Incrociando i dati di tesserati, giocatori e abitanti di ogni Paese si scoprono tante cose. E l’Italia non è messa molto bene
La vera capitale di Ovalia? E’ Tonga, poi il resto del Pacifico. Lo dicono i numeri
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Ronan O’Gara ha svelato le sue ambizioni future
L'allenatore irlandese si è messo al centro di un dibattito mondiale
Ellis Genge: “I diamanti grezzi sono nelle aree svantaggiate”
Il pilone dei Bristol Bears critico sul sistema di identificazione dei talenti nel rugby inglese
I dubbi di Rob Baxter sul mondiale per club
Il Director Of Rugby di Exeter ha evidenziato delle perplessità sul nuovo torneo fra Emisfero Nord e Sud
Jacob Umaga: “Vorrei indossare la maglia delle Samoa”
Il trequarti del Benetton vuole seguire le orme di suo padre in Nazionale
Louis Rees-Zammit: “Mai fatto nulla di così duro come il ritiro pre-Mondiale col Galles”
Il gallese non rimpiange i massacranti ritiri con Warren Gatland: "Il football americano mi si addice di più, ecco perché"
World Rugby: in fase sperimentale una palla più piccola per il gioco femminile
Lo studio è partito dal Women's Six Nations Festival U18, da poco concluso in Galles
mmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
beh se inseriamo i dati inerenti l’età ed il sesso della popolazione ci accorgeremmo che a tonga giocano anche donne, over 60 e neonati……….
E il numero sarebbe enormemente maggiore tenendo conto degli sconfitti mangiati nel terzo tempo.
🙂
🙁
Ehm, sarebbe interessante la ricetta per cucinare i tongani sconfitti.
scusate OT, solo per smorzare facili entusiasmi sulle indiscrezioni di mercato: notizia di poco fa Jerome Kaino firma coi Blues e la NZRU fino al 2018 compreso..
Il solito guastafeste. 🙂
eh ma sai gsp prevengo eventuali delusioni..
e prima che venga avvistato nel solito supermercato zona monigo 🙂
Se proprio si vuole sottolineare un dato, io metterei in evidenza i 127 milioni di abitanti del Giappone: con le multinazionali a finanziare il campionato ed un mondiale da ospitare, quelli che potrebbero fare il salto più grande potrebbero essere proprio loro.
ciao soa, infatti han fatto passi da gigante negli ultimi anni..
han battuto squadre piu forti, messo in difficolta alcune tra le mischie piu forti al mondo, hanno un campionato con fior di campioni e, oltre ai tanti soldi, hanno la capacita di programmare e perseguire con determinazione gli obiettivi posti!
sottolineerei che in diversi paesi si programma a medio lungo termine, qui si continua a vivacchiare sui numeri della nazionale al 6 nazioni (schei e pubblico)..
con la 15 posizione nel ranking (3 vittorie in 30 partite) spero vivamente si sia toccando il fondo..
io del Giappone lo dico da due anni!
Hanno “solo” qualche piccolo problema con il regolamento e con i cartellini gialli…
616 giocatori in Australia mi sembrano pochi. 😉
Eh ma per quello non trovano le prime linee per la nazionale, te credo! Ps ho sentito che hanno aggregato 2 U16 al gruppo
U16?
Ma li hanno cresciuti ad ormoni????
a quale gruppo?
ora passano tutti al cricket..almeno li vincono 🙂
Aussie rules…
Gli ultimi match di international rules (Aussie Rules v GAA) le hanno prese 🙂
🙂
Beh pero` Troy Bayliss e` australiano ed e` un mito. Almeno uno…
mitico troy!
pessimi! bad winners!
https://www.facebook.com/MaiFMradio/photos/a.507562262619099.1073741825.120029528039043/878252038883451/?type=1
Questo dato non è una novità purtroppo, mi riferisco al rapporto praticanti/abitanti. Ed è il nodo cruciale cui far riferimento e riflessioni. Pur essendo vero che il rapporto 1/728, può essere leggermente migliorato dal fatto che in alcune zone non esiste nemmeno una società di rugby, rimane sempre bassissimo.
