Il presente di Rovigo e quello dell’Eccellenza: interviste da Viale Alfieri

Mercato congelato, continuità, il no alla Lega, lo scacco del Pro12…Ne parliamo con il DS Bettarello e il Pres. Zambelli

rugby rovigo eccellenza

ph. Sebastiano Pessina

Dopo lo Scudetto della scorsa stagione, la nuova annata in casa Rugby Rovigo non è iniziata con la stessa marcia con cui era terminata la precedente. Alcune delle performance fin qui offerte, hanno dato la sensazione che i Bersaglieri non siano la macchina schiacciasassi e costante della scorsa stagione, quando gli uomini di coach McDonnell chiusero il campionato regolare in testa con 16 vittorie, 2 sconfitte, miglior attacco e seconda miglior difesa. Sia chiaro, il livello generale del campionato si è alzato e i Bersaglieri hanno blindato i playoff con tre giornate di anticipo; ma quanto restituito dal campo sembra confermare che solidità e continuità siano in parte calate.

 

Nonostante una seconda parte di campionato decisamente consistente, non sono mancate anche di recente dichiarazioni precise da parte dei protagonisti in campo. “Senza dubbio, rispetto alla scorsa stagione, abbiamo perso la continuità […] Creiamo tante occasioni, ma non le sfruttiamo, pecchiamo di superficialità” (Rodriguez il 31 marzo) – “Da giocatori professionisti come i nostri non accetto l’idea che si possa giocare bene solo a settimane alterne” (coach McDonnell dopo l’ultima sconfitta contro Calvisano) – “Se vogliamo giocarci un posto in finale dobbiamo crescere tutti in qualità” (Basson dopo la vittoria a Piacenza).

 

 

Infine, il 2 aprile il club di Viale Alfieri ha diramato un comunicato stampa inusuale per contenuto, che riportiamo di seguito.

La necessità di utilizzare i prossimi play-off per capire fino in fondo il valore dell’attuale organico giocatori e il lavoro fatto dagli allenatori, e quindi anche per decidere poi la squadra più probabile per la stagione sportiva 2017-2018, insieme alla consapevolezza delle risorse economiche disponibili, legate alla soddisfazione di tifosi e sponsor cui la Società non può prescindere, nonché dell’effettivo apporto del settore giovanile, hanno indotto il Presidente a disporre che ogni attività riguardante il movimento dei giocatori della prima squadra, sia in uscita che in entrata, sia sospesa fino al 21 Maggio.

La Società vuole dare a tifosi e sponsor la certezza, dopo mesi di attesa, di vedere in campo la migliore formazione play-off e poter valutare la bravura dei tecnici, tutti con il dovere di esibirsi al massimo e senza alibi.

 

Per capire le esigenze da cui è nata la decisione di “congelare” (virgolettato nostro) il mercato fino al 21 maggio (data della semifinale di ritorno), e in generale per parlare della stagione dei Bersaglieri, abbiamo intervistato il Direttore Sportivo Stefano Bettarello (prima parte a capitoletti) e il Presidente Francesco Zambelli (seconda parte dell’Intervista), che ci ha parlato anche di futuro personale e dell’Eccellenza, e Lega dei club.

 

 

 Una stagione particolare. Ma è già tempo di playoff

bettarello rugby rovigo

ph. Sebastiano Pessina

 

“Sapevamo che sarebbe stata una stagione doppiamente difficile: contro Rovigo le altre squadre danno sempre il massimo, tanto più se scendiamo in campo da campioni in carica – esordisce il DS Stefano Bettarello – Certo, non nascondiamo che dal punto di vista dei risultati e delle prestazioni ci aspettavamo più linearità, un qualcosa in più. Alcuni risultati, come la sconfitta con Calvisano o il pareggio con San Donà, del girone di andata, hanno forse messo, da subito, qualche granello di sabbia nel motore“. La testa è già ai playoff? “A gennaio abbiamo messo a punto alcuni meccanismi, ma dal punto di vista della classifica la nostra situazione si è blindata al terzo posto, oltre il quale ora non possiamo più guardare: questo forse fa rimpiangere che in alcune partite non si siano visti killer instinct e spirito di combattimento che avevano contraddistinto quasi tutte le partite della scorsa stagione, come se quest’anno ciò non fosse necessario. Inconsciamente, ci siamo già trovati ad aspettare i playoff“.

