Il miglior fischietto del mondo colpito dall’entusiasmo “travolgente” dei più giovani
Treviso-Zebre: Nigel Owens ringrazia l’Italia per l’accoglienza
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Benetton, Bortolami: “Affronteremo 4 settimane di trasferte, ma abbiamo un piano”
Si parte stasera con Ulster, già una sfida cruciale per la lotta playoff in URC
URC: ben 9 cambi nella formazione del Benetton che affronta Ulster a Belfast
Confermato l'esperimento Marin, ma per il resto Bortolami modifica radicalmente il XV iniziale
Benetton, Niccolò Cannone verso Ulster: “Vogliamo stancarli col nostro rugby veloce”
Il seconda linea biancoverde ha le idee chiare: "Sono grandi e grossi, fondamentali le fasi statiche"
Benetton, Scott Scrafton: “Dopo 15 mesi tornare in campo è stato davvero speciale”
Il seconda linea non indossava la maglia biancoverde addirittura dal 31 dicembre 2022
URC, Marco Bortolami: “Volevamo cinque punti e ce li siamo presi”
L'Head Coach dei veneti analizza con soddisfazione la vittoria sui Dragons
Diciamo che gli è andata male, invece ! Se avesse avuto la fortuna di incrociare Jock, Andicry, il sottoscritto e soprattutto Mauro, avrebbe chiesto la cittadinanza trevigiana…
Se gli offrivi la Urquell chiedeva la cittadinanza a Pilzen!
ma dalle vostre parti non ci sono birre non industriali? che sò la Pedavena?
Da settembre disponibile al pub dove vado, da sempre.
Sacrosanto, bro.
Questo è proprio una gran brava persona, anzi una Persona con la P maiuscola. Può piacere o non piacere (a chi??) il suo metro arbitrale, ma è comunque uno che sa stare in campo e sa mettere a proprio agio i giocatori.
E a quanto pare anche i giovani rugbisti lo vedono come un esempio.
Quanto hanno da imparare quelli della palla rotonda, genitori e figli… 😀
Come persona non si discute e nemmeno come capacità ad arbitrare.
Non mi piace il metro e nemmeno il protagonismo, ma avercene.
Secondo sbagli perché quello che tu vedi come protagonismo è solo il suo modo di essere arbitro. Non è un atteggiamento voluto.
fa il protagonista con i piccoli, in finale della RWC è stato timidissimo, ha lasciato andare la partita senza dettarne i limiti soprattutto nel punto d’incontro. mi aspettavo molto di più, ha sentito troppo l’evento.
basta paragoni con il calcio, è solo un sintomo di inferiorità
ahahahah ma che sintomo di inferiorità…
Sarà che le prove comparative fanno parte del mio lavoro e quindi non mi provocano nessuna sensazione di inferiorità.
I paragoni fatti con spirito aperto e costruttivo si devono fare, altrimenti non c’è crescita.
Il paragone che ho espresso, infatti, è quello che è emerso da una riunione tra allenatori di ragazzini di vari sport a cui ho partecipato recentemente con un amico allenatore di minivolley.
L’unico che si lamentava dello scarso senso di rispetto verso l’arbitro era quello del calcio. Hockey pista, volley, rugby e pallanuoto erano invece contenti del senso di rispetto che erano riusciti a inculcare sia nei ragazzini che, soprattutto, nei genitori. Perchè è proprio con la loro collaborazione che a quell’età (dei figli) si riesce a fare una buona formazione di cultura sportiva (e non solo…)
Il rifiuto al paragone, quello si, è un sintomo di inferiorità (culturale, e in questo caso di quella sportiva).
mah! non so cosa c’entra questo discorso
con l’articolo niente, col sintomo di inferiorità millantato…
rimah!
io non ho il sintomo di inferiorità, perchè non sono proprio capace di arbitrare. Il problema non me lo pongo nemmeno.
concordo sul mah e sul rimah! 🙂
magari burger ce l’ha…
E’ uscito dopo tutti i giocatori perchè c’è stata una quasi invasione di campo di ragazzini che volevano l’autografo e una foto, manco con Sergio Parisse avevo visto quella calca 🙂
E quando è uscito dagli spogliatoi altri 15 minuti buoni prima di riuscire a “smaltire” le foto da fare.
E mi ha pure ringraziato per avergli fatto notare che tutta quella calca era “dovuta” ai suoi meriti.
Addirittura, poco prima di Natale, ha mandato un biglietto augurale autografo a Emy Forlani, la “detta” della Pro Recco, per ringraziarla di avergli spedito la traduzione dell’articolo uscito qualche settimana fa.
Una gran persona, non ci sono dubbi
Forse mi sbaglio ma secondo me Mitrea che gli ha fatto da primo giudice di linea nel match di ieri tra Calvisano e Rovigo ha cercato di adottare il suo modo di arbitrare. Mischie con pochi reset e non fischiare le cose inutili per favorire il gioco.
