Dramma down-under e in Inghilterra un pugile avverte North: “Si fermi fino ad agosto”
Tragedia in Australia: giocatore muore dopo una concussion
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Sono d’accordo col pugile !
straquoto!!! e` un problema serio quello delle concussion, ma nn per il fatto in se che e` una conseguenza di uno sport di contatto come il rugby, ma il vero problema e` come questi giocatori ritornino a giocare cosi` presto dopo aver preso una/o serie di concussion!!!! e` incredibile ogni uomo per quanto fenomeno sia in campo ha bisogno degli stessi tempi di qualsiasi altra persona per recuperare da un trauma al cervello!!!!! bisogna prendere subito precauzioni
Sui tepi di rientro a me viene sempre in mente la star dell’hockey su ghiaccio Crosby qualche anno fa che ritorno’ al gioco 9-10 mesi dopo la concussion per poi smettere subito perche’ non stava bene e restare fermo 3-4 mesi in piu’…in totale vado a memoria resto’ fermo in sostanza un anno o qualcosa di piu’ prima di ritornare al gioco.
nn conosco quel caso in particolare, magari un anno e` troppo…!? ma sicuramente sarebbe meglio stare fermi piu`di 2 settimane come vediamo di solito succedere per i rugbisti!!!
Penso che al di la’ di un protocollo fisso che preveda un minimo di settimane superore a quello odierno, poi sia una questione di caso per caso, non penso che i Peguins abbiano tenuto fermo Crosby uno dei loro migliori giocatori senza un motivo medico…il problema per me e’ quanti club son disposti a fare quello che fecero per Crosby i Penguins e quanti invece spingono per bruciare le tappe di un rientro…
la cosa migliore ?? Obbligo del caschetto
Peccato che sia a dir poco unutile se non per evitare ciccaterici alle orecchie! Il caschetto non evita ne atturisce minimamente il trauma cranico… Quando la testa prende un colpo, il cercello (sostanza gelatinosa) viene scosso e rimbalza contro la scatola cranica producendo il trauma. Quindi tale danno avviene per lo più dall’interno e non dal fuori. Se poi si vuole rendere obbligatorio il casco benissimo! …compreró subito delle azioni di qualche ditta che li produce ma il problema non lo so risolve così!
@DarioRef e’ una battaglia inutile son anni che ogni epzzo sulla concussion si spiega che i caschetti non servono a nulla per le concussion…io ormai mi son stancato di ripeterlo
Sono d’accordo, io non sono uno specialista medico o altro e non so se invece lo sono i due tipi che scrivono qui sopra, ma il casco se non altro distribuisce la forza ad una superficie del cranio maggiore e quindi la pressione è inferiore.
Gino nonsono uno specialista medico ma avendo a cuore la materia ho letto l’ampia letteratura scientifica al riguardo che prova in maniera abbastanza netta e chiara che il caschetto non serve a nulla in termini di concussion.
Avendo giocato ed usato il caschetto so anche che ti da un falso senso di sicurezza.
ditemi allora perché si usa il casco con le bici, le moto, ecc.. Ciò detto non vorrei mai vedere una partita di rugby con 30 giocatori in campo con il casco in testa.
Scusate, ma qualcuno si è mai messo in testa un casco da Rugby qui? Un casco da rugby è uno strato di gommapiuma coperto di stoffa. Secondo voi che può fare quando ti prendi un ginocchio?
Il casco dei ciclisti è in policarbonato, a qualcosa serve, ma se volete uno sport con un casco rigido c’è il football americano.
Sarei curioso di vedere le statisctiche dei traumi cranici della NFL in effetti…
Io li ho usati tutto il tempo che ho giocato i caschetti e ricado tra quelli che erano convinti mi desse una protezione superiore a quella che danno.
La NFL un paio di anni fa ha raggiunto un accordo con ex giocatori su una class action da questi portata avanti per 765 milioni di dollari per infortuni da concussions…
L’unico motivo per il quale tu possa “incentivare” l’uso del caschetto per evitare traumi cranici é che tu ne sia un promoter, Gino. Gli studi effettuati ti smentiscono…
…seguendo le under 16, sono rimasto molto colpito dalle squalifiche subite da parte di alcune società che hanno utilizzato atleti (ragazzi!!!) prima del loro recupero completo. ora proprio non capisco: o non conoscono i regolamenti, e non si informano, o cercano di fare i furbi o sono pazzi….
e non so cos’è peggio. certo che non si dovrebbe essere superficiali con queste cose…
il problema e` il professionalismo e tutti i soldi che girano e che dipendono dalle prestazioni dei giocatori e quindi anche della squadra!!! e per questo che societa` ed allenatori sono quasi “costretti” a far giocare il north di turno per fare un esempio, anche se nn si e` del tutto ripreso!!! e` brutta ma e` la cruda verita` quando lo sport professionistico serve principalmente a far soldi
…ma nelle under 16 italiche il professionismo non centra….
infatti si beccano sanzioni…il fatto e` che quante volte un giocatore prende botte in testa senza pero` svenire o perdere i senzi e senza quindi andare in ospedale per fare accertamenti…quante volte e` successo anche a me…per una concussion nn e` necessario svenire…
mi dispiace smentirti, ma se l’arbitro nel referto indica che c’è stato un colpo alla testa, si entra in un protocollo dove è il la federazione che ti da l’ok dopo le varie visite.
