Italia, Scozia e Francia sono le formazioni con più atleti nati all’estero. E sono quelle che hanno occupato le ultime posizioni
Il Sei Nazioni sul mappamondo: vince chi ha meno “stranieri”?
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Irlanda: Boss, Ah you, White, Payne, Diack, Strauss, Court e ne dimentico qualcuno..
Ross
mez Ross e’ nato a Cork, cresciuto nel Munster!
White: 0 cap
Ah You: un paio di cap a novembre quinta scelta che vada bene
Diack: quinta scelta che vada bene, 1-2 caps ora non roicordo
Strauss: terza scelta, 5-6 caps
Poi l’articolo beh mette Heaslip eMurphy come stranieri gente nata per caso all’estero.
Sito irfu su rosa attuale..
era solo per dire che non sono 3..come quello che ieri sosteneva che l’Irlanda non “raccattasse” giocatori all’estero..
Mez ai fatti in questo 6N che ha giocato c’e’ solo Payne perche’ Diack non e’ entrato a Roma dove era 24mo uomo ed e’ finito in panca per O’Brien.
Poi se si vogliono considerare heaslip israeliano e Murphy spagnolo e’ un altro discoros…
Probabilmente mi sono espresso male. Volevo far intendere che a conti fatti l Irlanda e la nazione con piu giocatori di sangue puro . Se si tolgono i giocatori che tu hai gia citato (alcuni dei quali non sono neanche prime scelte) Zebo (irlandese per meta’) e pochissimi altri rimangono quelli con 3/4 quarti di sangue irlandese..poi io non ho nulla contro i bastareaud fofana dusautoir lawes e compagnia cantante..dico solo che l irlanda dal suo stesso popolo ha tirato fuori tanti bei talenti. 🙂
come no, “sangue puro”..
mah!!!
@Stefo
Strauss sarà ora la terza scelta, ma quando qualche anno fa fu reclutato (in fretta e furia) pensavano ad un suo ben altro rendimento 🙂
@bak non confondere le cose, Strauss fu reclutato come altri giocatori come project player, c’era la regola dei 5+1 per le Provincie, 5 stranieri piu’ 1 che con la regola dei 3 anni divenisse equiparabile, e Strauss come altri fu preso, le PRovincie pero’ hanno continuato a produrre come loro richiesto non si sono fermate.
@stefo
non metto in dubbio che le provincie continuino a produrre caterve di talenti. Non capisco tuttavia quale sia la differenza, negli elenchi di cui sopra, tra la definizione di “project player” che indichi tu per un giocatore che giocava per i Cheetas e si è formato in SA e, ad esempio, un Castrogiovanni arrivato a giocare in Italia giovanissimo. Sono giocatori di formazione straniera.
Mah castro e’ una via di mezzo secondo me…il punto per me e’ che trovo poco sensato nella lista mettere gente come Faletau, Heaslip, Murphy, Hidalgo-Clyne…gente che a 6-7 se non prima anni era gia’ nel paese dove poi ora gioca.
Per me qualsiasi discorso su questa lista non ha senso di venir fatto perche’ e’ una lista fatta male.
Si è una lista che mi sembra un po’ volutamente provocatoria.
Primo perché, a dirla tutta si dovrebbe guardare ogni storia personale, secondo perché non si capisce il criterio.
Mettere in questa lista Furno, Biagi e Parisse, ad esempio, mi sembra forzato (se poi ci mettiamo a contare che si stima che il 40% degli argentini ha in qualche modo origine italiana…).
Gli spostamenti tra Scozia e Inghilterra sono molto fluidi, quindi mi sembra un discorso che lascia il tempo che trova (volendo è un discorso che si può allargare a tutto il commonwealth, tra l’altro).
I Francesi nati nelle ex-colonie sono tantissimi, quindi anche in quei casi rimango un po’ perplesso.
Secondo me, in generale, sulle regole di equiparazione si può discutere, sul tutelare la formazione dei giocatori pure, ma una volta che si ha il passaporto del paese che si rappresenta, direi che è una discussione che non ha senso (in più, io non mi sentirei mai di dire a McLean o Barbieri che non sono italiani, e in generale non lo direi nemmeno a un Geldenhuys, visto il sudore e le botte che pigliano sul campo per la maglia dell’Italia).
@pesopiuma, in realtà il 60% degli argentini ha almeno un antenato in famiglia di origini italiane…adesso, al di là dello pseudo-articolo argentino, resta però il fatto che Parisse e Biagi che tu citi non sono di formazione rugbystica italiana…
l’elenco si riferisce ai giocatori utilizzati nel Sei Nazioni 2015
si ho riletto più attentamente, pardon!
Ma barbieri è mai entrato in campo in questo 6N? Non ricordo che fosse in formazione in nessuna delle 5 giornate
Qualche minuto a fine partita all’ultima giornata in sostituzione di Vunisa.
