In Inghilterra si chiede che siano i più piccoli a scoprire, capire e risolvere il gioco. Scindendo esecuzione e comprensione
“Kids First”, il progetto della RFU che mette i giovani rugbisti al centro
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La scoperta dell’acqua calda!!
Ora mi faccio una bella risata, in attesa di tutti quelli che scriveranno di come sono avanti in Inghilterra e di come la Fir debba imparare.
Peccato che questo metodo, ovvero cercare attraverso il gioco di allenare il momento tattico (riconoscere e risolvere un due contro uno per esempio) più che attraverso esercizi, o schemi a vuoto sia più o meno il metodo della didattica Fir.
Il problema sta nella capacità degli allentore di non spiegare la soluzione preconfexionata ma di volta in volta correggere l’errore.
Serve essere degli ottimi comunicatori, avere pazienza e ben chiari obiettivi di breve, medio e lungo termine. Peccato che, soprattutto la comunicazione e la positività siano doti poco diffuse e difficilmente allenabili, soprattutto se non si vuole andare ad agire sul proprio carattere…
Porteranno Sbrocco in Inghilterra???
@Hullalla perche’ il prof. e’ andato via dal petrarca?
dove insegna adesso il rugby?
Non ne so nulla – a suo tempo ho fatto vari corsi con lui come docente, ma dopo non ho piu’ avuto contatti per diversi anni ormai.
Quoto…
Ovvero speartacKle ti quoto…
Condivido!!
spear, se è un metodo della didattica FIR, lo comunicano molto male…diversamente da …LORO che da come hanno organizzato la presentazione e i personaggi coinvolti son riusciti ad attirare la nostra attenzione…
su questo non discuto, all’interno degli stessi tecnci fir poi ti può capitare qualcuno di bravo e preparato che riesce a trasmettere bene e con passione durante i corsi ed altri che sembrano li per dispetto.
Io ho appena fatto il corso 1 livello in Emilia Romagna, il tecnico federale Dadati mi ha soddisfatto e i principi che ha espresso, identici a quelli di questo articolo, sono gli stessi che vedo applicati presso il Colorno minirugby in questi anni.
Ma guarda……..
Torna il credo di willepreux di 30 anni fa?
Quello sì che ci ha dato dato una mano sostanzia ! Su tutto.
p.s. qualcuno dice che Alberto è di nuovo qui con altro nikname, sarà ma io non riesco a individuarlo 🙁
A volte ritornano
vero. Ti garantisco per esperienza personale che anticipando il momento della comprensione del gioco e curando le abilità motorie, di coordinazione e tecniche (placcaggio, passaggio, indipendenza di movimento fra arti superiori ed inferiori, spazio all’iniziativa…) fin dalla propaganda si creano fior di giocatori.
Bravissimo!! Direi che è proprio così!!
Adg mi manchi
Il metodo Montessori applicato all’ovale?
Ho pensato la stessa cosa, ma non conosco il metodo Montessori in maniera sufficiente per esprimere un parere.
Montessori con chi giocava?
…parafrasando un po: improvvisare, adattarsi e raggiungere la meta… un gioco da ragazzi! 😉
È chiaro che per fare bene una qualunque cosa si faccia, occorre possedere 1) comprensione e 2) giudizio (facoltà di valutare). Ma il giudizio viene sempre dopo la comprensione e la comprensione viene solo dopo la “duplicazione”, cioè il fatto di aver “copiato” (nella testa, nei movimenti) o fatto proprio l’esatto “oggetto di apprendimento” (senza per forza subito comprenderlo: quello viene subito dopo). A mio parere cercare di sovvertire la logica sequenza duplicazione-> comprensione-> giudizio è intinsecamente viziata.
mi permetto di citare il pensiero di alcuni tecnici federali “il minirugby non è rugby, quello vero inizia dall’under 14….sotto non interessa” sarà anche vero ma guarda un po’….il progetto inglese (nuovo o vecchio che sia) l’hanno presentato nientemeno che Eddie Jones ed Alex Goode….per la serie: partiamo dal basso ed iniziamo a costruire le fondamenta! cosa che da noi, ho constatato, non va molto di moda.
hanno anche questo programma per quelli ancora piu’ piccoli:
https://www.rugbytots.co.uk/
Mi pare di capire che l’obbiettivo sia quello di insegnare ai bambini a leggere le situazioni. Non insegnarli cosa fare ma dargli gli strumenti per eseguire le loro soluzioni. Si evita che un bambino si abitui a fare cose senza che ne capisca il perché. Penso che per un bambino possa risultare un gioco più stimolante e divertente, visto che fare quello che ti dicono di fare è sempre un po’ una palla.
Non ho capito tantissimo, ma non mi sembra troppo simile a quello che dice bettarello.
infatti questo non c’entra molto con quello che dice Bettarello, lui fa un discorso su squdre evolute rei grandi. qui si parla di piccoli, dove ancora non c’è ancora strategia nel gioco ma c’è il momento tattico, ovvero riconoscere la superiorità numerica, il tipo di difesa (schierata o no), lento veloce e risolvere in maniera adeguata. sono due cose complementari, la strategia di gioco deve permetterti di creare le occasioni dove sono poi i giocatori a riconoscere ed attuare la soluzione più corretta.
Sono concetti che in Fir ribadiscono in maniera molto precisa e convincente, diciamo che questa volta gli inglesi non dicono nulla di nuovo. L unica cosa che può cambiare sono i protagonisti che trasmettono il messaggio, ma a dire il vero in fir ne ho incontrati di molto ma molto bravi, e gli artefici che interpretano il messaggio, e qua cito adg che inizierebbe a parlarci delle differenze psicomotorie tra i bimbi inglesi e quelli italiani. Sta di fatto che prima si inizia e meglio è!
infatti. Il mio ha iniziato ora a 3 anni in UK con il programma rugby Tots…
Con tutto il rispetto dovuto a un grande del rugby giocato……
Però credo che a rovigo dovrebbero trovare una visione coerente e quello espresso o è male espresso oppure è una gran boiata.
Lo sport evoluto non può essere gestito con chi non è professionista.
Mi spiace ribadirlo ma la domsnda è i giocatori e gli allenatori vengono scelti per i loro trascorsi, per la loro formazione e per il curriculum.
Benevi dirigenti no.
Si prende qualcuno che è un ex e magari famoso e gli si danno le fondamenta di un club.
I giocatori e gli allenatori vivono di sport a livello economico i manager no.
Ma vi rendete conto che è il contrario di tutto.
Vi faccio un esempio.
In italia ci sono almeno 10 se non il doppio società che affittano appartsmenti per i giocatori da almeno 30 anni. Vedi per esempio petrarca benetton calvisano aquila etc.
Bene affityi da oltre 30anni. Qualcuno invece di pagare l affitto ha suggerito al club di fare un mutuo e quegli appartamenti comprarli o meglio costruirli?
Quanti lo hanno fatto ? NESSUNO.
Inoltre gli appartamenti di propriets potevano significate un capitale socisle che non solo dava forza al club ma sarebbe stato un investimento produttivo.
Difficile@?
Sei sicuro che NESSUNO ha palazzine di proprieta’ per i giocatori?