Capitano e flanker: risultato duro, sofferto in mischia e nell’uno contro uno. Il coach: strada è lunga, ma abbiamo potenziale
Sei Nazioni: post Italia-Francia, le parole di O’Shea, Parisse e Favaro
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Le assenze in prima linea si notano, Ferrari e Gega (e Manici che spero ancora di rivede in campo) e forse anche Quaglio. Magari perdevamo ugualmente. Oggi abbiamo comuqnue visto la nostra mischia umiliata, dispiace proprio.
Bravi Mbanda e bronzini ma sarebbero da vedere per più di venti minuti
Coraggio, gli Scoti ed i pitti ci aspettano per affettarci fini fini, non mollate!
Scusate l’ironia, ma dopo questa partita sto già pregando che l’arbitro sia uno di quelli che “odiano l’italia…” per dargli la colpa contro gli Scottish…
Ma chissà?…vorrei anche sperare in un miracolo, una impennata di orgoglio patrio…possibile?
Ma caro Parisse…
“Magari non giocherò più quando saremo ad alti livelli, ma sarò felice di aver dato un contributo “…
Nessuno é eterno, ma intanto oggi non c^é nessuno che ti possa sostituire…
Avanti finché ce la fai e italia impara-
dai Simone,lasciamo perdere l’arbitro…
Quoto oggi sull’arbitraggio nulla da dire..
Fossero sempre così metterei la firma..
Sono d’accordo…arbitro giovane, ex giocatore, capace, ha visto tutto…esempio di una new generation che é già realtà…
Sicuramente cose buone se ne sono viste, ma allo stesso tempo sono mancate cose che parevano già assimilate, la strada pare sempre più in salita.
unico mio dubbio è sulla prima linea, stiamo soffrendo sempre troppo quindi o c’è un problema di staff e nella preparazione o sarà il caso di fare un trial tra tutti i possibili e dare una sterzata
Stiamo soffrendo perché non ci sono più i fenomeni di un tempo
Senza Gega (titolare)…..giochiamo con il ghira ormai a fine carriera e d’apice terza/questa scelta allo stesso modo i piloni prima c’era abbondanza ora senza Ferrari e col Città che ti dura 25/30 minuti sono guai
Poche parole, perché non c’ê ne bisogno di tante in questa lunga fase da anni di una italia che deve imparare, formare giocatori, correggere errori, e avere la gente giusta come allenatori e quadri dirigenziali…e le poche parole sono:
questa italia fà quel che puo con quel che ha…ma gli altri sono migliori…
qualcuno mi ha scritto, “ma allora non entriamo nemmeno in campo?”… risposta: no, entriamo e ce la mettiamo tutta consapevoli che bisogna pagare anche il prezzo delle sconfitte per imparare e avere i cucchiai di legno….time to time…
I fenomeni di un tempo come li richiami oggi non servirebbero piu per questo rugby che ha avuto una evoluzione stratosferica da ogni punto di vista, quindi, si tratta di avere oggi i giocatori giusti nel posto giusto con la testa giusta….
io vorrei chiedere una sola cosa ai giocatori…quando nel 2t rientarte in campo perchè la testa la lasciate negli spogliatoi??
è la 4a volta in 4 partite che nei primi 10′ del 2o tempo facciamo pena…possibile che non si riesca a mettere a posto innanzitutto questa cosa semplice semplice??
forse potrebbe non essere un problema semplice semplice come lo definisci tu, ci avevi pensato?
allora:entriamo in campo e dominiamo i primi 10 minuti…torniamo negli spogliatoi sotto break…appena rimettiamo la testa fuori, ristorati per 10 minuti cominciamo a combinare i peggiori errori e prendiamo un’imbarcata di punti…
francamente posso comprendere il crollo degli ultimi 20′ …ma quelli di inizio secondo tempo (praticamente 4 su 4) proprio no…non c’è spiegazione tecnica, tattica, atletica che tenga…
Hai dimenticato 2 fattori/spiegazioni importanti , 1 quello psicologico , 2 gli avversari (che ci sono e sono pure forti).. e non sono proprio due fattori ininfluenti
volutamente dimenticato il fattore psicologico…lo meglio definirei mentale…è li il nostro più grande problema…e quei 10 minuti del 2o tempo lo palesano in toto…
…il fattore avversari non lo prendo nemmeno in considerazione…se fossero gli ultimi 10 o 20 minuti allora si che sarebbe scontato…
A sostegno di Partisse e di tutto il movimento, vorrei citare jack Kennedy”piuttosto che chiedere cosa fa il tuo Paese x te, dovresti chiederti cosa fai tu x il tuo Paese”. Ecco, tutti quelli che salgono sui pulpiti a pontificare, cosa fanno x il rugby italiano???