Cosa significa questo in termini pratici:
1) Nella scelta delle famiglie il rugby è molto indietro e quindi al rugby, i talenti, coloro che cioè sono dotati di qualità psico fisiche superiori, vi arrivano con estrema difficoltà.
2) La scarsa concentrazione territoriale non consente lo svolgimento di tutti i campionati giovanili con regolarità.
Purtroppo, il rimedio è uno solo: sviluppare, costi quel che costi, l’attività di base. Minirugby in primis con la variante “solo touch” alle elementari.
Aggiungo anche il ripristino di un campionato U20, perché secondo me molti giovani smettono a forza di non giocare in prima squadra perché troppo giovani.
Comunque per il lungo termine bisogna aumentare i giocatori, e insieme a loro migliorare la qualità degli istruttori e allenatori.
dobbiamo essere onesti
questo E’ il problema dello sport (non del calcio naturalmente) e dell’indifendibile sistema scuola/sport
Fino a quando non si comprenderà il valore sociale e formativo dello sport praticato nel nostro paese e fino a quando si lascerà al passaparola la diffusione dell’attività fisico-sportiva tra i giovani (soprattutto degli sport cosiddetti minori), difficilmente potremmo apprezzare novità sconvolgenti anche nel rugby praticato.
Non ho capito il numero uguale di tesserati e giocatori per l’Italia. Non è che nella cifra degli 82 mila e rotti sono compresi tutti, giocatori, arbitri ecc.?
Zie, cugini, cani, gatti e canarini.
Mi sembrano dati da prendere molto con le pinze. Si suppone che i tesserati debbano essere di più dei giocatori, invece è il contrario per tutti i paesi eccetto l’itali. Probabilmente qui per tesserati si intendono solo i “non giocatori” quindi per avere i tesserati totali andrebbero sommate le 2 voci. Comunque che nel rapporto popolazione/giocatori stravincano gli isolani era ovvissimo anche prima.
E la cosa che da più da pensare è che riescano a battere e a competere contro paesi con molti più giocatori.
Evidentemente c’è da rivedere il luogo comune che a più giocatori corrisponde un livello più alto. Non c’è nessuna proporzione automatica. Invece pare sempre più vero il “pochi ma buoni”, nonchè la conferma del “no buoni per rugby”. Perchè se sei “no buono” lo sei sia con 80 mila giocatori che con 200 o 300 mila. Invece se sei “buono” lo sei anche con solo 20 mila.
La cosa veramente interessante da capire è se la causa che rende “buoni” o “no buoni” e la genetica o l’ambiente, ossia la cultura.
Certo, che L’Italia, 82.000 tesserati, 82.000 giocatori, fa un po ridere.
Ma la signora che lavora in cucina del mio club (tesserata) la domenica in quale campionato gioca? In quello dei manutentori del campo, o in quello delle mamme accompagnatrici (tesserate pure quelle)
L’Italia è il paese delle tessere, ma WR credo non lo sappia 😛
”…….segno che…..con la dovuta organizzazione….”
Si parla di Che?
E col dovuto sostegno economico. La FIR è stata la federazione più danarosa dopo la FIGC, dov’era la progettualità quando i soldi fluivano e altri sport più radicati avevano appeal?
quoto….
ragazzi, io non ce la faccio più con queste brutte notizie o questi dati sconfortanti tutti i giorni, mi posso mettere a tifare qualcun’altro?
Io, è da un po che tifo per il bel rugby. non me ne frega nulla chi gioca, basta che mi faccia vedere del buon rugby.
Scusate, ma in Nuova Zelanda contano tutti i giocatori o solo quelli bravi? 😀
xne in NZ si pensa vi siano addirittura troppi giocatori professionisti..
Sembra una scena tipo autobus strapieno nelle ore di punta: giocatori bravi che cercano di passare professionisti e quelli sul predellino che gli tirano i calci per far chiudere le porte e farli rimanere fuori… 😀
hai preso il 152 oggi?
o l’R2?
