La vera capitale di Ovalia? E’ Tonga, poi il resto del Pacifico. Lo dicono i numeri

Incrociando i dati di tesserati, giocatori e abitanti di ogni Paese si scoprono tante cose. E l’Italia non è messa molto bene

COMMENTI DEI LETTORI
  1. electrocase 31 Marzo 2015, 08:31

    mmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
    beh se inseriamo i dati inerenti l’età ed il sesso della popolazione ci accorgeremmo che a tonga giocano anche donne, over 60 e neonati……….

  2. mezeena10 31 Marzo 2015, 09:15

    scusate OT, solo per smorzare facili entusiasmi sulle indiscrezioni di mercato: notizia di poco fa Jerome Kaino firma coi Blues e la NZRU fino al 2018 compreso..

    • gsp 31 Marzo 2015, 09:53

      Il solito guastafeste. 🙂

      • mezeena10 31 Marzo 2015, 11:16

        eh ma sai gsp prevengo eventuali delusioni..
        e prima che venga avvistato nel solito supermercato zona monigo 🙂

  3. soa 31 Marzo 2015, 09:38

    Se proprio si vuole sottolineare un dato, io metterei in evidenza i 127 milioni di abitanti del Giappone: con le multinazionali a finanziare il campionato ed un mondiale da ospitare, quelli che potrebbero fare il salto più grande potrebbero essere proprio loro.

    • mezeena10 31 Marzo 2015, 09:54

      ciao soa, infatti han fatto passi da gigante negli ultimi anni..
      han battuto squadre piu forti, messo in difficolta alcune tra le mischie piu forti al mondo, hanno un campionato con fior di campioni e, oltre ai tanti soldi, hanno la capacita di programmare e perseguire con determinazione gli obiettivi posti!
      sottolineerei che in diversi paesi si programma a medio lungo termine, qui si continua a vivacchiare sui numeri della nazionale al 6 nazioni (schei e pubblico)..
      con la 15 posizione nel ranking (3 vittorie in 30 partite) spero vivamente si sia toccando il fondo..

  4. Paolo82 31 Marzo 2015, 09:42

    Hanno “solo” qualche piccolo problema con il regolamento e con i cartellini gialli…

  5. Andria 31 Marzo 2015, 09:53

    616 giocatori in Australia mi sembrano pochi. 😉

  6. Alberto da Giussano 31 Marzo 2015, 10:09

    Questo dato non è una novità purtroppo, mi riferisco al rapporto praticanti/abitanti. Ed è il nodo cruciale cui far riferimento e riflessioni. Pur essendo vero che il rapporto 1/728, può essere leggermente migliorato dal fatto che in alcune zone non esiste nemmeno una società di rugby, rimane sempre bassissimo.
    Cosa significa questo in termini pratici:
    1) Nella scelta delle famiglie il rugby è molto indietro e quindi al rugby, i talenti, coloro che cioè sono dotati di qualità psico fisiche superiori, vi arrivano con estrema difficoltà.
    2) La scarsa concentrazione territoriale non consente lo svolgimento di tutti i campionati giovanili con regolarità.
    Purtroppo, il rimedio è uno solo: sviluppare, costi quel che costi, l’attività di base. Minirugby in primis con la variante “solo touch” alle elementari.

    • xnebiax 31 Marzo 2015, 12:52

      Aggiungo anche il ripristino di un campionato U20, perché secondo me molti giovani smettono a forza di non giocare in prima squadra perché troppo giovani.
      Comunque per il lungo termine bisogna aumentare i giocatori, e insieme a loro migliorare la qualità degli istruttori e allenatori.

    • electrocase 31 Marzo 2015, 15:25

      dobbiamo essere onesti
      questo E’ il problema dello sport (non del calcio naturalmente) e dell’indifendibile sistema scuola/sport
      Fino a quando non si comprenderà il valore sociale e formativo dello sport praticato nel nostro paese e fino a quando si lascerà al passaparola la diffusione dell’attività fisico-sportiva tra i giovani (soprattutto degli sport cosiddetti minori), difficilmente potremmo apprezzare novità sconvolgenti anche nel rugby praticato.

  7. M. 31 Marzo 2015, 10:17

    Non ho capito il numero uguale di tesserati e giocatori per l’Italia. Non è che nella cifra degli 82 mila e rotti sono compresi tutti, giocatori, arbitri ecc.?

    • malpensante 31 Marzo 2015, 11:30

      Zie, cugini, cani, gatti e canarini.

