Progettualità e lungo periodo: le parole vietate dell’avventura celtica

Il torneo richiede una stabilità che di fatto non c’è mai stata. E i risultati dei primi anni lo dimostrano

COMMENTI DEI LETTORI
  1. leo64 18 Gennaio 2017, 08:37

    Tutto vero. Le nostre squadre non sono competitive per tanti aspetti non solo per i giocatori. Non siamo in grado di fare un professionismo serio. Pensate quanti soldi buttati al vento per Aironi e Zebre. È dopo sette anni siamo messi peggio che all’inizio. Un altro sbaglio enorme di Treviso è quello di aver mandato via Munari l’unico ha saper gestire una squadra di professionisti. Ricominciare da Zero. Se in Fir avessimo Munari e non Gavazzi ora non avremmo tutti questi problemi.

    • Dusty 18 Gennaio 2017, 08:58

      Che bella la gente che non ha dubbi…
      La gente che ” …te lo spiego io come si fa…”

      • Obelix-it 18 Gennaio 2017, 09:26

        Vero ?? sono battuti solo da quelli che non gli va mai ben niente di quel che si propone…

        • maxon 18 Gennaio 2017, 09:39

          beh, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti e se le cose non vanno è doveroso fare nuove ipotesi per il futuro e valutare il passato per quello che è stato.

          • giomarch 18 Gennaio 2017, 11:40

            …ma per alcuni sono opinabili pure i risultati..
            ..si andava meglio quando era peggio..
            ..non ci sono piu’ le mezze stagioni…
            Quanto fatto da treviso i primi due anni e mezzo lo ricardiamo in pochi, e a quanto pare a tirar la carretta erano non munari-smith ma non si capisce bene chi, zatta? dondi? gaglioffi? checchinato?
            Diano pure un nome a chi dar il merito di quanto fatto da treviso il primo biennio diverso da Munari/Smith..

          • Hullalla 18 Gennaio 2017, 15:29

            Il problema e’ che Munari e Smith non abitano piu’ a Treviso, purtroppo, e non hanno lasciato successori al loro livello.
            Anche Van Zyl se ne e’ andato.

          • giomarch 18 Gennaio 2017, 21:00

            Non erano certo loro a dover lasciare i successori, semmai il presidente prima di far piazza pulita doveva preoccuparsene, anche la società è rimasta spiazzata..
            Zatta aveva solo il piano A, vincere le elezioni..
            Ma ha vinto il rinnovamento nella continuità…

      • boh 18 Gennaio 2017, 17:05

        Dusty, poi, c’è gente, che oltre che a spiegarti come si fa……se ti fai da parte, ti dimostra anche come si fa. Il problema, è che chi non sa fare non si sposta di 1 millimetro.

    • manchester 18 Gennaio 2017, 09:05

      Negli Aironi (premetto che non sono di Viadana) i soldi li aveva anche messi(e molti) un privato.

    • Hullalla 18 Gennaio 2017, 09:59

      Giusto!
      Renato Zero Presidente FIR!!! 😀

  2. manchester 18 Gennaio 2017, 09:02

    Se qualche anno fa si fossero salvaguardati un pò meglio gli Aironi penso che non ci sarebbero stati tutti questi casini.

    Almeno a Viadana c’era un mecenate che aveva cercato di unire un pò le entità e fare un progetto. E cacciava i soldi!!!

    Dopodichè dispiaciuto per le zebre molto

  3. leo64 18 Gennaio 2017, 09:30

    Dusty stavi parlando di me?

    • bangkok 18 Gennaio 2017, 09:49

      L’allontanamento di Munari non è stato un errore di Treviso.

    • mauro 18 Gennaio 2017, 10:37

      da On Rugby del 25 maggio 2014, ore 14.48

      La conferenza stampa di saluto alla nazionale in partenza per il tour di giugno diventa una vera e propria dichiarazione di guerra.

      Si era capito che il problema per Alfredo Gavazzi aveva un nome o un cognome ma finora aveva usato formule quantomeno diplomatiche. Questa mattina invece, alla conferenza stampa tenuta a Roma prima della partenza degli azzurri per il tour nel Pacifico non si è frenato e come racconta Gazzetta.it il presidente FIR è stato davvero chiaro: “Avevamo parlato di un periodo di rodaggio, speriamo ancora che il tempo possa aiutare, ma se questi sono i termini siamo pessimisti e noi non gli diamo più i soldi, i patti sulla gestione societaria sono chiari. Ho chiesto un appuntamento per lunedì o martedì al massimo. Munari finisca questi venti giorni, poi non lo voglio più vedere. In nessuna franchigia”.
      Parole durissime. A far letteralmente esplodere il presidente FIR sarebbe stato il mancato rinnovo di contratto di Valerio Bernabò.