 

 

Mancanza di continuità e infortuni: ma verso le semifinali c’è grande fiducia

Parlando di playoff, la fiducia però non manca di certo. “La nostra rosa è composta da giocatori abituati ai vertici e a giocare al meglio le partite che contano, l’anno scorso finalmente anche la Finale”. Negli ultimi 3 impegni contro Mogliano, Fiamme Oro e Viadana “il desiderio è quello di aumentare il numero dei giri, trovare una certa continuità e arrivare pronti alle semifinali”. Anche perché, ripensando alla stagione regolare, “abbiamo peccato in continuità, ma a tratti abbiamo anche raggiunto picchi di prestazione davvero convincenti. Poi magari non siamo riusciti a mantenerli, ma quando le cose sono andate al meglio si è visto un gioco davvero solido. Rovigo farà soffrire chiunque, di questo sono sicuro”.  Tra i problemi con cui lo staff tecnico ha fatto i conti, ci sono anche i molti concomitanti e importanti infortunati (ad esempio Majstorovic, Van Niekerk e McCann). “Non vuole essere un alibi, ma in questa stagione abbiamo sofferto davvero tanti e importanti infortuni – continua il DS rossoblu  -Riuscire a riorganizzare la squadra non è stato certo facile. Comunque ripeto, la fiducia non manca: abbiamo l’esperienza e l’orgoglio per non sbagliare le partite che più contano”. I molti infortunati hanno inoltre permesso di dare minuti e fiducia a giovani promettenti come il centro Francesco Modena.

 

 

I risultati in Qualyfing Competition contro nazioni emergenti: nulla di sorprendente

Ha fatto molto rumore la recente sconfitta di Mogliano contro l’Enisei nella finale di andata del playoff qualificazione. Ma per il DS dei Bersaglieri, che parla della propria squadra, c’è poco da stupirsi: “Parlo per noi Rovigo: nonostante la lungimiranza del Presidente Zambelli, autentico benemerito, non abbiamo una rosa che possa competere con quelle squadre russe o rumene: perché abbiamo meno giocatori e dobbiamo fare delle scelte. Che non significa disonorare la Coppa, ma affrontare con logica la stagione in corso”. Manca la profondità: “Quest’anno da fine ottobre a metà dicembre abbiamo affrontato Petrarca e Calvisano due volte, Lazio, Dendermonde e Krasny Yar. Abbiamo la rosa per essere competitivi contro tutte senza pagare dazio? No. Sull’argomento però mi piace ricordare che nel settembre 2014 per qualificarsi alla Challenge Cup il Rovigo di Filippo Frati ha saputo battere due volte i Tiblisi Caucasians, vittorie che possono essere considerate un’impresa, anche se passate inosservate dalla Federazione.

 

 

Un’Eccellenza stretta: Rovigo non si adegua

Bettarello parla poi in generale del campionato Eccellenza. “Mantenere vivo l’interesse di media e pubblico è un esercizio molto difficile. Si è fatto di tutto per trasformare il massimo campionato nazionale in una sorta di torneo di preparazione ad un livello superiore, come avesse senso solo in questa funzione e non una propria autonoma dignità”. Rovigo non vuole accontentarsi: “Questa esigenza è forse più comprensibile in altre società, ma come possono gli altri club pensare che una realtà come Rovigo si adegui ad un’Eccellenza intesa come serbatoio del Pro12? Qui il rugby è vissuto in modo viscerale, con tradizione solidissime: non vogliamo essere una nave scuola che ha il solo obiettivo di preparare i giocatori al Pro12″. Prosegue: “Se pensiamo ai premi dati alle squadre che accedono ai playoff e a quelle che non accedono, indipendentemente dagli investimenti da esse fatti in precedenza, ci rendiamo conto che nel rugby moderno sono cifre di pura sopravvivenza e dalle quali non possono scaturire logiche di crescita. Salvo pochi e noti casi, le strutture sono fatiscenti e gli spettatori in calo… Ci riduciamo ad una guerra tra poveri che non fa bene a nessuno. Anzi, non fa altro che sedimentare questa situazione. La realtà è, secondo me, che la Federazione non può prescindere da un investimento vero dedicato al massimo campionato nazionale”

 

 

Mercato congelato, il futuro di Rovigo, quello dell’Eccellenza e quello personale: intervista a Francesco Zambelli

 

zambelli rovigo rugby eccellenza

ph. Tommaso Del Panta

Presidente, da cosa nasce la decisione di “congelare” il mercato fino al 21 maggio?

Veniamo da anni in cui la nostra presenza nella lotta per il primo posto non era in discussione, questa stagione abbiamo ottenuto i playoff con tre giornate di anticipo ma in qualche partita non siamo stati brillanti e abbiamo anzi subito gli avversari. Il desiderio di tifosi, sponsor e dirigenti è quello di vedere nelle ultime tre partite di regular season una squadra che si esprima al meglio delle sue possibilità: e servirà per capire, in molti casi, quali scelte di mercato operare in vista della prossima stagione, benché ciò rimanga in base al budget a disposizione e alla mia personale intenzione di lasciare il campo, ma anche senza innescare situazioni di malumore per scelte prese già prima della fine della stagione, ovvero prima di affrontare due partite dal peso specifico importante come le semifinali.

