Danny Care e John Feehan, l’estero che guarda (e tifa) l’Italia di O’Shea

Il mediano Harlequins racconta gli anni con il tecnico irlandese. Un secondo padre e uno per cui vuoi giocare

COMMENTI DEI LETTORI
  1. narodnik 9 Febbraio 2017, 08:37

    quindi alla georgia viene negato anche il cosidetto match esibizione,peccato perche’ stanno investendo tanti soldi ed energie in questo sport,quella del calendario e’ una scusa,anziche’ giocare a torneo concluso potrebbero inserirlo come match di novembre qualche mese dopo,feeahn e’ stato chiarissimo,tutelano l’italia,non c’e’ niente di sportivo in tutto questo.

    • LiukMarc 9 Febbraio 2017, 09:33

      Il calendario mondiale però non lo fa Feehan, e un test match aggiuntivo per l’Italia – che non ha la profondità di Inghilterra, Galles o Francia – sarebbe abbastanza “pesante”.
      World Rugby decidesse una volta per tutte di rivedere i calendari mettendo ogni anno una sfida tra Georgia/Romania e una del 6N. Già lo ha fatto con Georgia in Scozia e Irlanda, mettesse la Georgia anche in ITalia per un test match invernale e almeno (in parte) avremmo risolto l’annosa questione.

    • malamatita 9 Febbraio 2017, 11:08

      Fehaan è stato chiarissimo dicendo che la partita tra Georgia e Italia creerebbe “speculazione che non necessariamente sarebbero d’aiuto” al torneo e di sicuro al lavoro che la federazione italiana, tra mille difficoltà, sta cercando di fare.
      In questa occasione mi sento poco sportivo e sono contento che l’immagine del torneo giochi a favore della permanenza della nazionale italiana di rugby nel prestigioso torneo delle sei nazioni.
      Se come c’è scritto la Georgia creerà delle franchigie per competere nelle coppe europee, quello potrà essere un primo passo sportivo per permettergli di dimostrare il loro valore nel rugby che conta e il valore del proprio movimento in campo.

  2. leo64 9 Febbraio 2017, 08:53

    Care hai ragione O’Shea deve essere una persona fantastica. Però sono sempre più convinto che il Rugby , purtroppo, Non è sport per Italiani. Negli ultimi anni siamo regrediti di dieci. Da quanto tempo facciamo la Challenge e mai nessuno ha pensato di fare le franchigie. La Giorgia molto più avanti di noi ah livello di organizzazione ci hanno già pensato. La dice tutta di come siamo organizzati a livello nazionale.

    • grasso 9 Febbraio 2017, 09:23

      Leo, probabilmente l’ottimismo di COS non ti ha contagiato 🙂
      Ma si che il rugby e cosa per gli Italiani… guarda cosa si riesce a fare nonnostante tutto. È il sistema Italia che affatica il paese tra nepotismi vari, interessi personali, burocrazia soffocante ecc…

