Casellato alla ricerca del calore dei tifosi: Treviso diventi come Cardiff

Il tecnico biancoverde sottolinea la “diversità” dei nostri appassionati. E poi parla di Accademie

COMMENTI DEI LETTORI
  1. kinky 16 Dicembre 2014, 11:49

    Sulle Accademie non c’è nulla di più vero.

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 11:57

      Munari, Cavinato ed ora anche Casellato…

      • Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 12:04

        C’è qualcuno che crede ancora che la filiera vada bene così? Che ci creda davvero e in buona fede, non a parole.

        • mezeena10 16 Dicembre 2014, 12:15

          si AdG e gsp oltre a mr G. 🙂

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:37

            Ad essere onesti AdG non mi sembra un gran fan delle Accademie…

          • Mr Ian 16 Dicembre 2014, 12:38

            e tutti quelli dei comitati regionali…

          • Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 12:41

            E’ un periodo che @mez è un po distratto. O ha cambiato fidanzata o è alle prese con la otta biologica alla mosca olearia.

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:46

            Cherchez la femme? 🙂

          • gsp 16 Dicembre 2014, 12:52

            ad essere onesti sono anni che dico che non difendo queste accademie federali e sopratutto quanto costano. o che le vedrei benissimo ai club che non sono quelli d’eccellenza.

            pero’ sul concetto di accademia in generale dibatto tutto il giorno.

          • mezeena10 16 Dicembre 2014, 14:24

            vabbe lo è a prescindere in quanto ghedini di gavazzi! 😀

  2. malpensante 16 Dicembre 2014, 12:04

    La giornata era di quelle che dire grigio fumo di Londra è un gentile eufemismo. Davanti a lui l’articolo di On Rugby, il titolo in rosso: Gavazzi: le accademie sono una cagata pazzesca. Peppe scorse il testo senza apparente emozione. Le orecchiette dovrebbero essere quasi cotte, pensò. Si alzò senza fretta. Un altro po’ di peperoncino nelle cime di rapa, forse. Adesso era rimasto davvero solo.

  3. Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 12:15

    L’intervista consta di due parti. Il senso di appartenenza e il ruolo delle accademie
    Mi pare , ad una persona che ha dato tutto al rugby senza riserve, come lui, prima da giocatore e poi da allenatore, la mancanza di un club intorno sia l’amarezza più grande. Certo sono sentimentalismi superati, come molti scrivevano ieri , ma questo è il rugby, o è così o non è.
    Sulle accademie, cosa scrivere di più?
    Anche se per la verità, in sintonia con la prima parte dell’intervista, Casellato, mette in evidenza, come il ns. sistema accademico provochi l’annaquamento dei valori legati all’appartenenza ad un club, la mancanza dei quali mette il giocatore ancor più alla mercè di se stesso nell’isolamento culturale , più che tecnico, di cui è vittima.

  4. gsp 16 Dicembre 2014, 12:20

    Non é vero che ci sono piú accademie in Italia che in NZ.

    Detto questo, voglio bene a voi tutti anche nella differenza di idee. E chiarisco, io difendo il concetto di accademie in se (club o fed poco importo), non certo quelle della FIR.

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:26

      Quante Accademie ci sono in NZ?

      • gsp 16 Dicembre 2014, 12:50

        contale Stefo (io non ho tempo adesso, penso stasera), se ne trovi meno di dieci (come sono in italia) vuol dire che non stai contando i college.

        • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:55

          gsp scusa ma perche’ i college sono Accademie?Cos’e’ le school sono Accademie secondo te in Inghilterra?E se conti i cllege perche’ non conti allora i CdF in Italia?

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 13:02

            gsp per chiarisci io parlo del progetto di espansione delle Accademie di Gavazzi

          • gsp 16 Dicembre 2014, 13:13

            perche’ nei CdF non ci vanno ad abitare o a studiare. si vedono una volta a settimana e quando giocano. il resto del tempo lo passano col club. personalmente penso abbiano poco a che fare con le accademie.

            le school ed i college dove vai a studiare e ti alleni tutti i giorni, tipo quelle legate ai saracens ad esempio io un po’ l conto come accademie. esattamente come le accademie italiane.

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 15:16

            Beh se si allarga o restringe cio’ che si reputa una cosa a seconda della convenienza si puo’ dire tutto e il contrario di tutto.

          • gsp 16 Dicembre 2014, 19:31

            Scusa, quale sarebbe la mia convenienza? Ma soprattutto, come fai a considerare cdf come accademie?

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 19:45

            Scusa gsp fammi un esempio pratico in NZ di “college” che tu consideri Accademia perche’ mi sa che non capisco io a cosa ti riferisci allora.

          • Melita Martorana 16 Dicembre 2014, 22:48

            Stefo e GPS mi intrometto un secondo. GPS, non so che tipo di accademie tu intendi ma nessuna accademia di rugby in NZ ha i ragazzi che vivono all’interno di essa perche’ accademia e’ il concetto astratto non il “palazzo”. Il ruolo delle accademie e’ di migliorare i ragazzi tecnicamente e tatticamente non di provvedere a vitto e alloggio. I ragazzi continuano a vivere nelle loro case e a giocare per il proprio club, i bravi anche con le rapresentative regionali di accademia. I college come li chiami tu non hanno accademie affiliate NZRU. Hanno solo i soldi (e alcune ne hanno veramente tanti di soldi) per poter mettere su un dipartimento sportivo da far invidia. Non necessariamente questi college danno vitto e alloggio. Quelle si chiamano Boarding School e a loro volta non necessariamente hanno un settore sportivo organizzato. Le accademie ufficiali come da mandato NZRU sono quelle delle squadre ITM, cioe’ delle provincie. Ne dovrebbero esistere 14 ma in realta ce ne saranno 8-9 che sono pienamente accademie. Alcune provincie hanno solo un gruppo di ragazzi molto piccolo che si allena costantemente con la prima squadra. Di accademie in NZ ne parlai in questo articolo: http://www.onrugby.it/2013/11/03/nuova-zelanda-come-funzionano-le-accademie-il-caso-bay-of-plenty/

          • Stefo 17 Dicembre 2014, 09:48

            Grazie Melita per la puntualizzazione, io ricordavo il tuo pezzo e l’avevo riletto, sto pero’ cercando di capire cosa gsp cerca di far passare come Accademia quando parla di “college”…non so non capisco, e spero che non si riferisca a delle normalissime biarding school che sono sicuro ci sono in NZ come ci sono in Irlanda che con le accademie hanno a che fare zero o nulla.
            Gsp puoi farmi 2-3 esempi di qeusti “college” per chiarirmi cosa intendi?