Oddio, per la verità le squadre poi non è che volessero molto giocare ma comunque ci ha provato.
Mitrea, già come arbitro lo si può ben discutere, ma soprattutto come guardalinee ( vedi proprio nel derby ) è “imbarazzante”.
Ed in effetti, piu’ ancora che gli arbitri stessi, personalmente ce l’ho con i guardalinee italiani : loro si, oltre che molto spesso inadeguati, soffrono di sudditanza psicologica nei confronti dei giocatori delle celtiche.
Io invece penso che i guardialinee o meglio i giudici di linea italiani quando impegnati in celtic si comportano come tutti gli altri giudici di linea internazionali. Non so dove tu veda questa sudditanza psicologica.
Mitrea: “Lo stile di Owens appartiene ormai già al passato. Lui, in particolare, o Walsh non sono il prototipo dell’arbitro moderno”.
Intervista pre-mondiale…
Troppo bravi, infatti.
sono completamente diversi:
Owens parla molto: dice “hand’s off”, “lost now”, “roll away”, “use” e tante altre cose. Questo evita molti falli. I giocatori lo sentono e smettono di fare il fallo che hanno iniziato. Se ritardano a seguire le sue indicazioni lui da il vantaggio.
Mitrea invece parla il meno possibile e fischia solo quando il fallo che vede gli risulta abbastanza grave. Il risultato è che i giocatori hanno un’idea molto più vaga di quello che gli va bene o no a Mitrea e dove sono i limiti.
Ieri ha tentato di lasciar giocare quando i giocatori non lasciavano giocare la squadra avversaria e nelle ruck facevano fallo a quasi ogni singola ruck. Man mano i giocatori si sono sempre più sentiti autorizzati a provare un po’ di tutto. Atteggiamento davvero negativo da parte delle squadre, ma Mitrea ha proprio sbagliato approccio.
Anche gl internazionali più scarsi alla fine prima o poi hanno dovuto dire “hand’s off seven!”. 🙂
hands off
diciamo che s’è consolato con il calore degli autografi visto che in campo di agonistico se n’è visto poco..
grande Nigel!
the best..
Ciao Mez…mi sei sparito !!
era in spiaggia gianni
Ancora con l’ombrellone aperto ?
Vuoi vedere che ha perso di nuovo la paletta ed il secchiello ??
Eeh, troppa gnocca fa male…
piuttosto direi
“Che scandalo ad Alghero con un tutto nero…” 🙂
Infatti, dov’eri Mez? Va beh che da campione del mondo é tutto piú facile, peró non lasciarci cosí.
Eccomi!!!
Mitrea piace ai commentatori stranieri dalle telecronache in inglese delle partite in Champions che ha arbitrato, anche se qualche decisione m’ha lasciato il dubbio (come tutti gli arbitri del resto). Ieri ha fischiato un fallo contro il pilone #3 di Rovigo sulla metà campo, x me era un tenuto di Vlaicu invece.
Speriamo che se ne ricordi la prossima volta che arbitrera’ l’italia. …io ricordo ancora quel Irlanda -Italia. ….
Lo ricordo anch’io, specie il II tempo.
oh… meno male.. finalmente …Basta con tutto sto incenso a questo personagetto….
🙂
Lo ricordo anch’io. La peggior prestazione arbitrale che abbia mai visto nel rugby nel giorno dell’ultima partita di O’Driscoll a Dublino con la nazionale del trifoglio. Detto ciò, però, è bravo. Gestisce bene la partita, sa quando intervenire, è un custode acuto dello spirito del gioco, vede bene il campo e lo interpreta anche meglio.
“…custode acuto dello spirito del gioco…” Bella, bella davvero.
Siam fatti così, sempre un po’ minchioni. Passiamo dalla denigrazione (perfida Albione) alla venerazione con estrema facilità. In medium stat virtus, mah…
Comunque se la stella di una partita o addirittur di tutto il rugby è un arbitro qualcosa non quadra.
per forza, con i “personaggetti” ce ci mandano di solito.
bè, nel rugby l’arbitro è un po’ (molto) importante… come disse quell’arbitro all’inizio del mio sfregamento con la palla ovale: “stiamo giocando una bella partita!”, perché è parte integrante del gioco.
No arbitro, no rugby!
Ho capito, ma io sto con chi pensa che l’arbitro perfetto è quello che non si nota e non il “burattinaio” (in tutti i sensi possibili) di una partita. Le stelle dovrebbero essere i giocatori fuoriclasse, quelli che determinano il risultato. Se la stella è un arbitro per proprietà transitiva significa che è lui a determinare il risultato. In proprio o su indicazione dall’alto.