      • mamo 18 Gennaio 2017, 12:14

        Oh là, bravo @Mauro, è utile anzi necessario, come il richiamo dell’antitetanica, ricordare i perché.
        Buona giornata.

        • ginomonza 18 Gennaio 2017, 19:25

          Ma Smith chi lo ha cacciato? o perchè se ne è andato?

          • mamo 18 Gennaio 2017, 20:47

            Ciao Gino,
            se tu sai un perché diverso da quello di una scelta libera, dopo anni di crescita e senza più prospettiva che questa continuasse, che lo ha riportato a casa per continuare lí, a livello ben superiore, a fare il suo mestiere, beh, se sai qualcosa di diverso dimmelo. Lo chiedo senza ironia.

      • arali 18 Gennaio 2017, 13:37

        Giusto per rimettere le cose al loro posto. Epurato chi non voleva il baraccone, strada spianata …

  4. Maggicopinti 18 Gennaio 2017, 11:00

    Quando la progettualità sul lungo termine c’era, Treviso è arrivata settimana in Pro12, a quattro punti dal Munster. Con la voglia – mai dichiarata esplicitamente, ma era quello l’obiettivo- di puntare ai play off entro una o due stagioni.
    Si è scelto di disintegrare volontariamente quel bagaglio di esperienza e competenza pazientemente costruito, e da lì zero risultati per tutti.

    Lo dico non per recriminare o per fare polemica, ma per ricordare che non siamo, noi italiani, strutturalmente incapaci: bisogna solo lasciare fare ad ognuno il proprio lavoro, secondo le proprie competenze, aldilà delle antipatie personali.

    • Maggicopinti 18 Gennaio 2017, 11:01

      Intendevo “settima in Pro12”, non settimana 🙂

    • Hullalla 18 Gennaio 2017, 11:26

      Ehm… non che il bagaglio di esperienza e competenza pazientemente costruito fosse enorme, visto che e’ bastato cambiare un solo dirigente (e un allenatore) per fare crollare il castello di carte, purtroppo… pero c’era solo quello… 🙁

      • giomarch 18 Gennaio 2017, 11:47

        ..e il vertice ha camnbiato anche il “solo quello”…

      • Maggicopinti 18 Gennaio 2017, 14:03

        Rimane comunque il punto su cui voglio essere ottimista, aldilà delle recriminazioni o dei motivi per cui il giocattolo si è rotto: non è che non siamo capaci, noi italiani. Quando ci sono le competenze e si lavora con continuità i risultati arrivano davvero, non è una chimera.

    • fr78it 18 Gennaio 2017, 13:20

      Io gli eventi li ho voluti sempre interpretare così: dopo la vicenda pretoriani treviso s’è sentita offesa ma ha voluto dimostrare che non solo si era guadagnata il diritto alla celtic league negli anni precedenti ma anche che avrebbe potuto fare bene in quel torneo rappresentando dignitosamente l’italia. I primi due anni infatti ha fatto bene.
      Forse a seguito di quei risultati si aspettava un riconoscimento (non econmico sia chiaro!) e un passo indietro dalla Fir che non è arrivato. Infatti in quei due anni evidentemente non si sono risolti gli attriti tra fir e treviso che fino allo scadere del quarto anno non sapeva se un quinto sarebbe esistito! Sempre per mia interpretazione a treviso hanno deciso di rassegnarsi e programmare un’uscita sul lungo periodo che lasciasse il minor danno possibile soprattutto a loro.
      E’ il mio punto di vista certo, ma che il futuro di treviso non fosse il pro12 lo dico da tempo e sembra che si stia andando in quella direzione. Credo che benetton non lascerà perchè ha già lasciato basket e volley e una presenza in città la vuole tenere ma non ci metterei la mano sul fuoco.

      Sottolineo interpretazioni personali, di fatti ed eventi passati che sono sotto gli occhi di tutti.

  5. 6nazioni 18 Gennaio 2017, 12:08

    il peccato originale sul pro12 e’ del sig. dondi gonfiando i dati del ns rugby.
    Altra cazzata, iniziando il percorso con due franchigie(quali111), ne bastava una
    federale. visto i risultati e’ ora di chiudere la baracca e tornare all’ovile.
    sugli aironi, le colpe sono degli amici di merenda ben noti nell’ambiente del
    rugby.