          • gsp 17 Dicembre 2014, 12:36

            ciao melita, grazie per la chiarificazione sui numeri. che era quello che piu’ o meno intendevo.

            per chiarire a te e Stefo, io non intendevo college o grammar schools. per me ‘academy’ sono tutte le ‘entita’ che fanno formazione pro e continuata. quasi tutte offrono per i ragazzi che vivono lontano, anche se nella stessa regione, soluzioni tipo scuola/alloggio. ovvio che se stai vicino a casa non ce n’e’ bisogno. questo lo dico perche’ uno degli argomenti contro le accademie e’ che i ragazzi vanno via di casa e cambiano ambiente. e per dire che purtroppo per alcuni di loro non ci sono altre soluzioni.

            pero’ ci sono alcuni college come quelli che dici tu, o come quelli a cui ad esempio si affidano i Saracens, che per me sono accademie, perche’ oltre a studiare hanno strutture di supporto legate ai club, dove si allenano quasi tutti i giorni. ecco, quelle per me sono accademie.

          • Stefo 17 Dicembre 2014, 12:50

            gsp mi puoi fare dei nomi di questi college in NZ?

            No perche’ cosi’ mi sembra quelli che:
            “Ci spiano”
            “Chi?”
            “Loro”
            “Loro chi?”
            “Eddaiii loro!” 🙂

            Da come l interpreto, e chiedo scusa se fraintendo, includi strutture scolastiche con magari ottimi programmi rugby ma che non sono federali in un caso e restrigni escludendo i CdF che sono federali nell’atro…ma senza esempio concreto continuo a non capire.

          • gsp 17 Dicembre 2014, 14:34

            quanti ne vuoi. vuoi anche dove sono e quanti studenti hanno? cioe’ posso anche trovarteli, ma ha la sensazione che e’ una spiegazione che non vorrai accettare.

            quelle che melita dice che sono college con molti soldi e programmi sport finanziati per me sono accademie.

            penso al modello di Oaklands College in Ing affiliato ai Saracens. ecco anche quelle sono accademie.

            perche’ non lo sono i cdf? perche’ ci vanno una volta sola a settimana e la maggior parte della formazione avviene nei club di appartenenza.

            quindi abbiamo appurato che ce ne sono piu’ in NZ che in Italia che era la tua prima domanda?

          • gsp 17 Dicembre 2014, 14:45

            e quei college di cui parli tu in irlanda, con programmi di rugby professionali, dove si allenano in modo professionale e quasi giornaliere, per me sono accademie anche quelle.

            anzi, e’ proprio la mancanza di strutture come quelle che ti forza a mettere su stutture rafazzonate come le accademie federali nostre. Certo le potevi affidare ai club, ma quello e’ un discorso diverso.

          • Stefo 17 Dicembre 2014, 16:37

            Mi dai sti nomi?

            Secondo questo ogni club in cui ci sia attivita’ giovanile organizzata propriamente e’ un’Accademia…beh!

          • Stefo 17 Dicembre 2014, 16:59

            Non abbiamo comuqnue appurato nulla se non che si allarga e restringe la definizione sulla base di quello che si vuole dimostrare.

          • Stefo 17 Dicembre 2014, 16:59

            Le Accademie FEDERALI Neozelandesi sono 9 come dice Melita.

    • malpensante 16 Dicembre 2014, 15:24
  5. Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 12:23

    Ieri ero a cena con un po’ di sostenitori storici, gente che ha l’abbonamento dagli anni ’70 insomma, non esponenti dei New Trolls, e l’umore era questo.

    https://www.youtube.com/watch?v=hIR1KfKXH6s

    Tornando seri, mi è stata segnalata quest’iniziativa che non conoscevo
    http://www.rugbytots.it/news.aspx

    • mezeena10 16 Dicembre 2014, 15:54

      bel progetto rabbi, ne abbiamo parlato anche qui sul blog diverso tempo fa!
      il pezzo dire cupo è poco..da delirio!

      • Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 16:44

        Me l’ero perso, o mi ero scordato! Ora che arriva in Ghirada magari un giorno passo a vedere.

  6. Katmandu 16 Dicembre 2014, 12:27

    Come scritto sopra da molti le Accademie non son il male assoluto, ma vanno fortemente ripensate, legandole all’alto livello, e incoraggiando una formazione “privata” come si faceva un tempo facendo venire tecnici importanti, ma direi che va riformata pure la mentalità italiana… E qua non basta casellato, cavinato, gavazzi o tutto il mondo del rugby, son problemi più alti

  7. gian 16 Dicembre 2014, 12:29

    arrivo a dire che se anche il nostro sistema di accademie fosse, dal punto di vista tecnico/formativo, invidiato a livello globale, il solo fatto che i ragazzi non abbiano uno stimolo a superare dei “concorrenti”, lo rende poco efficace, con tutti i limiti, il vecchio sistema basato sui club, una cosa aveva di buono, prima dovevi guadagnarti il posto nel club, poi nella selezione regionale e poi nella selezione nazionale e, dietro di te, vi erano almeno 3/4 ragazzi pronti a farti le scarpe, questo ti formava anche a giocarti il posto nel club da seniores, senza dover andare a parlare di nazionale, ad oggi se sei in accademia o CF sai che hai il 50% di possibilità di esserci anche l’anno dopo senza colpo ferire, mettici abbandono, scelte di vita (studio), infortuni, e la possibilità si alza al 75%, se arrivi alla “francescato”, dopo hai un posto in eccellenza quasi certo, con la possibilità concreta di essere sotto osservazione delle due franchigie, se poi arrivi a queste, sai che sei tra i 40 unici giocatori considerati per la nazionale…………non c’è praticamente competizione interna, chi si trova nel percorso giusto non ha bisogno di migliorare quanto i suoi avversari all’estero, ha già la strada spianata, di conseguenza se vale 80 e può arrivare a 100, quando rende 90 ha già il posto sicuro, l’errore di base è questo, poi ci mettiamo anche il carico da undici della poca formazione prima-durante-dopo ed ecco gli armadioni che fanno 11sec sui 100mt, sono 190cmx110kg senza un filo di grasso, ma non sanno fare un 3 contro uno e psicologicamente subiscono l’avversario

    • Emy 16 Dicembre 2014, 12:33

      Tutto giusto.

    • Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 12:34

      Se questi armadioni da 11 sec sui 100, avessero preso in mano il pallone a 6 anni forse potrebbero anche fare , qualche volta un 3 contro1.
      L’accademia è una risposta adattata a criticità che le società non sono in grado di risolvere. Purtroppo.
      E tu hai assolutamente ragione quando evidenzi la mancanza di agonismo e competizione , che è il sale di ogni crescita sportiva.

      • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:45

        adG da quanto capisco tu non sei un gran fan delle Accademie, ti pongo una domanda (seria) sul discorso delle criticita’ che le societa’ non sono in grado di risolvere.
        Se invece di svilire i campionati giovanili come fatto negli anni, e se invece di spendere una paccata di soldi in questo sisteme di Accademie si:
        a- rimettesse mano al sistema dei campinati giovanili di club in maniera da renderli piu’ competitivi e
        b- si investisse nelle realta’ locali al fine di avere formazione e sviluppo giovanile fatto in seno ai club in maniera consona con premi ai club che producono
        i club non sarebbero in grado di risolvere tali criticita’?
        Non mi dilungo sui due punti, entrambi discussi ad oltranza da anni e di idee lanciate da utenti ce ne sono state a bizzeffe per fare a e b.

        • Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 12:58

          I campionati giovanili sono una parte fondamentale nella formazione agonistica dei ragazi. Il saltarli a piè pari significa creare un buco educativo e formativo fondamentale.
          Le accademie hanno tolto, apparentemente, questo sforzo e questa formazione.
          Il problema è ottenera la cossidetta, “massa critica”, e la ottieni solo investendo, in varie forme, sul territorio: MInirugby, contributi formativi . ecc.
          Quando hai ottenuto ciò, tutto è più semplice.
          Nell’attesa, sono comunque del parere che la mancanza di campionati giovanili sia grave.
          E soprattutto abitui le società all’idea che si possa far rugby senza impegnarsi in quella che dovrebbe essere la funzione specifica di una società: la formazione.
          Venendo alla tua domanda affermazione i club devono essere costretti a risovere questo problema.

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 13:01

            Grazie AdG della risposta, sostanzialmente concordo con te il problema e’ che si va esattamente nella direzione opposta.

        • Dagoberto 16 Dicembre 2014, 13:16

          su quanto detto da Stefo” … Se invece di svilire i campionati giovanili come fatto negli anni, e se invece di spendere una paccata di soldi in questo sisteme di Accademie si:
          a- rimettesse mano al sistema dei campinati giovanili di club in maniera da renderli piu’ competitivi …”

          Non capisco chi vieterebbe uno sviluppo che renda più competitivi i campionati giovanili e chi ne avrebbe l’interesse? Forse il problema si ritiene sia la mancanza di soldi disponibili per i singoli club e si vorrebbe una FIR che distribuisca a tutti finanze e sponsorship invece che spenderli per le accademie, se è questa la soluzione individuata, espimo la mia considerazione di merito nel punto sucessivo.

          “… b- si investisse nelle realta’ locali al fine di avere formazione e sviluppo giovanile fatto in seno ai club in maniera consona con premi ai club che producono…”
          Non ci sono finanze a sufficienza e non basterebbero quelle impiegate per alimentare la giostra delle attuali accademie per sponsorizzare adeguatamente tutto il sistema giovanile nazionale e nel caso si decidesse di finanziarlo direttamente a carico della FIR, anzichè gestire direttamente delle Accademie, i singoli club si vedrebbero concesse somme del tutto insufficienti per alimentare adeguatamente un sitema formativo più efficace, troppa frammentazione rispetto il collo di bottiglia rappresentato dalle accademie. Infatti, non mi risulta che la formazione nei sistemi rugbistici più avanzati sia finanziata completamente dalle federazioni locali che danno certamente delle sponsorizzazioni, ma i club sono economicamente già adeguatamente supportati da un sitema finanziario sufficientemente sano o, comunque, ben più generoso di quello italiano, e le sponsorizzazioni federali sono solo un aiuto.
          Comunque, l’Accademia federale è prima nel campionato nazionale di A e nell’ulitma giornata a dato una cinquantina di punti alla seconda; non mi sembra proprio un brutto segnale per dei ragazzi di neanche 20 anni.

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 15:21

            Parto dalla fine, che una squadra che di fatto e’ la Nazionale Italiana U20, che si avvale di strutture e staff tecnico in maniera vicina ad un club pro, domini un campionato in cui gli avversari sono nella migliore delle situazioni club semi-pro non lo vedo come nulla di eclatante o straordinario, anzi sarebbe grave se cio’ non succedesse.
            Punto a: i campionati giovanili sono stati riformati dalla Fir non dai club, decisione presa anche (non solo anche) in funzione dei progetti Accademia. Ripeto i campionati giovanili sono stati RIFORMATI dalla Fir non dai club…ecco cosa lo vieta.
            b: infatti la SRU versera’ 20 mlioni nella base…

          • mezeena10 16 Dicembre 2014, 15:57

            i campionati giovanili non esistono..chi deve organizzarli è la fir non i clubs!
            accademie e cdf cosi strutturati servono esclusivamente ad accontentare i “clienti”, favore che dovrà esser reso tra circa due anni!

          • Dagoberto 16 Dicembre 2014, 16:53

            Stefo, 20.000.000 / 500 club significherebbe una stima di 40.000 euro all’anno (equivale a un buon compenso per un solo istruttore professionista, ovviamente a prezzi onesti della comunità europea e non cinese o di qualche altro paese asiatico). Pensi seriamente di poter organizzare un’efficace formazione giovanile con tale somma e se ci fosse un campionato più articolato, se ne andrebbero la maggior parte in spese di trasferta (la Scozia ha una superficie quadrata quasi 5 volte inferiore all’Italia che, tra l’altro è stretta e lunga, ma tu hai in mente il triveneto!)? Per quandto concerne i risultati dell’Accademia, conocrdo sul fatto che debba essere scontato aspettarsi un determinato livello di performance e risultati, ma l’altro anno e gli anni prima ancora, non era così, ergo, c’è un’evoluzione in corso, quindi, evidentemente non c’è solo gente che si gira i pollici e già qualche giovane stellato si è fatto notare anche nell’alto livello delle nostre 2 franchigie. Non comprendo, quindi, tutta questa poca convinzione anche da parte di quei tecnici che questi giovani li schierano spesso in formazione nel primo 15 😉

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 20:12

            Non ho mai parlato di finanziamenti a pioggia per tutti, anzi ho sempre detto che bisogna lavorare su un sistema di progetti specifici per accedere ai finanziamenti, progetti la cui efficacia possa essere verificata e valutata nel breve, medio e lungo periodo…non mescoliamo le cose, non estremizziamo che se non e’ Accademia e’ finanziamento a pioggia per semplificare la discussione.

