La corsa a playoff e salvezza si preannuncia più equilibrata della scorsa stagione. Sperando che i fatti non dicano il contrario…
L’Eccellenza che verrà: un solo campionato più combattuto e non a blocchi separati?
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Come in tutti i campionati di tutti gli sport, i risultati poi si fanno sul campo e non sulla carta: in estate tutti forti, poi il campo dirà chi lo è davvero e chi meno, chi sarà più fortunato e chi meno.
Detto questo, io non capisco perchè ci si ostini a non cambiare la formula dell’Eccellenza, che è trita e ritrita e ogni anno mostra sempre gli stessi limiti: ma è così difficile fare almeno una prova per tentare qualche variante che cerchi di rendere questo campionato un minimo più interessante?
Prima di tutto, 2 retrocessioni, che una è ridicola. Troppe su 10 squadre? E allora che le squadre diventino 12. Con play off e play out: le prime 4 in semifinale, le ultime 4 per salvarsi. Così nessuno può iniziare a sonnecchiare prima della fine dell’andata perchè c’è già una retrocessa condannata o quasi. Se non si vuole smontare del tutto la forma attuale e farla diventare tipo la serie A, con le due fasi, almeno aggiungere i play out, che non ci vuol tanto e danno un bel po’ di pepe nelle zone basse della classifica e durante tutto il campionato per cercare di non finirci dentro.
Il trofeo eccellenza che venga reso utile in qualche modo: giocato a 7, o giocato direttamente tipo dalle squadre U18 delle varie società. Insomma, trovare un modo per non renderlo solo un doppione inutile del campionato.
A proposito di U18 che, in assenza di campionato U20, è l’ultimo step delle giovanili, perchè non fare in parallelo il campionato U18 e quello di Eccellenza, facendo i calendari paralleli? Prima giocano i ragazzi e poi le prime squadre: porti al campo più gente e crei dei bei pomeriggi di rugby.
Basterebbe così poco che pare impossibile che non venga fatto niente.
Impossibile darti torto, specialmente riguardo “Il trofeo eccellenza che venga reso utile in qualche modo: giocato a 7, o giocato direttamente tipo dalle squadre U18 delle varie società. Insomma, trovare un modo per non renderlo solo un doppione inutile del campionato.” Io proprio non capisco che significato possa avere quel trofeo. Io proporrei un torneo a rosa vincolata ad esempio giocatori solo di formazione italiana ed almeno tot. (20?) under 23 con il fine massimo di premiare virtualmente le “eccellenze” nella formazione degli atleti. (welcome to utopia).
Trofeo eccellenza. Organizzato dalla serie A in su. Con obbligatori 10/23 giocatori u23.
Fine
La A non ce la fa ad aggiungere un altro calendario al suo: sono la prima che vorrebbe vedere più collegamento tra Eccellenza e A, nel trofeo o anche nei play out, ad esempio, ma vedendo la A mi rendo conto che il calendario già è pieno e pesante così. Le rose spesso non sono lunghe, ci si allena e si fatica da dilettanti, gli infortuni non mancano, le spese di trasferte già ci sono e una domenica di pausa ogni tanto è manna dal cielo.
totalmente d’accordo
il trofeo eccellenza più che a 7 lo farei giocare agli u20-21-22-23 + un paio di fuoriquota
per il 7 è necessario un campionato nazionale a partecipazione obbligatoria che comprenda tutte le squadre di Eccellenza e di serie A
da giocare a giugno quando finisce il campionato in 2-3 domeniche e garantendo un po’ di soldini ai migliori classificati
Tutte le Eccellenti e Serie A mi sembrerebbe difficile, in quanto non la vedo così semplice organizzare un’altra squadra (per quanto piccola) e con conseguenti trasferte, spostamenti e impegni. Basterebbero anche solo le 10 eccellenti. Il trofeo eccellenza a 7 sarebbe un buon primo passo, anche se un campionato a se, magari giocato solo da marzo a giugno, aiuterebbe non poco.
