Verso le Olimpiadi 2016: la palla ovale rotola già a Rio, sulla sabbia di Copacabana

Marco Pastonesi ci racconta un po’ di cose del movimento rugbistico brasiliano, partendo da un luogo celebre

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Hrothepert 9 Febbraio 2016, 10:48

    Il comitato olimpico USA ha lasciato libertà ai suoi atleti di rinunciare ai giochi se avessero paura del virus zika, c’ è il rischio che queste olimpiadi siano un gigantesco flop.

    • mistral 9 Febbraio 2016, 11:25

      per il comitato organizzatore forse, ma per le industrie farmaceutiche di certo no! 😉

  2. MrGomez 9 Febbraio 2016, 15:37

    Diciamo che un po’ di informazione non guasterebbe. A Rio de Janeiro si tiene da due anni il Super Desafio Beach Rugby organizzato da World Rugby a cui l’Italia ha partecipato come selezione nel 2014 e nazionale di beach rugby nel 2015 assieme ad Argentina, Brasile e Portogallo. La CBRu, la federazione brasiliana, organizza, anche con scambi tecnici con la Lega Italiana Beach Rugby oltre 10 tornei in tutto il paese.
    Vi invito a seguire inoltre il campionato italiano che ogni estate muove oltre 50 squadre su circa 30 tappe su tutto il territorio nazionale.

  3. McSmith 9 Febbraio 2016, 19:18

    Non vedo l’ora di vedere il rugby a7 alle olimpiadi, spero non facciano figurucce tipo gli ab che giocano in 8

  4. San Isidro 9 Febbraio 2016, 23:07

    Bel pezzo questo di Marco (“i pali, conficcati nella sabbia. Non paralleli al mare, come tutti gli altri piccoli santuari dello sport, ma perpendicolari alle onde” è bellissima) ricco anche di preziose info sul rugby brasiliano…
    In Brasile il rugby sta crescendo in modo significativo, anche se ovviamente resta uno sport minore…l’entrata della nazionale brasiliana nel primo 6N d’America (la nuova versione allargata dell’Americas Rugby Championship) è già un passo importante, sabato scorso i Tupis hanno perso di misura in Cile per 25-22…nei 23 del Sudamerica XV che nel 2013 affrontò l’Inghilterra nel TM di Montevideo c’era pure un brasiliano, tanto per riportare un dato…
    Le Olimpiadi nella città carioca potrebbero essere un ulteriore veicolo per diffondere questo sport nel Paese, magari potrebbe diventare una possibilità di riscatto per i tanti ragazzi poveri che molto facilmente finiscono nel giro della droga e della criminalità, in questo comunque pare che alcuni club ovali si stiano già impegnando, vedere il progetto “VoR” del Curitiba nello Stato di Paranà di cui parla Marco…il Brasile è infatti un Paese dai mille contrasti sociali, Rio per quanto sia affascinante ed attraente resta una delle metropoli più pericolose al mondo, parte delle sue oltre 700 favelas sono tranquille o già pacificate, in altre si combatte quotidianamente una vera e propria e guerra civile tra i narcos e le forze di polizia, ma anche tra i vari cartelli della droga (come quella degli ultimi anni tra il Comando Vermelho e gli Amigos dos Amigos)…è paradossale il fatto che, mentre in una parte della città ci si sta preparando alla festa del più grande avvenimento sportivo al mondo, nell’altra si continua a morire di fame e, in diverse zone, c’è un vero e proprio stato di guerra…
    Comunque a portare una palla ovale in una favela di Rio c’ha già pensato il nostro Alessio Sakara, non solo leader nel mondo dell’MMA, ma anche grande appassionato di rugby, che da giovane ha lasciato il litorale romano per andare a formarsi nella città brasiliana, si perchè lì il calcio sarà anche una religione, ma c’è anche una grandissima tradizione nelle arti marziali, nel pugilato e nella lotta, le sue decine e decine di palestre hanno sfornato fior di campioni e talenti internazionali…
    Al minuto 19 circa:
    https://youtu.be/w1KRZTJ3a2Y

  5. San Isidro 10 Febbraio 2016, 03:29

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