Il giudizio arriva da Midi Olympique che aggiunge: “I giovani lanciati non hanno impressionato nessuno”
Italrugby: il 2014 della nazionale azzurra? “Un flop storico”
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Midi Olympique ha ragione, si puo’ cercare di rigirarla col discorso tche a Novembre qualche piccolo miglioramento si e’ visto ma i risultati del 2014 son quelli senza se e senza ma.
Ok, però, fanno anche loro parte del nostro flop, visto che il coach e’ Brunel.
In tutti i casi, e’ bello constatare che anche questo pennivendolo se ne sia accorto…
Ma che razza di risposta è “fanno anche loro parte del nostro flop”, cosa c’entra!! pensa un po a quello che scrivi o non ti rendi conto quello che succede….
Mood? De che? Mah.
A…latere…molto sportivo tranciar giudizi sui nostri giovani azzurri.
Certo che i loro son tutti dei nuovi Carter e Mc mucca…
Gianni su dai…c’e’ poco da dire, se un giornalista fa i bilanci dell’anno delle squadre del 6N e del RC quello che Midi Olympique scrive dell’Italia e’ vero senza tante discussioni e senza tanti tentativi di rigirarla sul “daghe al magnaranocie” per nazionalismo…
Se poi cerchi di rigirarla sulla stagione francese, non mi pare proprio che media francesi siano particolarmente buoni con PSA e la NAzionale francese…anzi!
Ciao Stefo.
Nessuna vena revanscista o sciovinista, ci mancherebbe.
Dico solo che, a sparare sulla Croce Rossa e’ facile.
Più difficile, con equidistanza, dare giusti voti negativi, ma dando anche qualche “suggerimento”, visto che si arroga il diritto, non solo di giudicare la squadra, ma anche i giocatori più giovani.
E del “suo” Brunel, non ha nulla da dire ??
Gianni non so se sia lo stesso pezzo di qualche mese fa riciclato da Midi Olympique a fine anno, dove si salvava in qualche maniera Brunel che le sue responsabilita’ le ha…loro fanno un bilancio che piaccia o meno e’ quello giusto, non mi pare di leggere critiche simili quando un Paolo un un ROberto Avesani fanno i loro di bilanci su anche le altre Nazionali su questo sito…
Stefo,
dare un giudizio negativo e’ persino pacchiano, vista la solare evidenza.
Centravo il mio rilievo sul fatto che, a fronte dell’arrogarsi il diritto di dar cacca alla squadra e di stroncare i nostri giovani, sia passato sopra ( “fuggito” proprio alla francese…) al suo connazionale.
Cantiamogliele come si deve ai ranocchi, gianni. 🙂
Mal,
immenso Toto’ ed anche tu, che con Giovanni, me lo riportate…a galla ( per stare in tema coi galletti…)
Gianni ed io ripeto quanto detto mesi fa: io trovavo molto piu’ fastidiosi e stronzi quei commenti che vedevi fino a 4-5 annifa, carichi di accondiscendenza, che potevi riassumere in “poareti gli italiani, fantoini, cosa vuoi che facciano”.
Li hai battuti nel 2011 e 2013?Si quindi ti sei guadagnato il rispetto che per me sta anche nell’essere valutato come tutti gli altri, come un adulto e non piu’ come il bambino lento della classe.
Sparere sulla croce rossa?Nei contenuti scrive tutte cose giuste?Si…che lo dica un francese, inglese o italiano non fa la differenza.
Stefo,
sul tuo commento delle 11.05 non ho nulla da aggiungere perché mi trova totalmente in linea.
Ho scritto sopra che, ovviamente, condivido il giudizio negativo.
Dico solo che, per me, il giornalista si scredita da solo, da un lato, allargandosi troppo ( vd. giocatori ) e dall’altro sorvolando sulle responsabilità del connazionale.
Gianni un attimo vorrei leggere tutto il pezzo se possibile, perche’ questo e’ un riassunto e basta, se fosse un riciclo di quello di Novembre in cui brunel fu di fatto salvato concordo ma aspettero’ di vedere il pezzo completo.
@stefo
abbiamo riportato il box riguardante l’Italia in maniera completa, non c’è altro sulla nostra nazionale
Grazie Paolo, preciso non volevo criticare il vostro lavoro…pensavo magari ad un riassunto dei punti salienti.
Che palle! Quando un giornalista straniero scrive quello che tutti noi scriviamo su questo forum da tempo, c’e’ la levata di scudi patriottica “…ma anche loro hanno i loro problemi…”
Ovvio che i giornalisti stranieri scrivono articoli sulla situazione dell’Italia non li scrivono sulla situazione degli altri paesi: uno per articolo puo’ bastare, ed e’ giusto che ci prendiamo la nostra parte quando facciamo schifo: non ci siamo ancora resi conto di essere un paese del Sei Nazioni e che “dovremmo” proporre sempre e comunque certi standard minimi.