    • sentenza 1 Aprile 2015, 02:03

      Mi sembrano dati da prendere molto con le pinze. Si suppone che i tesserati debbano essere di più dei giocatori, invece è il contrario per tutti i paesi eccetto l’itali. Probabilmente qui per tesserati si intendono solo i “non giocatori” quindi per avere i tesserati totali andrebbero sommate le 2 voci. Comunque che nel rapporto popolazione/giocatori stravincano gli isolani era ovvissimo anche prima.
      E la cosa che da più da pensare è che riescano a battere e a competere contro paesi con molti più giocatori.
      Evidentemente c’è da rivedere il luogo comune che a più giocatori corrisponde un livello più alto. Non c’è nessuna proporzione automatica. Invece pare sempre più vero il “pochi ma buoni”, nonchè la conferma del “no buoni per rugby”. Perchè se sei “no buono” lo sei sia con 80 mila giocatori che con 200 o 300 mila. Invece se sei “buono” lo sei anche con solo 20 mila.
      La cosa veramente interessante da capire è se la causa che rende “buoni” o “no buoni” e la genetica o l’ambiente, ossia la cultura.

  8. boh 31 Marzo 2015, 10:47

    Certo, che L’Italia, 82.000 tesserati, 82.000 giocatori, fa un po ridere.
    Ma la signora che lavora in cucina del mio club (tesserata) la domenica in quale campionato gioca? In quello dei manutentori del campo, o in quello delle mamme accompagnatrici (tesserate pure quelle)

    • Rabbidaniel 31 Marzo 2015, 12:06

      L’Italia è il paese delle tessere, ma WR credo non lo sappia 😛

  9. Maxwell 31 Marzo 2015, 10:57

    ”…….segno che…..con la dovuta organizzazione….”
    Si parla di Che?

    • Rabbidaniel 31 Marzo 2015, 12:08

      E col dovuto sostegno economico. La FIR è stata la federazione più danarosa dopo la FIGC, dov’era la progettualità quando i soldi fluivano e altri sport più radicati avevano appeal?

  10. xnebiax 31 Marzo 2015, 12:40

    ragazzi, io non ce la faccio più con queste brutte notizie o questi dati sconfortanti tutti i giorni, mi posso mettere a tifare qualcun’altro?

    • boh 1 Aprile 2015, 07:44

      Io, è da un po che tifo per il bel rugby. non me ne frega nulla chi gioca, basta che mi faccia vedere del buon rugby.

  11. xnebiax 31 Marzo 2015, 12:45

    Scusate, ma in Nuova Zelanda contano tutti i giocatori o solo quelli bravi? 😀

    • mezeena10 31 Marzo 2015, 13:53

      xne in NZ si pensa vi siano addirittura troppi giocatori professionisti..

      • Giovanni 31 Marzo 2015, 16:50

        Sembra una scena tipo autobus strapieno nelle ore di punta: giocatori bravi che cercano di passare professionisti e quelli sul predellino che gli tirano i calci per far chiudere le porte e farli rimanere fuori… 😀

  12. Francesco.Strano 31 Marzo 2015, 14:09

    dico solo una cosa….

    il giappone si sogna la miriade delle nostre accademie….

    ha meno tesserati e ci è davanti nel ranking !!! tanti fatti poche parole nel sol levante….

    • Francesco.Strano 31 Marzo 2015, 14:10

      scusate un rapporto tesserati popolazione minore

  13. tunga 31 Marzo 2015, 15:39

    secondo me in italia la difficoltà è innanzitutto nella mancanza di impianti sportivi
    sarei curioso di vedere la statistica di impianti dedicati al rugby negli altri paesi

    • malpensante 31 Marzo 2015, 15:49

      Da noi qualsiasi cosa verde è fatta al 90% dei costi di cemento e asfalto, a milionate. Fuori dal Belpaese, i campi da rugby sono quasi sempre dei prati con i pali alti e un prefabbricato per gli spogliatoi. Tribune, quando ci sono, prefabbricate e spostabili, spesso in legno. Asfaltiamo (autoblocchiamo pure, che costa di più) anche le ciclopedonali extraurbane e i vialetti nei parchi, salvo andar sott’acqua come pisciano tre cani insieme dalla stessa parte.