    • fr78it 9 Febbraio 2017, 09:51

      Sul fatto che non sia sport per Italiani non mi trovo molto d’accordo.
      Finalmente vedo citato nell’intervista il concetto di crescita relativa del quale troppo poco si parla. Di fatto l’italia è cresciuta su se stessa rispetto al 2000. Certo, è vero, ci manca il dominguez dell’epoca, ma per il resto non si può dire che non ci sia maggiore preparazione fisica, maggiore profondità di giocatori, maggiore capacità di variare il gioco (ripeto il paragone è con l’italia di 15 anni fa). All’inizio del 6N le nostre partite duravano 35 minuti, oggi dai, magari non 80 ma 70 minuti i giocatori li tengono.
      Il problema vero è che per colmare il gap con gli altri avremmo dovuto crescere al doppio della loro velocità e invece ancora oggi non riusciamo neanche a mantenere il loro passo di crescita. Quindi il risultato è di un gap rimasto sostanzialmente uguale che fa apparire la crescita come inesistente.
      Sull livello di organizzazione della Georgia non saprei dire niente, ma giocare un test match non significa giocare un 6N, avere 2 franchige in Pro12 non significa avere qualche giocatore in giro per il mondo nelle migliori squadre (giocatori che ha anche l’italia pur riuscendo a sostenere due franchige).
      Al netto del tempo buttato dal nostro movimento in questioni di politica interna rispetto a quello dedicato alla progettualità sportiva direi che l’evoluzione del movimento in Italia non può essere giudicato negativamente.
      Oggi trovo che si parli poco del problema della visibilità di questo sport in Italia: mancano contratti televisivi, sponsorizzazioni, nei maggiori quotidiani sportivi si legge di rugby solo durante il 6N o saltuariamente in piccoli trafiletti nascosti, nei notiziari sportivi non si vede mai un servizio sul rugby. Per me questo è uno dei più grossi problemi che purtroppo si tende a mascherare dietro le migliaia di presenze all’olimpico durante il 6N.

    • Dusty 9 Febbraio 2017, 10:00

      Non è vero che siamo regrediti di dieci anni, casomai gli altri progrediscono più velocemente.

    • Katmandu 9 Febbraio 2017, 12:56

      Leo 64 sia chiaro un concetto:
      Gli organizzatori non vogliono franchigie in cc, lo han detto e ribadito piú e piú volte, tollerano quelle irlandesi e gallesi per ovvie ragioni, tolleravano quella rumena ma ci é stato detto chiaro e tondo in faccia no alle franchigie
      Detto questo in Italia le franchigie non si posson fare a meno che tu metti i soldi e decido io………

  3. leo64 9 Febbraio 2017, 09:33

    Grasso hai ragione. Ma domenica all’Olimpico c’erano più Gallesi che Italiani. Parlando di sistema Italia non abbiamo le competenze come le altre nazioni del Torneo. Ne sono sempre più convinto.

  4. boh 9 Febbraio 2017, 09:35

    Praticamente, siamo in una situazione di lotta tutti contro tutti…..E uno che aggrega, non è accettato.

  5. LiukMarc 9 Febbraio 2017, 09:36

    Ah be, io il posto in Challenge – al posto di una squadra dell’Eccellenza italiana – glielo darei sicuramente, li avrebbe molto senso anche nell’immediato (per quanto molti del Lelos giochino in Francia, c’è ancora un bella fetta di nazionale che gioca in patria).
    Qui è da rivedere la sciagurata “terza coppa”, la si toglie e si da un posto “fisso” a Russia, Italia, Romania e Georgia.
    Poi sul fatto che in Georgia possano essere più organizzati di noi, facile. Al di là di avere un territorio e una popolazione decisamente inferiore – quindi più facile centralizzare, fare accademie o centri – noi abbiamo già capito dagli ultimi 15 anni che magari il rugby ci piace, ma è uno sport che richiede un salto di qualità in termini di programmazione e organizzazione che a noi compete poco (purtroppo – tranne qualche esempio illuminato)

  6. jazztrain 9 Febbraio 2017, 09:40

    Questa edizione di Rugby Europe è importante per la qualificazione dei prossimi mondiali; la Romania punta a vincere il torneo, anche se secondo alcuni la grande favorita è la Georgia e poi si vedrà chi tra Russia, Spagna e l’emergente Germania lotterà per conquistare un posto ai prossimi mondiali!

    Un torno da non perdere!

  7. mamo 9 Febbraio 2017, 09:47

    “Ha un ottimismo e una confidenza contagiose. E’ la persona più positiva che io abbia mai incontrato” e noi, gruppetto troglodita del Monigo, lo abbiamo pensato subito quando abbiamo incrociato i suoi sguardi, il sui sorrisi e gli inaspettati saluti.