    • poros 18 Gennaio 2017, 12:24

      Beh, che facciamo, la diamo vinta ai georgiani e ci ritiriamo dal 6N?
      Non parliamo poi delle coppe, ormai anche i russi ci sopravanzano nel 15, nel 7 sarà dura qualificarci alle prossime Olimpiadi; ora entrano in campo anche nazioni che alle medaglie ci tengono e ci credono (Germania, tanto per dirne una).
      Non so, mi pare che il piccolo mondo antico sia una patologia regressiva, un “non voglio crescere mai” diceva una canzone di T. Waits ben reinterpretata da Bobo Rondelli in italiano. Ma in quel caso il motivo era forte, si trattava del rifiuto della guerra vera e propria, non della sua simulazione e sublimazione sportiva.
      A me pare che il problema sia nella classe dirigente federale e privata del ns. rugby, semplicemente troppo provinciale, forse addirittura soltanto campanilistica, non proiettata sui tempi che stiamo vivendo e con cui il rugby professionistico si deve confrontare. Unfit. Tutto qua.

      • giomarch 18 Gennaio 2017, 20:27

        Infatti la location più probabile delle zebre per il 2017/2018 sarà proprio il “piccolo mondo antico”..
        Alla faccia di visibilit, coinvolgimento delle città metropolitane, programma scuola in un paese con più di 10000 abitanti,ecc ecc..
        Strategia e programmazione…lungo periodo…

  6. Rabbidaniel 18 Gennaio 2017, 12:42

    Ma vi ricordate che ci dovevano essere i Pretoriani al posto della Benetton?

    • giobart 18 Gennaio 2017, 13:52

      No i Pretoriani non erano al posto di, ma solo una candidatura.

      • mauro 18 Gennaio 2017, 14:44

        Forse non ricordi bene. I Pretoriani furono assieme agli Aironi la vincente del bando. Solo successivamente, dopo una attenta verifica delle garanzie (?) venne bocciata e sostituita dalla Benetton solo perchè non c’erano altri concorrenti. All’epoca si parlò di spartizione politica delle assegnazioni: i Pretoriani rappresentavano la parte del sindaco Alemanno e gli Aironi del Po avevano come referente la Lega.

    • 6nazioni 18 Gennaio 2017, 17:48

      rabbi i vincitori del bando furono gli aironi e i pretoriani.
      lette le carte i pretoriani furono scartati x mancanza di piccioli.
      benetton entro’ dopo con i piccioli
      questi erano e sono i dirigenti f.i.r.

  7. cammy 18 Gennaio 2017, 12:49

    Senza soldi.. senza competenze.. senza giocatori.. è sempre difficile programmare.. l’unica nota positiva al momento è l’avvicinamento nella tenuta fisica.. mentre quella + negativa è senza dubbio la mancanza di un sistema formativo adeguato..

    • giobart 18 Gennaio 2017, 13:54

      Secondo me ci sono i giocatori per fare nettamente meglio, la tenuta fisica c’è ma manca velocità ed esplosività, rispetto ai ns concorrenti.

      • cammy 18 Gennaio 2017, 16:47

        I giocatori non vengono formati adeguatamente nelle skills.. sappiamo formare molte prime linee ottime in mischia molto meno in gioco aperto.. terze linee che sanno placcare e poco altro.. x il resto siamo molto indietro soprattutto palla in mano.. probabilmente la schiera di allenatori e assistenti italiani(in molti casi ex giocatori di livello in nazionale) non è stato all’altezza del compito..

        • giomarch 18 Gennaio 2017, 20:30

          Tutto vero, basti pensare che una terza come barbini che sa usare le mani era sinora sempre stato marginalizzato in funzione di criteri come base X altezza..

    • Hullalla 18 Gennaio 2017, 14:22

      …senza dirigenze…

    • gian 18 Gennaio 2017, 15:58

      Prima di COS 5 giri di campo e poi allenamento al piccolo trotto e senza palla, evidentemente…

  8. parega 18 Gennaio 2017, 13:20

    tranquilli …la fir ha chiamato come consulente braccobaldo..peggio di loro non puo’ fare

  9. giobart 18 Gennaio 2017, 13:50

    Beh i successi della Benetton passavano anche dalle mani sapienti di Franco Smith, con tutto il rispetto per Casellato, Goosen, Guidi, Gajan e compagnìa bella.