…infatti le sanzioni vengono inflitte perché il giudice sportivo è a conoscenza della cosa, e se tu società schiero un ragazzino che non è ancora uscito dal protocollo vieni sanzionata.
…vero poi che a volte viene mascherato l’infortunio, ma se l’arbitro registra il colpo, anche senza svenimenti, si entra in questo regime.
dai figuriamoci se l’arbitro puo` registrare tutti i colpi che prendono i giocatori…magari uno prendeuna botta alla testa ma nn rimane a terra ma invece resta in piedi l’arbitro nn se ne accorge mica!!!! e poi se ad esempio prendi un calcio in testa mentre sei in ruck l’arbitro nn se ne accorge per niente fidati ne succedono spesso quando giochi…
le concussions, con relativa sintomatologia, sono altra cosa..
non si tratta di semplici botte, normali in uno sport di contatto!
professionismo ovviamente…
azz..brutta notizia..
rip ragazzo..
Beh Mez, se fossi in North dopo il tuo “rip” mi toccherei per benino.
ciao bang dicevo per quello morto povero..
North dopo quelle due sventole nella stessa partita del 6N doveva esser fermato..
dovrebbe esserci una commissione medica indipendente che giudichi sull’ operato dei sanitari nelle varie partite, che detti le linee guida e i protocolli da seguire rigidamente per tutta questa casistica, dalle concussions agli altri infortuni tipici di questo sport..
commissione medica indipendente che si occuperebbe anche dei protocolli antidoping..
Domanda da profano e ignorante: i pugili dilettanti portano un casco morbido (http://www.expertboxing.com/boxing-basics/boxing-equipment/boxing-headgear-review), perché non si può adattare, con le dovute modifiche tipo imbottitura anche in cima alla testa e non solo di lato, un casco di questo tipo per il rugby? pensate funzionerebbe?
xnebiax in uno studio di qualche anno fa fu testato un caschetto modificato piu’ spesso di quello che usano oggi (non ricordo quanto piu’ spesso) ed i risultati dello studio furono che era inefficace tanto quanto il caschetto normale.
Hmmm, peccato.
Però così non si può andare avanti.
Ogni settimana un giocatore smette, o uno sta fuori per mesi o addirittura uno muore.
Non c’è partita senza almeno due conussion test.
Se il rugby continua così perderà tanta della sua appetibilità.
per assorbire in tutta sicurezza l’energia dell’impatto la nostra testa dovrebbe essere modellata come l’anteriore di un auto, paraurti elastico e scocca rigida a tenere insieme i pezzi….e sinceramente non me li vedi i giocatori con pannelli di poliuretano spessi ‘così’ in testa, e considerando poi che il tutto poggia sulla parte più delicata del corpo (il collo) direi che sono anche inutili.
quando giochi a rugby, sai i rischi che corri ma l’ovale è più forte….
Comunque, se sanzionassero duro i placcaggi non chiusi, e dessero un’occhiata agli attualmente legali placcaggi a tutta spalla (all’isolana, per capirci) o alla legatura e spinta all’uomo in percussione, già qualche milza e qualche vertebra la salviamo.
completamente d’accordo…io da questo punto di vista sarei per un inasprimento delle pene…chiaro che tra un spear tackle e una botta data alla testa ce ne passa di ‘volontarietà,’ ma quando vedi certe entrate in ruck fatte solo per fare male e non per spostare l’avversario il dubbio sull’intenzione ti viene, e l’arbitro il 90% delle volte lascia correre.
Forse il caso di rendere obbligatorio il caschetto che tanti atleti già utilizzano. Certamente non risolve ma contribuisce a rendere meno traumatico il contatto con l’avversario senza introdurre caschi ( tipo boxe) solo di impedimento.
Assolutamente no! Il trauma cranico lo ricevi comunque anche col caschetto! Peró ti ripara le orecchie e ti tiene al caldo in inverno…
@darioref; sei un po’ strano, è noto che, anche la minima imbottitura è utile a redistribuire l’urto su una superficie maggiore del cranio. Mi pare che la tua sia una posizione preconcetta e poco motivata.
Posso usare tutte le protezioni possibili e saró protetto dai piccoli traumi: spalle, volto, caviglie ecc.. Il problema è che un trauma cranico grave (reale serio che arreca danni al cervello e che poi mi obbliga a stare fermo ALMENO tre settimane) non lo evito con il caschetto. Quando mi butteró col paracadute mi porteró pure un cuscino; così se non si apre il primo posso usare il secondo per attutire la caduta… Certi colpi (e i relativi danni) non li eviti col cascherto.