@gsp: l’ultima volta che il 152 è stato avvistato nella mia città andavo ancora a scuola…
dico solo una cosa….
il giappone si sogna la miriade delle nostre accademie….
ha meno tesserati e ci è davanti nel ranking !!! tanti fatti poche parole nel sol levante….
scusate un rapporto tesserati popolazione minore
secondo me in italia la difficoltà è innanzitutto nella mancanza di impianti sportivi
sarei curioso di vedere la statistica di impianti dedicati al rugby negli altri paesi
Da noi qualsiasi cosa verde è fatta al 90% dei costi di cemento e asfalto, a milionate. Fuori dal Belpaese, i campi da rugby sono quasi sempre dei prati con i pali alti e un prefabbricato per gli spogliatoi. Tribune, quando ci sono, prefabbricate e spostabili, spesso in legno. Asfaltiamo (autoblocchiamo pure, che costa di più) anche le ciclopedonali extraurbane e i vialetti nei parchi, salvo andar sott’acqua come pisciano tre cani insieme dalla stessa parte.
ti sei tradito: sei di Genova
Come giustamente sottolinea qualcuno più su, andrebbe urgentemente abbassato quel rapporto 1/728, investendo nel minirugby. Invece qual’è la risposta degli attuali vertici FIR? Una bella sede nuova di zecca da 25 milioni di euro, col fardello di un cospicuo mutuo per i prossimi 10? 20? 30? anni…
…adesso non vorrei andare al solito fuori tema ma come dice giustamente Giovanni questa storia della Sede è orribile. 25mlnx25anni=1,3mln/anno sottratti al bilancio FIR, che già, come sappiamo, soffre di suo. Onestamente non serve a niente o meglio forse servirebbe una nuova sede ma molto più spartana ed economica. Gli sponsors (Adidas) si sono ritirati, il costo è del tutto fuori mercato, gran parte dello spazio della stessa sarà dedicato ad altre federazioni, insomma non potrà neanche essere totalmente identificata come “la Casa del Rugby”… Mi auguro che qualcuno in consiglio federale o al Coni metta amorevolmente una mano sulla testa di G. per tentare di farlo recedere da questo insano proposito. Molto positivo invece lo sforzo federale per agevolare gli investimenti sugli impianti, specialmente in sintetico, senza i campi non si può promuovere la pratica di uno sport, anche se come giustamente afferma Mal, in altri paesi (anglosassoni soprattutto) basta un bel prato e due H per giocare a rugby…ma è un’altra storia.
Grandi Tonga! Dopo i Pumas, le nazionali isolane sono le mie preferite e questo dato mi fa piacere, seppur relativo al rapporto praticanti/mumero di abitanti…un giorno a Nuku’alofa a vedere una partita del domestic tongano ci andrò…
Da notare come l’Argentina sia appena sopra l’Italia, anche se lì c’è un rugbysta ogni 312 abitanti (benchè il Paese sudamericano faccia circa 20 milioni di persone in meno rispetto a noi), una percentuale piuttosto bassa rispetto alle altre grandi unions, ma è normale visto che il calcio nella tierra de Maradona è religione e Buenos Aires è una vera e propria capitale sacra della palla tonda, ci sono più squadre da tifare che a Londra e il Superclasico tra il River Plate e Boca Junior è un vero e proprio evento internazionale…
Nonostante questo, vista la grande tradizione anglosassone, in Argentina si fa pure tanto rugby e, prendendo come riferimento sempre Baires, quest’anno le squadre seniores iscritte al Torneo de la URBA, campionato a cui partecipano solo i club dell’area metropolitana di Buenos Aires e La Plata, sono ben 89 (!!!), direi non poche…
@San: dal Veneto vogliono sapere in quanti saliamo per l’ultima casalinga del Benetton.
Hanno già dato adesione: @Jock, @Fracasso, @berton, @ginomonza.
Dopodichè, mi è stato chiesto: “E Roma cosa fa?”.
ah, già state organizzando? come ti dissi (anche a @berton), darò una risposta definitiva ad inizio Maggio, naturalmente mi farebbe molto piacere esserci…intanto sai bene che il 26 saremo a Napoli…
spero tra le tue isolane preferite ci sia la Sardegna..
il 6 giugno la rappresentativa sarda sfidera la selezione catalana a Barcellona!
vi terro aggiornati!
Torneo tra català…?
100 tesserati di rugby ogni 72800 persone. “Aristocratici”
Aristo-4-gatti 🙂