Una Scozia “normale” batte una Italia brutta e senza idee: azzurri ko 48-7

Sulla partita direi di sorvolare, avete già detto tutto voi (anche in anticipo rispetto al fischio d’inizio) in modo puntuale e condivisibile. Unico appunto: sciocchezza non far giocare Parisse (non penso sia infortunato, diversamente “mea culpa”). Tenendolo in tribuna si dà l’impressione di un giocatore “troppo forte” per questa squadra, che non va sprecato prima del mondiale (quasi dovessimo arrivare in semifinale), contrariamente agli altri che invece sono carne da macello. Forse Parisse non deve mettere minuti nelle gambe? Non deve forse inserirsi negli automatismi di una squadra già abbastanza rimaneggiata? Un po’ di rugby vero prima della Rwc farebbe solo che bene anche a lui, non potendo noi interpretare la pool come un girone di “riscaldamento” al pari di SA e NZ in preparazione alla fase finale.
In prospettiva mondiale sinceramente io vedo diverse analogie con la brutta esperienza del ’99: in terra britannica, in un girone proibitivo (nonostante qualcuno definisca Francia e Irlanda come “abbordabili”, ma quando mai ragazzi?), con uno spogliatoio conflittuale, un allenatore delegittimato, problemi fuori dal campo con la federazione e una coperta infinitamente corta in determinati ruoli. Questo è ciò che sento a pelle in questo momento. I risultati del ’99 li conosciamo, mi auguro che almeno stavolta si possa uscire dalla rassegna iridata con due dignitose vittorie (cosa che non fu sedici anni fa), portando a termine il solito compitino che ci viene richiesto ogni 4 anni.
Riguardo al commento, io posso dirvi che seguo rugby commentato dalla coppia Munari-Raimondi da almeno dodici anni: posso dirvi che quando commentavano su Sky (come tantissimi di voi ricorderanno) era un piacere ascoltarli, e personalmente il mio modo di vedere il rugby è cresciuto a “pane e Munari-Raimondi”, vista l’oggettiva pochezza offerta dagli opinionisti degli altri media. E’ da quando sono su Dmax che la loro “goliardia” invece si è molto accentuata. In breve, secondo me è solo una scelta editoriale ben precisa della rete, basti vedere gli ospiti invitati in studio per il 6N (lo chef Rubio con le sue uscite in romanesco che col rugby c’entrano poco, Griffen con i basettoni da duro, che è un grande, per carità, ma sa a malapena parlare l’italiano). Insomma Dmax è un canale (non me ne vogliate) che punta su una platea un po’ fricchettona, e quindi propone un prodotto rugby impacchettato per quella platea, che vuole birra, tatuaggi, basettoni, battutine sulla stazza dei piloni e poco altro. Detto questo, condivido pienamente il vostro voltastomaco, che penso sopraggiunga a tutti noi “intenditori” della palla ovale, ma dobbiamo farcene una ragione: il rugby è uno sport di nicchia in questo paese, secondo me lo rimarrà, e i risultati si vedranno sia in campo (siamo gli unici nel 6N dove il rugby non è sport nazionale, forse in un certo senso i risultati della nazionale sono anche “troppo” se paragonati all’effettiva passione degli italiani per il rugby), che fuori (commenti tecnici, zero investimenti da parte dei media, ecc.).