Casellato alla ricerca del calore dei tifosi: Treviso diventi come Cardiff

Il tecnico biancoverde sottolinea la “diversità” dei nostri appassionati. E poi parla di Accademie

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Ieri Umberto Casellato ha parlato con noi, oggi lo fa dalle pagine de Il Gazzettino che ha raccolto le sue dichiarazioni a una serata in cui si sono incontrati i tecnici di diverse squadre trevigiane, di ogni disciplina. Oltre alla disamina sil pesantissimo ko di Champions Cup rimediato a Northampton il tecnico biancoverde si sofferma su due aspetti. Il primo è il pubblico italiano: “A Cardiff non stanno andando bene. Eppure lo stadio è sempre pieno: per loro il rugby è una cultura e la partita è comunque una festa. In Italia senza vittorie, la gente si disaffeziona. Lo capisco, ma mi ricordo che il 23 dicembre dell’anno scorso, quando abbiamo giocato a Belfast contro l’Ulster, c’erano 13mila persone, tutte con il cappellino di Babbo Natale a cantare”.

 

Così invece su Accademie e sitema di formazione: “Abbiamo più Accademie della Nuova Zelanda: è un sistema contorto e politico. Quando sei entrato in accademia ti mettono l’asterisco e ti dicono che hai il futuro garantito, così stanno rovinando l’affezione dei ragazzi per la maglia del club”.

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