vero
ma e’ quel kennedy figlio di un miliardario che e’ stato eletto presidente grazie alla mafia?quello che ha favorito colpi di stato in paesi stranieri e tentato di invadere cuba?oltre che portare il mondo quasi alla terza guerra mondiale evitato solo grazie a mikita krusciov?eh lui si che lavorava bene!begli esempi!tra l altro e’ una frase che sicuramente ha copiato,non molti lo sanno ma kennedy aveva uno staff che oltre che preparargli i doscorsi doveva leggere libri,tipo oliver twist,fargli un riassunto e segnalargli frasi da citare,un copione wikipedia antewikipediam,uno finto dalla testa ai piedi,begli esempi!
Gomblottoooo!!1!1!1!!
Arriviamo quindi alla conclusione che alla pari degli allenamenti e studio strategie dovremo fare sedute
psicologiche settimanali?..oppure far capire ai giocatori di lasciuar fuori del campo quel nostro atàvico, telurico, dominante spirito di inferiorità nazionale?…lo stesso che ci fa dire spesso e volentieri se pur ridicolamente in tante cose “siamo i migliori al mondo”… ed é vero per tanti sport ma
stiamo parlando di un senso di inferiorità nel rugby che ci incatena a risultati negativi…
Perdere per imparare, e ammettere senza complessi che gli altri sono piu bravi di noi…
Caro HECTOR – nome spagnolo? –
JFK non é affato un buon esempio ne riferimento, anche lui un bravo politichese che dettava norme bonarie e viveva l’opposto…oggi la loro la si chiama dinastia ma la storia ci ha detto la verità su tutte le loro vicendee umane e politiche moglie inclusa ex onassis…per carità, non si salva nessuno…
Ma per tornare l rugby e rispondere cosa possiamo fare noi per il rugby vista la palese situazione cronica la mia risposta e una:
copiare la politica della Georgia che con soli 4,5 milioni di cittadini hanno portato il loro rugby gia coi bambini piccoli a scuola come
formazione, in uno degli sport nazionali e hanno raggiunto il 12.simo posto del ranking mondiale – noi siamo 14.simi con 59 milioni –
Come tanti altri paesi piu umili di noi parlano meno e fanno di piu come le formiche, ma si sà, noi per vocazione siamo da sempre e in tutto
le cicale cantarine…e infatti…
Mi metto tra gli ignoranti, ma io ( seguo il rugby dal 1970) non ho mai visto una squadra così debole e così presuntuosa nei proclami.
Non ricordo una mischia chiusa spazzata via da quasi tutte le avversarie.
Continuiamo con questo professionismo della mutua, con le accademie e con stranieri di serie C. Forse riusciremo a competere con il Belgio e similari.
pero’ hai la memoria ben corta,dove l’hai vista la mischia chiusa spazzata via nella partita con l’inghilterra di pochi giorni fa?i problemi ci sono ma ogni tanto qualcosa di buono anche.
Mi interesseva la frase, non il personaggio; scendi dal pulpito. Il rugby non è più quello degli anni 70/80/90. Col professionismo è cambiato praticamente tutto. Per cui dire che quella attuale è la peggiore nazionale degli ultimi 40 anni, significa non rendersi conto della realtà……sveglia !!!!!!!
Scusa, e quindi morale?
Prima erano dilettanti contro dilettanti, adesso abbiamo professionisti contro professionisti.
Quindi i rapporti di forze sono uguali.
Non sono salito mai su di un pulpito, ma i risultati attuali mi sembrano molto brutti e non nel punteggio ma nella differenza di forze in campo tra noi e gli altri.
Questo riguarda sia la nazionale che le franchigie perennemente ultime e sopratutto questo anno sconfitte con punteggi poco confortanti dimostrando di non poter realisticamente competere con le altre squadre.