 

 

Non c’è il rischio di una reazione negativa da parte della squadra?

So che non è la prassi normale, ma quest’anno si è creata una situazione tale da giustificare questa decisione. Sono sicuro che più di qualche giocatore avrà la possibilità di ribadire il suo valore e mi ringrazierà. Vogliamo evitare alibi che possano compromettere le partite che ancora ci attendono e in base alle quali può arrivare, o meno, il prezioso sostegno economico alla società, per la prossima stagione. Vogliamo capire, in breve, il nostro vero attuale valore.

 

 

Parliamo in generale di questo campionato, nei cui confronti le sue posizioni sono note. E’ cambiato qualcosa?

Vincere l’Eccellenza è di fatto vincere nulla: siamo al vertice da 7 anni e nei 6 precedenti a questo abbiamo vinto 3 regular season, giocato quattro finali e vinto uno Scudetto. Mi guardo attorno e mi domando dove siamo rispetto a 7 anni fa, noi come Rovigo ma anche l’intero campionato, tenuto conto dei risultati in Europa dove arrivano brutte figure anche contro paesi emergenti. L’Eccellenza è completamente staccata dall’Alto Livello, se non per via del sistema non certo perfetto e limpido dei permit player, nei confronti del quale non abbiamo mai nascosto la nostra ostilità.

 

 

battaglini rugby rovigo

ph. Fir

Come mai non avete aderito alla chiamata per dare vita ad una nuova Lega?

Non me la sento di stabilizzare il progetto federale confortandolo di una Lega fatta di sole società di Eccellenza, ancor di più se collegata alla stessa Federazione. L’attuale progetto federale è per me difettoso e siamo contrari a ciò che va in direzione di uno suo rafforzamento, come sarebbe stata questa Lega. Poi ci sono tanti altri motivi, non ultimo la diversità tra i club: Rovigo ha una sua storia, potrebbe aspirare a qualcosa di superiore, ma conviviamo con società dalle aspettative più modeste, senza velleità di tentare un percorso più importante e il cui principale sponsor da ringraziare è la Federazione. Tra l’altro ci sono esigenze troppo diverse: per esempio i club che per determinate situazioni più favorevoli hanno strutture nuove, conoscono i nostri problemi di impianti? Se giochiamo la finale in casa e il Battaglini si riempie con 6.500 spettatori, la stragrande maggioranza dei quali nostri tifosi, gli altri club sono disposti a farci avere una fetta maggiore degli incassi ticket? Mi ricordo che quando ho provato a sostenere che a Rovigo quel 50% andava modificato, sono stato deriso e tacciato di richiesta immorale. Aderire alla Lega in ogni caso avrebbe significato certificare una rassegnazione al basso.

 

 

Come è evoluto quel progetto?

Ho ceduto accettando l’idea di creare un coordinamento dei Presidenti, per provare comunque, convinto che la Federazione sia pressoché paralizzata, ad ottenere qualcosa. Non sono pentito di quanto deciso, questa è la mia convinzione. Prima serve un progetto federale in cui credere, poi accetteremo di far parte di una Lega, ma non di Eccellenza, organica anche all’Alto Livello. Certo che se pure le franchigie si sostengono con i soldi federali, il corto circuito non ha soluzione…

 

 

La sua prossima stagione dove sarà?

Siamo finiti in un Basso Livello cui non vedo possibilità di uscita, in un’Eccellenza che ad una realtà come Rovigo va stretta. Comunque, pur nel contesto difficile di questa Eccellenza, per quando arriverà quel momento lascio una situazione societaria che potrebbe essere presa ad esempio: diritti sportivi al massimo, buoni rapporti con i tifosi e con i sostenitori pubblicitari, fornitori in regola, versamenti Iva e Irpef puntuali, amministrazione e contabilità rigorosa… Ho rilanciato la Rugby Rovigo Delta con correttezza e professionalità, lasciando una realtà che potrà continuare anche senza di me. Ci sono state cose che mi hanno fatto un male da morire: sentirmi dire da persone come Properzi e Guidi che loro hanno vinto le finali spendendo un terzo di quello che spendiamo a Rovigo. Dove sarò? A guardare chi saprà fare meglio di me e accontentarsi di quel che passa il convento, cioè in coda ai più bravi, come si suol dire in attesa di tempi migliori… non certo a guardare un altro sport.

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