  14. Giovanni 31 Marzo 2015, 16:55

    Come giustamente sottolinea qualcuno più su, andrebbe urgentemente abbassato quel rapporto 1/728, investendo nel minirugby. Invece qual’è la risposta degli attuali vertici FIR? Una bella sede nuova di zecca da 25 milioni di euro, col fardello di un cospicuo mutuo per i prossimi 10? 20? 30? anni…

    • campes 31 Marzo 2015, 18:47

      …adesso non vorrei andare al solito fuori tema ma come dice giustamente Giovanni questa storia della Sede è orribile. 25mlnx25anni=1,3mln/anno sottratti al bilancio FIR, che già, come sappiamo, soffre di suo. Onestamente non serve a niente o meglio forse servirebbe una nuova sede ma molto più spartana ed economica. Gli sponsors (Adidas) si sono ritirati, il costo è del tutto fuori mercato, gran parte dello spazio della stessa sarà dedicato ad altre federazioni, insomma non potrà neanche essere totalmente identificata come “la Casa del Rugby”… Mi auguro che qualcuno in consiglio federale o al Coni metta amorevolmente una mano sulla testa di G. per tentare di farlo recedere da questo insano proposito. Molto positivo invece lo sforzo federale per agevolare gli investimenti sugli impianti, specialmente in sintetico, senza i campi non si può promuovere la pratica di uno sport, anche se come giustamente afferma Mal, in altri paesi (anglosassoni soprattutto) basta un bel prato e due H per giocare a rugby…ma è un’altra storia.

  15. San Isidro 31 Marzo 2015, 20:58

    Grandi Tonga! Dopo i Pumas, le nazionali isolane sono le mie preferite e questo dato mi fa piacere, seppur relativo al rapporto praticanti/mumero di abitanti…un giorno a Nuku’alofa a vedere una partita del domestic tongano ci andrò…
    Da notare come l’Argentina sia appena sopra l’Italia, anche se lì c’è un rugbysta ogni 312 abitanti (benchè il Paese sudamericano faccia circa 20 milioni di persone in meno rispetto a noi), una percentuale piuttosto bassa rispetto alle altre grandi unions, ma è normale visto che il calcio nella tierra de Maradona è religione e Buenos Aires è una vera e propria capitale sacra della palla tonda, ci sono più squadre da tifare che a Londra e il Superclasico tra il River Plate e Boca Junior è un vero e proprio evento internazionale…
    Nonostante questo, vista la grande tradizione anglosassone, in Argentina si fa pure tanto rugby e, prendendo come riferimento sempre Baires, quest’anno le squadre seniores iscritte al Torneo de la URBA, campionato a cui partecipano solo i club dell’area metropolitana di Buenos Aires e La Plata, sono ben 89 (!!!), direi non poche…

    • Giovanni 31 Marzo 2015, 21:15

      @San: dal Veneto vogliono sapere in quanti saliamo per l’ultima casalinga del Benetton.
      Hanno già dato adesione: @Jock, @Fracasso, @berton, @ginomonza.
      Dopodichè, mi è stato chiesto: “E Roma cosa fa?”.

      • San Isidro 31 Marzo 2015, 21:32

        ah, già state organizzando? come ti dissi (anche a @berton), darò una risposta definitiva ad inizio Maggio, naturalmente mi farebbe molto piacere esserci…intanto sai bene che il 26 saremo a Napoli…

    • mezeena10 1 Aprile 2015, 08:31

      spero tra le tue isolane preferite ci sia la Sardegna..
      il 6 giugno la rappresentativa sarda sfidera la selezione catalana a Barcellona!
      vi terro aggiornati!

  16. lucabiavati 1 Aprile 2015, 01:07

    100 tesserati di rugby ogni 72800 persone. “Aristocratici”

Lascia un commento

item-thumbnail

Ronan O’Gara ha svelato le sue ambizioni future

L'allenatore irlandese si è messo al centro di un dibattito mondiale

25 Aprile 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

Ellis Genge: “I diamanti grezzi sono nelle aree svantaggiate”

Il pilone dei Bristol Bears critico sul sistema di identificazione dei talenti nel rugby inglese

11 Aprile 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

I dubbi di Rob Baxter sul mondiale per club

Il Director Of Rugby di Exeter ha evidenziato delle perplessità sul nuovo torneo fra Emisfero Nord e Sud

11 Aprile 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

Jacob Umaga: “Vorrei indossare la maglia delle Samoa”

Il trequarti del Benetton vuole seguire le orme di suo padre in Nazionale

11 Aprile 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

Louis Rees-Zammit: “Mai fatto nulla di così duro come il ritiro pre-Mondiale col Galles”

Il gallese non rimpiange i massacranti ritiri con Warren Gatland: "Il football americano mi si addice di più, ecco perché"

11 Aprile 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

World Rugby: in fase sperimentale una palla più piccola per il gioco femminile

Lo studio è partito dal Women's Six Nations Festival U18, da poco concluso in Galles

10 Aprile 2024 Rugby Mondiale