Certo ci ostiniamo a competere ad un livello che non è il nostro, continuando a ripetere che solo così si può migliorare. Io noto un costante peggioramento e non sarei neanche così sicuro di che attualmente potremmo dominare ad un livello inferiore. Certo anche i Georgiani prenderebbero sonore sconfitte nel 6 nazioni, ma sono certo che il loro pak non sfigurerebbe come attualmente il nostro. Poi è incomprensibile questo tono astioso contro un commento realistico che da semplicissimo sostenitore di questo sport non ho nessun piacere di fare. Penso che forse guardare la realtà in faccia possa essere utile per cercare le dovute correzioni.
Ciao Panda, mi permetto solo di specificare una cosa, non è vero che prima del ’95 fossero dilettanti vs dilettanti… noi lo eravamo, le nazioni evolute le 5 + 3 non lo erano affatto… il sistema scolastico, il sistema di “collocamento” nel mondo del lavoro, etc… faceva si che nel mondo anglosassone in effetti si aveva a che fare con veri professionisti… i Campese, Kirwan, etc, etc… non venivano qua a lavorare e ad allenarsi la sera!!!però non si doveva dire… Quindi negli anni ’70-80 le sfide erano veramente pro contro dilettanti. Così, per chiarire questa continua ipocrisia… 🙂
Perfettamente d’ accordo.
Scusa ermy, io ho giocato solo in C negli anni ’80 e dell’alto livello non sapevo nulla. Domando invece a te che a quel livello giocavi: dalla seconda metà dei 70s seguivo il 5N con telecronache di Paolo Rosi che, quando nominava un giocatore non mancava quasi mai di nominare anche la sua professione 🙂 e spesso si trattava di libere professioni e lavori comunque non di basso livello. Mi par di ricordare che si dicesse ad es. che JPR Williams fosse un medico. Quindi domando a te che magari hai avuto contati diretti: significa quindi che in ospedale o in studio non andavano mai o quasi? E poi, altra curiosità, io sentivo dire che girassero quasi più soldi, sempre molto relativi, nel nostro rugby che nel loro. Invece tu stai dicendo il contrario: significa che nella nostra serie A, stranieri a parte, non si prendeva neanche una piccola “paghetta” neppure nei club maggiori? (dico magari metà di un normale stipendio o anche meno, fatto passare come rimborso spese)
fabrio…
il mio ricordo…
negli anni 70/80/90 come oggi c’ erano le squadre che erano considerate “ricche” e con giocatori di un livello socio economico medi alto e alto e i soliti
cognomi all’ italiana *ma lei sé chi sono io”?, e poi le squadre di noi poveracci che dovevamo pagarci le spese del tram o la benzina per andare in allenamento, la mamma che doveva lavare dopo ogni partita tutta la nostra merdagliata sporca, quasi nessun sponsor che si sognasse di dare quattrini…insomma un rugby ammirevole per amore sforzi sacrifici dove di fronte ad una sconfitta avevamo come incoraggiamento un sonoro
“siete stati dei fessi…” da nostro padre…
Oggi?…lo vedi anche tu…
Cordialmente
Hector…
Nessuno di noi é un “saggio”, diamo opinioni…come altri 3 milioni di tifosi del rugby, ma che io ricordi nemmeno nel rugby degli anni 70-80-90- eravamo in nessuna elite rugbistica, ogni tempo ha il meglio che puo… voglio dire che, e ho anche scritto come té che il rugby ha avuto una evoluzione stratosferica da ogni punto di vista dal mondo anglosassone come maestri, quello técnico fisico strategico organizzativo psicologico e
finanziario…é indiscutibile che ancora (!) non ci siamo aggiornati…
tutto qui, semplice…
probabilmente bisogna elogiare chi gestisce il movimento………. visti i risultati direi che devono continuare cosi’ , la strada e quella giusta sotto tutti gli asppetti.
Chi dice che questa nazionale e’ la peggiore degli ultimi 40 anni evidentemente e’ un provocatore.
manovale…
diciamo che questa nazionale e quelle che la hanno preceduta dopo ben 18 anni di attese promesse e risultati nella 6N non é idonea o non si é adeguata al rugby attuale che ha subito una evoluzione stratosferica
da ogni punto di vista, fisico tecnico strategico psicologico..
e alla fine ci vogliono gli uomini in campo…si puo vincere e si puo perdere ma poi devi fare i bilanci per capire dove sei messo…se sono 18 anni che si dice che siamo sulla strada giusta credo che magari é stata sbagliata la segnaletica…
Io non capisco i commenti ipercritici della serie: fa tutto schifo, è tutto una merda! Come non capisco quelli ottimisti e buonisti della serie: avanti così che prima o poi ce la faremo! Un po’ di oggettività! Siamo nel limbo tra le tier 1 e le tier 2, abbiamo avuto anni per metterci al pari con le grandi senza risultati, il che non giustifica commenti catastrofisti o peggio offenisivi.