Coinvolgere la A è difficile, perchè l’impegno, sia economico che logistico, è già abbastanza pieno col normale campionato: sono 20 partite + 2 per chi va in semifinale + un’altra per chi va anche in finale, le rose spesso non sono lunghissime e già così si arriva a fine stagione col fiatone e le dita incrociate, oltre all’aspetto economico e organizzativo.
le world series si giocano in 2 giorni e ci sono 12 squadre per volta
puoi fare un week end con 3 gironi territoriali
10 squadre di eccellenza + 18 di A + 4 di B
le migliori 12 (4 per girone) partecipano al 2° week end e la vincitrice è campione d’italia rugby7
non mi pare tutta sta fatica e neanche tutto questo impegno logistico
a imperia un torneo di seven è stato organizzato per anni e arrivavano squadre da ogni parte d’italia, senza problemi di logistica o di stanchezza (a memoria Frascati, Avezzano, Sesto Fiorentino, Colorno, LaRochelle)
E secondo te ha un’utilità fare due week end di 7? Cioè, cambia qualcosa?
Se mi dici che si fa tutto il trofeo Eccellenza a 7, benissimo, ma due week end a giugno sinceramente mi parrebbe un po’ pochino.
non sarà tanto utile ma intanto metti un torneo seven nazionale con tanto di campione d’italia e premi vari
gli inglesi che sono dei fessacchiotti usano un format simile
poi se vuoi aumentare le giornate di seven si può sempre fare qualcosa anche nella finestra del 6n
Emy, l’idea dell’U18 che si accompagni alla prima squadra così su due piedi sembrerebbe bello e sensato ma in realtà toglieresti opportunità a società che puntano molto sul settore giovanile e queste non potrebbero fare i campionati Elite. Ti faccio un esempio: Il Valsugana! Ci ritroveremmo con i giocatori che vengono travasati dal Valsugana (faccio sempre un esempio) al Petrarca nel passaggio dall’U16 all’U18!
Purtroppo la perfezione è difficile da raggiungere e mi dispiace per Valsugana che ha questo problema (ma non so se ho capito: Valsugana non ha l’U18 e i ragazzi a quell’età vanno al Petrarca? O intendi che se l’U18 del Petrarca facesse questa “Eccellenza” i ragazzi di Valsugana andrebbero da loro?), però il campionato parallelo a me pare in ogni caso una buona idea, sia in chiave di pubblico che di coinvolgimento e anche di aumentata attenzione sull’U18.
intendo dire che molti ragazzi del Valsugana (lo prendo sempre come esempio) che sono nell’elite U16 e magari sono pure campioni d’Italia o quasi si vedrebbero costretti a fare un girone di secondo/terzo ordine solo per delle leggi e quindi in molti chiederebbero di andare via (in questo caso appunto al Petrarca) creando malumori e crepe tra società/giocatori e società/società.
@Emy: come già scrissi tempo fa, i playout sono un abominio tecnico. Vennero adottati dal basket, tanti anni fa, e eliminati dopo sole due stagioni perchè ci si rese conto che si basavano su una disparita di trattamento insostenibile: chi li disputa, provenendo dalla categoria superiore ha tutto da perdere (non riceve alcun premio vincendoli), chi li disputa provenendo da quella inferiore non ha nulla da perdere (se li vince viene premiata oltre i propri meriti). Chi disputa i playout provenendo dalla categoria superiore si è classificata in posizioni di coda avendo affrontato le squadre più forti d’Italia, mentre chi ci si qualifica provenendo da quella inferiore ha dovuto affrontare avversari tecnicamente inferiori. Inoltre negli sport professionistici, i playoff vennero introdotti come meccanismo di premio: chi li disputa ha ottenuto un piazzamento di rilievo nel corso della stagione. I playout sono penalizzanti: chi si è salvato durante la stagione viene costretto a rimettere in discussione la propria salvezza. Che beneficio trae da tutto ciò? Nessuno. Piuttosto sarebbe utile allargare i playoff a 6 squadre, secondo lo schema già in voga nel Top14: le prime due della regular season direttamente in semifinale, le altre 4 impegnate in una sorta di turno preliminare.
