione a Madrid, mentre nel 1929 vi fu il debutto della nazionale spagnola (in realtà una selezione catalana), contro l’Italia a Barcellona nel 1929. Il match, che costituì il debutto assoluto anche per la nostra Nazionale, si concluse con la vittoria per 9 a 0 dei padroni di casa.

 

 

Il Dopoguerra e la nascita delle roccaforti locali

Ci vollero molti anni, in seguito alla fine della Guerra Civile che insanguinò il Paese sino al 1939, prima che il rugby risorgesse in Spagna: nel 1960, un sacerdote francese di nome Georges Bernés pose le basi per la nascita di due clubs ancora oggi molto importanti nel panprama nazionale, il VRAC ed il San Salvador, entrambi con sede a Valladolid. La rivalità tra i due clubs è molto sentita e lo scorso anno ha attirato ben 26mila spettatori alla finale tutta vallisoletana di Coppa del Re nello stadio della locale squadra di calcio, il José Zorrilla.

Oltre alla Castiglia, il rugby è uno sport molto noto nelle province basche, nella stessa Catalogna e a Madrid, oltre che in alcune località andaluse: delle attuali dodici squadre partecipanti alla División de Honor, la massima serie nazionale, ben quattro provengono dai Paesi Baschi, con l’aggiunta di altri sei teams nella División de Honor B (divisa però in tre gironi su base geografica). Il record di vittorie appartiene al C.D. Arquitectura di Madrid, mentre l’El Salvador (che ha partecipato al Continental Shield quest’anno) può fregiarsi del titolo di campione in carica, ottenuto nel corso dell’ennesimo derby di Valladolid.

L’attenzione mediatica e sportiva verso il rugby è però in continuo movimento, come dimostrano la finalissima di Top 14 tenutasi lo scorso anno a Barcellona per impraticabilità dello Stade de France (occupato dagli Europei di calcio) e la recentissima assegnazione di tutte le finalissime europee al San Mamés di Bilbao nel 2018. Da segnalare anche la creazione di un’effimera competizione per franchigie, la Liga Super Ibérica, disputatasi tra il 2008 ed il 2009 con l’inclusione di rappresentative provenienti da ognuna delle aree sopracitate nonché di Valencia.

 

 

 

Le nazionali: crescita in ogni settore

La nazionale spagnola non è nuova alle partecipazioni dei propri giocatori (attualmente militanti in Francia in ampi numeri) nelle competizioni europee: uno Spain XV prese parte nel 1999 e nel 2000 alla Challenge Cup, con successive partecipazioni di teams provenienti da Madrid, Valladolid e Gernika. Sempre nel 1999, la Spagna prese parte alla Coppa del Mondo, affrontando Scozia, Sudafrica ed Uruguay e venendo sconfitta da tutte le proprie avversarie.

L’ex Sei Nazioni B di seconda divisione è stato invece vinto nel 2006, e sul fronte dei test match la Spagna -oggi diciottesima nel ranking mondiale- può contare una recente vittoria ai danni dello stesso Uruguay nonché, sul fronte Sevens, la partecipazione alle Olimpiadi di Rio e alle World Series, oltre che un’agguerritissima rappresentativa femminile (in entrambe le varianti del gioco) alla sesta vittoria internazionale consecutiva in ambito XV e reduce da un sesto posto alle Olimpiadi brasiliane in campo Sevens.

Solo il tempo saprà dirci che cosa ci riserverà la Spagna nel mondo ovale, ma una cosa è certa: le cose si stanno muovendo, ed in maniera bella e costante. Che siano in arrivo delle piacevoli sorprese?

 

di Marco Meneghetti

 

Prima puntata: Germania

Seconda puntata: Georgia

Terza puntata: Romania

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