Dicci tu cosa dobbiamo fare dopo 18 anni nella 6N nel “limbo” come lo chiami…anche in purgatorio dopo che ti hanno arrostito bene ti fanno entrare in paradiso…il nostro tipo di rugby é rimato fermo, non é quello
che puoi osservare nei nostri avversari tecnicamente fisicamente strategicamente psicologicamente…E vero, ci manca la tradizione, gli anglosassoni nascevano già col ciuccio in bocca a forna di ovale e credo che sia proprio da qui che bisogna iniziare, da un vero inizio nella formazione senza il casino organizzativo italiano che esiste da decenni…
Spesso i giocatori italiani, che hanno la fortuna di giocare o aver giocato all’estero, hanno dichiarato esplicitamente che il divario tra la realtà italiana e quella anglosassone-francese è enorme. Quindi, affermare che professionisti sono gli altri e professionisti sono i nostri, significa vivere nel mondo dei sogni. Scusate, ma quà si fanno commenti fuori luogo e senza nessuna conoscenza di quelle che sono le realtà dello sport professionistico…….
Perchè continuare a controbattere con toni sarcastici accusando chi ha un parere diverso dal proprio di essere incompetente e fuori dal mondo.
Il termine professionista indica lo sportivo che viene retribuito per le prestazioni sportive e si dedica a tempo pieno alla sua attività sportiva. Quindi tutti i giocatori della nostra nazionale e delle nostre franchigie sono professionisti.
Poi abbiamo diversi livelli di professionismo e quì sono d’ accordo che i nostri avversari hanno un livello professionale diverso dal nostro.
Quindi o ci si adegua al livello ( operazione tentata e non riuscita in questi 16 anni), oppure si giochi sempre con chi è al tuo livello ed ogni tanto con chi è troppo più forte per testare i propri eventuali miglioramenti.
Poi con il livello differente di interesse del pubblico per il rugby tra noi i paesi anglosassoni, la Francia ed altri penso sia quasi impossibile sperare di colmare il gap.
Scusa @panda se intervengo, ma leggere che gli altri hanno un livello professionale “diverso dal nostro” non ha molto senso. A meno di non voler dire che il loro professionismo è più intenso. Posso dirti che c’è professionista e professionista in qualunque campo e il professionismo vero è quello che usa al meglio e al massimo le prassi, gli strumenti e le metodologie più avanzate per ottenere il massimo dei risultati. Oggi un architetto che usasse penna Rotring e righello per disegnare un progetto non potrebbe competere con chi usa il CAD. E mi sa che noi siamo bravissimi con la china e con il righello, ma dovremmo iniziare a usare il CAD (per dire).
Appassionato, e quindi secondo té dove siamo messi come
“professionisti”?…e conosciamo tutti i come i perche e i quando della nostra collocazione nel rugby attuale, e quindi di nuovo, oltre e evidenziare cio che sapiamo la domanda del milione di dollari é sempre una:
cosa fare per cambiare questi quadro deludente?, e non basta ne urlare forza ragazzi ne giocare col cuore da leoni,
perché diventa folklore colorito..
Secondo mé la parola magica é “cambiare tutto”, e far diventare il rugby efficente e vincente come ci siamo riusciti in altri sport, lo sci, la scherma il canottaggio il nuoto ecc…
Okay, ho riletto meglio quello che hai scritto e vedo che stiamo dicendo la stessa cosa. Un solo appunto: non ci si può “nascondere” dietro alla parola “professionismo/professionista” (lo dico per i giocatori appunto professionisti) per *non* raggiungere determinati livelli. Professionismo è sinonimo di massima competenza, massimo aggiornamento ed essere sempre al passo con i tempi.
Diciamo la stessa cosa.
