Sei Nazioni: Italia confusa e discontinua, Scozia matura. All’Olimpico finisce 20-36

Scozia più forte. In chiusa abbiamo sofferto, nel primo tempo siamo andati molto male in touche che per fortuna si è poi ripresa.
Allan e Canna (o Canna e Allan 😉 ) mi sembrano più forti di Haimona. Padovani si vedrà via via, a me sembra buono anche se finora inferiore agli altri dalla piazzola. Peccato davvero si sia infortunato Violi anche perché sarebbe stato interessante vederlo magari nelle ultime due partite. In effetti un po’ più di alternative per il 9 ci vorrebbero, anche per il nostro modesto livello. Gori è sempre stato così: estroso e discontinuo con alti e bassi ma non è certo per lui che non siamo tra le grandi. Per il nostro livello è un buon mediano.
I tre quarti di oggi sono un po’ l’esemplificazione dell’Italia rugbystica: presi uno a uno hanno fatto delle prestazioni tra il buono e il dignitoso, ho visto qualche incertezza delle ali ma anche diversi buoni momenti, bene Odiete, i centri addirittura da alto livello ma, se metti tutto assieme non viene fuori la quadra e si riesce ad andare in meta con i trequarti, quelle poche volte, lo si fa quasi sempre di sfondamento uno contro uno o con qualche estemporanea personale tipo i tentativi di calcetto. Anche ieri sera nell’under20 è stato così. Anche di Morisi ricordo alcune mete bellissime ma sfondando mezza difesa uno alla volta e a lui qualche volta puo’ riuscire grazie la fisico e alla classe.
In altre parole, abbiamo fatto dei progressi con le nuove leve di trequarti ma, finché non saranno in grado di inventare più spesso qualcosa di collettivo anche ad alte velocità, difficilmente vinceremo partite del 6N se non ci capita davanti una squadra fuori fase e anzi, contro squadre mature e in forma, diventerà sempre più difficile anche rimanere attaccati nel punteggio: se appena appena la chiusa subisce è facile che i punteggi si facciano severi anche contro chi non è a sua volta tra i primi del mondo.
Io comunque, con tutte le critiche al sistema rugby italiano e alla gestione delle cose da decenni, rimango del parere che un diverso equilibrio di squadra ci sia e che vi sia un numero maggiore di giocatori di formazione italiana e di apprezzabile livello internazionale in molti ruoli. Penso anche che sarebbe bene prendere il 6N in generale, come un momento di esperienza e di confronto per i nostri giovani senza porsi obbiettivi di vittorie che, probabilmente per diversi anni, potranno arrivare solo occasionalmente. Sarebbe poi utile che la Fir facesse pressione su World Rugby perché ci dia da giocare, per ogni ciclo di 3 test match, 2 partite con squadre tipo le Isole del Pacifico, Giappone, USA, Canada, Romania, Georgia etc. e solo una partita su 3 contro squadre più forti. Infine se, e spero accada, alcuni nostri giocatori e trequarti in particolare, ricevessero offerte da club di alto livello francesi o britannici, non farei nulla per trattenerli. E’ vero che gli esiti di Campagnaro non è detto si ripetano, ma è anche vero che se non si tenta non lo si saprà mai.