Champions Cup: ecco la Benetton che sabato scenderà in campo contro Munster

Che dire, se le cose non funzionano, e fino adesso al Benetton le cose sono funzionate piuttosto male in questo inizio di stagione, è giusto cercare soluzioni alternative. Non vorrei, però, che l’impressione che si ha si dimostrasse pertinente e cioè che si cerchi di risolvere tutto mettendo il giocatore più talentuoso ed in forma nei punti chiave. Jayden Hayward credo si possa condividere largamente di non aver sbagliato ancora una partita e, quindi, eccolo sistemato a fianco della cabina di regia. Mi domando, però, se basti aver dimostrato di essere un eccellente estremo, aver calciato nei pali o nella profondità egregiamente ed essere tra i più convinti del gruppo trevigiano per aspettarsi la risoluzione di tutte le magagne finora riscontrate nel Benetton di questa stagione? Giocare da estremo permette delle risalite del campo con una visione molto più ampia dello schieramento generale dei giocatori, più tempo per pensare e, spesso, una difesa non ancora schierata con ordine che permette di sfruttare buchi e corridoi non ancora ben presidiati. In fase di attacco della sua squadra, invece, può contare sulla sorpresa o su un posizionamento ideale e scelto un po’ a preferenza a seconda delle situazioni. Infine, nel placare può contare su tempi di recupero maggiori rispetto ad un centro che è chiamato nella fase di difesa a reiterarsi con maggiore ritmo nel placcare gli avversari e che gioca, spesso, sulla linea di avanzamento dovendo sfruttando, quindi, una maggiore capacità anaerobica rispetto un estremo che ricoprendo più spesso il ruolo di ultimo uomo interviene maggiormente sfruttando capacità aerobiche e dinamiche nel tentativo di placcare un avversario lanciato in meta. Insomma, banalità per banalità, centro ed estremo sono ruoli diversi che richiedono competenze e, soprattutto, allenamenti diversi. Non vorrei che ci trovassimo alla fine di questa partita con un Hayward mesto e sconsolato per una modesta prestazione avendogli chiesto, forse, più di quanto attualmente possa fornire in un ruolo così diverso da quello ricoperto nelle ultime settimane/mesi, senza la necessaria pratica e continuità che, in particolare a questi livelli, si pretende. Tra l’altro, anche pensando ad una tattica di gioco che preveda l’impiego della, così detta, doppia apertura, mi sarei aspettato un suo schieramento a 12 e non a 13 dove per bucare la linea di difesa serve anche un’attitudine, abitudine a linee di corsa molto diverse da quelle praticate da un estremo, molto più verticali e con angoli più morbidi di quelle richieste ad un centro che dovrebbe saper cambiare direzione repentinamente ed in pochi metri. Comunque, FORZA TREVISO ed in bocca al lupo anche a Casellato a cui una bella prestazione con il Munster farebbe sicuramente bene :-).