  10. gian 18 Gennaio 2017, 14:01

    Mettiamo i puntini sulle i, la programmazione non la sappiamo fare perchè noi vogliamo tutto e subito e quando ciò non accade pensiamo che col tempo tutto si risolva, il miracolo benetton fu dato da un’insieme di fattori, le persone giuste al posto giusto, la professionalizzazione di atleti non così inferiori agli avversari, se non migliori in alcuni casi, che colmò rapidamente il gap fisico esistente, la concentrazione dei migliori talenti all’apice della fprma reperibili con quel budget e anche la sottovalutazione della loro forza da parte degli avversari.
    è vero che la squadra fù smantellata, ma dubito che le stesse persone, ora, potrebbero ripetere quel miracolo, perchè gli altri continuano a crescere sfruttando le potenzialità del sistema, mentre noi facciamo le accademie slegate sia dal domestic (leggasi tutta la trafila dei club dall’U6 al seniores sia esso la C o l’eccellenza) e, clamorosamente, anche dall’alto livello avendone 1 slegata dalle franchigie, senza avere chi sa insegnare (dichiarazioni ufficiali) sperando che col tempo gli allenatori arrivino da non si sa dove, ma avendo pro sedicenni, per la stessa teoria che giocare contro i più forti si diventa forti automaticamente, prima o poi si autoformano dei tecnici pro.
    teniamo slegato il domestic dal pro12 semza cercare di sfruttare la collaborazione di tutto il sistema, mentre gli altri hanno rose ipercompetitive e tante possibilità di far giocare tutti a svariati livelli.
    Ogni tanto buttiamo un mattoncino buono a caso slegato da tutto il resto, per pura necessità (tipo il 10 italiano di qualche hanno fa) e poi o lasciamo perdere o va avanti senza un senso compiuto, mentre gli altri fanno piani precisi e li portano avanti a prescindere da antefatti o risultati nel medi/breve termine.
    noi abbiamo pro (saranno anche pagati poco, ma quello fanno nella vita) che vanno all’estero e in poco tempo diventano fit-tissimi pur allenandosi meno che da noi su quell’aspetto e si stupiscono di quanto siano maniaci gli altri per i particolari sia che diventino titolari fissi sia che scaldino la tribuna: quindi o noi, oltre a non saper programmare neanche il videoregistratore, o non sappiamo selezionare i giocatori, o i giocatori stessi non si sprecano troppo, o abbiamo sempre allenatori del menga, o non diamo a staff e giocatori i mezzi per performare al meglio (o un po’ di tutto questo). Possibile che nessuno possa andare a vedere come lavorano gli altri, privato o federale, e copii, neanche programmi, copii invece di attendere la sapienza infusa o l’osmosi delle conoscienze per vicinanza?
    Più che mancanza di programmazione mi sa che si tratta di indolenza

    • Hullalla 18 Gennaio 2017, 15:32

      Purtroppo questo tipo di problemi in Italia non ci sono solo nel rugby, ma anche in molti altri ambiti lavorativi. 🙁

      • gian 18 Gennaio 2017, 15:51

        Troppi pochi videoregistratori, dici?! 😉

        • Hullalla 18 Gennaio 2017, 16:24

          Non li sapppiamo programmare… 😛

          • gian 18 Gennaio 2017, 16:37

            Ma avendone tanti e dormendoci vicino, magari imparavi per connessione neurale ed adesso sapremmo gestire una squadra pro con un orizzonte temporale superiore alla sett scorsa 😀 😀 😀

  11. mamo 18 Gennaio 2017, 16:03

    Penso al Benetton.
    Nell’articolo si sottolinea come i migliori risultati si siano ottenuti all’inizio dell’esperienza Celtica quando la squadra era frutto di una programmazione risalente.
    Non credo basti o meglio, per completezza, sarebbe utile aggiungere due righe in più.
    Il Benetton, nei suoi primi anni di professionismo, agiva con autonomia e quindi ha potuto assecondare quella che era stata la sua programmazione.
    Con l’intrusione di f.i.r. (non importa se giusta, sbagliata, voluta dall’uno o imposta dall’altro) i padroni sono diventati sostanzialmente due e quindi due le teste “pensanti”, cosa di per sé non deleteria non fosse che c’era l’assoluta incapacità di comunicare l’uno con l’altro.
    In queste condizioni credo che sia stato impossibile programmare alcunché e porto ad esempio quanto riportato da @Mauro qui sopra: lo sfogo di Gavazzi per il fatto che Bernabò non era stato confermato in Benetton.

