La FFR fa sapere che i controlli a tappeto verranno presto messi in soffitta: costano troppo e non danno risultati
Antidoping, in Francia si cambia: controlli mirati e non più a sorte
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il problema per me non è tanto nelle partite, quanto nei “carichi-ciclo” che fanno nella off season..
quanto alla lista dei sospetti, ci son parametri fisici e somatici che evidenziano anomalie, ipertrofismo muscolare (testosterone e derivati sintetici), ispessimento delle ossa della mascella (es. steroidi anabolizzanti)..
ricordo brevemente i danni ai quali si va incontro con l’ abuso di queste sostanze:
pressione arteriosa elevata, aumento del colesterolo cattivo, acne grave, calvizie, cambiamenti strutturali del cuore, fegato e reni, lo sviluppo del tessuto mammario femminile, disfunzioni sessuali, infertilità, testicoli atrofizzati (testicolo a nocciolo d’ oliva), ingrandimento della prostata, aggressività e depressione, mascolinizzazione nelle donne, aumento di peli sul corpo,e in casi estremi insufficienza cardiaca congestizia, infarto, morte cardiaca improvvisa, e del fegato, il cancro del rene o della prostata..
sapevatelo!
Quando si inizierà a fare sul serio magari troveremo anche uno sport “più umano”. Ci sono dei bussolotti oggi che di umano hanno ben poco, e il sospetto che non sia solo palestra è altuccio.
Io sono convinto che un ritorno a un rugby meno kg/muscoli/potenza sarà anche piacevole per il gioco stesso.
Ci vuole una bella politica stile ciclismo. A dieci chili di muscoli in tre mesi non crederò mai. Quanto all’acne, se ne vede parecchia durante gli inni, quasi quanto le mandibole quadrate. Ma forse sono solo in età post puberale…
A me la cosa che più colpisce è la facilità con cui ovunque in rete trovi dettagliate informazioni sul doping e l’utilizzo di sostanze dopanti “a solo scopo informativo”.
concordo, ma è una lotta impari..
chi bara è sempre un passo avanti, ottimizzare le risorse economiche puo servire, ma servono scienziati indipendenti e fondi per le nuove tecnologie, oltre a leggi chiare ed univoche per tutti (non possiamo avere leggi anti-doping restrittive in alcuni paesi e piu “liberali” in altri)..
informare i bambini ed i ragazzi in età scolare, ma se non fanno sport è inutile che gli parli anche di questo..
Non so se nel rugby si conservino campioni per analisi future; eventuali controlli a posteriori con titoli eventualmente cancellati -e soldi da restituire- sarebbero un ottimo deterrente.
Parliamone, parliamone e parliamone; serve un salto di qualità e una presa di coscienza
esatto, informare i ragazzi soprattutto sui rischi che si corrono con queste pratiche illecite!
speriamo non partino da quel giocatore che finita la partita se perde piange durante l’intervista!!
partano, da chi? chi è che piange quando perde? a parte Calvi-nato?
un bussolotto blues, un po’ abbronzato col fisico da pilone e la velocità che noi italiondi non abbiamo
Mez, quel centro francese più grosso che alto. Non ricordi poco tempo fa?!?
ah vero..mi era sfuggito! 🙂
Chi? Quello che in gioventu’ ne ha combinate di tutti i colori…:-)
Mah. Già il fatto che il problema sia, almeno in parte, che “costino troppo” è ben poco rassicurante. Ancora meno mi convincono eventuali brain storming di “esperti” sui “parametri” e su quale manzo andare a beccare. Magari con l’atletica di alto livello potrebbe pure funzionare, ma resta il cattivo pensiero che l’ultima cosa che vogliano trovare sia la dimostrazione di una ampia diffusione del fenomeno, sport pro in testa.
Ma invece adottare un passaporto biologico? I giocatori vanno controllati pure nei periodi di non gare
Sono controllati anche durante la off season kat
Stefo quanti controlli fa un rugbysta di alto livello all’anno? Così giusto per sapere
Questo non lo so ma i controlli fuori competizione sono previsti.
Poi hai letto il libro di Benezech?
No avevo altre letture poi a Natale…
Direi che mal espone bene un paio di punti: primo il discorso “costa troppo”…se si arriva a questa conclusione e si decide di limitare i controlli ma farli mirati non dico sia issare bandiera bianca ma ammettere che si e’ indietro e si fa fatica a mantenere il passo direi di si. Secondo punto, il contorllo mirato posso anche capirlo per cercare di stanare la cosa ma basta che non divneti cercare di andare a botta sicura per beccarne qualcuno, farne un esempio mediatico e dare l’illusione che il resto sia pulito.
pero ottimizzando le risorse si potrebbe investire in tecnologie meno obsolete per lottare con chi bara ed imbroglia! lotta impari attualmente, troppo potenti le lobbies dei “farmaceutici” e le organizzazioni mafiose che si occupano del traffico di sostanze dopanti, che ricordo, usano gli stessi “canali” della droga!
mez non e’ questione di tecnologie obsolete se con questo intendi laboratori e metodologie e’ che e’ nella natura della cosa che chi fa l’antidoping sia sempre detro a chi sviluppa il doping…
intendo: se il doping ora esplora le terapie geniche, “doping genetico”, chi controlla deve poter utilizzare tutti i metodi e meccanismi che permettano di rilevare queste manipolazioni..
Beh non credo: o fai controlli mirati, o controlli tutti con regolarità; se fai controlli con estrazione a sorte la probabilità di beccare chi si dopa è davvero bassa -a meno che non siano tutti dopati, e non credo sia così.
Il doping appare sistematico e dunque strutturale nello sport professionistico. L’unico sistema è quello di dare non solo delle squalifiche ma anche delle forti sanzioni pecuniarie sia per gli atleti che per le squadre. Vedrete che le cose cambierebbero ma non c’è la volontà o la possibilità politica di imporre tali condizioni. Leggete i libri di Sandro Donati……