C’è una nuova sinergia fra Zebre, Benetton e la rappresentativa azzurra di Conor O’Shea
Nazionale e franchigie: i primi 100 giorni di un rapporto diverso
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a me va bene che giochino anche di mischia, purche’ si vinca.
cmq, parola anche condivisibili da parte di tutti, COS sembra la scelta giusta, adesso in campo la prova del budino.
gap….scusa la mia ignoranza. Me la puoi spiegare la prova del budino? grazie
Kinky, e’ l’adattamento di una espressione che si usa in inglese, non me ne veniva un’altra. Insomma, che il dolce devi provarlo per vedere com’e’.
Menomale che non hai menzionato il tofu! 🙂 🙂
The proof of the pudding is in the eating.
gia visto su internet pure io, grazie
parlare di O’Shea sta diventando un antistress, un arma di distrazione di massa..
Vero 🙂
Vediamo se dopo l’elezioni gli fanno levare il naso dalle franchigie..
Io aspetto con ansia le prima dichiarazioni di About (anche se so che si dovrà aspettare un po’ visto che è appena entrato in carica).
quattro accademie per te posson bastare,
quattro accademie per me voglio dimenticare
i compagnucci da accontentare,
i conti in rosso sui quali morire
quattro accademie così, e allora dico di sì.
😀
Comunque è vero: parlare di O’Shea è rilassante perché, almeno io, ho la sensazione che con luilì le cose siano lineari, chiare e programmate.
Sapere che non c’è spazio per fantasie eroticorugbystiche a cui siamo stati abituati, beh, rasserena, ci si sente più protetti, insomma.
e’ la bella sensazione di essersi affidati ad un gruppo di (3) persone competenti e esperte.
..e O’Shea (intravisto pure di persona) è pure sorridente e solare a dimostrazione del fatto che per esser considerati attendibili o affidabili non è assolutamente richiesto il grugno incazzato come ci eravamo abituati a vedere.
Questo è un assist perfetto per quelli che pensano: “Il sorriso gli passerà presto” oppure “C’è tempo perché anche a lui venga il grugno incazzato”.
Io credo di no.
lo insegnerà anche a Guidi?
Dicono che il sorriso possa essere contagioso, chissà !
A dire il vero dicono pure che abbonda nella bocca degli stolti, ma questa è un’altra storia a cui io non credo 😉
mi piacerebbe sapere chi era l’interlocutore di giubba rossa, sapere la faccia e l’enfasi nelle parole” non ci sono spazi per nascondersi”
Il rugby è un gioco di equilibrio, non possiamo passare da un gioco prettamente di mischia ad un gioco esclusivamente “aperto”, ci vuole una via di mezzo, ed alla base di tutto una mentalità fondata sul sacrificio ed il lavoro.
eqvilibrio era una delle parole preferite di Brunel e si è visto dove siamo andati a finire
oramai il rugby italiano è più una questione di skills & fitness 🙂