Polemiche ovali: Elia Rizzo e quella frase a microfoni aperti (Video)

Buongiorno volevo scriverle di getto, ma ho preferito fermarmi e pensarci su se ne valesse o meno la pena farlo. E un vero peccato che non voglia contribuire, qualora ce ne fosse bisogno, a migliorare le immagini prodotte per il rugby italiano. Mi permetto di farle un appunto però: restando un anonimo nascosto dietro uno pseudonimo(?) e dietro una tastiera senza assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni che screditano l’operato di altri…. Beh il primo istinto è stato “lascia perdere, è il solito bla bla bla privo di cognizioni di causa”, ma poi vista la sua risposta”competente”, punto per punto le rispondo invitandola nuovamente a venire in regia e portare il suo contributo per migliorare.
“…Buonasera navi e buonasera Matteo Scialpi
Mi rincresce di aver letto adesso del vostro invito mentre sono di ritorno fermo ad un casello autostradale.
In ogni caso non sarei venuto comunque perche non è mio compito dare consigli.
E non presenzierò neppure alla finale.
Sono francamente stupito dall affermazione che è un gruppo che lavora da 10 anni (tutti quanti ?)…”
Ha ragione sono stupito anche io, gli anni sono di più, almeno 15 sicuramente dagli albori del SUPER10, e forse anche prima (tranne la parentesi di SKY. In questi anni abbiamo prodotto 2 finali di mondiali U20, e dopo la prima edizione italiana, i responsabili dell’allora IRB ci chiesero la disponibilità a coprire anche l’edizione francese, ma per spirito di campanilismo la Federazione Francese diede l’incarico ad una società locale. Con l’entrata delle squadre Italiane nel Pro 12 gli stessi suggerirono la nostra società per coprire le partite dal lato italiano. Abbiamo prodotto direttamente per l’internazionale le partite che il crack di Dahlia fece saltare: gli anglosassoni erano contenti anche in quell’occasione.
Dopo Dahlia le nostre produzioni sono andate su Sportitalia, Nuvolari, Italia 2, Raisport( e c’erano spesso le stesse squadre di tecnici quasi sempre al completo (ovviamente c’erano “esperti” che dicevano che le riprese erano migliori dell’una o dell’altra emittente senza sapere che la squadra era la stessa)
Nel frattempo tra le fila dei nostri freelances e collaboratori sono passati e si sono formati al rugby decine di eccellenti professionisti che quando non lavorano per il rugby fanno calcio ai massimi livelli nazionali ed internazionali
Molti dei nostri collaboratori sono chiamati durante i test match e le partite del Six Nations, uno dei nostri è stato perfino richiesto per le riprese di alcune delle partite dell’ultimo mondiale di rugby.
Sui nostri mezzi sono saliti registi italiani, Gallesi, Neozelandesi e tutti quasi sempre ne sono scesi soddisfatti (il quasi sempre perche ovviamente la perfezione non fa parte della natura umana) in previsione dei mondiali abbiamo seguito ed organizzato workshops per operatori, replaysti, anche di regia oltre che di regole di gioco, tenuti sia con arbitri che con registi anglosassoni… di quelli che piacciono a Lei che all’estero fanno belle le partite delle finali di mondiali di rugby o semplicemente di partite dei Campionati anglosassoni. HA PERFETTAMENTE RAGIONE : IN TUTTE QUELLE OCCASIONI ERAVAMO DISTRATTI E NON ABBIAMO IMPARATO NIENTE.
“… perche purtroppo i risultati che ottenete come riprese televisive sono lontane anni luce da quelle di altri paesi…”
Anche in questo caso le do ragione! Riprendere sempre uno stadio con decine di migliaia di persone di pubblico, con scenografie spettacolari (fiamme, musiche ecc) con almeno una ventina di telecamere, con almeno 6 o 7 ottiche lunghe dai 72x ai 100x (quelle che vede in tv inscatolate, costo dagli 80000 euro in su)con pullman dedicato al Superslomo e all’ipermotion, per non parlare di spidercam, crane, Steadycam, telecamere su rotaie ecc.ecc. è davvero spettacolare. Invece in Italia…. Non so quale sia la squadra che segue e non so quale sia il campo in cui gioca ma ci vedrebbe lo stesso spiegamento di mezzi? in alcuni campi non c’è la possibilita di metter una HiLow e spesso non c’è spazio per le posizioni in TMO.
Nel suo stadio quante migliaia di persone seguono le partite casalinghe? a volte per far vedere che lo stadio è pieno si restringe su uno sparuto gruppo di pubblico o a volte capita che per mostrare uno stadio pieno si debba lavorare contro luce, ma lo sa quanti sono gli stadi che hanno le torri protette dalle intemperie per evitare che l’acqua non riempia la nostra tecnologia? ma lo sa che in uno stadio ci hanno rubato una telecamera (quelle che lei definisce obsolete) per un danno di oltre 20000 euro solo perché tra il campo di gioco e la strada c’è una rete degna di un pollaio?