        • Hullalla 16 Dicembre 2014, 20:18

          “Investire” nelle realta’ locali si puo’ fare in tanti modi e sono sicuro che sarebbe difficilissimo creare e far seguire delle norme chiare e condivise, purtroppo.
          Perche’ questa area e’ sempre stata inquinata dalle prospettive elettorali.

    • gian 16 Dicembre 2014, 12:36

      discorso pubblico, o crei appartenenza ed amore (cosa difficilissima e poco sentita da noi) o la gente la vedi solo se vinci.
      l’esempio è rovigo dove, pur con variazioni di numero a seconda delle aspettative, la squadra è così sentita da muovere moltissimo pubblico anche non strettamente rugbystico, mentre in altre piazze si fa fatica ad attrarre anche quelli strettamente legati all’ambiente (padova, ad esempio, pur avendo buoni numeri ha potenziali enormemente più ampi che non riesce/sa sfruttare)

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:40

      Ottimo gian

    • Ceka 16 Dicembre 2014, 14:15

      Nel vecchio sistema, inoltre, quando alle selezioni si presentavano i figli di… ne prendevano talmente tante che se sopravvivevano si erano davvero meritati il posto 🙂 In questo momento chi garantisce che quello delle accademie non sia un sistema clientelare o nepotistico?

  8. Maxwell 16 Dicembre 2014, 12:39

    Ma adesso andiamo oltre i 92 minuti di applausi.
    Un ragazzo bravo che non abita in Veneto o Calvisano o L’Aquila o Roma o…. dove cazzo può imparare rugby?
    E secondo voi deve avere le PALLE a 14 anni di mollare tutto a …. Benevento per andare a …..Padova a giocarsi le chances?
    Poi a 16 si scusa ci siamo sbagliati ci sono altri più bravi … vai a fare in culo?

    • Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 12:44

      Infatti sta rispondendo a queste criticità. Però ne crea delle altre.

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 12:50

      Maxwell, secondo te sono l’unica risposta che si poteva trovare?Non si poteva lavorare sui campionati giovanili e sui club locali?Le critiche fatte da anni da molti di noi nel blog e fatte da Muanri ma bollate come “propaganda politica” troppo facilmente, ora vengono fate da Cavinato e Casellato, fanno propaganda politica anche loro o forse visto che con quel sistema ci si interfacciano da anni e ci si continuano ad interfacciare sono in grado di dire qualcosa?

      • Maxwell 16 Dicembre 2014, 13:03

        http://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Morisi

        ……….Esordiente in campionato nel 2009 nell’ASR Milano, passò l’anno successivo al Grande Milano, per poi giungere, via Accademia FIR, in Eccellenza nella formazione parmigiana dei Crociati nel campionato 2011-12; a novembre di quello stesso anno il C.T. della Nazionale Brunel inserì Morisi nel gruppo di giovani giocatori da collaudare[2] in vista del Sei Nazioni 2012, durante il quale esordì nell’incontro di Roma contro l’Inghilterra. A quella data Morisi aveva avuto anche esperienze di Pro12, essendo stato preso in prestito dal Benetton Treviso come permit-player per sostituire numerosi titolari impegnati nella Coppa del Mondo di rugby 2011[1].

        Nella stagione fu ancora un permit-player dei Crociati in Eccellenza e di Treviso in Pro12; dal 2013 è invece a disposizione solo di quest’ultima franchise……….
        .
        E’ un percorso da leccaculismo?

        • Stefo 16 Dicembre 2014, 13:10

          Bene quindi Cavinato e Casellato fanno propaganda politica?Non hanno gli elementi in mano loro che ci lavorano con quei ragazzi per percepire le storture del sistema?Oppure bisogna affiarsi alle eccezioni di quelgi atelti eccellenti che sarebbero comunque emersi in un sistema di club?

          • Maxwell 16 Dicembre 2014, 13:22

            La mia domanda di partenza è un’altra….
            “….Un ragazzo bravo che non abita in Veneto o Calvisano o L’Aquila o Roma o…. dove cazzo può imparare rugby?…..”
            .
            P.S. Io sto facendo la domanda ma non so dare una risposta…
            Fuorchè prendere (ad esempio e solo per la città di Milano ) 400 studenti ex ISEF e mandarli a 3 a 3 nelle scuole elementari e medie per il periodo ottobre-dicembre e ricominciare a febbraio-aprile in altre scuole.
            In circa 6-8 anni sei riuscito a coprirle tutte e poi bisogna ricominciare…
            3.000 neurini per 6 mesi di lavoro per 400 ragazzi fanno 1,2 testicoli di T-Rex annui…..
            Più le (eventuali) infrastrutture

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 15:21

            La mia domanda e’ invece:
            Le critiche fatte da anni da molti di noi nel blog e fatte da Muanri ma bollate come “propaganda politica” troppo facilmente, ora vengono fate da Cavinato e Casellato, fanno propaganda politica anche loro o forse visto che con quel sistema ci si interfacciano da anni e ci si continuano ad interfacciare sono in grado di dire qualcosa?

          • Maxwell 16 Dicembre 2014, 15:56

            @ Stefo
            A me non sembra di aver mai parlato di accademie…. E quindi posso parlare solo di ciò che dico.
            Es. : Munari presidente FIR sarebbe deleterio …… 🙂
            Che poi ci siano dei problemi è evidente.
            Come però è evidente che l’intervista parla di tutti’altro e viene presa una frase che magari può servire per togliere un po di pressione all’ambiente dopo uno 0 a tanti…… 🙂
            Che poi in questo momento cmq ste accademie esistono….. Almeno facciamo 2 miste U.19 e U.20 e mandiamole ad allenarsi con le celtiche…. Sempre meglio che allenarsi da soli…… Cazzo!

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 16:14

            Cavinato e Casellato hanno parlato di Accademie, Cavinato sia la scorsa stagione che questa, entrambi in tutte le occasioni hanno sottolineato certe storture che il sistema crea…se non parlavi di Accademie di cosa parlavi?