Play out all’interno della categoria, non superiore + inferiore: le ultime 4 classificate si incrociano e le due che pedono retrocedono.
Ah ok, questo avrebbe senso.
Anche se a quel punto, arrivare ultima o quart’ultima non farebbe differenza. Qualcuna potrebbe mollare in anticipo, una volta resasi conto che non può evitare di dover disputare i playout.
Beh non è proprio uguale: quartultima-ultima, terzultima-peunltima, le meglio classificate con il vantaggio della partita di ritorno in casa. La stessa identica formula delle semifinali.
ottima idea ma bisogna fare in modo che le società abbiano un tornacnto economico anche con le u18.
Bellissime tutte queste riforme introdotte per migliorare l eccellenza, finalmente si vedrà maggiore competitività, più spazio per i giovani, più gente agli stadi ed i 400k non saranno più visti come un regalo per comprare il silenzio…adesso si che andremo incontro ad O’Shea e lo metteremo nelle migliori condizioni per lavorare al meglio.
Riforma del campionato playoff stile TOP14, prime due in semifinale dalla 3° alla 6° alla barrage, mentre le ultime 4 ai playout, così il campionato sarebbe molto più combattuto.
Fare un campionato parallelo U20 di eccellenza in modo da coprire il gap che attualmente esiste nella formazione dei giovani e con contributi federali per tecnici preparati e competenti.
Per quanto riguarda il torneo sono numerosi i giocatori che passano dall’eccellenza la PRO12 e quindi vedo un appiattimento verso il basso.
Concordo. Poi ci vogliono più assicurazioni…. Sulla sostenibilità dei progetti….. Per pagare stipendi, ma a quanto pare non è una cosa che colpisce solo le ultime… Ma anche le prime della classe, ad ogggi.
Pronostico estivo:
Padova sopra a tutte, poi FF.OO. (anomalia solo italiana)
Rovigo, Calvisano, Mogliano e Viadana le pongo sullo stesso livello (almeno in partenza)
Reggio, Piacenza, Lazio, S. Donà in lotta per la retrocessione (con S. Donà superiore alle altre)
“…ANOMALIA TUTTA ITALIANA”. Bravo Maz! Mi sentivo l’unico pirla a pensarlo…
Non lo sei.
Siamo in tanti a pensarlo.
Poi ci sarà chi dirà che se le altre sono scese di livello non è colpa delle Fiamme che esistono da decenni e stavano di casa un po’ qua e un po’ là etc etc ma sempre di anomalia si tratta!
Ci sono squadre di serie A che hanno giovanili competitive e squadre di eccellenza che non ce le hanno…
fare un campionato giovanile agganciato all’eccellenza escluderebbe dalla massima competizione nazionale di categoria i ragazzi che militano nei prosperi vivai di Valsugana e Tarvisium, per fare due esempi a me vicini…
Hai ragione, ma vedrei bene un campionato a 10 squadre come catalizzatore dei migliori prospetti, tenendo anche conto dell’accademia U20 che fa già la serie A.
Per club minori dare in prestito per un paio di anni giovani che difficilmente troverebbero spazio, potrebbe rilevarsi importante sotto più punti di vista, se il giocatore è valido verrebbe acquisito in eccellenza o PRO12 o se il giocatore è di livello della serie A la squadra si ritroverebbe un giocatore giovane cresciuto e migliorato
Beh per quelle squadre rimarrebbero i campionati élite di categoria, che immagino facciano già: non è che se dall’U18 élite togli Calvisano etc etc allora non restano più squadre per fare i gironi élite dei vari territori.