La mia era una risposta ad un super esperto che con sufficienza mi spiega che i nostri sono meno professionisti degli altri, dichiarando che vivo nel mondo dei sogni.
Quindi volevo solo rimarcare che si può vivere il professionismo a vari livelli ed il nostro non è adeguato a quello degli altri.
Con questo non voglio offendere, ma solo constatare una realtà.
Io sarò vecchio, anche stupido ma ho il vantaggio di potermi interessare al gioco del rugby in modo completamente disinteressato.
Chi è nel mio stesso status può tranquillamente seguire le vicende della propria squadra e della nazionale a qualsiasi livello giochi.
Chi invece vuole vivere di rugby ha bisogno di questi eventi per non dover cambiare mestiere e deve convincere un pubblico che a stento conosce le regole, di essere a livello dei più forti perchè ha bisogno di grandi numeri per poter rimanere attaccato al suo proficuo orticello.
Scusa lo sfogo, ma è triste essere trattati da vecchi incompetenti e fuori dalla realtà solo per avere una opinione differente e disinteressata.
Meno male…siamo tutti d’accordo… ( ma su quali punti nei cambiamenti di base da fare?) abbiamo dato definizioni di professionalità…ora dove lo possiamo proiettare tanto per essere concreti e avere
risultati?…
PANDA…
“…ma è triste essere trattati da vecchi incompetenti e fuori dalla realtà solo per avere una opinione differente e disinteressata.
Rispondi”…
Io credo che nessuno dei nomi a cui ti riferisci voleva mancarti di rispetto, mia opinione, semplicemente in questo nostro “circo virtuale” del forum vale la democrazia aperta nelle idee e opinioni…possono esistere diversi gradi di conoscenza nella materia, rugby, ma nessuno é padrone della verità, nemmeno chi é pagato fior di quattrini per allenare e aprire la bcca e vedi con quali risultati…
Voglio rincuorarti a té che sei un Senior ma vale altretanto per i giovani e maturoni con questo
proverbio cinese:
“SE IL GIOVANE SAPESSE SE L’ANZIANO POTESSE…”
Sapete qual è ora la mia preoccupazione?
Nella conferenza stampa COS ha detto che al termine del 6N vedrà Gavazzi per coordinare il da farsi.
Non vorrei che Gavazzi dicesse: “Sentite COS e c.! Se continuiamo a prendere 40-50-60 punti a partita, anche con tutta la propaganda, tra poco non riusciremo più a vendere il prodotto perché anche quelli che urlano: “Siamo stufi di sconfitte onorevoli!” stanno mangiando la foglia. Dobbiamo riuscire a far venire fuori da tutto l’Emisfero Sud 2-3 onesti nerboruti per la mischia e altrettanti trequarti che sappiano almeno incrociare un po’ più velocemente dei nostri, in modo da tornare a perdere almeno un terzo delle partite che giochiamo con le forti (che poi sono quasi le uniche perché altrimenti non mandiamo avanti la baracca e anche per voi non esce più il grano) con 10-20 punti di scarto, almeno quando non sono in forma. In tal maniera potremo ricominciare ad avere qualcosa da far bere alla gente nelle interviste. Quelli penseranno davvero che siamo di nuovo a poca distanza dalle migliori (poveri illusi! In realtà non lo siamo mai stati, almeno in anni di professionismo “assestato”, diciamo dal 2000 in avanti) e ricomincerà la tiritera di gente che va allo stadio speranzosa, di tv e sponsor, di gente che urla: “Siamo stufi di sconfitte onorevoli!”, “Che scandalo gli arbitri!”, etc.”.
Per forza di cose (questo forse non lo diranno, ma lo dico io) ci allontaneremo sempre di più da essere una grande o quasi grande poiché 3 o 4 appena meglio degli altri (ammesso che lo siano) poco possono fare e i bambini italiani che iniziano a giocare a rugby avranno ancora meno prospettive di ora, che già non ne hanno molte.
Vedi giusto…e la soluzione – provocativa – é ben semplice
andiamo all’ estero a prendere quei tre nerboruti e altri tra gli “oriundi figli di italiani” in NewZealand, Australia,Sudafrica…aggiungi un allenatore fisico per farci giocare 80 minuti e cosi entriamo nell’ elite del rugby mondiali…facile …realistico…
aggiungo…ma certamente qualcosa di serio dovrà cambiare veramente…siamo in fondo al barile…tacere sarebbe da ipocriti ..