          • Maxwell 16 Dicembre 2014, 16:52

            del
            “…..Le critiche fatte da anni da molti di noi nel blog e fatte da Muanri ma bollate come “propaganda politica” ……..
            Il senso era che non ho mai parlato delle critiche come propaganda politica…
            ma delle critiche in se.
            E molte mi sembrano cmq strumentali e di parte, pur avendo delle verità

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 17:05

            Quindi anche Cavinato e Casellato le usano in manera strumentale…vabbeh

          • Maxwell 16 Dicembre 2014, 17:26

            evidentemente è un problema mio…..
            – Munari Casellato Cavinato hanno il DIRITTO di dire ciò che pensano delle accademie.
            – Io NON parlo delle accademie dicendo : questi ne parlano male per per propaganda politica.
            – Ne parlano male punto e basta
            – Allora io faccio le mie domande :
            1)..Un ragazzo bravo che non abita in Veneto o Calvisano o L’Aquila o Roma o…. dove cazzo può imparare rugby?.
            2)…Almeno facciamo 2 miste U.19 e U.20 e mandiamole ad allenarsi con le celtiche…. Sempre meglio che allenarsi da soli…… Cazzo!
            .
            .
            – Io parlo delle accademie con MIE idee e MIE domande
            Spero di essere stato più chiaro

          • Maxwell 16 Dicembre 2014, 17:29

            sul fatto di strumentali avevo scritto……
            …E molte mi sembrano cmq strumentali e di parte, pur avendo delle verità….
            perchè magari uno aveva l’intenzione di……
            “può servire per togliere un po di pressione all’ambiente dopo uno 0 a tanti…… 🙂 ”
            Ma ripeto… c’era la 🙂

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 17:33

            Ah scusa max ma mi ero perso tra i post

        • malpensante 16 Dicembre 2014, 14:58

          Morisi è un ’91, esordio a 18 anni nella sua società, a 19 alla Grande Milano, a 20 in Eccellenza a Parma. Dove sarebbe la filiera delle accademie di condominio? Campionati, campionati, campionati e investire soldi con premi consistenti sulle società che partecipano, fanno bene e vincono u16 e u18. L’ASR non sarà una società da Eccellenza de noartri (che sia a 10, 8, 6, 4, 2, 1) , ma per stare solo agli ultimi anni di pellagra, Morisi e Ragusi (e a me piace Boni) è roba tirata su in casa. In assenza di franchigie e di relative regole, seconde squadre con dentro i prospetti alla Celtiche, e domestic larghissimo, a gironi e semiamatoriale. All’argentina e senza drogarlo con i soldi federali.

    • fracassosandona 16 Dicembre 2014, 13:02

      infatti io non sono contrario alle accademie in se ma alle accademie in Veneto, in provincia di Brescia di Parma o di Roma…
      al sud la FIR DEVE supplire alla debolezza e alla dispersione dei club locali con delle accademie ma non dovrebbe permettersi al nord di fare concorrenza ai club che hanno già le loro scuole e le loro tradizioni (oltre che notevoli bacini di pesca)…
      Il campionato U20 va ripristinato e ad esso devono concorrere le giovanili dei club e accademie delle zone del centro sud dove c’è bisogno di concentrare i giovani dispersi…
      si utilizzano i soldi delle accademie inutili per premiare le squadre che meglio figurano nel campionato under20… in denaro non in biglietti per la nazionale!

      • lexv 16 Dicembre 2014, 21:28

        Mi hai preceduto…stavo per postare: “ma un sistema misto club-accademie non è proprio pensabile? non mi sembrerebbe una cattiva idea e in più si potrebbero fare dei bei termini di paragone”.

  9. Emy 16 Dicembre 2014, 12:56

    Il sistema delle accademie, così come è concepito, è troppo chiuso e autoreferenziale, e questo indipendentemente dal loro numero o da ogni altra considerazione. La cosa è ancora più marcata da quando è stata creata la squadra della Francescato iscritta al campionato, e lo diventerà ancora di più quando arriveranno anche le due squadre di U19 in serie A, come da progetto di Gavazzi: così i ragazzi non tornano proprio più ai club d’origine, come invece prima accadeva nel fine settimana. L’accademia diventa la loro unica squadra, come se i club li avessero ceduti ad un qualunque altro club, e non è un bene: Casellato ha ragione.
    Accademie agganciate ai club sarebbero un buon compromesso tra il tipo di formazione che si va cercando per questi ragazzi e il non farli vivere in un mondo parallelo ma in quello reale, sia rugbysticamente che socialmente parlando. Anche perchè si sta creando una generazione di giovani talenti che, nel momento in cui finiranno l’esperienza accademica, che sia dopo la Francescato o anche prima, perchè non riescono ad entrarvi e si fermano all’U18, torneranno a casa e al club vivendolo come ripiego e sconfitta, invece che come passione e attaccamento alla maglia, e al rugby stesso.
    Senza contare l’effetto di questa chiusura rispetto al fatto che chi, per i motivi più vari, non entra in accademia, anche se forte e talentuoso, ormai si vede davanti le porte delle nazionali giovanili praticamente sbarrate, anche se magari a 18 anni gioca titolare o quasi in A o in Eccellenza, imparando, crescendo e formandosi a 360 gradi, più dei suoi muscolosi coetanei che vivono nel mondo parallelo.

    • gsp 16 Dicembre 2014, 14:01

      Emy in questo caso e per come sono oggi, la maglia della Francescato se la giocano in 30 almeno per ruolo. molta, ma molta piu’ competizione, di quanto troverebbero nei club. senza contare quanti se la giocano dall’inizio con i CdF.

      • Emy 16 Dicembre 2014, 16:13

        A me lo svuotamento dei campionati giovanili e la “segregazione” delle accademie non riesce a sembrare una cosa buona: delle accademie legate ai club, con una crescita dei ragazzi più coesa con la realtà dei club stessi e con la realtà in generale, secondo me sarebbero mille volte meglio. Con un annesso campionato ben fatto e strutturato, che sia una ideale fusione tra i mai abbastanza rimpianti campionati giovanili nazionali e l’attuale triste simil-campionato tra accademie.
        Sarebbe una forma di lavoro che includerebbe anche un coinvolgimento delle società e un investimento, sia economico che organizzativo e migliorativo, sulle società stesse, cioè sull’ormai sconosciuta base, ovvero il 99% del nostro rugby, che va avanti non con, grazie o per la federazione, ma nonostante la stessa.

  10. edopardo 16 Dicembre 2014, 13:06

    Poi c’è da dire che a noi italiani piace criticare sempre quando le cose non vanno bene…basta vedere quanti commenti c’erano nel post di treviso.northampton e quello di zebre…… tanto per fare un piccolo esempio.

