Sei Nazioni che verrà: Bill Beaumont dà un colpo al cerchio e uno alla botte

Oggi il nuovo presidente di World Rugby entra ufficialmente in carica. E sull’eventuale ingresso di Romania o Georgia dice che…

ph. Henry Browne/Action Images

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Primo luglio 2016: da oggi Bill Beaumont è ufficialmente il nuovo presidente di World Rugby. Eletto lo scorso maggio a Dublino, il dirigente inglese entra in queste ore ufficialmente in carica e per l’occasione rilascia una intervista a Midi Olympique dove affronta il tema della eventuale apertura del Sei Nazioni a squadre del tier two come Georgia e Romania, dibattito ovviamente molto caldo dalle nostre parti, visti i non esaltanti (eufemismo) risultati della nazionale azzurra degli ultimi anni.
Un tema di cui inevitabilmente si discuterà anche nei prossimi anni ma con una situazione geopolitica che è cambiata, perché è vero che Italia e Argentina hanno due voti e non più solo uno, ma al contempo un voto lo hanno conquistato anche USA, Giappone, Canada, Georgia, Romania e altre sei federazioni “minori” (virgolete non messe a caso…), una situazione che mette per la prima volta le Unions fondatrici di Ovalia in minoranza, anche se ancora dotate di fortissimo ascendente sul resto del movimento…

 

E cosa dice Beaumont del tema Sei Nazioni con un sistemea di promozione/relegation? Beh, la sua è una posizione un po’ più sfumata di quanto non si possa gradire a Roma e dintorni. Intendiamoci, non c’è una chiara apertura a questa opportunità, ma nemmeno un “no” secco. Ecco le sue parole:

Cambiare il torneo pone diversi problemi, per ragioni di calendario e di contratti televisivi che sono stati già firmati negli anni scorsi. Personalmente preferisco che in generale le nazionali della Tier 2 giochino partite di alto livello in generale e in questo senso c’è molto da fare. Tra l’altro non dimentico nemmeno le richieste di Fiji, Samoa e Tonga, che troppo spesso sono state tralasciate in passato.

Una risposta molto diplomatica, da politico navigato (quale è). Certo siamo sicuri che sia la FIR che le altre federazioni coinvolte avrebbero gradito una presa di posizione più netta, in un senso o nell’altro. Ognuno leggerà queste parole attraverso la lente più gradita. Ma una qualche decisione arriverà nel corso del suo mandato. Inevitabilmente.

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