Applausi Hullala!
Davvero. Dai, su, Il giornalista francese ha ragione da vendere, tranne forse per l’assenza di nuovi talenti. Sarto e Campagnaro sono stati tra le poche note liete dello scorso Sei Nazioni. Non sono ancora dei campioni, ma è gente su cui si può lavorare.
Mood a parte non c’é molto da aggiungere.
I risultati sono quelli poco da aggiungere…poi sulla nostra pochezza ci fanno il titolone ..ma sta a noi non dargli gli elementi per farlo anche se a onor del vero valiamo il 10/12 posto.
Ciao Tony, giusto per precisione: all’Italia Midi Olympique ha dedicato giusto un box
Auguri di buon anno al titolare e a tutta la redazione.
Un pedone in ottava è un giocatore di rugby che va in meta.
JT
Bosogna saper incassare le critiche, anche perche piu che giuste. Adesso sta alla squadra saper rialzarsi e farli ricredere. Onori ed oneri dello sportivo professionista!
c’è poco da dire e commentare, un anno davvero disastroso.
Comunque anche la francia non è andata bene. Anzi si potrebbe dire che i franzosi sono andati addirutura peggio se si considera anche le risorse che ci hanno investito.
Noi ci lecchiamo le ferite, ci teniamo Parisse e speriamo che il 2015 faccia emergere qualche nome nuovo.
L’Italia dovrebbe riflettere non solo sul fatto che abbiamo prodotto poco ma anche sui giovani che si sono persi: Benvenuti, Venditti, Esposito, Allan (in parte) … solo per fare alcuni esempi..
Chissenefrega di come e’ andata la Francia!!! Chissenefrega!!!
Giusto per capirci a me po’ m’interessa, visto che solo loro che criticano… se a te no pazienza 🙂
carlo leggi i media francesi e le critiche alla Francia da due anni a questa parte…Paolo riporta solo la parte inerente l’ITalia essendo un blog italiano ma sottolinea: “Il box che vi riportiamo integralmente è pubblicato su Midi Olympique in edicola oggi sotto il titolo “Italia, flop storico” all’interno di una inchiesta/bilancio di due pagine sul 2014 del rugby internazionale.”
I dati oggettivi sono quelli.
Speriamo che i nostri giovani che non hanno impressionato nessuno leggano l’articolo e traggano ispirazione per il trofeo garibaldi ma soprattutto per quella di settembre. ..
Poi me la compro io una copia di midi olimpique…
Insomma proprio nessuno nessuno non saprei, io dei nessuno come Morisi e Campagnaro me li terrei stretti perché a mio limitato modo di vedere non abbiamo una coppia di centri del genere da tempo…
D’accordo devono crescere, ma secondo me sono forti.
vero, ma il giornalista parlava del 2014 nello specifico, Morisi ha esordito in azzurro il 6N 2012 e Campagnaro nei TM di Novembre 2013…comunque anche per me il giornalista esagera su questo punto…
nn succederà, ma se succede….
@Redazione :
Notizie sul derby ITALICO ?
Formazioni?
oggi alle 13 annunciano Treviso, le Zebre poco dopo
Quello che ha scritto il pennivendolo frog è inconfutabile, perché sono i risultati che dicono quello e la matematica non è un’ opinione, detto questo, per pura curiosità, Paolo tu che hai letto l’ articolo, l’ autore, quando ha analizzato la situazione del Rugby francese francese, si è soffermato a parlare delle denuce, dell’ ex giocatore transalpino, sul doping di “massa”?
Se si, cosa avrebbe detto?
In realtà l’anno disastroso dell’Italia è andato da giugno 2013 fino ad ottobre 2014, poi il novembre 2014 ha visto un cambiamento. Questo sarebbe secondo me dovuto essere tenuto in conto quando si fa un bilancio. È giusto dire che i giovani non hanno impressionato. Molto del problema dell’Italia è che non ha la solidità mentale e la costanza fisica degli altri. I placcaggi, il riposizionamento veloce, una linea di difesa avanzante sono cose che dipendono in gran parte dall’impegno e dal sacrificio.
Senza Parisse, Favaro, Zanni e Geldenhuys la nazionale non va da nessuna parte.
carissime ranocchie ci vediamo al mondiale poi vediamo il flop storico.
ahah…
In effetti il sogno è questo, continuino pure a parlar male di noi …. Fino al RWC e poi… Chi cade dall’alto farà più rumore
Dimenticavo, han ragione a trattarci così ed effettivamente fin che lo fanno vuol dire che ci considerano
Io rimango dell’idea che in molte occasioni, mai così tante come questo anno solare, abbiamo chiuso le partite dicendo”… E se…” se mancavano il drop, se lo mettevamo, magari un po più, un po meno, mi vengono in mente almeno 3-4 partite perse senza una vera e propria spiegazione, logico che se almeno nella metà delle partite il risultato fosse stato differente i giudizi sarebbero differenti, per il resto han ragione… Ma che han detto del loro 2014?