  11. Katmandu 16 Dicembre 2014, 13:07

    Per quello che riguarda le accademie nz da che ne sapevo io, ma potrei pure sbagliare ogni union ha la sua accademia per l’alto livello, quindi in teoria 14, ma son capillari, parliamo di un paese con 3 milioni di abitanti con una maggior competenza di base, insomma son proporzionati per un’altra dimensione, roba che noi per numero di abitanti dovremmo averne qualcosa tipo 280 (!?!?!) unanroba spaventosa

    • fracassosandona 16 Dicembre 2014, 13:18

      il problema è anche geografico…
      la nuova zelanda è grande come l’Italia e ha meno abitanti del Veneto, metà abitano in un paio di città: capirai che se devi tirar su una squadra sti ragazzi li devi anche un po’ raggruppare, altrimenti c’è gente che abita a due ore di elicottero dal club più vicino e francamente gli viene un po’ scomodo andare ad allenarsi…

      prima o poi visiterò quei posti, immaginate cosa deve essere l’Isola del Sud con un milione di abitanti (meno del Friuli) in 150.000 kmq

      (papà posso avere la batteria? no tesoro, sennò disturbi i vicini…)

      • mezeena10 16 Dicembre 2014, 16:05

        vieni a vedere il tour dei Lions..2017..
        devi iniziare a programmare anni prima..

    • Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 13:22

      Confrontare le accademie NZ con le nostre non ha senso. Sono due mondi e sistemi educativo-sportivi diversi. Da una parte ci sono scuole e college che fanno tutto il lavoro di reclutamento e formazione giovanile. I campionati scolastici sostituiscono in toto i ns campionati giovanili. La accademia nz sono il terminale di questo popò di movimento: possono scegliere, anzi devono scremare. Non vedo tutto questo che punti di contato abbia con noi.

      • gsp 16 Dicembre 2014, 13:39

        si AdG, rimane che l’affermazione che ci sono piu’ accademie che in NZ per me non e’ vero.

        la diversita’ poi potrebbe essere argomento a favore delle accademie e non contro. questo a livello teorico, ovviamente.

        • Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 13:45

          Infatti le nostre rispondono a delle criticità che in nz non esistono.

        • mezeena10 16 Dicembre 2014, 16:07

          vabbe gsp, ma mica lo devi prendere alla lettera, è un paradosso e come tale lo devi trattare, imo..
          e comunque in NZ sono legate ai club e alle union di appartenenza!

  12. Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 13:18

    Un Zanusso le Accademie non se lo sono calcolato, meno male che San Donà ha una “cantera” che funziona e che a Treviso hanno pensato di investirci invece di prendere un altro pio bove. Ma quanti Zanusso si perdono? Il sistema di accademie è irrazionale, stante il Pro12, e lo sarebbe ancor di più se si lasciasse il Pro12.
    Io non sono contrario alle Accademie, ma se penso all’Academy dei Sarries, di Munster, dei Quins o all’Academie di Toulon, be’, penso che ci sia un bel po’ di differenza, sia nella strutturazione sia, ça va sans dire, in qualità.

    • gsp 16 Dicembre 2014, 13:58

      una lettura potrebbe essere invece che nonostante le accademie i club continuano a formare, ed in questo caso hanno ragione i club. anzi scardina l’idea che c’e’ un unico percorso formativo, come e’ giusto che sia.

    • fracassosandona 16 Dicembre 2014, 15:16

      sono contrario alle accademie per i veneti ma hai portato l’esempio sbagliato:
      http://www.federugby.it/index.php?option=com_joomleague&func=showPlayer&p=34&pid=89&Itemid=737&lang=
      che poi abbia imparato di più a Tirrenia o a San Donà lo sa solo lui… certo è che a San Donà come in tante altre piccole società venete c’è un’abbondante autoproduzione che permette di avere oltre metà rosa fatta in casa…
      in anni di vacche magre come questi è ciò che basta per salvarsi nella sedicente eccellenza, quando c’erano i budget da super10 il San Donà giocava in A ma aveva comunque un gran settore giovanile…

      • Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 16:29

        Non me lo ricordavo assolutamente in Accademia, tant’è…

  13. Alberto da Giussano 16 Dicembre 2014, 15:44

    Provo a tornare sulla prima parte dell’intervista di Casellato. La sua amarezza di non sentire i suoi supporter intorno a Lui , come la liquidiamo?
    Follie di un romantico che agogna un rugby che non ci potrà più essere?
    Se così fosse, quando manca alla completa footballizzazione del rugby in Italia?

    • Emy 16 Dicembre 2014, 16:05

      No non sono follie di un romantico, perchè il rugby a cui pensa lui esiste e, paradossalmente, esiste dove c’è un professionismo ben più avanzato, che teoricamente, ma solo teoricamente, dovrebbe invece essere la tomba dell’attaccamento e della passione.

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 16:08

      AdG discorso interessante ma che non puo’ avere un’unica interpretazione a mio avviso.

      Bene o male i risultati un impatto ce l’hanno sempre ed un po’ ovunque, anche il Leinster oggi attrae meno che 3-4 anni fa per esempio, tutte le squadre hanno una base fedele che resta ed il via-vai di gente in base ai risultati.
      Facendo un esempio di altri sport: quanta gente faceva Trento pallavolo anni fa e quanta ne fa oggi?E nella stessa citta’ quanta gente faceva Trento Basket anni fa e quanta ne fa oggi in Serie A?Sono sicuro che parte dei tifosi si sono mossi dalla pallavolo al basket.
      Magari in alcuni posti la percentuale di gente che va e viene e’ del 5% ed in altri del 15% (due cifre a caso) ma una parte di pubblico cosi’ ci sara’ sempre…e’ inevitabile.

      Un altro angolo da cui la si puo’ vedere e’ la miopia del club stesso negli ultimi anni nel fare politiche che allargassero la base di tifosi sul territorio…troppo poco Benetton Rugby ha fatto per avvicinarsi al resto del Veneto, i dati che furono portati a fine stagione scorsa parlavano gia’ di un calo del 16% tra prima stagione e quarta stagione celtica, e nel terzo anno (quello migliore nei risultati) la presenza media allo stadio era inferiore al quarto anno se ricordo bene (magari Paolo puo’ confermare o smentire e postare il link del pezzo al riguardo). Sono diminuiti i “trevigiani doc” o la diminuzione e’ piu’ su altri “mercati”?Dati che non avremo mai ma sarebbe interessante sapere se ce li ha Benetton Rugby.

      La crisi…i prezzi dello stadio a me sembrano popolari ma sicuramente qualche impatto ce l’ha avuto.

      Cosi’ questi sono 3 idee nate dal tuo spunto di riflessione.