Fino all’U18 rimarrebbe tutto com’è, il problema di oggi è che dopo U18 molti ragazzi si perdono dato che il salto U18-Eccellenza o U18-Serie A spesso è troppo prematuro, mentre un campionato U20 organizzato dall’eccellenza potrebbe fare una selezione importante e far crescere giovani per un futuro nell’eccellenza stessa o nel PRO12
Secondo me, visto che l’Eccellenza non è il Top14, i ragazzi a 19 anni stanno bene in prima squadra (sia in Eccellenza che in A). Un campionato U18 di Eccellenza può servire comunque ad evidenziare i migliori prospetti. Io credo che un campionato U20 avrebbe dei grossissimi problemi di numeri.
Perché problemi di numeri?
Gli attuali campionati U18 sono formati da 4 gironi da 8 squadre, quindi si passerebbe da 32 squadre a 10 + accademia.
E’ chiaro e lampante che ci sono evidenti problemi nella crescita dopo U18, in Inghilterra e Francia esistono le seconde squadre, da noi il nulla e i risultati delle nazionali sono evidenti, U17 e U18 sono abbastanza competitive mentre U20 è un abisso in ritardo.
Problemi di numeri nel senso che moltissimi U20 giocano già in prima squadra dopo l’U18 e alle squadre serve averli.
Temo che paragonare Inghilterra e Francia con noi sia un filino fuorviante, anche solo numericamente parlando.
La nostra nazionale U20 è un abisso in ritardo perchè pesca dalla campana di vetro della Francescato: se non ci fosse e i ragazzi giocassero tutti in eccellenza o in A nei club, sarebbe assai meglio.
Sono curioso di vedere i nuovi giocatori (sicuramente giovani) che prenderà il Mogliano. Sul fatto che abbiano confermato sia Barraud che Renata è che con la partenza di Odiete e Sperandio mettano Renata estremo.
Direi quasi sicuro Renata a 15, altrimenti qualcuno lo dovranno prendere
Mi piacerebbe se la redazione fra un po’, quando bene o male le rose saranno ufficiali, mettano giù una lista di quanti ’97 e ’98 sono in Eccellenza.
@redazione potete mettere una lista completa con IN e OUT? Di ogni società.. grazie
Concordo. Io farei proprio una sezione mercato a se (italiana e estera), da sbirciare ed aggiornare step by step.
Le nostre 2 celtiche hanno inserito una pletora di italiani di livello internazionale.
Coloro a cui viene meno lo spazio disponibile possono trovarne in Eccellenza e, per lo stesso principio, qualcuno sta scegliendo la A per rilanciarsi ed aumentare il tasso tecnico della stessa.
Ora si tratta di controllare con più rigidità e oculatezza i bilanci delle società ed i relativi emolumenti agli atleti per non aver più delle situazioni farlocche che falsano i campionati, imponendo dei requisiti precisi ed inderogabili.
E poi una redistribuzione più equa dei contributi economici alle prime 4, coinvolgendo le restanti società in modo proporzionale.
Al di là di tutti i buoni intenti e le belle parole per i giovani in Eccellenza, la realtà è che il Reggio con un’età media di trent’anni non sarebbe mai venuto in Eccellenza contro un Pro Recco che schierava metà squadra con ’96-’97-’98.
Bisognerebbe ripristinare il campionato U.20, altroché Accademie e la squadra in serie A (inutile, perde da squadre provinciali), e fare un unica Accademia nazionale Roma.
Senza essere un fan della francescato ma solo per la precisione: quest’anno la francescato ha svoltato come attitudine e approccio mentale quando meta’ della squadra era al 6n di categoria e nel girone di ritorno ha battuto tutte le provinciali comprese i medicei, recco e capitolina che tanto provinciali non mi sembrano. Questo con una squadra messa assieme sei mesi prima e non da decenni. Se si vuole andare avanti per luoghi comuni prego anche se talvolta bisogna ricordare i fatti
@steve il Reggio con un’età media di 30 anni? Mmm abbiamo dei dati differenti
Se vogliamo un sistema piramidale si deve puntare ad un Super 8 includendo le Accademie U20 di BENETTON e ZEBRE (con al massimo 5 fuoriquota e al massimo 2 stranieri sui 23 in lista gara).