Il lavoro fatto è interessante e pregevole, la conclusione, forse, un po’ azzardata.
Vero è che , parlando di rugby, il senso di appartenenza e l'”automaticità” dei meccanismi di gioco sono un fattore determinante per il successo.
Più che ad un problema di nazionalità di provenienza farei più attenzione ad un linguaggio ( sportivo) comune in campo. Comune, intendo, fra club e nazionale. E qui senz’altro i più squinternati siamo noi e i Francesi con gli Irlandesi al primo posto.
Quella evidenziata dal post della redazione potrebbe essere una concausa, ma non mi convince come “conditio sine qua non”.
Una concausa angolare
“Il lavoro fatto è interessante e pregevole”…che ci vuole a vedere dove sono nati i giocatori? Oltretutto è un lavoro superficiale visto che RugbyFun non ha tenuto conto della formazione rugbystica di tali atleti…
Furno è nato a Melbourne, ma è di formazione Italianissima: è cresciuto a Benevento
abbiamo scritto che il sito argentino non parla assolutamente di formazione, ma fa una semplice giustapposizione tra luogo di nascita e nazionale per cui si gioca. Tra l’altro l’esempio Faletau è specificato nell’articolo…
In compenso Tommy Allan e’ nato in Veneto ma e’ di formazione prevalentemente sudafricana / inglese…
Vero…come ho sottolineato più volte! Il discorso secondo me andrebbe affrontato in modo diverso! Un discorso è parlare di Furno, padre italiano e arrivato in Italia da piccolo, un altro discorso è parlare di Parisse, di padre italiano e venuto in Italia a 20 anni, se non sbaglio, poi c’è McLean che ha giusto una nonna italiana, e poi Haimona che di Italiano non ha proprio nulla! Sono solo esempi eh…non ce l’ho con nessuno!
infatti…
anche Faletau è di formazione Gallese
e Samuel Hidalgo Clyne è di formazione scozzese
Ma tipo Sergio Parisse e Furno? O Biagi? Ste liste hanno il senso che hanno, cioè poco. Capisco fare la lista degli equiparati ma se tiriamo dentro anche nomi come quelli di cui sopra allora vale tutto.
parisse è italianissimo ma si è fatto un po’ di giovanili in argentina, idem biagi che fino ai 18-19anni è cresciuto in scozia
al contrario faletau, vunipola e tuilagi di geni british non ne hanno neanche mezzo ma sono stati cresciuti dal movimento per cui giocano
il problema è che la lista non è fatta molto bene
@western province, su Biagi hai detto una grande inesattezza, dato che io personalmente me lo ricordo quando andava a scuola alle elementari ed alle medie e se vieni a Barga ti porto a vedere casa sua, in Scozia c’ è nato, da madre padovana e padre bargo-scozzese, e poi c’ è ritornato per studiare alle superiori, ritornando a casa ad ogni vacanza; non so se tu hai figli ma se li hai non è che se li mandi a fare l’ università a Berlino diventano..tedeschi!!
non volevo ferire te e la città(paese?) di Barga, nè affermare che Biagi è straniero e nemmeno Parisse
però come precisi tu si è fatto le superiori in Scozia (14-18 anni), e di conseguenza una buona fetta di formazione rugbistica se l’è fatta in un’altro paese
Non ti preoccupare non hai ferito né me né la mia città (piccola e con appena 10.000 abitanti, ma con lo status di città 😉 ), era soltanto un chiarimento per evitare confusione, come dici tu è esatto che la prima parte della sua formazione rugbystica sia avvenuta in Scozia ma ciò, comunque, non può fare di lui uno straniero.
Che poi le nazionali britanniche con 10 mila incroci dove sfido a trovare un padre, una nonno, un parente anche solo entro 2 generazioni che non sia del Paese di provenienza. Del resto un po’ come noi e l’Argentina. Infatti poi c’è una certa differenza tra un Garcia e un Parisse, per dire.
@M
per conto mio questo elenco conta se paragoniamo dove la gente ha imparato a giocare a Rugby non dove sono nati; se uno scozzese di nascita impara a giocare a Rugby in Inghilterra per me non è di formazione scozzese, come non sono di formazione Italiana né Garcia, né Aguero, né Parisse, mentre Furno lo è eccome. Poi dai non è possibile considerare Dusuatoire uno “straniero” in Francia, come non lo era Betsen.
Sì capisco il discorso, ma sono distinzioni poco sensate oggi. Allan di che formazione è?
beh, Allan, a parte pochi mesi con il minirugby del Petrarca, si è formato in tutt’altri Paesi…
La lista del sito argentina e’ fatta con wikipedia, luogo di nascita e via…non molto sensata come lista a mio avviso.
è una curiosità
Grazie Paolo
Un po’ come Cipriani, madre inglese con padre di origine di trinidad e avi italiani.