“se almeno nella metà delle partite il risultato fosse stato differente i giudizi sarebbero differenti” grazie al mazzo…se gli AB non le vincono tutte non sono primi nel ranking amgari!
I se stanno a zero, contano i risultati e basta!
Santa verità. I numeri sono numeri e non si scappa. D’altronde nel curriculum del 2014 spiccano sconfitte con isolane e Giappone che non dovrebbero far parte del bagaglio di una squadra Tier1. Ad ogni modo, anziché perder tempo a rispondere a tono, buona cosa sarebbe accumulare la dovuta rabbia per poi sfogarla sul campo, per far vedere che anche noi sappiamo giocare a rugby e vincere, magari proprio contro la Francia. Magari proprio ai mondiali. Sai che risate…
Beh, non abbiamo solo Sergio Parisse, per fortuna aggiungo…e poi non sarei nemmeno troppo negativo sui giovani lanciati da Brunel…
Comunque non hanno detto nulla di nuovo, alla fine qui sul blog parliamo sempre delle stesse cose, lo sappiamo quali sono stati i problemi della nazionale, come squadra, anche se da questo Novembre abbiamo fatto un cambio di marcia positivo dopo che dal tour estivo del 2013 in SA eravamo andati totalmente alla deriva…
beh come già detto precedentemente i numeri danno loro ragione e noi abbiamo due opportunità : batterli al 6 N e farli fuori dal mondiale così non verranno più a far vacanze romane.
ma ho tanti dubbi
buon anno (uno in piu’, ahinoi)
come ha scritto poco fa altro utente i numeri sono numeri e discuterli è pura accademia (non federale)
ma sono numeri relativi alla nazionale; quelli relativi a franchigi e clubs a livello coppe sono ancora piu’ mortificanti.
interroghiamoci del perchè.
io da tempo su questo sito (ottimo, complimenti alla redazione, ed anche agli utenti che lo tengono “vivo”) fornisco la mia versione, tacciata di essere presuntuosa, monocorde e fuori dal tempo.
l’ottimismo è ottimo rimedio a molti mali, ma non a quello del movimento rugbistico italiano: la nazionale potrà anche vincere qualche partita nel 2015 – ovviamente me lo auguro – ma la carenza è sistemica, e giovani interessanti di rapido lancio non ne vedo. gli unici giovani all’estero (benvenuti, allan, furno ed i due piloncisi tigers, che credo nessuno di noi abbiamo mai visto giocare) o vedono il campo col bilancino, anche in serie cadetta, o giocano un po’ di piu’ in club di seconda fascia (newcastle è come s. donà, mutatis mutandis). la ragione è presto detta: sono piu’ scarsi di molti pari età di quelle parti, o di vecchi marpioni; in italia dopo 7 giorni va titolare un pilone 20enne mai testato in prima squadra dalla franchigia di appartenenza)
nè si vedono all’orizzonte virgulti pronti ad invertire la tendenza
non è male padovani (contento che venga buttato in campo al posto dei due stranieri che giocano apertura, anche in nazionale, ma che sono a livello internazionale semplicemente imbarazzanti), oltre a zanusso.
ma se vediamo, ad esempio, i dragons o gli scarlets o connacht, mi rendo conto che parliamo di differenze abissali tra i nostri giovani e la decina di giovani che ciascuna di queste franchigie schiera settimanalmente.
umberto casellato in una foto del 1985 è ritratto a bagno in una vasca di fortless twickenham dove l’italia under 15 vinse con i pari età locali (molti di quella squadra sono arrivati a buoni livelli in serie A).
erano tempi “preistorici”, come molti con la consueta prontezza mi obietteranno. Vero, ma quei tempi hanno aperto la strada alla crescita di un movimento che all’epoca aveva meno di 1/3 degli attuali tesserati.
ne consegue che solo lavorando sulla base, e creando un campionato interno con giovani e giocatori affermati, lasciati possibilmente ai clubs che li hanno formati, si potrà rivitalizzare un gigante (per numeri l’italia sovrasta irlanda e scozia, se non erro; decuplica le isolane) dai piedi di argilla.
altrimenti lasciamo aperto anche di notte l’emporio e naturalizziamo chiunque sia disposto a vestire l’azzurro. pecunia non olet
ma non parliamo di rugby italiano allora, e soprattutto vediamo quanto dura (ancora poco, presumo)
Inutile fare le verginelle, come detto i risultati parlano chiaro da soli, inutile risentirsi con chicchessia, la verità è sotto gli occhi di chi vuol vedere. E se le cose continuano così, senza programmazione, investimenti e quant’altro i risultati non cambieranno, anzi. SEMINARE OGGI PER RACCOGLIERE I FRUTI DOMANI.