  8. Danthegun 9 Febbraio 2017, 10:38

    Ribadisco che un quarto test match a novembre e un quarto test match a giugno tra la prima del 6 nazioni B e l’ultima del 6 nazioni A si potrebbe gestire benissimo senza intasare troppo i calendari internazionali.
    Sarebbe di grande richiamo e motiverebbe molto le due nazionali partecipanti.
    Lo dico a discapito dell’Italia (forse) ma la Georgia merita di provare a crescere confrontandosi ad un più alto livello e l’Italia dovrebbe essere solo stimolata dal dimostrare di non essere inferiore e nel breve periodo partite con la Georgia sarebbero utilissime per provare a consolidare i progressi della squadra oltre che a crescere nel ranking dove siamo al momento dietro alla Georgia.

  9. parega 9 Febbraio 2017, 13:15

    ma basta dai ancora con queste storie
    che invece di parlare giochino e vincano le partite che faranno nella finestra di novembre contro quelle del sei nazioni
    un po’ di umilta’…vedo solo arroganza
    facciano il nostro percorso…oppure e’ troppo degradante per loro ?

  10. tobat7 9 Febbraio 2017, 13:37

    Seconfo me il board del 6N, ma anche world rugby aspettano l’Italia al varco e il varco è la coppa del mondo 2019. Ci arriveremo di diritto in quanto terza nel girone, ma è molto probabile che la 4a squadra del ns girone sarà a noi superiore nel ranking (magari proprio la Georgia) e già questo sarà un po’imbarazzante, dopodiché se non arriviamo almeno terzi… viene giù il sipario.

  11. Meridion 9 Febbraio 2017, 13:50

    Bah secondo me molti di voi non hanno mai visto giocare la Georgia ultimamente….Zero gioco al piede tre quarti immobili Avanti fortissimi. Sembra l’Italia del 2000, di sicuro stanno lavorando bene con le giovanili ma si dovrà vedere cosa combinano con il cambio generazionale, se idea è togliere Italia perchè abbassa la competizione dal 6 nazioni per far andare La Georgia rasentiamo il ridicolo!! Che la Georgia debba avere la possibilità di giocare con le big europee e mondiali penso sia sacrosanto!!! Poi vabbè tutto è possibile anche la Namibia ha battuto due volte l’Irlanda!!

    • parega 9 Febbraio 2017, 16:53

      No scusa…nel 2000 avevamo trequarti migliori dei loro
      A loro favore il fatto che sono tutti georgiani di nascita e formazione

      • Meridion 9 Febbraio 2017, 18:36

        Si è probabile, mettevo in conto che nel 2000 si giocava in maniera un pò diversa rispetto ad ora, comunque per me il gap con noi c’è e non credo sia lieve , di sicuro lo hanno accorciato con noi mentre noi non l’abbiamo accorciato con le altre 5 big. Io la corsa dell’Italia la vedo più sulle isolane che verso i carri dell’est.

  12. franzele 9 Febbraio 2017, 13:57

    Ancora…. è da queste cose che si vede che non siamo buoni pe’ stare co’ chi ha insegnato al mondo cosa vuol dire avere la puzza al naso.
    Il 6n ci mette in una posizione di prestigio alla quale forse non siamo abituati, ma bisogna saper gestire anche le posizioni di privilegio, istituzionalizzarle, farle nostre e guardare con algida supponenza chiunque si proponga come ulteriore commensale al tavolo dei “fighi”, magari al posto nostro!
    Oilà Ciccio, stai al posto tuo! Continua a sognare, se vuoi, ma il club non ammette altri soci.
    Ci siamo dentro, ce lo siamo meritato e adesso siamo dentro un percorso che potrebbe anche portarci più in alto di dove siamo adesso, che sarà difficile, lungo, ma che non può essere messo in discussione ogni due e due quattro, con una partita che vedrebbe (checché ne dicano i georgiani) ogni anno messa in palio la permanenza nel torneo.
    Poi, voglio proprio vedere quella volta su dieci in cui la posta in palio se la dovrebbero giocare le Home Nation…. séh, tutti sudati.

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