Tengo a precisare che la mia critica é rivolta a quei pirla che credono che il priblema, serissimo, si risolva rendendo obbligatorio il caschetto.
Per diminuire la criminalitá potremmo spegere la tv e/o non guardare piu i TG! Mah…
Ps: io col caschetto ho perso la memoria a breve termine per 3 settimane…
Comunque
Tutto parte dal rachide cervicale: è troppo scoperto e debole e finchè non proteggiamo quello (il collo) la scatola cranica e quindi il cervello, sono soggette alle oscillazioni subite dal rachide. Posso quindi attutire il colpo ma non posso annullare l’oscillazione e l’impatto del cervello nel cranio; pertanto il trauma cranico vi sarà comunque e nel caso di impatti “forti”, anche i danni, caschetto o meno.
Dopodichè in ogni situazione, la dove mi sento protetto, abbasso l’attenzione/prevenzione del rischio e proprio lì aumento la possibilitá di farmi male. Nel football americano, le protezioni ed i caschi integrali hanno aumentato la violenza degli impatti ed il numero di traumi cranici gravi con danni permanenti al cervello. Rendere obbligatorie certe protezioni, spalline incluse aumenterebbero gli impatti, la “ferocia” dei medesimi con l’alto rischio di peggiorare la situazione.
Vi do 4 punti di riflessione:
1- inasprire le sanzioni sull’antigioco;
2- vietare ogni protezione, tranne il paradenti o le fasciature;
3- risarcire la squadra del giocatore che subisce il T.C. A carico della squadra avversaria.
4- controlli antidoping e relativa radiazione a vita di giocatore e staf medico.
hai ragione e concordo in pieno ref, sul caschetto e sui paradossi espressi dopo!
una craniata da commozione cerebrale di due bestioni in velocita uno contro l’ altro non la eviti certo col caschetto..
Questione di ignoranza, sia in senso proprio che di una mentalità machista e troglodita. Questione di soldi, non guadagnati o spesi per la salute dei giocatori (che per l’ignoranza di cui sopra sono la stessa cosa, soldi). Questione di interessi, che impediscono di ricorrere a autorità e figure indipendenti. Ci siamo salvati dalla mucca pazza perché in Italia i controlli veterinari dipendono dal ministero della sanità e non da quello dell’agricoltura, o addirittura dalle associazioni degli allevatori. OT: a proposito del Paese di merda a prescindere.
Va beh se vuoi citare a cazzo quando ti fa comodo fai pure mal. Cosa c’entra un aspetto come i controlli veterinari con tutto il marciume che gravita attorno all’edilizia pubblica (e non solo) ?
Come i cavoli a merenda. Deve proprio averti dato fastidio la mia esternazione dell’altro giorno.
Spiace tantissimo per il ragazzo.
Occorre fare qualcosa. C’è stata un’esplosione pazzesca dei fisici negli ultimi anni e gli impatti stanno diventando molto violenti.
Non so come si possa migliorare ma oramai la quantità e la serietà degli infortuni dei professionisti sta aumentando troppo.
Quoto! Iniziamo ad inasprire le sanzioni sul gioco violento e poi la butto li come provocazione: le cure mediche a carico della societá avversaria!
Nella NFL americana i giocatori ricevono bonus per infortunare i pezzi da 90 avversari (fino a 2 annni fa, con tanto di inchiesta nazionale e caos totale nella lega). Potremmo incece rendere piu caute le squadre ma, boh..
E’ difficile trovare un modo. E’ uno sport di contatto, non si puo’ snaturare il gioco. Ma se andiamo avanti cosi’ diventeranno carne da macello…
Fai l’arbitro Dario?
Si
Si arbitro. Per:”rendere caute le squadre” intendo dire che facendo pagare (nel professionismo almeno) ad una squadra le spese mediche al giocatore infortunatosi contro di esse, forse queste potrebbero limitare se non annullare almeno certi gesti “violenti” effettuati dai giocatori. Posso accettare il gioco duro e corretto, ma quello violento atto a far male no! Li dobbiamo essere intransigenti!
l’allenatore del tolosa doveva essere radiato per come ha fatto tornare in campo fritz dopo un colpo durissimo che l’aveva stravolto
e invece e’ ancora li’
non c’e’ ancora tutela
perche il medico che l’ ha visitato no???
” Il Rugby non è uno sport di contatto bensì di collisione”
Citazione dal repertorio del grande guru del rugby italiano Vittorio Munari
Grazie Gino per la precisazione “trevigiana”…
Anche il Football Americano è uno sport di “collisione” e per di più con 20 kg di protezioni per ogni giocatore, incluso un casco integrale e un sostegno per il rachide cervicale tipo Formula Uno. Il risultato è che i traumi, di ogni tipo: caviglie, ginocchia, gomiti e polsi senza dimenticare ovviamente i traumi al cervello sono nettamente superiori e più gravi che nel rugby!
Grazie per la tua inutile perla di saggezza… inutile in quanto non da soluzioni o nuovi spunti per migliorare la situazione.