In questo mondo avremo dall’alto verso il basso:
1 squadra Nazionale
2 franchigie celtiche
8 squadre per la nuova Eccellenza/Super 8
E via a seguire Serie A, B,…
Il Super 8 vedrebbe partecipare quest’anno:
Rovigo, Calvisano, Petrarca, Mogliano, Viadana, San Donà più le due squadre accademiche delle celtiche.
Creando una Lega dedicata si può pensare come in passato ad affiancargli un main sponsor.
Bello il Super8, ci giocavo da bambino: quanti ricordi… 😀
Bravo Crosby, non avevo letto il tuo… l’ho appena scritto anch’io sotto!
In questa maniera sarebbe un campionato che si gioca in 200 km di distanza…solo Veneto bassa Lombardia ed Emilia…già ci siamo persi Catania e L’ Aquila in questo modo ci giocheremmo pure Roma: rischiamo di diventare come l’hockey su ghiaccio…
Mai stato in Galles? Digita su Google Maps le città di Cardiff (Blues), Swansea (Ospreys), Newport (Dragons) e Llanelli (Scarlets)…poi guarda le distanze tra loro e dimmi anche quanto rugby c’è a nord….
Poi torna su google-senza-maps e cerca la superficie quadrata del Galles e poi quella dell’Italia.
@giovanni credo abbia capito il senso del mio intervento
Uno dei problemi negli ultimi 20 anni è stato quello che invece di sfruttare il 6n per arrivare in zone nuove abbiamo perso anche le storiche. Invece che allargarci ci stringiamo in un fazzoletto…di sto passo assieme al Topolino a Treviso faremo il campionato in tre giorni.
Mi sembra una proposta un pò dispersiva, io direi un Super 5: Rovigo, Padova, Treviso, Mogliano e San Donà, un campionato che avrebbe anche il pregio di essere a chilometri zero e di basso impatto ambientale. Sicuramente aiuterebbe la diffusione del rugby
OT: Pare che Masi si ritiri dal rugby giocato. Trovarne un altro come lui ci vorranno anni
esatto Luke. gran giocatore, ci manchera’. un altro che alla nazionale ha dato tutto, incluso la carriera. cosi’ come Canale. in bocca al lupo e grazie al quadro per entrambi.
appena letto comunicato sul sito FIR…che dispiacere, per uno come lui, doversi ritirare per un infortunio. Un esempio di uomo e giocatore veramente unico…grazie Maso’
Per avere un’ Eccellenza più competitiva e coinvolgente basterebbe che i vari club la smettessero di bramare disperatamente la Coppa del Nonno, come dice giustamente Hro, e si mettessero veramente in gioco accettando le seconde squadre/accademie delle celtiche, col rischio che una delle due celtiche vinca pure lo scudetto… ( quindi in piena competizione…)
se si rimane al proprio orticello, giocando un torneo sconclusionato, con pause inutili e deprimenti, non si va da nessuna parte! Io credo che anche per le società 2 partite in più con Benetton 2 e Zebre 2, con il rischio di trovarsi in campo qualche top player ( immaginate Leonard, Palmer o Muliaina in campo a Piacenza o San Donà…) sarebbero un modo per attrarre più pubblico.
Ma no, no… troppo complicato dai…
Sono d’accordo sulle accademie delle celtiche in Eccellenza, ma solo se si tratta di accademie “vere”, quindi gli U20 e al massimo tipo 3 fuori quota per la prima linea. I top player li lascerei dove sono.