Il 6Nazioni è stato un enorme traguardo sportivo-politico raggiunto dal rugby italiano. Non essere riusciti in 18 anni ad adeguarci al livello delle altre unions è un grave handicap. Sicuramente bisogna adottare strategie e indirizzi differenti da quelli finora intrapresi. Non so fino a che punto, le altre federazioni potranno tenerci dentro in queste condizioni.
Difficile davvero…troppo tempo di attese e voti di fiducia e promesse …e non solo la Georgia a premere, ma anche interessi di sponsors e diritti TV che vogliono un 6N piu homogeneo per aumentare l’interesse…
Per un 6N più omogeneo: è più facile che miglioriamo noi piuttosto che la Georgia arrivi al livello di Scozia e Galles, prima che la Georgia sia un mercato Un economia simile alla nostra ci vorrà ancora qualche annetto anche se glielo auguro
Caro BALIN…
Diciamo cosi: noi siamo 18 anni che si attende di diventare
“qualcuno” nelle 6N, abbiamo riempito libri e fiumi di parole e buone intenzioni…diciamo anche che qualcuno nelle alte sfere del rugby internazionale si é stancato…e diciamo anche che nello stesso periodo la Georgia – di cui non sono tifoso affatto – oggi e collocata al 12.simo posto mondiale con 74 punti e l’italia al 14.simo posto con 71 punti…ci hanno sorpassati…al 13.simo il Tonga
Georgia…un piccolo paese, 4,6 milioni abitanti – 59 italia –
Nel 2012 ha avuto una crescita economica del 12%,
La Banca mondiale lo ha giudicato il primo paese al mondo per riforne economiche.
Il suo debito pubblico é il 45,4% del PIL – italia 133% –
Certo la gente guadagna poco ma il rugby é uno degli sport del cuore georgiano…
A parte che forse non si vinceva lo stesso ma c’è da considerare che ci mancano Sarto che è un ala che ha sempre detto la sua in campo,un pilone destro decente” ferrari”? Perché benché si parli di fit a me Chistolini non mi pare proprio meglio di Zanusso per via di forma fisica.
Senza Cega e Manici che sono attualmente i migliori tallonatori dopo Ghiraldini.
E una seconda giovane e prestante perché Vs ha na certa età e pure Biagi e quindi rimAne ben poco…
io non capisco perche’ rizzo non c’era,anche visto la figuraccia rimediata,contro un pack che aveva lo stesso peso poi.
Nel rugby in generale e in quello professionistico attuale ancor di più, è ben raro il giorno in cui puoi avere tutti i giocatori che vorresti a disposizione. Non ho statistiche ma mi pare evidente che un paio di giocatori fisicamente indisponibili siano probabilmente la media. Se poi si tratti dei più importanti o meno, va a fortuna ma è anche ben difficile negare che se per ogni ruolo ce n’è uno, massimo due, un po’ tutti diventano importanti.
eppure, se guardiamo le panchine inglesi e del galles vedi sempre i ricambi giusti…hanno le nuove leve pronte…
..infatti!
Magari sopra ho scritto in modo un po’ ingarbugliato ma dicevo che quando hai un giocatore di livello (che è comunque un livello inferiore a quello delle altre, tranne poche eccezioni e penso che di non dire niente di male ai ragazzi poiché sono convinto che loro danno tutto) o, al massimo, due per ruolo, ecco che qualsiasi infortunio risulta molto più grave di quanto dovrebbe.
Ora guardiamo alla prossima…
Signori:
potete scrivere questo mio oracolo beffardo ma dettato dalla logica di questo ultimo 6Nazionei:
Dopo, alla conclusione di questa coppa ci sarà – se abbiamo ancora gente onesta intellettualmente – una specie di Tsunami del rugby per cambiare …non si potra piu ignorare la realtà di dove siamo arrivati…
Il mio solo grande sospetto é che si voglia mantenere in vita artificiale il defunto promettendo resuscitarlo per i prossimi mondiali…cosi intanto continua il mungi mungi degli cosidetti “esperti”… e se uno di questi mi salutasse al mattino le rispondero garbatamente con un sonoro “Muuuuuhhhh”…della mucca Carolina….Oscar Wilde diceva che la ironia aiuta a vedere la realta con gioia, tra tante altre cose.