“…. Si tratta certamente di mezzi a disposizione (oggi a calvisano mi sembra ci fossero 7 camere fisse di cui una dall alto piu una mobile, lo stesso ma non vorrei sbagliarmi non mi sembra a Padova e forse Rovigo…”
Qui invece sbaglia. Il numero di camere per le semifinali sono 8+1, mentre per la finale saranno 9+1
“…. Da cosa dipende questa differenza ?….
se Lei avesse guardato con attenzione non avrebbe visto differenze
“…Chi lo decide ?…”
Il posizionamento è quello classico indicato dagli anglosassoni ed adottato nelle direttive federali
“…Telecamere ormai superate,…”
Non so quale sia la sua conoscenza, ma usiamo telecamere broadcast che riprendono in HD con standard 1080i (ovvero full HD) se poi a casa non ha una televisione HD è ovvio che il segnale che vede è diverso, per inciso le telecamere sono le stesse che utilizziamo per le integrazioni di Calcio di serie A, Coppa Europa di Sci, sono le stesse che hanno seguito la Nazionale di Calcio in Bulgaria, Croazia…
“…stadi inadatti…”
questo non riguarda la produzione televisiva
“… e in particolare un cultura di ripresa piu vicina al calcio che al rugby…”
Anche qui la sua è una osservazione inesatta, di quale cultura parliamo i francesi e gli anglosassoni hanno prodotti televisivi diversi. Personalmente ritengo i francesi piu dinamici mentre gli anglosassoni piu classici
“…Non mi dilungo cosa questo significhi per non annoiare.
Mi dispiace io non gradisco vedere le partite in tv italiana di rugby, ma questo vale anche per gli altri media non solo rai.
Questo e il mio pensiero e credo di migliaia di appassionati..”
Ma se il suo pensiero resta tale nel suo privato o a cena, o in spogliatoio (Lei gioca o ha mai giocato?)o al bar nulla da ridire. Anzi il dibattito costruttivo è fondamentale per la crescita del movimento che deve avvenire soprattutto dalla base e dalla passione per questo sport. Ma se il suo pensiero, la sua opinione portata in pubblico, nascondendosi oltretutto dietro uno pseudonimo e dietro una tastiera, porta discredito ad un gruppo di persone o ad una azienda che con il proprio lavoro e i propri sacrifici cerca di fare il meglio che può dandoci anima e passione… beh, a me viene in mente una aria operistica “..la calunnia è un venticel sottile…”ed io non amo essere calunniato!
“…Ci sono delle distanze siderali tra le riprese anglosassoni e quelle italiane nel rugby, per tutta una sommatoria di cose che ho cercato di elencare, non solo imputabile a scarsa volonta di chi lavora ma certamente anche di elementi oggettivi e scelte sbagliate di chi produce. Non sono io a dovervelo rimarcare e tantomeno venire a spiegarvelo…”
“…Chi dirige tutto si faccia una bella autocritica…”
Ma anche chi ama questo sport deve fare autocritica, non deve essere malato di esterofilia, deve tentare di portare più persone possibili sui campi di rugby e non solo ragazzini, ma anche adulti fuori età sia per vedere sia per giocare ma soprattutto per apprezzare e condividere i valori e lo spirito di questo sport. oltretutto credo che si debba dare merito di aver sdoganato il rugby sulla tv in chiaro e averlo reso visibile anche a coloro che non hanno la paytv, ma se la gente non va allo stadio o i numeri degli ascolti sono diversi rispetto a sport più ricchi non è certamente colpa di chi produce, e mi permetta di parlarle da tifoso ed amante di questo sport, è mai stato a vedere una partita di campionato francese o anglosassone per rendersi conto di cosa c’è intorno che da noi non c’è? Quale squadra italiana può permettersi di pagare un giocatore le stesse cifre che un club francese offre ad un campione… quale squadra italiana può chiedere ad uno sponsor centinaia di migliaia di euro se ha lo stadio con 2 o 3 mila spettatori…ma ovviamente il maggior sport nazionale è criticare, criticare criticare e mai rimboccarsi le maniche per contribuire a migliorare, ci deve sempre essere sempre un capro espiatorio che è sempre un altro, ma questo è un’alto discorso
“…Vi auguro di avere un sostegno dalla produzione rai maggiore in futuro per smentirmi clamorosamente…”
Non è mio compito difendere la Rai, ma se una tribuna è vuota…. Nessuna emittente potrà mai riempirla
“..Ma la mia opinione non cambia, per quello che possa valere…”
Io invece sono disposto a cambiare la mia opinione se Lei viene in regia e mi fa notare quello che sbagliamo ( se sbagliamo!)
“…Cordialità e buon proseguimento di lavoro…”
Cordiali saluti, Matteo Scialpi.
PS) Qualora però continuasse nelle Sue, a questo punto sterili e dannose, critiche ne tanto meno a volersi presentare, allora ho perso del tempo inutilmente e le sue affermazioni hanno il valore di puro inchiostro virtuale e la inviterei ad evitare di diffamare il nostro lavoro.