Ai top player gli dai 3/4 partite dopo infortunio… 😉
Se posso dire… il top player serve molto anche alla squadra avversaria per confrontarsi con giocatori di caratura ed esperienza superiori, smettiamola di vedere sempre una minaccia il fatto che ci sia una squadra più forte che condizioni il campionato, è così che si cresce…
Concordo con l’idea di un campionato di Eccellenza a 8 squadre.
Io lo fare anche bloccato, senza retrocessioni.
Un campionato da Settembre a Maggio con due gironi di andata e due di ritorno.
Squadre più competitive e, si spera, economicamente più solide.
Un sistema di accademie e un campionato U20 legato alle 8 eccellenti che riassegnino i giocatori alle 8 prime squadre con un sistema tipo draft NBA premiando le squadre che arrivano ultime aumentando la competitività.
Un sistema di dual contract e di dismissed player che possa portare durante l’anno giocatori delle celtiche a giocare qualche partita di eccellenza creando in alcuni casi delle partire “evento”.
Mi dispiace non essere d’accordo con la maggioranza dei giudizi sopra espressi, ma credo che per il campionato italiano ci voglia una riduzione del numero di squadra, ma per un motivo molto semplice.
Si vede istituire un vero CAMPIONATO PROFESSIONISTICO.
Per fare questo è necessario partire da 6, massimo 8 squadre di club, che abbiano tutte un minimo di struttura professionistica.
Inevitabile il finanziamento federale, in misura ridotta naturalmente rispetto alle squadre di Celtic League.
Leggo sopra di Accademie under 20 delle squadre di Celtic League … Mamma mia, ma proprio lo odiate ‘sto campionato … Ma che interesse ha un campionato dove giocano due squadre di Accademia …
Suvvia, un pò di buon senso …
Questa è utopia pura: impensabile che la FIR finanzi i club di Eccellenza più di quel che già fa (le squadre di Eccellenza prendono già soldi da FIR ogni anno, mentre tutte le altre categorie prendono una pernacchia) mentre lo fa anche con le due celtiche. Una federazione che mantiene 2 franchigie + altre 8 squadre pro? Suvvia, un po’ di buon senso.
Un campionato professionistico si istituisce se si istituisce da solo, cioè se accanto a dei contributi federali ogni squadra trova il grosso dei soldi da degli sponsor, ed è questo che manca al nostro rugby. I campionati pro di alto livello degli altri paesi hanno introiti pesantissimi, oltre che dagli sponsor, dai diritti tv e da quel che questi comportano in termini di sponsor, partner, visibilità, etc, come succede anche da noi alle squadre di calcio. I diritti dell’Eccellenza sono regalati e presi dalla rai solo perchè non può dire di no, con il risultato dell’unica partita settimanale quando va bene, se non finisce in differita perchè c’è la finale di tamburello.
La tomba dell’Eccellenza sono state le celtiche, e si sapeva che sarebbe andata così: anche quei pochi giocatori di spicco, italiani e stranieri, e qualche sponsor buono, hanno perso, inevitabilmente, tutto l’interesse per il massimo campionato nazionale. Con il risultato che ora abbiamo un domestic pietoso e due celtiche da nascondersi, che si litigano il penultimo posto.
Francamente preferirei che venissero pensate e messe in pratica delle modifiche realistiche, reali e fattibili, che si provi almeno a cambiare un po’ un campionato che da anni non funziona, che non sarà mai il Top14 ma che almeno trovi una sua dimensione di interesse e attrattiva, di pubblico e di crescita.
E allora chiudiamo le celtiche … questa è la mia idea …
così tutti i contributi della FIR vanno ai club italiani per mettere in piedi un campionato dignitoso dove giocano i migliori 200 giocatori italiani … se qualcuno non è soddisfatto del livello ed ha le qualità per affermarsi, prende le valigie e va all’estero … intanto noi internamente ci divertiamo e il movimento cresce …