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 17:29

      Ciao AdG ho ritrovato i dati che aveva pubblicato Paolo verso il finale della scorsa stagione:

      2010/2011: 48mila presenze in tutto, media-partita di 4.363
      2011/2012: 42.900 totali, media di 3.900
      2012/13: 39.950 totali, media 3.631
      2013/14 (dato su 10 partite): 37.589 totali, media 3.758

    • Hullalla 16 Dicembre 2014, 20:31

      Il problema e’ che gli Italiani (a parole) vorrebbero delle squadre che battono regolarmente gli All Blecks (e comunque brontolerebbero un po’…), ma di creare un movimento paragonabile come partecipazione ai nostri “colleghi” di Sei Nazioni non ci pensano neanche lontanamente.

      • Stefo 16 Dicembre 2014, 20:44

        La peggior stagione e’ stata quella coi risultati sul campo migliori ad oggi…

  14. Hrothepert 16 Dicembre 2014, 15:50

    O.t.
    Ieri sono andato al Decatlhon a Montecatini (mia moglie era in cerca di un pensierino natalizio per l’ insulsa bona) e mentre vagavo tra gli scaffali dei vari reparti (per ingannare il tempo e sottrarmi alle richieste di consigli da parte della mia signora!!), nello spazio dedicato agli articoli per il Rugby, ho visto un bambino/ragazzino (dalla mole sicuramente a wee…prop!!) che, con la mamma, si provava un caschetto protettivo, oh non ci crederete mi ha fatto un dentro uno strano effetto, misto di commozione e nostalgia (che volete?! Con l’ invecchiare si..”rimbischerisce”!!) e mi è anche venuta l’ assurdo impulso di andare li e ricomprare tutto l’ occorrente per giocare, poi, in una frazione di secondo, la ragione ha avuto il sopravvento e mi ha riportato alla realtà, così mi sono allontanato immediatamente e sono andato a curiosare negli altri reparti ma l’ immagine di quel paffuto e biondo ragazzetto che entusiasticamente sceglieva il suo caschetto non mi ha ancora abbandonato!!!

    • Stefo 16 Dicembre 2014, 15:53

      Hro domanda personale, non hai figli?Io ogni allenamento cui porto mio figlio sento il desiderio di tornare a giocare…

      • Emy 16 Dicembre 2014, 16:00

        Scusate e perchè non giocate? Una bella squadra old e, indipendentemente dall’età, tornate a fare due tiri e a darvi un po’ di sane botte! 🙂

        • Stefo 16 Dicembre 2014, 16:10

          Emy ho due bambini ed il tempo a disposizione e’ diminuito, e cosa piu’ importante dopo l’ultimo infortunio alla caviglia ho detto basta.

          • Emy 16 Dicembre 2014, 16:14

            Un po’ di touch con gli old, dai…!

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 16:16

            Touch l’ho fatto per anni quando avevo solo un bimbo, ma touch vero quello della FIT 🙂

          • gsp 16 Dicembre 2014, 19:32

            Emy viene a giocare anche tu, la mia squadra mista ne ha bisogno.

          • malpensante 16 Dicembre 2014, 21:31

            Occhio emy che gsp pensa proprio al touch, senza palla 🙂

          • gsp 16 Dicembre 2014, 23:20

            A tag mal, vieni che c’é bisogno anche di te.

        • Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 16:35

          Stefo ha la caviglia malconcia e io il ginocchio 😛 Però la squadra ci sarebbe, almeno nell’ossatura, con Stefo in prima linea, San in seconda, gian in terza, mez all’apertura ed ermy estremo di lusso.

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 16:39

            E tu rabbi scusa?

          • Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 16:42

            Posso riciclarmi a 13

          • Stefo 16 Dicembre 2014, 16:50

            San Isidro pero’ e’ molto piu’ giovane di noi non si sa mai che venga con l’idea die ssere titolare fisso e con un chiaro percorso in testa 🙂

          • Rabbidaniel 16 Dicembre 2014, 17:09

            Stefo i brutti infortuni capitano anche in allenamento…

          • San Isidro 16 Dicembre 2014, 17:10

            c’è anche kinky tallonatore…Stefo preparati ad alzarmi in touche, mi raccomando giocate semplici, sennò non ci capisco niente…la chiamata sul primo blocco la farei con il termine LOV tra due numeri pari, ad es. kinky urla: 24 LOV 16 e via! Ecco, l’importante è che kinky sappia distinguere i numeri pari da quelli dispari…
            per i trequarti farei la giocata OP…

          • lexv 16 Dicembre 2014, 21:40

            Posso unirmi al gruppo? Caviglia distorta 3 volte!

          • Sergio Martin 17 Dicembre 2014, 01:31

            Allora posso unirmi anch’io, pur con la mia sciatica! Garantisco che come terza linea sono un cagnaccio! Placco come se non ci fosse un domani…

          • mezeena10 17 Dicembre 2014, 09:03

            io ci sto! quando volete! grillotalpa rugby team, non suona male!
            comunque vero stefo, almeno al tocco dai!!!
            l’ attività old poi sta andando alla grande, tantissime nuove squadre e tanti tornei in giro per l’ europa!
            quando facciamo i tornei la mattina giocano i bambini\e, avresti modo di farli sfogare e divertire!
            hro vale anche per te!!!
            mai mollare! 🙂

          • mezeena10 17 Dicembre 2014, 09:18

            e sia chiaro che percorso chiaro in testa o meno, il posto lo si guadagna sul campo!
            ergo sua eminenza lasci pure il borsone delle varie regalie a casa!

        • boh 17 Dicembre 2014, 07:39

          tornate a “fare 2 tiri”….?!?!?!

          • mezeena10 17 Dicembre 2014, 09:03

            “cos’ avrà voluto diree?”…

      • Hrothepert 16 Dicembre 2014, 16:11

        No Stefo, non ho figli ma ho un gatto, che dici se lo porto al minirugby me lo accettano? 😀

  15. Hrothepert 16 Dicembre 2014, 16:16

    Emy un mio amico inglese, che abita qui, qualche anno fa me lo aveva anche proposto di mettere su una squadra old ma il fatto di aver abbandonato l’ attività rugbystica da così tanto tempo, di aver intrapreso poi altre discipline sportive e due ernie al disco mi hanno fatto desistere!!

  16. carlo s 16 Dicembre 2014, 16:52

    Ma più che richiamare il pubblico, si dovrebbe cominciare a giocare, come si deve.
    11 schiaffi presi dai Saints nell’ultima gara non si possono vedere e fermiamoci qui nei commenti perchè tra poco è Natale…..

    Si potrebbe scrivere una letterina a Babbo Natale che ci porti qualche idea su come far giocare i giocatori in mischia e in Touche.
    Magari un manualino su come si difende, qualche idea sugli schemi d’attacco…..

