I dieci bad boys del rugby nel 2016

Abbiamo stilato una classifica di chi si è comportato peggio lungo l’anno solare

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

 

C’è chi ha acquisito la nomea di ragazzaccio strada facendo, chi ha dovuto sempre fare i conti con un’etichetta scomoda come quella di cattivo; c’è chi ha perso la testa per una frazione di secondo, ma sufficiente per compromettere una partita o una buona parte di stagione. E chi, infine, ha rovinato un’intera carriera con gesti sconsiderati. Dopo aver classificato le mete più belle e i migliori allenatori, vi proponiamo i dieci bad boys del 2016 rugbistico.

 

10. Aaron Smith (All Blacks)

Il mediano di mischia neozelandese occupa il gradino più basso della classifica, ma in quanto a stranezza sarebbe tranquillamente al comando vista l’assenza di comportamenti antisportivi in campo e di squalifiche comminate da un Giudice Sportivo. Nulla di tutto questo. Smith ha voluto spingersi oltre, facendosi sospendere dagli All Blacks per aver avuto un rapporto sessuale con una donna in un bagno per disabili all’aeroporto di Christchurch. Il leadership group della nazionale lo ha successivamente escluso dal match contro il Sudafrica e lo stesso Smith si è scusato in lacrime.

 

9. James Davies (Tolone-Scarlets)

Per il flanker degli Scarlets è stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni, che lo ha portato alla conquista della medaglia d’argento con la Gran Bretagna a Rio 2016. Il 26enne, tuttavia, ha fatto anche in tempo a far parlare di sé per il suo indecoroso comportamento in campo durante Tolone-Scarlets di Champions Cup, in cui ha utilizzato un linguaggio inappropriato e di aver compiuto un gesto irriguardoso verso l’arbitro. La pena? Tre settimane di squalifica e il rischio di licenziamento.

 

8. Oliviero Fabiani (Zebre-Connacht)

Quel momento in cui si spegne la luce e le possibilità di commettere delle ingenuità aumentano vertiginosamente. Alla mezzora di Zebre-Connacht, Oliviero Fabiani non incanala tutta la sua verve e la sua grinta nelle cariche palla in mano come di consueto, bensì in un morso sul braccio al seconda linea irlandese Quinn Roux. L’espulsione è inevitabile e la squalifica pure: la fedina penale precedentemente immacolata fa sì che la sentenza venga dimezzata, da 18 a 9 settimane.

 

7. Joe Marler (Inghilterra-Galles e Harlequins-Grenoble)

Il caso legato all’insulto rivolto al gallese Samson Lee da parte di Marler (‘gypsy boy’, ovvero ‘zingaro’) ha tenuto banco per diverso tempo tra i media d’Oltremanica. Alla fine il prima linea del XV della Rosa ha ricevuto una squalifica di due settimane, ma non finisce qui. A maggio, durante la semifinale di Challenge Cup tra i suoi Harlequins e Grenoble, il pilone sinistro ha rifilato un calcetto a Arnaud Héguy, venendo fermato per altre due settimane.

 

 

6. Pascal Papé (Edimburgo-Stade Francais)

Pascal Papé non è quello che si direbbe un mingherlino, dall’alto dei 195 cm e dei suoi 122kg che lo rendono una delle seconde linee francesi più forti degli ultimi anni. Non è ben chiaro, dunque, come un giocatore dalla stazza simile possa crollare al tappeto dopo lo schiaffo tirato da Phil Burleigh.

 

 

5. Dylan Hartley (Northampton-Leinster)

Per il tallonatore della nazionale inglese sembrava essere l’anno della svolta definitiva. Anzi, lo era, visto che da quando Eddie Jones lo aveva nominato capitano dell’Inghilterra il giocatore dei Saints aveva messo da parte i colpi di testa ed era diventato un leader a tutto tondo, nonché parte integrante dell’annata perfetta del XV della Rosa con tredici vittorie su tredici partite. Lo scorso 9 dicembre, tuttavia, Hartley ha fatto capire al mondo del rugby che la sua riabilitazione non era stata del tutto completata: dopo sei minuti dal suo ingresso in campo nel match contro Leinster, il 30enne colpisce Sean O’Brien con un violento braccio teso all’altezza del collo, venendo espulso e ricondotto nel Purgatorio. Le sei settimane di squalifica si aggiungono così alle 54 già collezionate nel corso della carriera. E la faccia di Eddie Jones è tutto un programma.

 

 

4. Mathieu Ugalde (Grenoble-Brive)

In una partita condizionata da una mega rissa, tre rossi diretti e due gialli, il premio di ‘Peggior cattivo’ va ad un giocatore nemmeno sanzionato durante gli ottanta minuti di gioco. Il mediano d’apertura di Brive, Mathieu Ugalde, si rende protagonista di un palese e quantomai evidente (oltre che volontario) eye-gouging nei confronti di Armand Batttle, ricevendo ben quattordici settimane di squalifica.

 

 

3. Chris Ashton (Saracens-Ulster e Saracens-Northampton)

L’ala inglese era ad un passo dal riconquistare la nazionale dopo oltre due anni, tanto da essere incluso anche nella lista dei convocati per il Sei Nazioni 2016. Durante il match di Champions Cup contro Ulster, tuttavia, Ashton si auto-condanna ad un’attesa ancora oggi non terminata: il trequarti si rende colpevole di eye-gouging nei confronti di Luke Marshall, venendo squalificato per dieci settimane al 20 gennaio.

 

 

A settembre Ashton si ripete, decidendo di estromettersi da ogni possibile convocazione di Eddie Jones in nazionale con ben tre mesi di anticipo. Il bersaglio dell’ex giocatore di League questa volta è Alex Waller, pilone dei Northampton Saints vittima di un morso al braccio. Le settimane di squalifica saranno tredici, per un totale di 23 in un solo anno.

 

2. Bruno Andres Doglioli (Valsugana Padova – Rugby Vicenza)

Durante il match di Serie A tra Valsugana e Vicenza, l’arbitro Maria Beatrice Benvenuti viene placcato alle spalle in maniera sconsiderata dal giocatore e capitano del Vicenza Bruno Andres Doglioli, 34enne argentino. Il giocatore è stato squalificato per 36 mesi, mentre la giovane direttrice di gara romana ha concluso la gara ed è stata successivmaente portata in ospedale per accertamenti, dove le è stato diagnosticato soltanto un colpo di frusta. Non sono mancati poi i tanti messaggi di solidarietà fatti pervenire alla Benvenuti, a partire dagli stessi giocatori del Vicenza fino agli All Blacks.

 

 

1. Cipriano Martinez (Pucará – San Albano)

Il fattaccio risale al mese di aprile. Durante un incontro del Torneo de la URBA, il pilone del Pucará Cipriano Martinez colpisce con un violento calcio al viso il seconda linea del San Albano, Juan Masi. La pena del club è esemplare: 99 anni di squalifica, con la possibilità di ritornare in campo soltanto nel 2115. Probabilmente un po’ troppo tardi. Più morbida la sanzione infilittagli dalla Federazione, che ha optato soltanto per 29 anni di interdizione.

 

 

 

di Daniele Pansardi

 

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