    Forse oggi è cambiato qualcosa e l’ingaggio di Allan, Pasquali o quello recente di Negri potrebbero esserne la prova: si prendono giocatori di interesse per la Nazionale maggiore e si tende (ammetto che questa è una elucubrazione da tifoso) a farli giocare a prescindere. Se questo dev’essere fatto è giusto si faccia.

    Ma il condizionale è d’obbligo perché di chiaro, nei rapporti fra f.i.r. e Celtiche, c’è solo il Contributo che compare in Bilancio.

  12. cassinet 18 Gennaio 2017, 16:29

    Nel 2000 con l’ammissione dell’Italia al 6 nazioni il rugby nel nostro paese, almeno dal punto di vista dell’immagine, ha raggiunto probabilmente il suo punto più alto.
    E un pò come negli anni 90 tutti compravano gli sci sulle ali dei successi di “Tomba la Bomba” così nel nuovo millennio molte persone si sono appassionate al rugby sulle ali della ribalta della Nazionale entrata nell’elité.
    Tutto questo poteva essere investito in qualcosa di duraturo ? o è stato effettivamente investito ? Bho.
    Su una cosa son certo, ora la scia di quell’entusiasmo sta passando e ogni anno che passa diventerà sempre più difficile costruirci qualcosa.

    • giomarch 18 Gennaio 2017, 21:08

      …ma come..
      Abbiamo una sede imperiale.. e Calvisano è stata riempita di qualsiasi cosa..tribuna, sintetici, sede arbitri..
      È stato investito…non deve interessarci però come o dove..

  13. macomemai 18 Gennaio 2017, 17:39

    Mi sembra evidente che tutti gli altri van di corsa, noi avanti piano… quasi indietro. Il declino di livello giocatori e di squadra a Treviso è partito quando Munari era ancora al suo posto, poi sacrificato pensando solo ai schei. Della Fir. Ma i ciccioni isolani chi li aveva portati a TV? Anche con bilancio misero in Italia o in Georgia o dove volete voi si trovava di meglio, o qualcuno che si impegnasse sul serio. Chi non ricorda le sgroppate di Dingo?

    • mauro 18 Gennaio 2017, 17:56

      Io mi ricordo anche le sgroppate di Kirwan e i giochi di Green, le sgroppate di Campese ed i calci di Knox e Botha. Ma oggi non ti potresti permettere nessuno di questi nè quel Dingo che citi.
      Quelli fanno parte di un’era pre-professionismo che non esiste più.
      Oggi ti puoi permettere i ciccioni isolani, sperando che oltre che ciccioni siano anche buoni per il rugby; se guardi troppo in alto e scegli un Banks qualsiasi, allunghi solo la lista degli indisponibili.
      Munari non era né lo sarà mai un mago, è però il miglior general manager che hai a disposizione in Italia, nella fattispecie oltre a portare in Italia i ciccioni isolani che tu dici ha portato anche il Dingo che tu citi, nonchè il Campese che cito io.

      • giomarch 18 Gennaio 2017, 20:52

        Dingo si è fatto due stagioni al Petrarca..
        Munari che lo aveva scelto lo ha portato con sé nel 2002..
        Smith arrivato come giocatore avrà imparato da qualcuno o in due anni è diventato un mostro facendo il secondo ai chetas?
        Lo stesso percorso si stava provando a fare con Van Zyl, che però dopo caps in nazionale si è sentito dire che non andava bene perché non italiano nell’anno dell’autarchia degli staff..
        Giusto per puntualizzare visto che sembra che per alcuni Munari non abbia mai trasmesso nulla a nessuno..
        Poi in un azienda non mi è ancora capito di vedere un manager formare il suo successore, a meno che non sia pagato per farlo..

        • giomarch 18 Gennaio 2017, 20:53

          Per uno che vuole puntualizzare..sbagliare post dove rispondere è proprio il colmo…

  14. Leozama 18 Gennaio 2017, 21:24

    C’è poco da commentare: la colpa è di Dondi che ha attaccato alla pianta buona che stava crescendo pian piano ma regolarmente il pollone cattivo che ha mandato in malora tutto il buono che il rugby italiano stava facendo. L’opera è stata proseguita da suo compare Gavazzi, che ora non riesce a gestire il caos creato. I successi (pochi) del Benetton sono coincisi con la gestione Smith che aveva portato avanti bene il percorso iniziato in Super10, poi, dopo il suo addio, nient’altro che batoste da parte di tutte e due le franchigie.

  15. fulvio.manfredi 19 Gennaio 2017, 08:23

    Investiamo risorse nel settore giovanile con staff all’altezza: al di fuori di questo schema non andremo da nessuna parte.

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