Tecnicamente potrebbe chiedere pure la cittadinanza italiana.
All’epoca gli hanno parlato di giocare per l’Italia, ma, guarda caso, ha preferito declinare…
avevo sentito che Garcia ha la mamma italiana, ma non vorrei dire una sciocchezza, se qualcuno mi può confermare/smentire gliene sarei grato…
Diciamo che il sito argentino ha semplicemente fatto una cazzata di ricercari e articolo che non vale la pena neanche leggere
Un pó come esercizi di enigmistica facili facili per svegliare il cervello. Un pelino sopra l’inutilitá. E mi riferisco ovviamente all’originale.
la unica e sola..
La lista, come hanno notato in molti, è più che approssimativa. Più interessante notare che Argentina e Georgia fanno tutto in casa. Mi chiedo cosa sarebbe la Georgia con tre equiparati decenti e un paio di oriundi à la Yachvili 😛
Sarebbe una squadra da 6n, al posto nostro
Magari non una squadra da 6N, ma con un flanker, un’apertura e un estremo equiparati darebbero più filo da torcere alle nazionali di tier1. E qui si riapre l’annosa questione: la norma di equiparazione non favorisce, in fondo, chi ha più potere economico o sportivo?
Mettetela come volete, ma l’Italia ha una caterva di stranieri
Secondo me l’indice da guardare (ovvero la quantità di stranieri) è corretto, non è giusta l’analisi.
Per come la vedo io, il fatto che una nazione utilizzi più stranieri sta ad indicare che non riesce a produrre internamente giocatori all’altezza. Questo vuol dire che la filiera interna non funziona e quindi ha anche meno scelta di giocatori da nazionale e gli tocca prenderli da fuori.
Per l’Italia quest’analisi calza a pennello ed è proprio il problema del movimento.
L’indice sarebbe giusto se fosse ripulito…Heaslip, Faletau, Murhpy o altri listati messi come stranieri sono un dato sbagliato che falsa l’indice e quindi ogni possibile analisi.
Non è un caso, vedi Argentina e Georgia che ci precedono nel ranking.
con tutti i limiti evidenziati da tutti i commenti, questa analisi evidenzia una cosa abbastanza logica, chi non riesce a formare o ha meno leva di qualità equipara, solo che se equipari o hai la fortuna di beccare il fenomeno terzorugbysticamentemondista o equipari la decima scelta di una nazione progredita (l’argentina per l’italia di qualche hanno fa é un caso a parte), che sarà anche più forte del tuo migliore corrispettivo nazionale, ma non é sicuramente così forte da farti fare il salto di qualità.
ergo o sei già forte e inserisci qualche fenomeno che ti alza il livello perché é veramente forte in assoluto, o metti una pezza che nel complesso cambia poco, dato che se fosse più forte giocherebbe con squadre migliori
Articolo utile solo a riaccendere il dibattito sulla regola delle naturalizzazioni (che andrebbe sicuramente aggiornata) e che mette in luce, alla fine, che proprio l’Argentina non utilizza giocatori naturalizzati.
Come..no?!?! Gran parte sono di origine…italiana!! 😉 🙂
ma formati in casa loro…
Fatto sta che se fosse un club, con le norme vigenti, l’Italia non potrebbe giocare il campionato italiano (almeno non la serie c)
Per il criterio usato da questo sito argentino allora, avessimo avuto Properzi in panchina, lo indicavano come allenatore straniero! 🙂 (nato in India)
E’ il rugby con le sue regole…ed è il mondo moderno con le gente che si muove e si sposta molto di più che anni addietro.
Comunque per fare a meno, come nazionale italiana, dei giocatori di quella lista, per lo meno di parecchi di quelli indicati, dovremmo avere un movimento mostruoso per quantità e qualità, dico per snobbare un Castro o un McLean…per il momento di accontenterei di molto meno!
mio figlio ha due genitori italiani, da generazioni, ha nove anni dei quali 4 passati in Africa nera e gioca in una squadra congolese-francese allenata da un italiano con tanto di abilitazione FIR: come la mettiamo?
aggiungo che ha tra gli altri un compagno iraniano puro, che ha vissuto sempre in Italia(infatti parla anche italiano), un libano-francese, un nigeriano-inglese-italiano con zio scozzese rugbysta, due ispano-italiani…
RugbyFun è un sito totalmente amatoriale che ha un’impaginazione anche piuttosto modesta, lo consulto spesso per le news dall’Argentina, anche se non è il primo che leggo solitamente…l’articolo che hanno fatto secondo me lascia il tempo che trova…
Articolo fatto giusto per cazzeggiare, eh…
Parisse uguale a Haimona? Ma stiamo scherzando?
Heaslip israeliano? 🙂
Dai su. Il problema sono gli equiparati, ma non puoi impedire a un italiano di giocare per l’Italia, qualsiasi sia il suo luogo di nascita.