  17. San Isidro 16 Dicembre 2014, 17:28

    Treviso diventerà come Cardiff solo se si faranno I Dogi…il Monigo allora si che potrebbe essere il centro di tutto il rugby del Triveneto e convogliare allo stadio tanti appassionati fuori dalla Marca, altimenti c’è poco da fare…

    • Hullalla 16 Dicembre 2014, 20:37

      Finora non l’hanno capito…

      • mezeena10 17 Dicembre 2014, 09:05

        no l’ han capito e bene invece..se devono cacciare il grano solo loro mica ci stanno!

  18. tommy64 16 Dicembre 2014, 21:16

    Contro il Northampton il Monigo doveva essere riempito solo dalla città di Treviso ed i biglietti esauriti in prevendita, invece sugli spalti oltre ai 1200 inglesi c’era gente di Vicenza e di Pieve di Cadore….Facile farsi prendere dalla passione quando le cose vanno meno peggio (dire bene mi sembra un’azzardo) del solito.C’era un silenzio imbarazzante,sembrava di assistere ad una seduta d’allenamento…

  19. the judge 16 Dicembre 2014, 22:40

    Sono stato a Monigo per il Racing dopo parecchi anni. Pubblico moscio come allora e, nonostante il soldo che gira, nessun tifo organizzato. Pensandoci, a Rovigo da trent’anni invece c’è. Evidentemente ai Benetton non è mai interessato creare un prodotto completo. Gli amici del posto mi dicono che il vero clima si respira alla Ghirada. Potrebbe cambiare se i Dogi diventassero il terminale di tutto il Triveneto, con i migliori giocatori dei club di Eccellenza.
    Sul versante giovanile mi pare che lo scoglio più grosso sia la limitata quantità e preparazione dei formatori: tanto volontariato, quando dovrebbe essere una professione (vero Fir?)

    • mezeena10 17 Dicembre 2014, 09:06

      piu che i formatori, che servono sempre e preparati, non ci sono i cmpionati dove farli giocare!
      non c’ è piu il campionato U20 nazionale..baterebbe veramente poco!

    • try 18 Dicembre 2014, 09:12

      vedi, c’è il pubblico moscio ma competente e il pubblico organizzato ma ignorante.
      Il moscio applaude per una azione o una meta degli avversari, l’organizzato fischia mentre gli ospiti calciano.
      Punti di vista diversi…

  20. Alberto da Giussano 17 Dicembre 2014, 08:04

    Guardando le tribune della RDS Arena quanti ragazzini si vedono? Un ‘ infinità. E chi sono? I ragazzini delle giovanili, ma non quelli che andranno alle Accademy. Quelli che “normalmente” e quotidianamente giocano a rugby, che non diventeranno mai dei campioni ma che continueranno da adulti a riempire le tribune.
    Il rugby è questo. E’ uno sport difficile da capire e da giocare, il suo successo mediatico ( tribune e TV) non puo’ prescindere dai praticanti. L’imbarbarimento delle relazioni e la quasi totale assenza di far play, riscontrabile , a volte, anche su questo sito, è data dalla mancanza di questa costante presenza territoriale. Certo che si devono cercare i campioni, ma ci si deve preoccupare anche della diffusione e della propaganda. Senza di essa non arrivano nemmeno i campioni e non si crea quel terreno di cultura di cui Casellato lamentava l’assenza.

    • mezeena10 17 Dicembre 2014, 09:15

      vero quello che dici..pero non riesco a capirti, dici cose giustissime, specialmente su formazione, reclutamento e propaganda, ma talvolta s-cadi nella difesa a spada tratta delle politiche federali e del suo leader maximo!
      perche???
      conosci bene il lavoro dei clubs, la vita di campo, il mondo del rugby italico e quel che ruota attorno ad una squadra di rugby, oltretutto hai giocato, conosci il mondo della scuola!
      dovrebbe esser naturale schierarsi da tutt’ altra parte..
      poi ci mancherebbe uno fa quel che vuole, ma non riesco ad “inquadrarti”..non dirmi solo per campanile, o perche sei amico di mr G..io ai veri amici alla bisogna ne canto anche quattro!

      • Alberto da Giussano 17 Dicembre 2014, 09:33

        @mez
        Potrei risponderti che tu non leggi attentamente quello che scrivo.
        Ho alle mie spalle 50 anni di pratica e conoscenza del rugby.
        La FIR è un carrozzone parastatale ( lo è sempre stato) che ha meccanismi di governo che ottengono risultati se è spinta, sospinta. Oggi la crisi del rugby non è della FIR è delle società che hanno una capacità propulsiva pari a zero, annullata dall’ingresso nel 6N, quando tutti hanno pensato che ormai era finito il tempo del lavoro e dei sacrifici e che il paradiso era raggiunto. Parlo, principalmente, delle società di vertice.
        Sparare sul pianista è uno sport facile e abbastanza comodo ma non è mai risolutivo.
        Io non credo al motto ” muoia sansone e tutti i Filistei” e quindi quando si caricano in capo a G., tutti i mali, possibili e immaginabili, è naturale che mi dissoci.
        Infine, anche il peggiore dei criminali ha diritto alla difesa. Questo in una società civile e avanzata. Nelle dittature e nelle civiltà tribali c’è la lapidazione sul posto.
        E poi come già detto G. non è mio amico, siede qualche volta di fianco a me in tribuna a Calvisano.

        • mezeena10 17 Dicembre 2014, 10:14

          no aspetta, lungi da me dire che tutti i mali del rugby italiano sono da imputare a gavazzi, mai detto..
          ho detto che si predilige coltivare il proprio orticello a discapito di tutto il resto..
          mali ne ha tanti il rugby italiano a cominciare dalla formazione per finire con la cattiva amministrazione da parte di dirigenti pressapochisti ed impreparati..
          la politica “calvisano centrica” penso sia evidente, ultima riprova il mondiale junior..
          inoltre di tutto si parla tranne che dell’ aspetto tecnico, del reclutamento, della formazione, di ripristinare dei campionati giovanili nazionali, U20!
          ora che hanno le scuole e gli alunni, sarà il caso di trovare anche i professori??? gavazzi su CdF e accademie, selezioni junior..
          di norma leggo attentamente i post, ho trovato questa contraddizione di fondo nei tuoi, ma non è una critica o una polemica, tutt’ altro, è solo per capire! capire perche se sul piano tecnico stai da una parte su quello politico da tutt’ altra!

    • malpensante 17 Dicembre 2014, 15:06

      Letto, approvato e sottoscritto.

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